Diploannessione [Dovjunaar] Each Horizon is a New Beginning - Grande Arkhosia

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"Ripetetemi per favore con che diritto eravate in piedi fuori dal Palazzo, a sobillare la folla."

Gildas si trovava al cospetto dei Diarchi. In uno stato piccolo e nuovo come il Dovjunaar non c'era una precisa etichetta di corte, né una grande differenza tra i primi e gli ultimi, ma la presenza contemporanea dei Re Gemelli non poteva che mettere in soggezione.

"Diarca Ak Sotrein, stavo solo predicando..."
"Predicando? Voi accusate me e questa corte di empietà!"

"Accusa voi e la Vostra decisione, Sotrein. Questa corte..."
"Questa Corte e il consiglio hanno approvato."
"Sulle ragioni per cui l'approvazione..."
"Non cercate di nascondervi ora, Ormos!"

In uno degli Stati del Mondo che Era, un simile diverbio tra figure di potere sarebbe stato tenuto nascosto, certamente non esibito di fronte ad importanti membri del pubblico e del clero.
Ma nel Dovjunaar, che i Re non fossero in accordo voleva dire che il sistema funzionava.

"Quali sarebbero, nel concreto queste accuse, Padre Gildas?"
"Le voci sulla Creatura di Arkhosia corrono, miei sovrani, e il dovere di un Sacerdote è di affrontare le preoccupazioni dei suoi fedeli..."
"Affrontare? Dovreste rasserenarli, dannazione di tutte le dannazioni!"
"... con tutto il dovuto rispetto, sire, le Terre Bruciate brulicano di perverse mutazioni del Creato, e il numero tre ha risonanze infauste nella teologia..."
"Teologia! Rotnille! Parole vuote! Questa è la vera eresia. Non dovrebbe essere possibile parlare invano nell'Antica Lingua, eppure voi vi riuscite senza fallo."
"Ak Sotrein, trattenete la vostra ira, Padre Gildas è stato prezioso per noi e per il Paese..."

"Mondskalle, non fraintendetemi. Stimo voi e la vostra opera. Ma se Bormahu è stato più facile da comprendere per chi ricorda Wotan, guardare fuori dai nostri confini e vedere i Doni di Alduin, oltre alle sue sfide, è più difficile.
All'appello di radunare scorte i Dragonidi hanno risposto con più entusiasmo dei Formian o dei Dawi, ma questa non è una buona ragione per rinforzare i sospetti di chi è pavido. Avete lavorato tutta la vita per tenere unito questo Paese, Gildas. Non cambiate direzione proprio adesso."

"Seguirò il vostro volere, Diarca. Ma accettate almeno un appello alla cautela, in buonafede."
"Mediteremo sulle vostre parole, Padre. Arrivederci."

Quando il Nano fu oltre le porte della Sala del Consiglio, ora vuota ad eccezione dei due re, il dibattito proseguì in toni più personali.
"Il Nano non ha tutti i torti, Fahonik. L'Uno che è Molti non è esattamente un Antico Wyrm da manuale."
"Tu non lo hai visto da vicino, Kostas. E' terrificante. Eppure qualcosa ha preso il posto della paura quando ho ascoltato il Thu'um dalla Voce di un Antico. Gli stati attorno a noi hanno trovato salvezza e sicurezza grazie a qualcosa che senza il Collasso non sarebbe mai esistito. E' così difficile credere che per un Nuovo Mondo serva un Nuovo Antico?"
"Nuovo Antico è un paradosso, Sotrein. E hai ascoltato anche tu i rapporti di mio figlio. Ci sono forze che si scatenano contro tutto quello che porta il segno del Collasso. E gradirei non mettermi contro di loro."
"Segni del Collasso? Chi siamo noi per distinguere tra mutazione e Dono dell'Apocalisse? Questo è il mondo in cui viviamo, Kostas. Quello vecchio è morto e sepolto. E stiamo per tornare a camminare per le strade di Arkhosia. Questo non può lasciarti indifferente."
"Parli di mondo nuovo, e poi di rovine, Fahonik? Quello di cui ho davvero paura è che questa decisione sia il tuo modo di dirti che tuo padre e i tuoi fratelli non sono morti invano."
"Il tuo unico problema è che quel Drago non è rosso. E che non ha mangiato nessuno dei tuoi parenti, a quanto pare. I carri sono ancora in viaggio, puoi rimediare se vuoi."


"Perdonami, amico e collega. Spero solo che qualcosa prenda il posto anche della mia paura, prima o poi."
"Possiamo solo sperare, Diarca. In questo mondo non ci è concesso molto altro. Finora ci è bastato. A primavera tornerò ad Arkhosia."
"Questa volta non sarete solo, Fahonik."
 
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La strada per le rovine di Arkhosia era molto diversa dall'anno prima.
Il passaggio di una immensa carovana aveva impresso il percorso sulla terra di nessuno, soldati presidiavano i passi più insidiosi e fuochi rischiaravano le notti più scure.
Qualcuno dei carrettieri aveva anche perso il tempo di piazzare alcuni cartelli di legno inciso.

Anche le condizioni di viaggio erano cambiate alquanto: una carrozza offriva riparo dalle piogge del disgelo, e all'atterrito silenzio dei suoi soldati esploratori si sostituiva l'incessante dialogo con la sua controparte, il Diarca Ormos.

L'arrivo ad Arkhosia, però, era rimasto uguale.
Le rovine mezzo infestate di vegetazione, le strade lastricate di scheletri.
Il silenzio terribile, nel quale ogni passo sulla scalinata diruta della Torre di Orobianco diveniva una eco spettrale.
L'entrata nella vasta notte artificiale delle sale ciclopiche.
La vista dell'immensa, lontana mole dell'Uno che è Molti.

Kostas non aveva detto una sola parola, da ore. Giunto di fronte al Grande Wyrm tricefalo, sembrava non avesse mai ottenuto la capacità di parlare.
"..."
"..."
"..."

"Zu'u lost Daal"
"Sono tornato. Siamo tornati, i capi del popolo che vi omaggia e vi serve, Uno che é Moltitudine."
 

Silen

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La massa ancora in ombra del corpo dorato si mosse e si srotolò quasi languidamente in tutta la sua tremenda lunghezza. Tre colli serpentini si allungarono in direzione di Fahonik e del suo compagno esaminandoli pigramente, all'apparenza, ma ben poco sfuggiva alle verdi iridi dell'enorme belva tricefala. Dopo che ebbe scrutato a suo piacimento i due nuovi venuti, Ghishal parlò, la voce echeggiante nella cavernosa sala del palazzo che aveva occupato.

"HET BO DIIL AAR, POGAAN LAAN NAU OK KLOV. BO STIN, TINVAAK STIN. ZU'U AAL PIRAAK OSOS FAH HI...."
"Qui giunge il mio servitore, molte domande nella sua testa. Vieni liberamente, parla liberamente. Forse ho qualcosa per te..."

Cinque ind raconico probabilmente. Ma qualche frase ogni tanto mi piace usarla, dà flavor XD
 

Monitor_Dundee

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"Prestiamo ascolto al vostro volere, Grande Wyrm"
"Grande e' la Vostra Saggezza, Glorioso e Splendente. Molte sono le domande che oscurano la mente dei vostri servi"

E, non poteva fare a meno di pensare Kostas, anche se prostrato e, francamente, in preda al terrore panico, dovevano essere molte anche le domande del Wyrm. Per quanto gli Antichi Draghi fossero saggi ed immortali, non tutti dovevano essere familiari con le usanze e la storia dei Dragonidi...
 

Silen

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"HO VISSUTO A LUNGO IN QUESTO PALAZZO, RESIDUO DI UNA EPOCA PASSATA MA ADATTO ALLE MIE ESIGENZE E, POSSO SENTIRLO, ABITATO A LUNGO DALLA MIA STIRPE. TRE ERANO LE COSE CHE STAVANO RENDENDO SEMPRE PIÙ...COMPLICATA...LA MIA VITA IN QUESTO LUOGO " a parlare era stata la testa centrale, ma poi, in maniera del tutto sconcertante per chi non vi fosse avvezza, fu la testa di destra ad abbassarsi verso i due dragonidi e continuare il discorso come nulla fosse "DELLA PRIMA, VI SIETE GIÀ OCCUPATI. GRAZIE AL CIBO CHE AVETE PORTATO POTRÒ SFAMARMI E AL TEMPO STESSO CONCEDERE ALLA FAUNA DI QUESTO LUOGO QUALCHE TEMPO PER FIORIRE E MOLTIPLICARSI. È GIUNTO IL TEMPO DI OCCUPARSI DEL SECONDO PROBLEMA"
Di nuovo uno sconcertante cambio di prospettiva e fu la terza testaa parlare, senza la minima soluzione di continuità nel discorso "COME HO DETTO QUESTO PALAZZO È MIRABILMENTE ADATTO A ME, MA È RIDOTTO ALL'OMBRA DI SÈ STESSO, POCO PIÙ DI UNA ROVINA. VOGLIO CHE VENGA RESTAURATO E RIPORTATO ALLA SUA ANTICA MAGNIFICENZA RIPARANDO LE SALE CHE SONO CROLLATE, RIMUOVENDO LE MACERIE, RESTAURANDO I FREGI E LE OPEPRE D'ARTE CHE I VOSTRI ANTENATI REALIZZARONO. SO CHE NON È UN COMPITO FACILE MA LA RICOMPENSA SARÀ ADEGUATA AL VOSTRO LAVORO"
In breve, per restaurare la sala alla magnificenza che vuole Ghishal ci vogliono 15 minerali, 10 metallo e un Ingegniere occupato per un anno da una missione Impegnativa. La ricompensa anche in questo caso, la siv edrà dopo
"QUESTO È CIÒ CHE CHIEDO ALLA TUA GENTE." riprese a parlare la testa centrale "MA IO, GHISHAL, L'UNO CHE È MOLTI, NON SONO UN TIRANNO CHE PRETENDE CIECA OBBEDIENZA ED ADORAZIONE SENZA DARE NULLA IN CAMBIO. POICHÈ AVETE DIMOSTRATO LA VOSTRA DEVOZIONE AVETE GUADAGNATO IL DIRITTO DI AVERE RISPOSTE ALLE VOSTRE DOMANDE, SE NE AVETE. PARLATE DUNQUE LIBERAMENTE E SENZA TEMERE, IL PEGGIO CHE POTRÀ ACCADERVI È DI ANDARVENE SENZA RISPOSTA."
Le tre teste di Ghishal avevano sogghignato all'unisono a quella ultima frase, come se il dragone tricipite fosse divertito dalla postura dei due piccoli parenti che aveva di fronte...
 

Monitor_Dundee

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"Le decorazioni di questa sala illustre fanno luce sulla storia meglio di un mare di parole. Orobianco era simbolo della grandezza degli Antichi, e dell'arte dei Dragonidi loro sudditi. Saremo onorati di tornare tra queste pareti"

"Le terre di Arkhosia erano fertili un tempo, prima dell'Apocalisse. Con il vostro benestare e il nostro lavoro, potranno tornare a fiorire anch'esse."

Prima dell'Apocalisse... chissà se...
"Cosa ricordate, immensità? Se ricordate, dell'Apocalisse e dell'Ultima Guerra? Le nostre storie parlano di altri Antichi che regnarono in queste terre, prima che il Mondo finisse. Avete mai visto altri Wyrm? O altri della nostra gente?"

Quindi 1 PA, missione del personaggio che costa risorse? Segno in espedienti?
 

Silen

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"IL DESIDERIO DI ABITARE NUOVAMENTE LE PROPRIE TERRE AVITE È UN DESIDERIO CHE POSSO COMPRENDERE" disse Ghishal in tono regale "PAZIENTATE, MIEI VALENTI SERVITORI, OGNI COMPITO PORTATO A TERMINE VI PORTA DI UN PASSO PIÙ VICINI ALLA REALIZZAZIONE DELLE VOSTRE SPERANZE."
La successiva domanda provocò l'intervento delle altre teste del grande drago
"PERCEPISCO IN QUESTO LUOGO IL SENTORE DELLA MIA STIRPE. FU ESSO A GUIDARMI QUI, E A FARMI SCEGLIERE DI STABILIRMI IN QUESTA DIMORA MENTRE SORVOLAVO UN MONDO A ME SCONOSCIUTO. MA TEMO CHE SE ANCHE INCONTRASSI I MIEI SIMILI NON LI RICONOSCEREI E LORO NON RICONOSCEREBBERO ME. SONO STATO LONTANO, NEL TEMPO E NELLO SPAZIO, INTRAPPOLATO..."
"...FINCHÈ UN VARCO IMPROVVISAMENTE NON SI È APERTO, PERMETTENDOMI DI RITORNARE. MA SE QUESTO È IL MONDO CHE LASCIAI, NON ASSOMIGLIA A NIENTE CHE IO RICORDI. VOI SIETE I PRIMI ESSERI CHE RICONOSCO, I PRIMI CHE PARLANO L'ANTICA LINGUA."
 

Monitor_Dundee

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Era difficile mantenere la compostezza di fronte alle parole dell'Antico.
Chi cercavano di prendere in giro, era difficile non mettersi a correre via.
Ma ogni nuova verità pronunciata in coro dalle tre fauci dorate era assieme una conferma e una sorpresa.

Se cercavano un segno di Alduin, lo avevano trovato. Ogni Dragonide conosceva la leggenda secondo la quale, nei tempi lontani prima dell'altra Apocalisse, quella di Tiamat, Akatosh aveva causato un vortice nel corso del tempo, e vi aveva gettato il gemello oscuro, regalando un millennio ancora ad una civiltà sull'orlo della rovina.

Solo una creatura della stirpe di Akatosh e Alduin avrebbe potuto sopravvivere ad un viaggio nel Tempo, dominio indiscusso dei Draghi Gemelli.

"E' destino allora che le nostre strade si incrociassero, Altissimo. Anche noi, si può dire, torniamo a questo mondo da un altro tempo, quello precedente all'Apocalisse. Il mondo di Alduin è una provincia nuova, per voi e noi."
"Le nostre conoscenze sono ancora poca cosa, la storia del nostro passato frammentaria come e più della vostra, ma con il tempo forse potremmo assistervi nel risolvere questi misteri"
 

Silen

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"INVERO SEMBRA STRANO CHE IL NOSTRO INCONTRO SIA AVVENUTO IN MANIERA CASUALE. AVREI POTUTO INCONTRARE UNA QUALSIASI RAZZA, MA HO INCONTRATO VOI." il grande drago tricipite rimase un momento in silenzio, pensoso "FORSE, SOLTANTO FORSE...MA PRIMA CI SONO MOLTE COSE CHE DOVREMO REALIZZARE, MIEI FEDELI SERVITORI. CI SONO INSIDIE IN QUESTO MONDO DI CUI NON HO NESSUNA MEMORIA, MINACCE CHE DEBBONO ESSERE AFFRONTATE E NEUTRALIZZATE." le tre teste del drago si levarono e guardarono oltre i due inviati di Dovjunaar "CI SONO FORZE LÀ FUORI CHE SI STANNO RISVEGLIANDO, FORZE CHE NUTRONO BEN POCO AMORE PER L'ANTICA STIRPE. FORZE DI CUI NON HO MAI SENTITO L'UGUALE."
 

Monitor_Dundee

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"Il mondo dell'Apocalisse ci ha già mostrato molte stranezze. Se avrete la pazienza di ascoltare le chiacchiere di noi umili servitori, vi porteremo notizie del mondo al di fuori"

Dopo questa rima direi che possiamo chiudere fino alla ristrutturazione. Bene così, buon Natale a te e a Ghidorah
 

Silen

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I lavorierano durati un anno intero ed avevano richiesto una grande quantità di risorse ma alla fine l'opera era compiuta: il grande palazzo costruito a suo tempo come dimora per Shooting Star era stato completamente restaurato e persino arricchito dall'opera dei migliori artisti e scultori che il dovjunaar avesse potuto radunare. La ricchezza e la beltà delle opere restaurate gettava un'aria magica sul palazzo come se l'otologio fosse girato all'indietro riportando il calendario ai tempir emoti del perduto splendore del passato.
Persino Ghishal ammirava compiaciuto l'opera dei dragonidi e il nuovo (o forse sarebbe stato più corretto dire 'antico'? ) aspetto della sua dimora.
"ANCORA UNA VOLTA NON POSSO CHE ESSERE STUPITO DALLA OPEROSITA' DELLE VOSTRE MANI, MIEI FEDELI SERVITORI" disse in tono evidentemente soddisfatto "ANCORA" UNA VOLTA L'OPERA DELLE VOSTRE MANI MERITA UNA RICOMPENSA" scandì la seconda testa "NON MI SONO SFUGGITI I VOSTRI SFORZI PER ESPLORARE LE TERRE CHE SI TROVANO OLTRE I VOSTRI...I NOSTRI ORMAI...CONFINI. EBBENE COME VI HO NARRATO PRIMA DI STABILIRMI QUI HO VIAGGIATO A LUNGO SOPRA QUESTO MONDO E SONO MOLTE LE COSE CHE HO VEDUTO"
Dopo un attimo di pausa la testa centrale riprese la parola "EBBENE VOGLIO DONARVI QUESTA CONOSCENZA. CHIEDETEMI QUANTO DESIDERATE SAPERE SULLE TERRE IGNOTE CHE SI STENDONO OLTRE DOVJUNAAR E IO VI NARRERO' COSA HO VISTO QUANDO LE HO SORVOLATE NEI MIEI VIAGGI."

@Monitor_Dundee

Ruolino per ingannare l'attesa come nello scorso turno ^__^ questa volta la ricompensa di Ghishal non consiste in un tesoro ma nella conoscenza. Indicami tre regioni a tua scelta e Ghishal ti rivelerà cosa ti attende in ciascuna di esse. A modo suo naturalmente quindi potrebbe essere un pò criptico in alcuni casi ma ti garantisco che ti dirà solo roba utile.
Sentiti pure libero di farmi la domanda vera e propria in privato...a meno che tu non voglia renderla pubblica ma non credo XD
 

Monitor_Dundee

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Kostas intraprendeva nuovamente il viaggio verso le rovine di Arkhosia, e nuovamente l'aspetto della strada era radicalmente cambiato.
Fahonik l'aveva vista quando era una pista inesplorata, una traccia ingombra di vegetazione e di antiche lastre interrate.
Durante il suo primo viaggio era un sentiero militare, segnato e sorvegliato ma ancora selvaggio.
Ora che carovane di scorte e materiali da costruzione, maestranze in carrozza e a piedi e un sempre crescente numero di pellegrini affollavano l percorso, la strada era indistinguibile tra quelle che andavano tra una città del Dovjunaar e l'altra.

La familiarità del percorso non faceva nulla per attenuare il senso di terrore e rovina che attanagliava il Diarca alla bocca dello stomaco.
Il potere di un Antico non era qualcosa con cui si potesse scherzare.

La carrozza di rappresentanza dovette fendere una piccola folla di pellegrini del Culto di Alduin, radunati sulla piazza antistante alla Torre di Orobianco. L'edificio, ormai completamente ristrutturato, toglieva il fiato. Per contrasto, la piazza era ancora ingombra di erbacce e costruzioni crollate, ma tra gli immensi resti di marmo e i cumuli di macerie sorgevano numerose bancarelle vendevano simboli sacri e cibo da strada. le poche rovine le cui stanze erano ancora integre ed aperte sulla strada erano rischiarate dalle lanterne e risuonavano di voci e canti.

Nessuno dei pellegrini, però, si azzardava ancora ad entrare nel grandioso edificio, e l'attività di chi pregava e recitava sermoni era tutta concentrata nell'atrio.
La cacofonia di quella varia umanità si spense, fino ad arrivare al completo silenzio, quando il Diarca scortato dalle guardie iniziò l'ascesa delle scale di pietra candida.
Per tutti quello stravagante progetto urbanistico era un simbolo dei tempi andati, o della speranza nel futuro, ma bastava ricordarsi di cosa abitava le cavernose sale sotterranee ad ammutolire la folla.

Nuovamente, Kostas si presentava a udienza all'Antico tricefalo. Nuovamente era pronto ad accogliere le richieste del Titano dalle Scaglie d'Oro, a nome di tutto il suo popolo. Nuovamente, camminando alla gelida ombra degli antichi bassorilievi, sentì le gambe cedere e la voce morirgli in gola.

"Pah werid morokei Dovah, kogaan Alduinsekin... Ave al glorioso Wyrm, figlio Eletto di Alduin..."
 

Silen

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Ghishal sedeva comodamente in una delle sale più interne, circondato da opere d'arte antiche e moderne di una magnificenza degna del palazzo di un imperatore o della cattedrale di un dio o forse, chissà, un misto di entrambe le cose. Modellata artisticamente in modo da sembrare una grande caverna (ma nessuna caverna aveva mai avuto stalattiti e stalagmiti di marmo purissimo, scolpite con amorevole precisione in modo da imitare quelle create da madre natura nel corso di secoli) quella particolare sala sembrava essere la preferita dall'Uno che è Molti.
L'Antico Drago stava riposando ma la testa centrale si sollevò nell'udire i passi del dtagonide e gli occhi da rettile rivolsero nuovamente verso Fahonik lo sguardo da sfinge della creatura.
"VIENI AVANTI MIO FEDELE SERVITORE" disse con il consueto tono magniloquente, poi inclinò il capo ed esibì l'equivalente draconico di un sogghigno ironico "SAI CHE OGNI DIVINITÀ POSSIEDE UN SUO PIANO PER LA FINE DI TUTTE LE COSE? IL DIVORATORE DEI MONDI NON HA LA ESCLUSIVA DELLA APOCALISSE. COLEI CHE ATTENDE SIEDE NELLE PROFONDITÀ DEL GRANDE VUOTO ASPETTANDO IL GIORNO IN CUI POTRÀ SAZIARSI DI VITA E LUCE. IL PADRE CELESTE PROGETTA IL GIORNO IN CUI SI ERGERÀ A GIUDICE DELLE ANIME DI EA. E CHE DIRE DI SHEIKA LA CACCIATRICE, REGINA DELL'ARIA E DELLA NOTTE? OGNI ESSERE VIVENTE AI SUOI OCCHI NON È CHE UNA PREDA; MA SE NON ALTRO PERMETTENDOLE DI FARE UNA BUONA CACCIA ADEMPIEREMO AL NOSTRO DESTINO COSÌ COME LEI ADEMPIERÀ AL SUO; QUESTO CREDONO LE ALATE. E POTREI CONTINUARE..." le altre due teste si alzarono pigramente scrutando il dragonide
"COME PUOI VEDERE, CIÒ CHE TEMI NON È CIÒ CHE TEMI" disse la seconda testa in tono sibillino.
"SII COMPRENSIVO VERSO I MIEI LAZZI, PICCOLO DRAGONIDE. QUANDO SARAI VECCHIO COME ME FORSE ANCHE TU COMINCERAI A FILOSOFEGGIARE A VANVERA E RIVOLGERE FRASI ENIGMATICHE AI GIOVANI. IL VOSTRO DINAMISMO È...DIVERTENTE." aggiunse la terza.
 

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Il Diarca attese fino al limite della cortesia per dare la sua risposta, ragionando a lungo sulle parole del Wyrm.
"Ci sono giunti molti frammenti dei testi sacri scritti prima dell'Apocalisse, pieni di visioni e profezie della fine del mondo. Né i saggi dei Dovahkiin, né le poche Alate dedite alla scrittura, né gli studiosi degli Elfi né i chierici degli uomini, né gli illuminati dei Lucertoloidi né tantomeno i mastri di rune dei Nani. Non uno di loro aveva previsto che la rovina di tutto sarebbe venuta dagli umani, e non direttamente dagli Déi del Cielo o degli Inferi. Noi siamo miserabili vermi nel gioco delle divinità, eppure abbiamo ammassato abbastanza potere da distruggerci senza il loro intervento. Il Divoratore è il patrono di ogni cataclisma, e speriamo che anche questo disastro sia parte del suo disegno."
Il Dragonide si prostrò al cospetto delle tre grandi teste, ben sapendo quale sarebbe stata la pena se le sue parole fossero state prese per arroganti od offensive.
"Non ci è dato comprendere il disegno degli déi, non come ai Grandi Wyrm, che sono diretta genia del divino e ne sono pervasi"
 

Silen

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Ghishal scrutò il diarca con aria sorniona "TU CREDI CHE IL MONDO SIA FINITO? NON MI RISULTA. SE DAVVERO FOSSIMO ARRIVATI ALLA FINE, IO E TE NON SAREMMO QUI IN QUESTA STANZA A PARLARNE. "
"FORSE CI ASPETTA BEN DI PEGGIO DI QUESTO PICCOLO DISASTRO A CUI IN TANTI SONO SFUGGITI"
"MA SE È COSÌ, NON È DATO SAPERE NEMMENO A ME. TIAMAT HA TENUTO PER SÈ LE SUE CONOSCENZE IN PROPOSITO"

Un pesante silenzio seguì le ultime parole dell'Uno che è Molti, poi le tre teste del dragone si accomodarono in una posizione più rilassata e gli occhi si socchiusero, anche se Kostas ben sapeva che Ghishal era vigile e attento a dispetto della posa sonnacchiosa.
"EBBENE MIO DISCEPOLO HAI QUALCHE ALTRA QUESTIONE DA SOTTOPORMI?"
 

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"Abbiamo imparato nel dolore e nella paura che la fine di qualcosa e l'inizio di un'altra spesso coincidono. Se ci sarà un'altra fine, la speranza è che il Primogenito della Vostra Divina Madre saprà convertire anche quella in un principio."

"Impressionante e multiforme sire, io non sono qui a richiedere che udienza, anzi domando quali siano i vostri desideri. Diceste ormai un anno fa che avevate tre crucci, che i vostri fedeli nipoti potevano risolvere. Abbiamo provveduto al nutrimento ed al riparo, ma il terzo vostro problema per noi è un mistero. Altro disegno non abbiamo che di servirvi, e un giorno poter tornare ad abitare quelle strade, quelle campagne che in nome dei Grandi Draghi furono fondate."
 

Silen

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Il drago tricipite emise uno sbuffo divertito "NON SI PUÒ PROPRIO DIRE CHE TU NON CONOSCA LE BUONE MANIERE, PICCOLO DRAGONIDE. IL TUO ELOQUIO INVERO SOLLETICA LA MIA VANITÀ"
"EFFETTIVAMENTE HO UN ULTIMO COMPITO PER VOI"
"UN COMPITO CHE CREDO TROVERETE DI VOSTRO GRADIMENTO"
"È GIUNTO IL TEMPO CHE RICOSTRUIATE QUESTA CITTÀ. QUANDO GIUNSI QUI PER LA PRIMA VOLTA ESSA ERA POCO PIÙ DI UN MUCCHIO DI ROVINE, UNA TOMBA SCOPERTA. IN QUESTI DUE ANNI MI AVETE DIMSOTRATO LA VOSTRA DEDIZIONE E FEDELTÀ E CREDO CHE SIA GIUSTO PERMETTERVI DI RIPORTARE QUESTA CITTÀ AL SUO ANTICO SPLENDORE E CONSENTIRVI DI VIVERE AL MIO FIANCO. BADATE NON SARÀ UNA IMPRESA DA POCO; COME AVRAI POTUTO VEDERE COI TUOI OCCHI LA GUERRA E IL TEMPO HANNO RICHIESTO UN GRAVOSO PEDAGGIO"
"ALCUNI DIREBBERO CHE RADERE AL SUOLO LE ROVINE E RIPARTIRE DA CAPO SAREBBE MENO DISPENDIOSO"
"MA QUESTO SIGNIFICHEREBBE PERDERE QUELLO CHE VOI STESSI AVETE TANTO LOTTATO PER PRESERVARE."

di fatto questo ultimo compito ti permette dir estorare la città di Arkhosia e annettere la regione. Ti viene chiesto però di spendere il doppio del costo usuale per una città di livello uno.
 

Monitor_Dundee

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"Il punto più alto di questa antica rovina è questo tempio, per dimensione, per arte e per significato. Se lo abbiamo risanato al meglio delle nostre possibilità, ricostruire il resto dell'abitato sarà come discendere un monte dalla cima, non come salirlo. Ci sarà bisogno di molta forza lavoro, Uno e Trino, ma se potranno abitare nelle case che hanno costruito sono certo che lavoreranno con maggiore lena. "

Il Diarca volse lo sguardo alla magnifica mole del Wyrm e alle volte sopra di esso, e lasciò che l'Antica Voce ne traesse eco.

"Goraan Fenalok Hetko Gravuun Kruziik!"
"
Sorgerà il nuovo dove cadde l'antico. Kruz'gor, il Nuovo Antico, un paradosso per un'epoca paradossale."
 
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