Elezione Ministro Generale per la Politica Estera.

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In un'atmosfera di strana eccitazione e rinnovo d'interesse per l'integrazione europea inizia la dura lotta per l'elezione del ministro generale per la politica estera.

Tutti i ministri degli esteri dei paesi membri si riuniscono, molti con le idee ancora poco chiare sulla situazione ancora ben poco delineata. Tutti sono consapevoli però dell'importanza di tale nomina.

 

[Ilario]

Il ministro degli esteri tedesco, Nikolas Wagner, saluta calorosamente tutti i presenti:
"E' davvero un'emozione unica poter vivere in prima persona un momento così delicato e importante per il progetto dell'unione europea.
Detto questo, credo che si possa procedere al voto senza ulteriori preamboli, dal momento che la carica che ci accingiamo ad assegnare ha un ruolo di rappresentanza, essendo il potere decisionale collegiale e ad esclusività del consiglio. Per questo motivo ritengo che nella scelta dovrà contare l'autorevolezza personale più che le posizioni politiche dello stato che ciascuno di noi rappresenta. Spetterà poi al consiglio determinare le linee guida della politica estera della UE mettendo in votazione una mozione formale, che naturalmente colui il quale sarà nominato in questa sede dovrà essere pronto a rappresentare."

 

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Tra i candidati principali ci sono Adriano Gerti, ex primo ministro degli SUM, stimatissimo economista nonché europeista convinto, la tedesca Sara Richter ambasciatrice di Berlino a Cipro nonché esperta di antiterrorismo ed infine l'ex ministro degli esteri svedese Edvard Stranberg.

 

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Ad inizio del 2026 ci si accorda per l'elezione di Sara Richter in quanto ministro generale per la Politica Estera.

 

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Edvard Stranberg prende il posto di MGPE dopo le dimissioni della Ritcher.