Discorso del presidente russo all'AG

Toga!

Chosen one

Londra acconsente ed iscrive a parlare Lewis Mohammed Bell, l'ambasciatore musulmano rappresentante del gabinetto britannico all'ONU, in seguito all'intervento previsto
 

Redual

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L'incedere di Nikolai Kozlov per la sala è lento ma deciso, sa di aver gli occhi dell'intera assemblea addosso ed è impossibile non avvertire il peso della storia sulle sue spalle. Negli occhi è chiara la consapevolezza che quello è il momento che può cambiare il corso di miliardi di vite. Il silenzio che si avverte è surreale, nelle orecchie dei delegati si ode solo il rumore dei passi del presidente russo sul pavimento ed un lieve sibilo.
Sul piano dedicato alla stampa, è facile notare una moltitudine di telecamere di emittenti russe, il discorso verrà trasmesso a reti radiotelevisive unificate in tutta la Federazione Russa, sui maggiori siti internet del governo ed agenzie di stampa.

Giunto infine sul palco, innanzi al leggio, Kozlov alza lo sguardo e osserva lentamente l'intera platea, si schiarisce la voce ed inizia a parlare in russo:


"Signor Presidente, signori delegati.

Nel 2014 in Russia si apriva la prima e più grande guerra civile del nostro tempo.
Nel 2015 varie nazioni europee riunite nel TDE iniziarono a fornire in modo diretto ed indiretto supporto finanziario, politico e militare al Generale Serov irrompendo quindi nello scenario russo.
Nel 2016 alcune nazioni europee aderirono attivamente negli scontri armati in Russia divenendo parti belligeranti, altre forze si schierano nei mari del Nord.
Nel 2017 la Repubblica Popolare Cinese si schierò a fianco del Presidente Berkut. Allo stesso tempo il Trattato di Difesa Europeo invase ufficialmente la Russia via terra e mare. In seguito ad un anno di sanguinosi scontri la guerra civile terminò e il Generale Serov appoggiato dall'europa venne nominato Presidente.
Nel 2018 la Russia aderì al TDE, alla Duma trovava posto un solo partito politico e in tutto il paese iniziarono le deportazioni dei "prigionieri di guerra" in campi di detenzione, privati di ogni diritto.
Nel 2019 il popolo russo venne privato dei più fondamentali diritti e il territorio ricadde in una nuova guerriglia a bassa intensità.
Nel 2020 le forze agli ordini del governo iniziarono repressioni e deportazioni dirette verso ogni opposizione nel paese.
Nel 2021 vengono usate armi chimiche e bombardamenti a tappeto verso la popolazione russa, le Forze Armate si ribellarono al giogo dittatoriale e diedero il via alla Guerra di Liberazione, le atrocità commesse al popolo russo furono manifeste nel silenzio internazionale.
Nel 2022 il Governo di Kaliningrad sotto la protezione delle Forze Armate riprese il possesso di Mosca formando un governo di unità nazionale.
Nel 2023 le Forze Armate russe misero fine alla guerra civile con un costo incalcolabile di vite umane.
Nel 2024 dopo dieci anni di guerra, dietro libere elezioni democratiche il popolo russo ha eletto il proprio governo e la Federazione Russa è tornata ad essere una grande democrazia multipartitica.

A seguito di dieci lunghi anni di guerra e oppressione, alimentate da interessi stranieri, alieni e lontani da quelli del popolo russo, che hanno causato decine di milioni di morti, la Federazione Russa ha deciso di accantonare rancori e vendette, salda nei suoi nuovi valori di democrazia e desiderosa di ricostruire un paese distrutto.

Malgrado la continua e opprimente propaganda di alcuni attori internazionali, da oltre tre anni non un soldato russo è impegnato in operazioni militari in territori stranieri, non un colpo è stato sparato, non una nave o aereo ha mai lasciato le proprie basi.

La volontà della Russia è di vivere quale il grande paese che è, libero da ingerenze e provocazioni straniere, rispettoso dei principi di pace su cui si fonda questa assemblea.

A dispetto delle continue provocazioni estere, che hanno portato ai nostri confini, in Georgia, in uno scenario di forte tensione, ingente materiale militare dando alla luce una grave crisi internazionale, la Russia ha preferito perseguire la via della diplomazia, interagendo con le istituzioni internazionali, fino a giungere alla recente normalizzazione totale dei rapporti.

Diplomazia e dialogo che è stato usato anche verso i paesi dell'Unione Europea e che già stava portando un importante normalizzazione nei rapporti con Ucraina e Polonia.
Diplomazia che fino a pochi giorni fa, e i rispettabili rappresentanti di molte nazioni qui seduti possono confermare, era in atto per giungere ad un accordo di ricerca ed esplorazione nel Mare Artico, al fine di evitare ogni futura possibile crisi.

Ma innanzi a tali comportamenti, la pressante propaganda di certi paesi continuava a descriverci violenti, belligeranti, pericolosi e folli, nazioni che ben si son guardate dal tentare di intavolare mai alcuna discussione con la Russia che non si riducesse a richieste, imposizioni o minacce; nazioni che in questi tre lunghi anni non hanno contribuito in alcun modo alla sicurezza del nostro paese e dei nostri vicini, se non con provocazioni e armi.

Ieri, gli Stati Uniti d'America alla guida del Consiglio Nord Atlantico ed in collaborazione con il Consiglio Nordico, ignorando le vie diplomatiche e le attuali discussioni in atto hanno annunciato un vasta esercitazione militare interforze nel Mar Glaciale Artico.
Mai, da oltre 73 anni, nazioni non in stato di guerra hanno condotto un determinante numero di forze navali pienamente pronte al combattimento nel Mar Glaciale Artico a ridosso degli altrui confini.
Mai, da oltre 73 anni, alcuna nazione del circolo polare ha osato una tale prepotente azione di forza, aggravata ancor di più dalla totale mancanza di attività militare nella zona.

La Federazione Russa crede, come ha sempre creduto, fermamente nelle Nazioni Unite e nella via della diplomazia, ma tuttavia non è disposta in alcun modo ad accettare più altre provocazioni, ingerenze e minacce alla propria integrità territoriale, alla propria sicurezza nazionale e al futuro del proprio popolo.
Abbiamo già visto nel 2016 e nel 2017 come le "esercitazioni" nei Mari del Nord si svolgono e cosa causano.
Abbiamo sofferto per dieci anni i giochi di potere e gli interessi stranieri sulla nostra pelle, versando il nostro sangue e siamo pronti a difendere con ogni mezzo i nostri Diritti, le nostre Libertà ed il nostro Futuro!

Chiediamo pertanto al Consiglio Nord Atlantico e al Consiglio Nordico, in virtù della storica de-militarizzazione del circolo polare, di annullare immediatamente la grave ed ingiustificata spedizione navale militare.
 

Toga!

Chosen one
prende parola il giovane Lewis Mohammed Bell, trentenne di famiglia pakistana, colui che viene definito negli ambienti diplomatici come "il piccolo Steeler" per la sua formazione liberale e la sua fervente militanza nello whig britannico (partito liberale sorto dalle ceneri del Progress Party di Edward Lancer). Molti lo ricordano come il grande difensore del Pakistan nel recente scontro di diplomazie con i burocrati di Pechino del precedente governo cinese. Si tratta certamente del confronto più importante della sua breve carriera, quello che può segnare definitivamente il suo destino politico.

Si presenta quindi impeccabile nel suo completo nero, davanti alla platea dell'ONU pronto per il suo discorso. La lingua in cui comincia il suo intervento è però quella materna: l'urdu del Pakistan occidentale. Un moto di sorpresa catalizza subito l'attenzione sul magrissimo delegato britannico. molti delegati colti alla sprovvista infilano gli auricolari wireless per la traduzione simultanea.


Onorevoli delegati, che la pace sia con voi!

Ringrazio a nome della corona britannica il presidente Kozlov per le sue parole patriottiche e ben ponderate.

Quello che però oggi siamo chiamati a giudicare è se l'esercitazione prevista nel Mar Glaciale Artico, rappresenti una minaccia per il governo Russo e non invece un atto assolutamente ordinario.

Ad ogni modo, se la storia dev'essere comunque il metro di misura di questo giudizio, allora che la storia sia messa oggi sotto i riflettori.

Dovrebbe quindi risultare logico pensare che Svezia, Norvegia, Danimarca e Islanda sono paesi da sempre impegnati nei processi di pace internazionali, e che con la sola eccezione della Finlandia, coinvolta in un conflitto mondiale a seguito di un acclarata irresponsabile invasione militare di oramai 90 anni fa, non partecipano a guerre di alcun genere.

Dovrebbe risultare logico pensare che in particolar modo i paesi scandinavi hanno pagato un alto tributo di vite umane all'organizzazione delle Nazioni Unite e più in generale ai suoi principi, come ad esempio Dar Hammarskjold segretario generale dell'ONU martire a Ndola, o il presidente svedese Olof Palme, anch'egli ucciso e che si battè per l' intera sua carriera contro la non proliferazione delle armi atomiche, contro l'apartheid e la guerra in generale, in ottica pienamente neutrale e trasversale.


Dovrebbe risultare logico pensare che norvegese era l'ultimo commissario ONU per l'India, il cui processo democratico è stato totalmente lasciato privo di ingerenze perfino dalle tanto vituperate in questa sede, potenze atlantiche. Aldilà delle ingentissime perdite finanziarie, le quali hanno afflitto attori privati evidentemente troppo poco etici e fin troppo pragmatici.

Dovrebbe risultare logico pensare che Svezia, Norvegia, Danimarca e Islanda sono in prima fila nei finanziamenti a questa organizzazione, in prima fila coi loro mediatori di pace da anni in innumerevoli missioni ONU, in prima fila nel mantenimento di quegli stessi principi fondativi che sostengono questa stessa assemblea.

E quei principi riguardano anche la libertà, in piena e logica condivisione, di provvedere alla sicurezza nazionale e mondiale. Una sicurezza nazionale e mondiale che come giustamente faceva notare il presidente Kovlov dovrebbe muoversi solamente all'interno di missioni condivise dal CdS delle Nazioni Unite.

Stiamo però parlando non di una dichiarazione di guerra alla Russia, bensì di un'esercitazione ordinaria, di marinerie di paesi pacifici e totalmente refrattari ad ogni tipo di scontro militare, che operano come una qualsiasi nazione aderente all'ONU generalmente opera, in partnership con gli organismi di difesa internazionali, i quali esercitano un ruolo determinante sia in fase deterrente sia in fase operativa, come dimostra l'operazione "Yellow Sun", che si svolge sotto il benestare di questa stessa assemblea.


Un'operazione volta a restituire dignità al popolo Argentino e che riunisce unità militari, da ogni parte del globo, di qualsivoglia ideologia politica con un'unica, sola, assordante, eccezione.

Quella Russa.

Il mio intervento non giudicherà la condotta russa in Kazakhistan, ne la porosità del confine Georgiano, ne tantomeno le dispute dei gasdotti sul confine Ucraino, ne le ingerenze recenti in Tanzania, dove con la piena disponibilità delle nazioni africane l'intero Commonwealth sta portando avanti un difficoltoso processo di pacificazione in tutto il versante orientale del continente, mentre gli esodi dei profughi somali incrementano al sestuplo, e il CdS viene paralizzato da posizioni assurde su questioni di merito e di comando, proprio da chi oggi rivendica la propria ancora parziale "democrazia", come si evince dal recente rapporto ONU e da come i partiti di opposizione lamentano.
Il mio intervento non si occuperà nemmeno di quel quarto di miliardo di armi automatiche che continuano a fuoriuscire ogni anno dalla carneficina russa di dieci anni fa, come i rapporti dei SIS, MI6 e MI5 asseriscono, ne tantomeno delle decine di migliaia di profughi russi accolti sul suolo britannico e dell' instabilità sociale che essi, incolpevoli, subiscono più che generare. Ne delle pretese sull'artico, pretese che il governo russo considera di suo esclusivo appannaggio, senza mediare con la controparte. Come se l'Alaska fosse una regione tropicale.

Oggi vi si chiede, onorevoli delegati, di prendere una decisione in merito ad una esercitazione militare di Svezia, Norvegia, Danimarca e Islanda in partnership con Canada, USA e Regno Unito; esercitazione assolutamente legittima. Si dibatte di facezie e non si discute di ben più impellenti questioni.


Quando potremo invece stabilire un quorum per cui il CdS, ad una data % di pareri positivi, rende automatiche le delibere dell'Assemblea Generale?
Quando potremo allargare il CdS a India, Brasile, Germania, Australia ad un paese arabo e ad un paese africano? quantomeno in virtù del rispetto che noi "grandi nazioni" dovremmo nutrire per tutti voi; voi nazioni sulle quali abbiamo troppe volte edificato su fondamenta di crani e ossa il nostro esclusivo benessere.
Quando potremo discutere di riformare il meccanismo del veto, che da 90 anni paralizza risoluzioni assolutamente degne di vedere un compimento, nei più svariati, sanguinari e dolorosi teatri del mondo?


Riflettiamo quindi su cosa dobbiamo votare oggi e a quali nazioni dobbiamo dare fiducia e priorità: le nazioni che espellono le diplomazie di mezza europa e allertano gli arsenali atomici? o le nazioni che pur con tutti gli errori commessi e ripetuti, dal principio di questa organizzazione, hanno immaginato un mondo più equo, più giusto e più libero, ed hanno difeso questa visione?

La risposta è nelle bandiere crociate di quelle 4 nazioni che oggi vengono accusate ingiustamente di cospirare contro l'unità nazionale e la sicurezza del Cremlino.

Ho parlato in urdu affinchè ci si ricordi che anche la bandiera della mia nazione porta dipinte quelle croci e quei valori.

Indipendentemente dal precedente giuridico che questa votazione creerebbe. Come se l'ONU dovesse deliberare sulle esercitazioni militari di tutto il mondo. Discutiamo di cose serie, diamoci priorità nuove, cambiamo prospettiva. La de-militarizzazione storica dell'artico è pretestuosa: essa è stata violata innumerevoli volte nel silenzio degli abissi da 50 anni di guerra fredda per non parlare delle esplorazioni effettuate con ovvi veicoli militari negli ultimi anni da parte di qualcuno.

Il Regno Unito si dichiara contrario alla proposta russa.



Lewis Mohammed Bell conclude il suo discorso.
 

Mourinho

Get a life
Fantacalciaro
Il delegato giapponese commenta brevemente:

"Apprezziamo i due discorsi. Abbiamo sentito parole sensate. L'esercitazione nei mari artici è una provocazione che può essere risparmiata, speriamo che venga annullata e che si utilizzi questa sede per risolvere la disputa. Mostrare i muscoli non porta lontano."
 

Redual

Brontolo
Con il Presidente Kozlov ormai già allontanatosi dall'assemblea delle Nazioni Unite è il delegato russo all'ONU a replicare dalla platea alle parole britanniche:
"Non vogliamo entrare nel merito del vago e generico discorso britannico che discute di tutto e nulla, non vogliamo seguire questo vecchio gioco per creare scompiglio.
Intendiamo solo far notare quanto per la Russia sia differente il concetto di pacifismo che in breve si può riassumere nel mantenere le proprie forze armate nel proprio paese e non a ridosso di un'altra nazione in una zona ad alta tensione.
Credo che la delegazione britannica comprenderà come la Russia non sia intenzionata a subire il pacifismo statunitense dimostrato nella guerra di cuba, o quello britannico dimostrato dai suoi agenti e forze speciali nell'asia centrale, o quello norvegese che ha partecipato alla guerra civile russa ed alle operazioni navali militari nel mare del nord meno di dieci anni fa.
La Russia preferisce subire di gran lunga il proprio tipo di pacifismo, quello che non causa vittime.
Noi non intendiamo recriminare nulla del passato qui, nè dare giudizi postumi, ma manteniamo ben vivo il ricordo di coloro con cui interagiamo."
 

Toga!

Chosen one

La delegazione britannica fa notare che il rispetto del diritto di replica, dovuto a colui che in qualsiasi consesso parla per primo, non consente al Regno Unito di formulare una risposta adeguatamente completa a riguardo della situazione in centro asia, che è ben più complessa di quanto Mosca afferma e non è riconducibile ad alcuna politica imperialista dell'attuale governo del labour. La delegazione britannica fa comunque notare che l'esercitazione avverrà in prossimità delle coste canadesi e che non è in atto nessun attacco nei confronti del governo di Mosca, da parte di nessun paese. Questo è il tema principale del discorso di Bell, che non è assolutamente generico, bensì è ben specifico nel sostenere una tesi fondata su fatti storici e inconfutabili, sulla falsariga delle interpretazioni storiografiche del presidente Kovlov, che non ci interessa commentare nel dettaglio. Che i russi abbiano paura di essere attaccati unilateralmente dalla Svezia e dalla Norvegia con l'appoggio del NAC onestamente rasenta la paranoia più che la difesa della nazione. E crediamo che chiunque in questo consesso, riflettendoci per un istante, possa effettivamente porsi questo interrogativo. Mosca è invitata quanto meno a smobilitare gli arsenali nucleari, in segno di buona disponibilità, o il dialogo risuterà francamente impossibile.
 

von kleist

Ninja Skilled!
il segretario di stato Thompson è presente al discorso e così risponde, dopo aver assentito vistosamente alle ultime frasi dell'ambasciatore inglese

"risulta evidente che il discorso del presidente russo, così come praticamente tutte le sue azioni nei confronti degli USA degli ultimi anni, sia solamente un espediente di politica interna: essa infatti si presenta una lunghissima tirata con considerazioni storiche (facoltà negata all'ambasciatore inglese, ovviamente) per richiedere l'annullamento di una esercitazione, e solo di un'esercitazione si tratta, tra paesi amici a migliaia di chilometri dal territorio russo, nei pressi della costa canadese (lo stretto di Davis). E gli stati uniti ritengono che l'uso della politica estera, e della forza militare, solo per acquistare o mantenere il consenso interno, sia quanto meno deprecabile. Ritenete infatti possibile che, se la Russia fosse veramente sull'orlo di un'invasione, il presidente russo si sarebbe recato a Nuova York, nella "tana del lupo" come qualcuno a Mosca la chiama?

Tante accuse ci vengono lanciate, accuse ingrate ed ingiuste: il non aver mai contribuito alla sicurezza della Russia, quando gli USA sono stati la sola nazione a fornire aiuto aperto al governo di Kaliningrad e il primo a fornire collaborazione economica dopo la fine della guerra civile; l'aver alimentato la tensione georgiana, quando per due anni il governo moscovita ha rifiutato una bozza americana molto simile all'accordo firmato quest'anno mentre continuava a minacciare guerre ed invasioni; l'aver minacciato l'integrità territoriale russa, quando qualsiasi persona dotata di buon senso sa che questa è una falsità. Il presidente parla inoltre della storica demilitarizzazione del circolo polare, quando l'unica base oltre ad esso è il porto di Murmansk, porto russo, e accusa il nostro governo di non cercare il dialogo diplomatico: accusa che sarebbe molto più appropriata al Cremlino, che ad una pacifica esercitazione ad oltre tremila chilometri di distanza risponde con la mobilitazione generale e minacciando la guerra atomica senza prima presentare nemmeno una richiesta di chiarimenti, oltre che ad intavolare trattative su supposte sovranità su parte dell'oceano artico senza consultare stati che ne costituiscono oltre un terzo del litorale

detto questo, signori ambasciatori, non capiamo bene il senso di questa discussione, se non forse dare ulteriore sfoggo alle note capacità dialettiche del presidente Kozlov"
 

Redual

Brontolo
La Federazione Russa ritiene l'esercitazione nel Mar Glaciale Artico, non solo una forte ed ingiustificata provocazione rivolta al nostro paese, ma anche una serie e grave minaccia al sicurezza nazionale russa.
Non siamo disposti ad accettare e rischiare le conseguenza di una nuova "Baltic Sea", la Russia ha già sperimentato i gravi rischi alla sicurezza delle "esercitazioni" nel Mar Glaciale Artico.

Ascoltate le parole britanniche e statunitensi che ostentano ingenuità, e "buone intenzioni" richiediamo l'annullamento o lo spostamento dell'esercitazione al di fuori del Mar Glaciale Artico, che, se come sostenuto non ha niente a che fare con la Russia, non ha motivo di prendere luogo in una località a così alta tensione e così sensibile per la sicurezza del nostro paese, considerando inoltre che il Consiglio Nordico si presenta ufficialmente in sede internazionale senza più alcuna valenza militare.

Se questa condizione venisse soddisfatta la Federazione Russa, ristabilita la propria sicurezza nazionale, sarà felice e sollevata nello smobilitare immediatamente le proprie forze armate e strategiche.
 

von kleist

Ninja Skilled!
tramite l'ausilio di una grande cartina il segretario di stato, improvvisatosi maestro di geografia, fa notare come lo stretto di Davis non faccia parte dell'oceano artico e come sia anche al di fuori del circolo polare, speranzoso che finalmente l'ambasciatore russo corregga il tiro delle sue affermazioni, non vedendo come possa costituire una minaccia un'esercitazione a migliaia di chilometri di distanza. L'unico stato che sta minacciando qualcuno è la Russia, che è l'unico che ha mobilitato le forze armate e quelle nucleari, e credo che tutti i delegati qui presenti siano d'accordo nel ritenere sia l'unico che debba fare un passo indietro

MAPPA:
http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/9/9e/Arctic.svg
 

Redual

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Dopo una lunga pausa in cui il delegato russo all'ONU è lungamente impegnato in discussioni telefoniche con Mosca riprende la parola.

"La Federazione Russa accoglie come dato di fatto lo spostamento dell'esercitazione, o, prendendo in fede le parole degli Stati Uniti d'America, le profonde e gravi erroneità e manchevolezze nell'annuncio delle manovre militari in territorio artico emesso dagli organi statunitensi.

Non essendo intenzione russa approfondire ulteriormente in quale dei due casi ricadano gli attuali eventi, e pur considerando lo Stretto di Davis, in base all'attuale catalogazione dei mari, ai confini del Oceano Artico, non può obbiettivamente valutare ancora l'esercitazione in questa località una minaccia alla propria sicurezza nazionale.

Le forze missilistiche strategiche e le forze dell'aeronautica verranno smobilitate. La flotta del Nord rimarrà in stato di allarme entro le acque territoriali della Federazione."
 

Toga!

Chosen one
Il Regno Unito chiede l'immediato reintegro del corpo diplomatico russo a Londra e la fine dello stato di quarantena per la sua ambasciata a Mosca.
 

von kleist

Ninja Skilled!
"è inutile che l'ambasciatore russo cerchi di coprire una la più grave minaccia portata alla sicurezza internazionale negli ultimi anni, ossia la mobilitazione nucleare russa avvenuta senza alcun motivo, cercando di adossare le colpe al pentagono: l'annuncio parlava chiaramente di acque canadesi, e chiunque dotato di un minimo di buon senso avrebbe potuto capire che solo nello stretto di Davis, e in particolare nella parte meridionale di esso, questa esercitazione avrebbe potuto aver luogo. Ci aspettavamo che il presidente russo venisse davanti questa assemblea per pronunciare le scuse sue e del suo paese per aver portato la terra sull'orlo di una guerra atomica basandosi su di una incomprensione, nel caso migliore, o sulla più totale malafede, in quello peggiore, e per aver offeso gratuitamente diversi membri di questa assemblea, che mai hanno dimostrato di avere intenzioni ostili verso la Russia

Se queste scuse non arriveranno, proporremo una mozione per condannare la politica provocatoria russa ed il suo uso totalmente irrazionale della minaccia nucleare"
 

Redual

Brontolo
La Russia non intende scusarsi per il pressapochismo delle istituzioni militari statunitensi.
Rilasciare un comunicato annunciante esercitazioni militari artiche nelle acque canadesi senza determinare alcun luogo geografico, neanche generico, quando oltre la metà delle acque artiche canadesi sono direttamente frontali alla Federazione Russa non può essere considerato accettabile, senza contare che la nazione annunciante tale esercitazione rimane una delle poche non aderente alla Convenzione di Montego Bay e che quindi poteva indicare paradossalmente qualsiasi luogo bagnato dal mare a nord della costa canadese.
La Federazione Russa non dimentica l'utilizzo solito della parola esercitazione in zone ad alta tensione utilizzata negli ultimi anni. L'"esercitazione" Baltic Sea nel 2017, l'"esercitazione" al largo della costa di Taiwan nel medesimo anno, le "esercitazioni" al largo della colombia nel 2021.
Se qualcuno dovrebbe scusarsi di tale inefficienza in un luogo ad alta tensione come il circolo polare artico, di certo non è la Russia."[/color]
 

von kleist

Ninja Skilled!
"Riteniamo più che ridicolo un insulto all'intelligenza delle persone presenti in questa assemblea l'affermare che il governo russo ha anche solo preso in considerazioni l'idea che gli USA e i suoi alleati stessero per fare un'esercitazione in zone di mare coperte da oltre VENTI METRI DI GHIACCIO, perchè di questo si tratta prestando fede alle parole dell'ambasciatore."
 
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