Lo scontro contro il Frostling, come previsto, era stato solo un passatempo per Floki Rag'Narsohz. Tornato nella sua tenda a passare la notte, trasportato dai compagni Dragonidi esultanti, non cede minimamente alla vanagloria e studia gli arcani tomi presi in prestito alla Regina stessa; il suo Konahrik e la regnante d'Ishitara erano in buoni rapporti e quella ne era una prova. Per quanto più lui si mettesse a leggere quelle formule meno riusciva a comprendere la vera natura della Magia successiva alla Cacciata di Akatosh ed Alduin, i Draghi Primigeni, loro Padri Creatori: pensando che forse il Thu'Um sia la forma prima della Magia della creazione, sfrutta dunque tutto il tempo a disposizione per sviluppare Parole che riescano, tramite i suoi Urli, a manipolare e ritorcere la Magia avversaria.
Non conoscendo l'identità del Campione suo sfidante, Floki non ha appunti tattici sui quali basarsi; uscendo dal padiglione bianco e nero, con i suoi simili armati di corni, tamburi ed esaltati dal grande giorno, Floki indossa una lunga tunica bianca e nera, le scaglie rosse a contrasto con i due colori, il bastone di Occhio di Drago a regolare il suo incedere pesante ed altezzoso.
Giunge dunque nell'Arena della Finale, un campo come gli altri, abbastanza spoglio di orpelli "del mestiere". Davanti a lui s'erge la tribuna ove si trova la Regina.
Mentre le tifoserie si scaldano, ben conscie che in gioco v'è la Castità della Regina della Bastiglia e di tutto il Regno loro ospite, l'aria eletrizzata viene spaccata dalla profonda, possente e dirompente voce del Mago di Arkhosia:
MIA REGINA!
Grande è l'onore che riservi oggi a noi Dragonidi di partecipare ad un duello che porterà, come io mi auguro, al tuo sposalizio con il nostro beneamato Konahrik, Balthasar Dr'Erkern.
Combatterò contro il tuo Campione in un duello micidiale, non temo la Morte. I Draghi mi saranno lievi.