Evento Effetti collaterali

Silen

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Ere un bel giorno di primavera quando un soldato dragonide raggiunse il mago Mikaelis Ekragonos recando con sè un messaggio di una vecchia consocenza di questi, l'anziano sapiente di nome Vector incontrato un paio di anni prima durante la esplroazione della regione di Ansilvund. Il messaggio, piuttosto sintetico e asciutto come era nello stile dell'anziano umano, invitava Mikaelis a raggiungerlo per discutere di quello che Vector definiva "un affascinante sviluppo collaterale" della sua ricerca sul fenomeno della Apoptosi.

@Monitor_Dundee quando preferisci, non ti dò un limite di tempo per questa cosa
 

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Mikaelis aveva atteso novità dell'Apoptosi per un anno.
Razionalmente, non aveva permesso allo strano fenomeno di fargli cambiare abitudini, ma al momento decisivo sentì che un'ansia si scioglieva, che lo aveva tenuto in ostaggio stagione dopo stagione.
La spedizione fu organizzata in fretta e furia.
Pochi giorni dopo il calesse del mago, che con lui aveva solo lo stretto indispensabile, alzava una nube di polvere sulle pendici aride del Cratere, affiancato da un veloce distaccamento di Formian armati, rapidi quanto un corsiero e meno proni alla sete e alla stanchezza.
La sua collega Matriarca, solitamente scollegata dalle preoccupazioni del mondo e degli esseri dotati di ossa e sangue, gli aveva affidato soldati della sua guardia personale. Letteralmente figli suoi.
Le prospettive aperte dal ritrovamento nel Cratere avevano galvanizzato l'attenzione di ogni incantatore del Dominio, appianando rancori e pregiudizi e seppellendo tutti gli altri progetti in sospeso.
Era la prima volta nella breve vita del Dovjunaar che così tante risorse erano state dedicate a questioni altre dall'ordinaria amministrazione e dalla mera sopravvivenza.

Vector udì dapprima il fragore del carro e degli armigeri, poi si vide di fronte il nobile mago, affannato e coperto dalla polvere della strada.

"Sono giunto appena ho potuto, savio Vector. Mostrami cosa è accaduto"
 

Silen

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Da quando Vector e Mikaelis sie rano incontrati un anno prima l'anziano mago sembrava molto più in forma: ora che la sua casupola era diventata il centro di un accampamento permanente l'anziano mago non doveva più vivere come un eremita sui margini del nulla e la cosa aveva senza dubbio giovato alla sua salute; per altri versi però sembrava ancora lo ieratico mago un pò tocco di un anno prima.
"Bentrovato ragazzo, sono davvero contento di rivederti!" accolse il dragonide con le medesime maniere informali dando l'aria di essere un insegnante che accoglie un alunno che ritiene promettente
"Ma prima scrollati di dosso la polvere del viaggio e permettimi di offrirti un infuso...molto migliore di quello che ricavavo io da solo al tempo del nostro primo incontro in verità!"
In verità la abitazione di Vector ai margini delc ratere era stata ampiamente restaurata e ora ospitava mobili nuovi di zecca, un tantino rustici magari, ma decisamente migliori del materiale di recupero pre-esistente. Una volta che Mikaelis si fu riposato ed ebbe in mano (volente o nolente) una tazza di infuso (anch'essa nuova di zecca) Vector cominciò ad affrontare l'argomento che aveva portato di nuovo il giovane dragonide in quella regione
"Immagino che tu abbia già ricevuto le missive che ho mandato nei mesi scorsi" esordì Vector "grazie al vostro aiuto sono riuscito a fare cose che, isolato e con i pochi mezzi a mia disposizione non sarei mai riuscito a ottenere. Tuttavia il cuore del problema continua ad eludermi. Inizialmente pensavo che la Apoptosi fosse un fenomeno casuale, una particolare forma di mutazione. Ora non ne sono più così sicuro. La capacità di eliminare la contaminazione magica sembra troppo specializzata per essere imputabile alla mera casualità. Nè mi spiego come una forma di vita abbia potuto anche solo sopravvivere alla esposizione a un fenomeno di tale magnitudine. No, il fenomeno è decisamente più complesso di quanto avessi immaginato: si tratta di una evidente reazione coordinata e specifica a un evento altrettanto specifico; una qualche legge universale di cui non siamo a conoscenza e che potrebbe rivoluzionare il concetto di scienza magica come la conosciamo, forse persino il nostro modo di vedere questo mondo..." il vecchio si fermò e sorrise "ma ti stò ammorbando con le mie fantasie e in mano in effetti ho solo un mucchio di congetture, le fantasie di un vecchio. Ti ho promesso qualcosa di piuttosto concreto e decisamente fuori dall'ordinario. Beh, qualcuno in realtà. Ti prego, aspettami qui un minuto. Ah e, nonf are troppo caso all'atteggiamento un pò aggressivo. La nsotra ospite non sembra avere molto in simpatia i maghi purtroppo."
Con queste parole Vector lasciò la stanza lasciando Mikaelis a domandarsi, piuttosto interdetto, a chi stesse facendo riferimento il vecchio mago; cosa che in effetti avrebbe visto di li a poco quando Vector rientrò in compagnia di una ospite secondo le sye stesse parole.
Un anno fa gliela aveva descritta come una specie di ciclope gigante quadrumane. La definizione era in sè precisa ma piuttosto riduttiva. Era piuttosto difficile del resto non rimanere stupefatti di fronte alla creatura che stava entrando, un pò a fatica per la verità, per una porta a malapena ing rado contenerla. Alta ben più di un dragonide, faceva sembrare il mago anziano un nanetto o poco più, e le ali che quasi riempivano la stanza non potevano che accentuare quella impressione.Le quattro braccia erano in sè sconcertanti ma quello che faceva più impressione era certamente l'unico occhio, posizionato un pò più in alto degli occhi umani e tre volte più grande di un intenso color azzurro in un volto che per il resto avrebbe potuto essere umano, con tanto di capelli biondi raccolti a formare una lunga treccia.

"Ragazzo, ho il piacere di presentarti Vetala. Vetala, questi è il giovane Mikaelis Ekragonos, di cui ti ho parlato"
Vetala squadrò il dragonide per qualche istante "Genotipo nativo, nessuna contaminazione. Ma puzza di poteri distorsivi" commentò infine mentre la sua bocca si contorceva in una smorfia che Mikaelis avrebbe detto schifata "Dovrebbe essere ripulito. Come te." aggiunse rivolta a Vector. L'anziano umano per parte sua non sembrò offeso dalla evidente ostilità della Apoptosi.
"Come ti dicevo, ragazzo, ella non apprezza particolarmente il nostro mestiere."
 
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Quando il mago sparì alla sua vista, il primo pensiero di Mikaelis fu che il vecchio avesse a disposizione campioni raccolti dopo il passaggio della creatura.
Quando l'essere vagamente umanoide dovette abbassarsi per entrare dalla porta, ogni capacità di pensiero fu azzerata.
"Uhhh..."
La creatura era in grado di capire il linguaggio?
Poteva avvicinarsi ad altri esseri viventi senza effetti collaterali?
PARLAVA?
"...Ve...Vetala... Piacere di fare la Vostra conoscenza"
Ripulito?
Il dragonide deglutì alla vista delle troppe, forti braccia del ciclope. Immagini di stracci strizzati, frutta sbucciata e animali svuotati per prepararli alla cottura si affollarono nella sua mente.
"Ri...ripulire? Intendete dall'essenza magica? Quindi Voi siete... l'Apoptosi? Ne siete il fulcro?"
 

Silen

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"Io sono una Apoptosi, Nativo." disse Vetala continuando a fissare Mikaelis come un medico che abbia di fronte a sè un caso particolarmente difficile e si stia chiedendo il modo migliore di operare "Allo stato attuale tu sei distorto, contaminato, non nella forma ma nella essenza. Il fetore della tua corruzione è quasi insopportabile" proseguì storcendo il naso "ciò nonostante puoi dirti fortunato; per te c'è ancora speranza, a differenza di coloro che sono ormai irrimediabilmente rovinati sia nella essenza che nella forma. Tu puoi essere ripulito laddove per loro la dissoluzione è la unica cura possibile."
Vector tossicchiò imbarazzato "Vedi ragazzo, a quanto sembra mi sono sbagliato su Vetala credendo che non fosse in grado di comunicare...di fatto non voleva comunicare con me da cui la sua ostilità e la mia conseguente decisione di tenermi a....distanza di sicurezza, diciamo. Sette mesi fa, per caso uno dei tuoi corraziali si è imbattuto in Vetala scoprendo che dopotutto eravamo vittima di...ehm....assunzioni errate".
"Il tuo approccio era identificabile come ostile, la tua essenza greve di energie distorsive. Non dovresti stupirti di essere stato classificato come oggetto di eradicazione." disse ancora la Apoptosi.
Vector tossicchiò nuovamente, facendo venire a Mikaelis il dubbio che anni prima il buon Vector avesse tentato qualcosa di molto avventato, probabilmente un tentativo di raccogliere campioni troppo ravvicinato o addirittura di fare prigioniera la creatura.
"Comprenderai che questo sviluppo è di importanza fondamentale. Che la Apoptosi fosse qualcosa di più di una forza cieca ma una creatura pensante, dotata di volontà e di controllo...mai avrei immaginato una cosa del genere!"
"E cosa avrei dovuto essere, Nativo? La prolungata distorsione della tua essenza deve avere danneggiato le tue facoltà mentali" commentò Vetala, sprezzante.
 

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"Decontaminare la corruzione... assorbire la forza magica stessa? E quando dite che anche Vector è stato ripulito... Avete dimenticato ogni incantesimo, Mastro Vector, o qualcosa in voi è cambiato fisicamente?"
Le implicazioni erano sconvolgenti.
"Una? Una Apoptosi? Ce ne sono altri? Siete in contatto tra voi?"
Il pensiero che vi fosse più di una di queste creature in giro per Ea... certamente il mondo dopo il Collasso era un luogo ricco di sorprese.
Il soldato che ha iniziato il primo contatto deve ricevere un encomio, se è ancora vivo e sano di mente.
"Devo portare le mie scuse, non immaginavo la forza magica potesse essere così... vivida per i sensi di un vivente. Percepite quindi l'intensità del campo magico? E il livello di corruzione?"
Ottenere una simile capacità sarebbe stato incredibilmente utile. Ottenere la capacità di rimuovere la Corruzione...
"Ma quali sono le vostre origini? La vostra natura è un prodotto del Collasso? O il frutto degli sforzi di un incantatore per arginare la Corruzione?"
 

Silen

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"Io sono la risposta alle vostre speranze, Nativo, la dimostrazione che anche un essere perverso come te può essere mondato da ogni sozzura e restituito a una esistenza più degna" disse Vetala in tono magniloquente.
"È stato necessario" disse Vector serio "per dimsotrare la mia buona fede e chiudere vecchi malintesi. Cosa provo? Mah, ragazzo è una sensazione strana. Ricordo esattamente ogni formula ed ogni teorema, ogni incantesimo ed ogni gesto ma la mia capacità di manipolare l'energia magica, il mana, sembra essere completamente svanita. È come se fossi divenuto cieco alle forze magiche, che non riesco più nemmeno a percepire. Ma per il resto mi sento benone in effetti, più in forma di quanto sono stato negli ultimi anni. Mentirei se ti dicessi che non mi mancano le mie capacità ma è un sacrificio che andava fatto per superare questa impasse. Quanto stiamo scoprendo qui oggi è di importanza fondamentale, per il mondo intero! E poi sono sempre stato più che altro un teorico e con un pò di aiuto posso ancora proseguire i miei studi"
"È davvero esecrabile che tu voglia continuare a spendere tempo a studiare quella sozzura, anche ora che sei un puro" commentò l'Apoptosi prima di voltarsi nuovamente verso Mikaelis "Per quanto mi piacerebbe, non sono in grado di mondare tutto questo luridume da sola. Certamente vi saranno altri come me che seguono la mia stessa missione; sono certa che un giorno ci incontreremo."
Vetala fissò il suo sguardo monoculare negli occhi del dragonide prima di continuare "Vedo il marciume dentro di te come se fosse una cosa viva; lo vedo permeare e corrompere la tua essenza e contaminare la tua anima. Per il tuo bene, devi essere ripulito prima che sia troppo tardi o il tuo destino sarà la dissoluzione." solamente nel sentire l'ultima domanda di Mikaelis Vetala parve incerta "Io...non lo so. Quando ho aperto gli occhi per la prima volta non sapevo nemmeno il mio nome. Mi sono alzata e ho vagato smarrita in un mondo dove tutto era sozzura e luridume, fra bestie deformi e piante rivoltanti. Poi, mentre ancora i miei occhi stavano abituandosi al mondo intorno a me ho saputo, in un lampo folgorante, che il mio scopo era porre rimedio al disastro; ripulire la sozzura, salvare chi poteva essere salvato restaurando la purezza della loro essenza; condannare chi è talmente corrotto nella forma o nella essenza da essere irrecuperabile, eradicare i genotipi non nativi, annientare i mostri distorti e contaminati. In un istante di luminosa gloria ho saputo chi ero e perchè esistevo. Ho conosciuto la mia missione."
 

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"E'... e' INCREDIBILE. Ogni esplorazione delle Terre Desolate porta nuove, terribili verità alla luce. Ogni storia del Collasso e delle sue conseguenze affatica l'immaginazione, ma... questo... Non mi sento nemmeno qualificato ad occuparmene. Creature nate col preciso compito di raddrizzare il Mondo, ci vorrebbe un sacerdote, un Teologo per trovare il bandolo di questa matassa. Viviamo invero tra le fauci di Alduin, e il tempo della distruzione è anche tempo di nuova creazione!"
Se la rivelazione della natura di Vetala era stata un fulmine a ciel sereno, la sinistra efficenza di quella creatura e la ancora più inquetante serenità di Vector gettavano qualche ombra su quella scoperta. L'ex-mago sembrava in salute, ma a Mikaelis non sembrava saggio incoraggiare il contatto con una creatura mutata dal Collasso, fosse pure razionale e, apparentemente, nata per arginare gli effetti delle Anomalie...
"Vector, la vostra decisione sarà lungamente celebrata! Questo... incontro..."
E qui il Dragonide riuscì a non usare la parola - scoperta - per sua fortuna
"...sento che cambierà il corso della Storia."

La creatura era attirata dalle Anomalie? Era in grado di assorbire solo la magia caotica o anche di allontanare le orrende creature mutanti che infestavano le Terre Distorte? Tutte domande che avrebbero, si spera, trovato presto risposta...
"Vetala, Voi siete, senza parafrasi, un Dono degli Déi. Il mio paese ha sofferto a lungo nello sforzo di rendere nuovamente questo mondo abitabile, e in questo i nostri desideri si allineano perfettamente. Questa terra che ora occupiamo potrà supportare molti, in salute e prosperità, come non accadeva da secoli, e il merito è soltanto Vostro! Se la Vostra volontà è proseguire questa missione in altre terre contaminate sarà nostro onore aiutarvi. I nostri esploratori riferiscono di terribili concentrazioni di energie caotiche, di mutazioni fuori controllo, mortali paradossi... Non conosco ancora l'estensione della vostra forza e dei vostri poteri, ma se ne farete richiesta potrete essere seguita da una scorta armata nella vostra crociata purificatrice."

Ora, si trattava solo di uscirne con la coda ancora attaccata, e possibilmente in possesso di poteri magici funzionanti.
"Spero potrete accettare questo aiuto anche se la proposta arriva da un impuro quale sono, che vi assicuro parla solo in qualità di messaggero. Percepirete senz'altro meglio di me che l'Anomalia che mi circonda è ben poca cosa rispetto a quella che minaccia la nostra isola di pace e ordine."
 

Silen

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L'occhio di Vetala assunse una espressione piuttosto dura mentre fissava in silenzio Mikaelis per qualche istante.
"Tu stai cercando di eludermi, Nativo, non credere che io non me ne sia accorta. Nonostante questo, vi è del vero in quanto dici e la tua corruzione, per quanto disgustosa, è ben poca cosa di fronte allo stato pietoso in cui versano ancora intere regioni." Vetala corrugò la fronte e parve riflettere fra sè per qualche istante prima di giungere a una conclusione "Per quanto la mia missione sia assoluta, il mio intento è salvare ovunque sia possibile e le mie priorità al momento sono altre. Molto bene Nativo, se sei disposto a promettere che tu e la tua gente non cercherete mai di provocare un contatto infra-mondo, vi concederò una dilazione" lo sguardo di Vetala si fece di nuovo duro "Non ti illudere che questo ti risparmi dalle conseguenze delle tue scelte, Nativo. Il tuo tempo verrà e allora dovrai scegliere fra la purificazione e la dissoluzione. Non sprecare il tempo che ti viene concesso e rifletti bene su quanto ti ho detto. Un giorno potresti incontrare un'altra Apoptosi e scoprire, a tuo detrimento, che ella potrebbe non essere indulgente quanto me."
Elargito quell'ultimo, minaccioso, avvertimento Vetala lasciò cadere l'argomento della 'ripulita' da dare all'anima del dragonide (con suo gran sollievo).
"Il mio lavoro in questa regione è durato degli anni, ma la mia missione non conosce riposo. Hai parlato di vaste concentrazioni di energia caotica vicino ai vostri confini. Di quali regioni stai parlando? Posso sentire le forze distorsive all'opera ma sono relativamente lontane da quì a nord e a est.....e a sud anche, oltre il mare.....ma queste terre sono relativamente pure."
Il tono di Vetala diceva molto su cosa intendesse con quel 'relativamente'.
 

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Il Dragonide dalle scaglie rosse, alla risposta dell'Apoptosi, si diede febbrile a cercare qualcosa nel suo bagaglio.
Si trattava di una rozza mappa di Ea, con al centro il promontorio del Dovjunaar.
Rapido, scribacchiò qualcosa nelle vaste regioni vuote che si stendevano a Nord e a Est, secondo le parole di Vetala, poi fece segno alla creatura di avvicinarsi.
Con la punta del carboncino indicò una zona di costa poco più a settentrione delle città Dragonidi, contrassegnata dal marchio di una spirale.
"Questa zona era conosciuta come Costa del Sale. Al momento è la più grande concentrazione di creature mutanti che abbiamo incontrato. Vespe giganti sulla costa e terribili piante semoventi e spinose nelle foreste segnate come Motevukti."
 

Silen

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"Creature mutate e genotipi non nativi" disse Vetala e sorrise come se il dragonide l'avesse invitata a nozze; ma c'era un che di sinistro in quel sorriso "Molto bene, Nativo, quale di queste due terre a tuo parere contiene la minaccia peggiore?"

E visto che hai fatto tutti i compiti e giocato bene le tue carte ecco la ricompensa promessa: Vetala prima di andarsene per i fatti suoi ti aiuterà con una regione a tua scelta.
 

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"I nostri esploratori hanno riferito che la Costa del Sale contiene alveari a perdita d'occhio, alti come case, e che l'aria stessa sembra... diversa. Carica di qualcosa di alieno. Senz'altro è quella la concentrazione più alta di Anomalie che abbiamo incontrato fin'ora. Se necessiterete di una scorta o di altro genere di aiuto non esitate a chiederlo. La vostra generosità è immensa."
 

Silen

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"I ringraziamenti non sono necessari; stò solo adempiendo alla mia missione. Nella fattispecie, stò risparmiando il tempo necessario ad una analisi preliminare visto che i vostri esploratori si sono già spinti in quelle aree." quale che fosse la sua origine i discorsi di Vetala ricordavano immancabilmente lo stile di un cavaliere errante o guerriero sacro che dir si voglia; d'altro canto era abbastanza chiaro che la Apoptosi pensava a sè stessa in quei termini "Confido inoltre che i fatti facciano seguito alle parole nel persuadervi a scegliere la retta via. Una scorta sarebbe utile come guida, ma la loro assistenza non è strettamente necessaria. Addio, per ora, Nativo. La prossima volta che ci rivedremo sarai redento....o dissolto. La decisione resta sulle tue spalle. " concluse a mò di saluto prima di lasciare la stanza.

E direi che con questo l'evento è concluso, per l'esito finale ti rimando al report di fine turno
 

Silen

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Anche qui, piccola appendice post report
@Monitor_Dundee

Alcuni mesi dopo i soldati della scorta che aveva accompagnato Vetala fecero ritorno dalla regione di Costa del Sale. Gli ammassi di alveari delle Nu-Vasp, riferirono, non esitevano più; ma la Apoptosi aveva fatto molto più di questo. Ogni animale, ogni pianta che mostrasse il minimo segno di mutazione era stata annichilita, ridotta in polvere e cenere. Con spietata efficienza Vetala aveva annientato ogni forma di vita mutata lasciandosi dietro solamente erba, qualche albero e insetto in un territorio completamente devastato. Completare la purificazione della regione e "fare pulizia" per usare le sue parole, dissero, lo aveva lasciato ai dragonidi "dopotutto non posso passare ogni volta degli anni a rimettere tutto in ordine" ma l'Anomalia che aveva contaminato la regione era stata rimossa alla radice.
Prima di andarsene per i fatti propri (cosa che i guerrieri dragonidi si erano ben guardati di tentare di impedirle in alcun modo) la Apoptosi aveva lasciato un messaggio da consegnare a Mikaelis. Quando questi srotolò la pergamena che Vetala aveva lasciato ai soldati, trovò una singolla, breve frase:

Il tuo tempo verrà
 

Monitor_Dundee

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Un manipolo di miliziani Dragonidi si faceva strada nella distesa sterile che un tempo aveva ospitato migliaia di alveari e milioni di Nu-Wasp. Nemmeno un'antenna sopravviveva sul terreno, non un ronzio animava l'aria, non una pianta si alzava oltre una spanna dal terreno. Tra la foresta e il mare, questo terreno una volta era stato rigoglioso. Ora anche i deserti roventi del Sud sarebbero sembrati più ospitali.

Alla testa del gruppo di soldati, Anixidris avanzava con l'imperscrutabile fretta tipica di tutti i Formian.
Era impressionante quanto quella massa enorme potesse muoversi velocemente.
Per un tratto di strada si guardava attorno incessantemente, come per tema di essere sorpresa da un nemico invisibile.
Più avanti, si doveva corrergli dietro mentre passava da una roccia all'altra, riempiendo ampolle di vetro di polvere, di ghiaia, di muschi.
La figura nera del sicario Xolotl tallonava la Matrona in ogni sua iniziativa, impassibile e scuro come un'ombra.

Dopo mezza giornata di cammino, finalmente fu fatto segno ai soldati semplici di fermare la marcia e posare i loro pesanti carichi. Le dune di sabbia e i mucchi di ghiaia qui si aprivano, lasciando spazio alla roccia viva. Una lastra di granito grande abbastanza da ospitarli tutti, solcata da innumeri crepe, ma integra.
Mentre i soldati montavano le tende, il mago si mise al lavoro.

Furono tracciati cerchi di polvere di cristalli, simboli di gesso e di grafite. Rune furono incise e mazzi di erbe furono bruciate. Infine, da un cofanetto decorato ANixidris estrasse il componente più importante: un pugno di terra fertile, nera e tiepida.

Per la prima volta dopo l'incontro con l'Apoptosi, e per la prima volta fuori dal laboratorio, l'incantesimo per restituire alla terra l'antico vigore sarebbe stato messo in atto.
Per la prima volta sarebbe stato possibile dimostrare che la rovina del Collasso era reversibile.

...

Xolotl si era allontanato dalla zona del rituale già dal mattino, seguito da altri Lucertoloidi con cappe e cappucci neri. Loro non avrebbero assistito da vicino alla rinascita di Costa del Sale, la loro missione era un'altra. Avrebbero proseguito a Oriente, per vedere cosa celavano le terre inesplorate.
Alle sue spalle, sentì uno dei suoi trasalire.
Pronto, si girò di scatto armi in pugno.
Ma non era un nemico ad avere attirato l'attenzione del Lucertoloide.
A ovest una luce verde rivaleggiava per intensità con quella del sole, mentre il terreno sotto di loro tremava leggermente.
Il rito era compiuto.
Nelle ore successive il vento di mare avrebbe portato verso di loro uno stormo di scintille verde brillante, che innumerevoli turbinavano attorno a loro per poi disperdersi nel terreno.
Forse era semplice suggestione, ma già verso sera parve al sicario di sentire il canto di un uccello, in lontananza, e al tramonto il frinire dei grilli. La vita era tornata.
Ora, di fronte a loro, c'era una nuova missione.

 
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