[Euryphaessa] Leggi Fondamentali ed Editti

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- Articoli sulla Schiavitù -​

I - Gli schiavi possono divenire liberi cittadini per meriti di fronte alla cittadinanza o qualora i loro padroni li liberino, con formula sacra, dalla loro condizione. Parte del rito involve anche l'invitare lo schiavo al tavolo del padrone, atto che di per sé libera lo schiavo dal vincolo e lo trasforma in un cittadino a tutti gli effetti, sebbene la pratica preveda un passaggio legale prima di considerarsi valida a norma di legge.

II - Gli schiavi sono considerati cittadini inferiori agli occhi della legge ma la loro vita e il loro modo di vivere è regolato dalla stessa legge e quest'ultima ne garantisce e ne sancisce anche i diritti fondamentali.

III - Non è possibile uccidere gli schiavi né da terzi né da padroni, per nessun motivo. Uccidere uno schiavo comporterà una pena pecuniaria e un periodo di reclusione, qualora l'atto sia fatto per futili motivi. È anche possibile finire schiavi a propria volta uccidendo uno schiavo.

III - Se uno schiavo commette un qualsiasi reato pagherà col doppio della pena normalmente attribuibile ad un libero cittadino, sia essa pecuniaria o di reclusione.

IV - L'assimilazione di nuovi schiavi avviene durante le guerre, catturando soldati sconfitti che hanno perduto il favore di Atena in battaglia oppure con cittadini condannati che hanno perduto il loro status a causa di condanne et similia. Ci sono altre circostanze in cui è possibile ottenere schiavi tra cui il commercio e l'importazione da stati terzi, fermo restando che tutti gli schiavi - seppure di terze parti - sul territorio della Splendente guadagnano i diritti degli schiavi locali.

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V - Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge a prescindere dal credo e dall'etnia, a patto che essi siano membri della comunità e che non abbiano compiuto spergiuri o tradimenti nei confronti della collettività, in ragione dei quali verranno rimossi tutti i diritti normalmente concessi agli Eury.

VI - È possibile praticare qualsiasi religione all'interno dello stato purché questa non venga diffusa e rimanga nel chiuso delle mura domestiche. Viene quindi fatto divieto di fare proselitismo di qualsiasi religione che non sia quella di Atena, ma non vengono né perseguite né vietate le pratiche degli altri culti fintanto che questi non vadano a inficiare i dogmi della Dea. A vigilare e tutelare sull'argomento sono le Sacerdotesse di Atena il cui potere d'Imperio in tal senso è assoluto.

VII - I Processi e le Leggi sono concepite ed applicate dal Consiglio di Palladia in comunione con le sacerdotesse di Atena che, seguendo il dogma della giustizia e della saggezza, guidano e giudicano con equità tutti quanti alla stessa maniera.

VIII - Il ferimento di una sacerdotessa equivale a subire in automatico la massima pena prevista dal codice penale per la suddetta aggressione, nel caso di ferimenti lievi c'è la schiavitù, a salire sino alla pena capitale nei casi più gravi. Le sacerdotesse, di contro, sono tenute al rigore più assoluto e alla fedeltà cieca sia alla Dea che alla popolazione, devolvendo la loro vita alla nobilitazione degli animi e al tramandare i valori giusti di Atena alle generazioni successive; una sacerdotessa che viola queste regole è condannata alla schiavitù o all'esilio senza appello, oltre che alla perdita dei voti.

IX - Sono severamente vietati gli atti di sciacallaggio e di furto, così come la pirateria ed il brigantaggio, tranne che durante le guerre e sempre senza recare danno alla popolazione. Pirati e malfattori, così come delinquenti e mercenari dall'indole disonesta sono persone con cui gli Eury non gradiscono avere a che fare.

X - Il benessere di tutti è il benessere dell'individuo. Il compito primario di ogni cittadino è contribuire alla società cosicché questa si prenda cura di lui in tutte le sue esigenze. Il cittadino è tenuto a partecipare attivamente alla vita politica e a quella sociale dello stato, cosicché possa cogliere i frutti del lavoro altrui e altri possano cogliere i frutti del suo.

XI - Euryphaessa e il suo popolo in toto ripudiano la corruzione, la compravendita di favori a fini personali e l'anteporre l'interesse del singolo su quello degli individui. Essere condannati per aver commesso, aver taciuto con dolo o aver favoreggiato atti di corruzione e alienazione dei beni comuni comporta la perdita dei diritti civili maggiori e la resa in schiavitù sino a pena scontata.

XII - È fatto tassativo divieto alle figure governative di imporsi sui bisogno della comunità a prescindere dalle cause. I diritti del cittadino sono quindi inalienabili tranne che per legge e non sussistono casi straordinari - al di fuori di quelli normati - che permettano di espropriare beni, persone o proprietà a qualsiasi cittadino Euryano.

[In seguito verranno aggiunti altri articoli, mano a mano che se ne presenterà il bisogno]
 
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@giobia86 Questo è il mio editto finale, nella sua forma definitiva. (almeno per ora ahah)
Ti faccio un sunto dal politichese all'sohediano - Gli Eury sono un popolo di gente che odia la corruzione, che ama la legalità e che tutela in maniera garantista le libertà personali fintanto che non vanno a ledere gli interessi comuni. Per loro non esiste niente - Olimpo a parte - che sia più importante dell'aiuto reciproco e considerano l'Egoismo come l'anticristo Ellenico. Ripongono estrema fiducia nel sistema governativo e sono invitati a partecipare attivamente al crescere della società, in modo che questa si prenda cura di loro in un quid pro quo dove vincono tutti.
Non so quali bonus possa darmi, eventualmente, per costo e quant'altro ne parliamo o qui o in Pvt!
 
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