Come preventivato il question time si rivela una maratona di oltre cinque ore, in cui giornalisti, analisti e gente comune si alternano in domande tra il serio e il leggero.
Di particolare nota alcuni passaggi:
Q: "Quali saranno i rapporti futuri tra Eurasia, Europa e NATO? Mosca continuerà una politica muscolare?"
A: "Vi è una forte discordanza tra i fatti riportati dai mass media e l'attuale stato politico e militare in europa. Siamo accusati di condurre una politica aggressiva, ma non possiamo che rigettare questa insinuazione notando come nei passati anni la Russia e il CSTO si sono trovati ad affrontare numerose aggressioni dalla NATO o da singoli paesi ad essa aderenti.
In base all'inviolabile diritto alla Difesa collettiva siamo intervenuti a Cipro per fermare la violenta ed illegale invasione turca nel silenzio ed immobilismo occidentale.
Abbiamo affrontato in serbia il pericolo del terrorismo, e, pur agendo ampiamente nel quadro del diritto internazionale, siamo stati violentemente attaccati da una coalizione di paesi della NATO al di fuori di qualsiasi legalità.
Abbiamo affrontato una paventata guerra di invasione in transnistria, scongiurata solo grazie ad un formidabile lavoro diplomatico del nostro ministero degli esteri.
Ed in tutto ciò non abbiamo nè aumentato l'approntamento delle nostre forze armate ai confini, nè schierato ulteriori forze sul teatro europeo.
Possiamo dire lo stesso delle nazioni occidentali?
In pochi anni gli Stati Uniti hanno portato ai nostri confini oltre cento mila uomini e mezzi.
Il Regno Unito ha schierato squadroni aerei ai nostri confini settentrionali.
Gli Stati Federali d'Europa hanno inviato ai confini di San Pietroburgo cinquanta mila uomini.
E noi conduciamo una politica aggressiva?
E' chiaro che la politica distensiva e di dialogo dell'ultimo anno e mezzo non abbia portato frutti.
Dovremo agire nei prossimi anni per garantire la nostra sicurezza a fronte di questo continuo approntamento delle forze della NATO."
Q: "Una cittadina dell'Oblast di Pskov ci domanda se è amante degli animali, e come mai non è mai stato ritratto in loro compagnia."
A: "Ho una vera passione per i cani, purtroppo[...]
Q: "Qual'è il futuro economico della neonata federazione?"
A: "Ci troviamo in un periodo di transizione molto delicato.
Nel silenzio della stampa, da un anno a questa parte Europa, Stati Uniti e Regno Uniti hanno silenziosamente ucciso il libero mercato che con tanta eloquenza politica e militare avevano imposto al mondo per quasi un secolo.
Questo è il consueto modo di agire dei patner occidentali, imporre un determinato modo di vita per poi rinnegarlo quando non più estremamente vantaggioso.
Oggi il futuro è nell'asia. Cina e India hanno crescite economiche non paragonabili a qualsiasi altra nazione e questo apre a noi immense possibilità.
La nostra forza è focalizzata su due punti.
Il primo è il nostro stesso essere un ponte tra due continenti, che ci apre a infinite possibilità economiche.
Il secondo sono le nostre ricchezze naturali, che oggi sono le grandi riserve energetiche che la federazione possiede, ma non sono la ricchezza di domani che si concretizza in due grandi pilastri, terra e acqua. Siamo il più grande paese al mondo con le più grandi distese coltivabili e la più grande riserva di acqua dolce esistente. Il vero obbiettivo futuro non sarà dare energia all'asia, ma sfamarla, e questo sarà una delle priorità di sviluppo del paese.
Q: "Il mediterraneo in che luogo sarà nell'agenda eurasiatica?"
A: "Il Mediterraneo sarà uno dei nostri principali punti.
Godiamo di una posizione unica su questo mare che ci permetterà di sviluppare possibilità economiche fin'ora precluse alla federazione. Uno dei primi obbiettivi sarà trovare patner affidabili e seri con cui instaurare proficui rapporti economici.
Q: "Un cittadino da Ufa ci chiede se è un amante della caccia o se preferisce la pesca?"
A: "Sono un convinto sostenitore che le attività [...]
Q: "Qual'è il futuro della crisi in Afghanistan?"
A: "La crisi in atto in Afghanistan sono un pericolo per la sicurezza di tutta l'Asia Centrale.
E' chiaro che ad oggi non possiamo che supportare pienamente il governo di Herat, malgrado si siano cambiati nomi e bandiere non possiamo dimenticare come gran parte dei supposti governatori a Kabul non siano che i terroristi che fino a ieri destabilizzavano con violenza tutti i governi della zona.
Per ora questo è quanto.
Q: "Qual'è secondo voi il futuro dell'europa orientale?"
A: "Non possiamo ignorare la vicinanza e i nostri interessi strategici nelle nazioni dell'europa orientale.
Credo che il meglio per l'Eurasia sia un europa orientale forte, indipendente e neutrale."