Diplomazia Di mezzi mercanti e di mercanti volanti

Abyssius

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Tramite uccello viaggiatore - ovvero un aviano che portava i messaggi, in questo caso, in modo da evitare i pericoli, il seguente invito aperto venne mandato all'Awt-Nyota. Sulla lettera, in ceralacca vi erano la bilancia, simbolo dell'Unione, e la spada, simbolo della Casa Makras. Il contenuto era il seguente:
"A chi di competenza per l'Awt-Nyota,
Il mittente di questa lettera è Ceyx Makras, Socio della Casa Makras e ambasciatore dello scorso anno per conto dell'Unione Commerciale. Per ricambiare l'ospitalità dello scorso anno, invito una vostra delegazione nella mia tenuta personale ad Afthonia per continuare i nostri rapporti diplomatici. Verrà servito un pasto alla moda halfling e si spera che il clima cordiale sia pari a quello che vogliamo costruire tra le nostre due nazioni.
Prosperità a voi,

Ceyx Makras, Socio della Casa Makras."
@senzanome.exe Tranquilla, niente pollame sul menù v.v
 

senzanome.exe

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L'arrivo del messaggero aviano causò una leggera tensione negli abitanti della regione d'arrivo: il messaggero venne accolto e portato a chi di dovere per consegnare il messaggio e trattato con una discreta cortesia, ma avrebbe potuto notare sempre una certa apprensione negli occhi di chi lo accompagnava, apprensione che vagava con insistenza sulle sue ali prima di cessare. Per troppi dell'Awt-Nyota l'incubo delle catene era ancora forte nella memoria, e vedere un loro simile venire da un paese imperiale era motivo di paura e timore. Vedere però che l'emissario non sembrava portare i segni dei legacci portò una maggiore allegria e speranza, cosa che senz'altro per i rapporti fra i paesi sarebbe stata favorevole.

L'emissario venne congedato e rimandato alla propria patria con un breve messaggio di risposta, in cui si annunciava che a continuare la diplomazia con l'Unione sarebbero state inviate Aegeas, con cui Ceyx aveva già avuto modo di conversare, e Pah "Asax" Nese dei Mercanti, la quale ovviamente alla notizia di potersi dirigere in un paese straniero si era sbracciata per poter prendere le redini della cosa. Non ci furono obiezioni, considerando che era una mercante che andava nel più grande bastione del commercio esistente su Ipairos.
Qualche giorno dopo il ritorno dell'emissario giunse alle porte dei territori dell'Unione la delegazione dell'Awt-Nyota: erano passati per i territori del Sargon e poi avevano attraversato velocemente le regioni bianche di mezzo, fino a giungere all'alcova di frenesia ed attività che erano Aftonia e, più avanti, Aplistipolis. La scorta era ben variegata, ma per non farsi mancare nulla oltre le varie razze presenti fra delegati, emissari e guardie, quattro grossi gnoll in armatura stavano ai lati del gruppo come chiaro segno d'avvertimento. Astarte aveva suggerito di mettergli la classica armatura delle Fauci Distruttrici, ma si era lasciata convincere da Asax che forse non era una buona idea andare in un paese di forte tendenza imperiale indossando pellicce, scaglie e teschi di bestie feroci sul capo. Gli imperiali non apprezzano molto la moda di certe popolazioni, aveva detto, al che Astarte fu d'accordo, sebbene avesse messo il broncio.

Una volta arrivati quindi abbastanza vicini, si accamparono con bene in vista i vari vessilli del caso mentre Ponto Took, un halfling che aveva già viaggiato con Asax, andava avanti a cercare una pattuglia che potesse accoglierli e guidarli dove necessario.
 

Abyssius

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Una volta arrivati all'esterno della città e allertate le guardie all'ingresso, venne chiesto alla delegazione di aspettare. Pochi minuti dopo, un gruppo composto da soldati in armatura pesante e un eteride ben vestito si presentarono come la guida fino alla tenuta di Ceyx, che non si trovava all'interno della città, ma a breve distanza dalla città, tra le montagne.

Il viaggio fu fatto sopra la vecchia rete di strade imperiale che era stata raffazzonata alla ben e meglio per il passaggio di carri, ma ancora non aveva avuto modo di vedere un intervento sistemato. Dopo una ventina di minuti di strada, fu visibile l'edificio murato.
La tenuta del Socio poteva quasi essere scambiato per un piccolo fortino, visto la cinta muraria esterna con il cancello, ma le dimensioni, il ridotto numero di armati sulle mura e lo stile architettonico non totalmente funzionale indicavano che non fosse utilizzato per scopi militari. In lontananza, gli inviati dell'Awt avrebbero avuto modo di vedere pennacchi di fumo, facendo attenzione, quello che sembrava un villaggio minerario in piena attività. Il fatto che la tenuta non fosse troppo lontana da esso indicava che i due luoghi erano sicuramente collegati, ma in che modo era meno chiaro. Una volta che le guardie sugli spalti individuarono la scorta e gli ambasciatori, subito venne dato ordine di alzare il cancello.

Entrati nel palazzo, servitori di varie razze portarono panni caldi umidi per lavarsi la polvere del viaggio dalla faccia, immancabile in quei territori montuosi così tipici di Afthonia, e dissero loro di aspettare mentre il patrizio ultimava gli ultimi preparativi. Vi erano posti a sede a sufficienza e, per i più irrequieti, era possibile ammirare la lunga sala di ingresso. Tende rosse e arazzi con scene di battaglia imperiali ricoprivano i muri, ma a colpire l'attenzione erano le armature esposte, quasi una decina per lato, disposte ai lati del tappetto che portava dall'ingresso alla porta alla fine della sala. Nessuna di quelle armature era uguale all'altra: andavano dallo stile usato dalle parate militari dei soldati imperiali a ben più funzionali armature da battaglia, di metallo, cuoio o addirittura a piastre. Inoltre, oltre alle armature di foggia imperiale, erano presenti armature fatte per razze che non erano le classiche umanoide: una leggera armatura presentava un'apertura sulla schiena dove fosse possibile far passare le ali di un aviano, mentre un'armatura pesante, ben più grande delle altre, poteva proteggere un'aracne e tutte le sue gambe agevolmente. Stili di costruzioni diverse, fatte per razze diverse, eppure ognuna di esse recava lo stemma della Casa Makras ed era un prodotto di estrema qualità, dal materiale usato ai più minuti dettagli.

Passata una decina di minuti, la porta in fondo alla sala si aprì e cinque persone sbucarono fuori: l'halfling era facilmente riconoscibile e l'uomo in armatura con la lunga ascia sulla schiena doveva essere la sua guardia del corpo, ma gli altri tre sembravano leggermente fuori posto: un nano, un coboldo e uno skaven stavano scambiando gli ultimi saluti con Ceyx e ognuno di loro indossava quelli che erano gli abiti da festa usati dalle fasce più umili dalla popolazione. Nonostante le parole non fossero ben udibili, le quattro espressioni visibili erano cordiali, sebbene la differenza sociale fosse ben visibile dagli inchini con cui i tre si congedarono. Lo stesso servitore eteride che li aveva accompagnati da Aplistipolis si avvicinò a loro e, con un cenno del capo, fece capire loro che era il momento di andar via. I tre uscirono dalla stessa porta da cui erano entrati Aegeas e Asax, ma nonostante gli abiti ben puliti, l'odore di terra difficile da lavar via e gli occasionali colpi di tosse rendevano abbastanza evidente la loro posizione. Passando fecero un profondo inchino alla delegazione, prima di uscire, accompagnati dal maggiordomo eteridi.

-Aegeas, è un piacere rivederla! Invece credo che voi siate Asax, una mercante dell'Awt-Nyota.- Le porse la mano. -Sempre un piacere incontrare un collega estero. Mi scuso per l'attesa, ma avevo delle questioni di lavoro da finire con alcuni dei miei dipendenti. Il pranzo dovrebbe essere pronto a breve, fortunatamente.- Era chiaro che sarebbe stato l'halfling stesso a scortare l'intera delegazione nella sala da pranzo. La guardia personale, chiusa in un guscio di acciaio, strideva con i modi di Ceyx, the li trattava come se fossero tra amici.
 

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Mentre camminavano erano sempre seguiti da una dolce brezza, a cui probabilmente la pattuglia lealista non avrebbe fatto caso: i membri della delegazione dell'Awt-Nyota sapevano già. Nel mentre sebbene Aegeas se ne stesse sul chi vive guardinga lasciando che lo sguardo del vento li sorvegliasse per prevenire ogni coltellata alle spalle, Asax, col suo spirito da nonna chioccia, provvedeva a descrivere ogni cosa all'incantatrice cieca, dal piccolo villaggio lontano all'aspetto un po' eccentrico delle mura della villa Makras, a metà fra un'abitazione ed un forte militare. Le due confabulavano a bassa voce per non distrarre o disturbare, con una situazione già tesa di suo.

All'interno, mentre attendevano di essere ricevuti dal padrone di casa, le cose si sciolsero un po', e senza dubbio l'accoglienza attenta e la presenza di numerosi manufatti per non-umani fece la sua figura. I quadri vennero guardati con un certo disprezzo - anche se Asax si incantò a guardare la fattura delle pitture: diceva sempre che ormai non le importava più, dopo tutti quegli anni, di guerre che erano state fatte secoli o diversi decenni prima, ora eventi lontani nel passato con lo spettro a cui si erano ridotti i Theofonias - mentre le armature attirarono diversi sguardi: non c'erano armature da gnoll, ma la complessità e la manifatture delle stesse incanjtò lo sguardo di più di una delle guardie. Due dei grossi gnoll si distrassero a confabulare di quel che avevano davanti, con la tentazione di toccare tutto come dei bambini, ma un pronto richiamo di Ponto Took li fece tenere con le zampe a posto: se tutta quella roba era esposta significava che non andava toccata, essendo un qualche tipo di creme de la creme della produzione. Erano sempre nella casa di un mercante, dopotutto! Gli altri due invece erano più insicuri - o forse malfidati - e preferirono non distaccarsi dalle due delegate di corte, restando vigili. Il dispiegamento militare di casa Makras sembrava voler dire loro che il sospetto era reciproco, quindi bisognava stare attenti a non fare passi falsi o farsi cogliere alla sprovvista.

Anche l'arrivo del padrone di casa seguito dalla sua scorta non passò indifferente. Molti fissarono lo sguardo sullo stato dei poveretti di inferiore casta sociale: tuttavia nonostante l'odore di terra e la tosse, non sembravano essere al limite inferiore della casta sociale e non avevano addosso segni di catene o legacci, così come non avevano segni evidenti di percosse o frustate. Quantomeno erano trattati con cortesia. Forse erano dei lavoratori del villaggio vicino. Aegeas sarebbe andata a dare un'occhiata a modo suo qualora fossero rimasti per un po', magari anche solo un paio di giorni, per un più impegnativo rapporto distensivo.

- Felice di rivederla con affari che sembrano andare a gonfie vele. Sì, lei è... - E mentre si scostava un poco e lasciava spazio alla sua anziana collega lei fece un piccolo inchino di cortesia aprendo bene ali e coda.
- Pah Asax Nese dei Mercanti! Molto piacere Ceyx, Aegeas mi ha parlato di voi lo scorso anno... Così come durante il viaggio. Vi ha descritto come una persona molto schietta, e personalmente apprezzo chi mettte sul tavolo l'onestà, soprattutto se è un collega mercante. - Gli strinse la mano: aveva una stretta delicata ma salda. Sulle sue mani si poteva sentire una pelle decisamente ruvida e segnata dal lavoro di molti, moltissimi anni, troppi perché qualche tempo di agiatezza potessero smorzarne la forma abbastanza.
- Non si preoccupi per l'attesa, è stato piacevole per i nostri accompagnatori poter ammirare con calma l'ingresso della vostra tenuta. Vorrei pensare che non abbiate esposto certe armature solo per il nostro arrivo, mi rammaricherebbe. - Aegeas sorrise. La guardia personale di Ceyx, nel mentre, incombeva sul loro incontro, ma le due la trattavano come avevano trattato gli gnoll fino a quel momento: parte del paesaggio.
Asax, al commento della giovane, rise cinguettando. - Sarei felice di vedere di più delle vostre usanze... E prodotti! Un'armatura da aracne simile non è una cosa che si vede tutti i giorni, esposta apposta o meno. Ma forse potremo fare qualcosa dopo il pranzo. -
 

Abyssius

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-Oh, le virtù di un mercante sono tre ad Aplistipolis: l'ambizione, la ricerca della qualità e l'essere chiari. Non si possono stringere accordi con gente che viene meno alla parola data, sia nello spirito che nella forma.- La mano di Ceyx non era ruvida quanto quella di Asax, ma non era liscia come quella di un nobile e non era dovuto solo all'età.

-Assolutamente no. Le armature sullo stile imperiale risalgono a quando aiutavo mio padre in fucina quando ero giovane, quelle per non-umani sono ovviamente più recenti, ma fatte da alcuni miei apprendisti. Adesso che abbiamo aperto la carriera militare anche a persone di altre razze, la necessità di imparare nuovi stili e tecniche è diventata una costante, ma fortunatamente per me lavorano i migliori armaioli di Afthonia, se non dell'intera Unione. Una sfida stimolante e ogni nuova scoperta ci aiuta a fare un prodotto migliore del precedente. Curioso, ero sicuro di avere un'armatura gnoll da qualche parte ...- Guardò intorno, prima di sentire un colpo di tosse provenirgli da vicino.

-Signor Ceyx, se ne stanno occupando alcuni servitori. Era il giorno della manutenzione.- Disse il maggiordomo eteride
Ceyx si batté la mano sulla fronte, ridacchiando: -Ah, che pessima figura. Se però vi tratterete per una settimana, penso di potervene far arrivare alcune da portare in patria. Sono sicuro che vi serviranno a breve.- Un'occhiolino seguì l'ultima frase.

-Ah, ma non pensate che queste siano dei capolavori. Ovviamente espongo il meglio del meglio, ma visto che l'Unione non vende altro che il meglio del meglio, le armature usate dai nostri soldati non sono molto dissimili.- Concluse l'halfling, battendo la mano sull'armatura della sua guardia. -Ma ne parleremo meglio a tavola. Che noi mezzuomini pensiamo solo al cibo è uno stereotipo, ma sarei un ipocrita se negassi che alcuni dei miei migliori affari sono stati fatti tra un bicchiere di vino e prima del dolce.- Il tono era gioviale, mentre faceva strada.

Il maggiordomo eteride aprì loro le porte della sala da pranzo: l'arredamento non era molto dissimile da quello dell'ingresso: armature esposte, sia complete che solo come elmi appesi alle pareti, attorno ad un lungo tavolo apparecchiato in modo che tutti i presenti potessero stare seduti comodamente. A capotavolo, su una poltrona adeguata alla sua stazza e con la spada dei Makras, si sedette Ceyx, alla sua destra la sua guardia personale e alla sinistra c'era il posto riservato ad Aegeas e Asax.

Con un sospiro, il soldato rimosse l'elmo, rivelando un volto femminile dai lineamenti mascolini e un complesso leggermente verdognolo. Che il suo sangue non fosse completamente umano era evidente e il tribale sul lato destro della faccia rendeva evidente l'altra metà.
Con un battito di mani del maggiordomo, entrarono servitori di varie razze: elfi, umani, viis, mezzosangue per dirne alcuni.

Ognuno di loro aveva un largo piatto di metallo e si avvicinava ad ogni posto, descriveva il contenuto e aspettava un segno di assenso o meno prima di mettere nel piatto. Insaccati, formaggi, sottaceti, polenta fritta e altre portate spazziavano dalla cucina di alto livello a quella più semplice in modo che ogni ospite trovasse almeno una portata di suo gradimento. Tozze bottiglie di birra nanica con il martello degli Stanathos, semplici bottiglie di vino con la foglia degli Stratilis e sinuose caraffe con la collana dei Metras vennero portate al tavolo, in modo che ogni ospite potesse decidere quello che voleva, in quella che sembrava sia una degustazione che una presentazione di campioni di prodotti.

Dopo il primo periodo, quando tutti avevano già mangiato qualcosa, Ceyx guardò le due ambasciatrici: -Allora, cosa ve ne sembra dell'accoglienza fino ad adesso?- Disse, prima di bere un sorso di vino. -Sul pranzo gioco in casa - letteralmente -, ma sono anche qui come ambasciatore, per cui inizierò con la domanda di rito: come procedono le cose da voi?-
 

senzanome.exe

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Non passò innotato lo scherzoso accenno alla guerra. Aegeas esitò, incerta sul da farsi, ma Asax sembrò non avere alcun dubbio. - Oh, ci tratterremo volentieri! Sono certa che i nostri ragazzi sarebbero felicissimi di ammirare la vostra manifattura e magari provarsi anche qualcosa addosso. Non è vero, Tawanui? - Disse l'aviana rivolgendosi a uno dei due gnoll che era rimasto vicino a lei tutto il tempo. Lui restò incerto qualche secondo, non aspettandosi d'essere interpellato, ma poi annuì. - Sì, senz'artro. Se non ve disturbamo... Ovviamente.

Il gruppetto seguì ubbidientemente il loro ospite verso la sala da pranzo, in cui entrarono tutti quanti, per buona misura - e a giudicare dalle sedute era effettivamente stata pensata come accoglienza per tutti. Magari parte del ritardo era anche dovuto ad accomodare i preparativi per l'intero seguito delle due delegate.
Il servizio era senz'altro impeccabile: tutti inizialmente avevano qualche timore ed attesero a mangiare, ma vedendo che dallo stesso piatto erano state servite senza particolari movenze o stranezze anche le pietanze dei padroni di casa, dopo aver visto che non succedeva nulla, poco a poco l'intera corta iniziò a mangiare entusiasticamente.
- BONO! - si lasciò andare uno degli gnoll, sgranocchiando felicemente una costoletta d'agnello che nelle sue fauci pareva uno stuzzichino.
- Un po' di maniere, per la miseria! Siamo ospiti! - Gli rispose assieme a una gomitata la voce di Ponto, che stava in mezzo al resto della scorta e sembrava gestire tutti come una mamma chioccia.
- Eh ma se è bono è bono! - Al che ci fu un piccolo coro di risate.
Nel mentre, Aegeas e Asax stavano mangiando compostamente. Il rivelare del volto mezzorchesco della guardia non stupì nessuna delle due, una perché aveva una certa età e pochi pregiudizi, l'altra perché... Beh, non serve spiegarlo.

- Direi che potete saggiare da voi la nostra opinione della sua accoglienza. - Aegeas rispose con un sorrisetto dopo aver mandato giù un po' di formaggio. - E per parte mia posso dire di essere d'accordo con la nostra scorta.
- Il vostro cibo è un gioia per gli occhi, Ceyx. Giocherete in casa, ma siete davanti a una che di vivande ha trattato tutta la vita, e posso dire che passate a pieni voti il mio giudizio. - Aggiunse Asax. Aveva mangiato ben poco a dire il vero, ma sembrava aver saggiato tutto con molta attenzione, e dopotutto con l'età l'appetito scemava.
- Che dire? Le cose procedono bene, e come l'avrete notato voi l'avranno notato molti altri se non tutti in quel di Ipairos che guardano verso i nostri orizzonti: c'è aria di conflitto. Un conflitto che speravamo non sarebbe accaduto, ma immagino che molti di noi avessero troppa fiducia in una buona condotta di Acton. Molti lo vedevano come un possibile futuro alleato, sa? Dopotutto non è che si comportasse in maniera molto leale all'impero.
- Tagliare la testa ai funzionari mi sembra un atto ben più intollerabile che dare diritti a un paio di razze schiave, ma Thronos è Thronos. - Aegeas arricciò il naso in una smorfia di disgusto.
Asax annu tristemente, prima di continuare. - Pensavamo sarebbe solo stata questione di tempo prima che voltasse le spalle all'Impero e mostrasse i suoi veri colori, forse la guerra civile avrebbe rallentato il processo... Ma oh, il tradimento ai danni di Ysil! Che disgrazia.
- Una carognata: né ribelle, né lealista. Soltanto un cane che insegue il proprio tornaconto, pronto a pugnalare alle spalle chi lo ha aiutato. Esseri simili meritano solo una fine molto dolorosa. - Aggiunse Aegeas, piccata, guardando Ceyx dritto negli occhi.
Il mezzuomo avrebbe, probabilmente, colto il messaggio recondito dalla loro precedente discussione. Asax sembrò notare qualcosa, perché sbattendo gli occhi guardò Aegeas sorpresa; ma quest'ultima proseguì, poi sorridendo genuinamente.
- Esseri simili da cui, col ben andare della diplomazia fra i nostri stati, potremo guardarci l'un l'altro. Avvisarsi dei pericoli sarebbe un ottimo passo per migliorare i rapporti, e la vostra ferma posizione contro le canaglie di Albione vi hanno fatto ben vedere dal popolo.
- Oh, sì! - Asax si ricollegò subito al discorso. - Per quanto ci sia ancora da fare. Ma la vostra condotta di onestà sarà un ottimo preludio, e finché durerà, non dovrete temere di trovare nell'Awt-Nyota un nemico, né nei suoi abitanti.
- Già. - Aegeas sembrava ora più rilassata, come se avesse detto esattamente quel che voleva dire. - Ma penso che di Albione sappiate già tutto come molti altri. Vedete questa piccola parentesi come un sentire la vicenda da orecchio esterno. Lo Stormo nel mentre se la passa bene, abbiamo concentrato la maggior parte degli sforzi su... Beh, immagino lo capiate. - Fece brevemente spallucce. - E poi sulla ricerca interna. Essendoci ribellati più tardi rispetto agli altri abbiamo potuto godere di meno stabilità e meno profitti da impiegare nel sapere, e quindi c'è una certa pressione per stare al passo.
- Oh, e su alcuni accordi internazionali, però è una faccenda un po' peculiare! - Asax cinguettò.
- Oh, sì, una cosina con Ysil, ne ho sentito parlare solo un po' da Nekhub, però non so come si sia risolta. Conto che con l'anno venturo sentirete forti novità. - Annuì Aegeas. - E voi invece? Raccontateci come danza l'unico baluardo fratello all'Impero, così vicino eppure così diverso da esso. - Le orecchie piumate si drizzarono a sottolineare quell'ultima frase. Nonostante l'apparenza scontrosa e pregiudizievole, qualcosa sembrava essere cambiato nell'atteggiamento di Aegeas: stava a Ceyx vedere che ciò fosse o meno continuato.
 

Abyssius

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Ceyx rise insieme agli gnoll, in quello era un clima amichevole costruito da cose che accomunavano tutti, indipendentemente dalla razza o dalla lealtà: buon cibo e ottimi alcolici.

-Riporterò i vostri complimenti ai mercanti e ai cuochi: il mio merito è solo nella scelta, ma come può immaginare c'è un pizzico di talento di famiglia al riguardo.- Ridacchiò l'halfling, finendo il bicchiere.

Ascoltò con attenzione e lasciò finire senza interrompere.
-Quando abbiamo chiesto la nostra autonomia all'Imperatore, abbiamo avuto modo di capire cosa andasse bene e cosa non andasse bene all'Imperatore. Tuttavia, per molti non umani come me avere un titolo valeva il prezzo che abbiamo pagato per averlo. Il resto delle cose all'Imperatore non sono state di loro interesse.
La politica di Lord Acton ci è sembrata ... strana. Pagava gabelle extra e in cambio avrebbe avuto ben poca protezione imperiale. E da mercante mi sentirà sempre lamentarmi che le tasse sono alte, non si preoccupi.-


Ceyx mantenne lo sguardo cieco con il suo sorriso amichevole, come se avesse capito il punto, ma non avesse molto da dire.
-L'Unione ha denunciato Albione principalmente per motivi personali, alcuni senza dubbio più condivisibili di altri. Koré e molti come lei guardavano speranzosi la politica di integrazione di Ysil, specie visti i galeotti e i nani infanticidi che gli erano vicini. La presa di posizione riguardo i carcerieri del Loos ci ha mostrato che Ysil avrebbe messo al primo posto i propri principi invece di basarsi su una visione bianco-nera dello scacchiere politico. Inoltre, noi imperiali abbiamo sicuramente le nostre colpe, ma addossarci anche quelle di Lord Acton ... non c'è nulla di più disprezzabile di occupare un'alta posizione e dimostrare di non essere in grado di sfruttarla. Il Lord Protettore non ha fatto nulla per l'Impero, per cui dovrebbe smetterla di usare il vessillo di Thronos come scudo per le proprie malefatte.-

-Chiaro, qualcuno potrebbe vedere la nostra politica aperta come un segno di opportunismo, del resto con la professione vengono anche gli stereotipi. Ma l'Unione non è composta da quel tipo di mercanti: coglieremo ogni opportunità, ma ci sono alcuni principi a cui non verremo meno e, soprattutto, non possiamo costruire un'Ipeiros stabile senza una politica stabile. Tradimenti come quello di Lord Acton, immotivati, non sono i mezzi di cui ci serviviamo: l'Unione preferisce avere partner affidabili e non può averne se non mostra di essere affidabile a sua volta. Noi chiediamo agli altri la stessa affidabilità che offriamo. Il Clan Deathbleak con i suoi cambi improvvisi e la Tela Rossa con i suoi colpi di testa sono alcuni esempi di inaffidabilità ai nostri occhi. Lord Acton è un altro esempio, ma non credo che resterà vivo per molti anni: non farti più nemici di quanti ne puoi gestire, diremmo noi.-

-Fintanto che i nostri due stati saranno intenzionati a risolvere eventuali conflitti con il dialogo, l'Unione vi vedrà come amici. Del resto, ci accontentiamo di poco e siamo convinti che con una buona trattativa si possano risolvere quasi tutti i problemi.-
Concluse Ceyx, posando il bicchiere vuoto.

-A proposito di trattative, l'Unione il prossimo anno sarebbe intenzionata a stabilizzare i territori da qui a Nord per cercare di creare un corridoio stabile con voi. Thronos vuole la sua fetta della torta, ma sicuramente saremo in grado di aprire degli scambi con voi non appena possibile.-

-La nostra danza non è mai cambiata: abbiamo preso contatto con tutti i nuovi stati, abbiamo trovato alcuni amici e alcune minacce. Le voci della Tela che si arma e costruisce caserme hanno fatto la domanda dei miei prodotti, ovviamente, ma l'Unione non vede molto bene questa situazione di tensione tra i nostri stati. Ma la Tela non è mai venuta a negoziare di nuovo, anche se il blocco diplomatico è stato in vigore per un solo anno. Immagino non abbiano interesse e non avendo certezze sulla loro posizione, non possiamo fare altro che essere pronti. Come ho detto prima, l'Unione può sembrare opportunista, ma una cosa che affermiamo sempre è che se l'Imperatore ci da un ordine, noi eseguiamo. Evitare di comportarsi come le Aracne è un buon modo per evitare tensioni con noi. Abbiamo ottimi rapporti con Titania, stiamo lavorando per ricostruire la fiducia rotta con Ysil e, ovviamente, stiamo cercando di migliore i rapporti con tutti coloro che hanno fatto una buona impressione con noi. Per cui direi che anche l'Unione se la passa bene e, probabilmente, le cose potranno solo migliorare.-
 
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Ceyx si dimostrò molto eloquente e disposto a spiegare le scelte dello stato che rappresentava, così come a raccogliere e mettere sul piatto anche le (non proprio) piccole esche che gli erano state tirate da Aegeas poc'anzi. Le due ascoltarono e ascoltarono con piacere, trovando che quel che sentivano gli stava piacendo. Nel mentre la scorta si rifocillava e il clima di gaiezza prosperava indisturbato, e nessuna delle due avrebbe fatto qualcosa per interromperlo: tuttavia all'accenno territoriale Aegeas schioccò le dita una volta, cosa che fece arrivare un sussurro di vento alle orecchie di Ponto. Questi si alzò fulmineo e dopo aver rovistato un attimo nella sua bisaccia da viaggio portò una cartina delle regioni fra il territorio dell'Awt-Nyota e quello dell'Unione. Asax gli spiegò brevemente la questione, e al che Ponto si avvicinò al suo corazziale. - Se poteste segnare a quali regioni nello specifico state puntando potremo riferire ai nostri superiori.
- Non siamo noi le dirette responsabili a decidere verso quali territori ci si spingerà di anno in anno, comprendete. - Fece Asax, con una punta di rammarico. - Abbiamo una indicazione generale, ma la priorità varia a seconda dei cambiamenti. L'opportunità di commerciare con voi, tuttavia, potrebbe far cambiare queste priorità!
- Non è mai saggio commerciare sempre con le stesse persone, sia mai che succeda loro qualcosa. E non è per esser di malaugurio, Ceyx, e sono certa che come avete detto l'Impero voglia una parte della fetta, ma l'Impero ha anche molti nemici in agguato... E a meno che voi vogliate affondare con esso, dovrete fare attenzione ad avere una zattera su cui salvarvi. - Annuì fra sé Aegeas, meditabonda. Ovviamente non stava guardando la mappa, ma stava facendo attenzione al discorso. - Ripeto che non è una minaccia né un malaugurio, solo un monito.
- Un mercante sa sempre come salvarsi, Aegeas. Non credo Ceyx non lo sappia. - Le rispose Asax, voltandosi.
- Sarà, ma meglio essere premurosi fra possibili alleati, no? - Sorrise.
Asax, per la prima volta per molti, ebbe sul volto aviano un'impressione di disappunto: poi sospirò e scrollò le spalle, rivolgendosi di nuovo al loro ospite. - In ogni caso, Ceyx, l'adagio menzionato da Aegeas vale anche per noi, e saremo felici di commerciare: così come terremo a mente le vostre considerazioni sui nostri vicini. Invero vi direi di cercare voi stessi la Tela, se essa non si è fatta sentire: le guerriere Aracne, da che ho memoria, sono sempre state una popolazione estremamente orgogliosa, tanto da far credere che discendano dai draghi più che dalla Nube Oscura. Se vorrete che si mettano a dialogare dovrete parlare al loro ego ed orgoglio o essere pronti contro una popolazione che da storia non è nota per il dialogo. - Era un po' meno gioviale di prima, ma dopotutto si parlava di questioni spinose e possibili gravi ripercussioni per semplici errori che potevano essere evitati.
Aegeas ruppe poi il silenzio, voltandosi verso Ceyx con aria meditabonda. - Forse è scortese chiedervelo, ma sarò diretta: avete carenza in qualche campo del sapere, o avete interesse a vendere o scambiare qualche invenzione delle più recenti? Come dicevo prima la pressione per stare al passo c'è, e non so voi in che situazione siate.
- Fateci sapere anche se avete bisogno di risorse di qualche tipo: c'è tanto da poter condividere. - Aggiunse Asax.
 

Abyssius

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Ceyx indicò con un dito alcuni territori, mostrando vari possibili itinerari per congiungere l'Unione e l'Awt con una via di comunicazione diretta. -Questi sono i nostri possibili piani per l'anno prossimo, stando a quanto mi ha riferito Savvas. Una volta che avrete deciso quale di queste opzioni è la migliore, ci regoleremo di conseguenza.-
-Quanto al commercio, quest'anno siamo riusciti a rinegoziare il limite sulle rotte con i Ribelli. Thronos avrà sempre la maggior parte delle nostre rotte, ma almeno abbiamo una libertà maggiore di commercio. Specie perché non ci sono altri lealisti con cui commerciare, vista l'infelice fine del Riyasaat. Soprattutto, il commercio con gli altri stati è estremamente fruttuoso: il Cuore non commercia con loro, ovviamente, e determinate merci che provenivano da lì ora devono passare da noi, ai nostri prezzi. Per alcune cose, ci siamo attrezzati in loco, come la Seta Aracne e stiamo ricavando dei buoni profitti: un materiale sottile e resistente, ottimo per armature leggere e alcuni finimenti.-

Riguardo la questione della Tela, l'halfling sorrise: -Oh, ma noi abbiamo cercato la Tela per primi. Se vi hanno raccontato altro, non vi hanno narrato l'intera storia. Cercherò di non perdere troppo tempo, ma è una questione lunga.-

-Un anno dopo la ribellione, quando c'era ancora Feana, una mercante della Tela è venuta da noi per prendere contatto. Qualunque altro imperiale l'avrebbe presa a frecciate, specie dopo lo spettacolo che hanno fatto quella volta. Ma noi nell'Unione crediamo che tutti meritino una possibilità, indipendente dalla loro reputazione. Il Rappresentante degli Zannilis, Daedalos, che ironicamente è anche l'unico umano con un posto nell'Unione, fece da ambasciatore per quell'incontro. Si lasciarono con la promessa di creare rotte non appena i territori tra i nostri stati fossero stati messi in sicurezza, di comprare la libertà delle loro sorelle in schiavitù e servitù e un avviso di contattarci reciprocamente qualora loro avessero incontrato dei lealisti e noi delle Aracne.-

-Un anno dopo fu Daedalos ad andare da loro con la promessa di stringere due rotte l'anno successivo, visto che stavamo ancora sistemando il tutto per riprendere il commercio. Avevamo anche fatto una valutazione delle spese necessarie per portare da loro le Aracne nei nostri territori e la libertà e avevamo aggiunto un costo aggiuntivo perché siamo dei mercanti e cerchiamo sempre di guadagnarci qualcosa. Il trasporto di quel numero seppur esiguo di persone avrebbe richiesto comunque degli sforzi organizzativi che non venivano ammortizzati bene: se quelle Aracne fossero state mille invece di cento, il prezzo non sarebbe cambiato, ma all'epoca avevamo poche centinaia di individui. L'offerta era alta, ma negoziabile e, soprattutto, la Tela sembrava essere fortemente interessata a riportare le orfane da loro, avendo contattato anche Titania per lo stesso motivo. Le loro tattiche di negoziazione si sono sposate male con le nostre: eravamo partiti da un prezzo alto sperando che facessero una controfferta più bassa, invece hanno provato ad offrire altro, come risorse, che non erano di nostro interesse. Per cui il discorso su quelle Aracne si arenò, per quell'anno.-


-Verso la fine dell'anno, ci giunse notizia di un attacco compiuto dalla Tela ad una regione vicino ai nostri confini. Il comportamento ci aveva sorpreso: non giravano voci di una delegazioni diplomatica e, seppure fosse nella loro sfera di influenza, abbiamo chiesto spiegazioni perché temevamo fossero cittadini imperiali.-

-Per cui abbiamo offerto loro una proposta di spiegarsi, inviando una lettera. I toni della lettera non ci sono piaciuti: hanno confermato che erano lealisti, ma dal loro punto di vista non avevano violato l'accordo verbale con noi dato che il loro attacco era una ritorsione perché un loro agente era stato ferito mentre esplorava la regione. Di conseguenza, la Tela ha evidentemente mandato un agente senza bandiera e senza scorta in una regione sconosciuta e gli abitanti, vista la reputazione che si erano create le Aracne, hanno visto una minaccia e si sono difesi. Noi non condanniamo l'attacco, ma la Tela aveva il tempo per contattarci ed evitare un simile incidente diplomatico. Quasi sicuramente avremmo mediato per trovare una soluzione pacifica e avremmo offerto il pieno supporto se fossimo venuti a conoscenza del problema. Invece hanno tenuto la bocca chiusa, hanno spostato l'esercito e attaccato.-

-E' chiaro che la fiducia fragile è venuta meno: un attacco a cittadini imperiali, così vicini all'Imperatore, ci ha messo in difficoltà e commerciare con la Tela ci avrebbe messo in una posizione scomoda. Senza contare che l'abbiamo visto come un colpo di testa improvviso e il loro tentativo di giustificarsi, in tutta onestà, non c'è piaciuto: voi come vi sentireste se qualcuno cavilasse e venisse meno ad un accordo verbale, dicendo di averlo comunque rispettato? Vorreste fare affari con loro, sapendo che un altro colpo di testa del genere sarebbe possibile?-

-Pertanto la nostra risposta diplomatica è stata quella di congelare tutti i rapporti diplomatici per l'anno della crisi, scrivendo nella nostra lettera che, se avessero voluto riparare i rapporti, sarebbero state libere di tornare l'anno successivo. Abbiamo dato le rotte che avevamo promesso loro a Titania e Kharabas, se ricordo bene.-

-In quello stesso anno, abbiamo avuto modo di avere rapporti diplomatici con il Kharabas e la loro posizione sulla questione è stata che avremmo dovuto siglare un accordo su carta. Tuttavia, per quanto la cosa sia giusta nella teoria, non lo è nella pratica: da quando siamo diventati un'entità autonoma, abbiamo stretto accordi verbali con Titania e Kharabas, per esempio sulle zone di influenza. Eppure credo che nessuno vorrebbe impegnare le proprie limitate risorse per vincolare ogni singola affermazione tra stati. Per esempio, il vostro apparato burocratico sarebbe disposto ad investire le proprie energie per mettere su carta la promessa che ho fatto prima, di incontrarci e iniziare a commerciare? Certe affermazioni si basano sulla fiducia e noi con la Tela stavamo provando a costruire tale fiducia che loro hanno rotto.-

-Quindi no, non credo che l'Unione tenterà di fare il primo passo per la riappacificazione. Le prime a rompere la fiducia sono state loro e di occasioni ne abbiamo date già due: la prima volta di aprire i negoziati nonostante quello che avessero fatto e la seconda volta quando gli abbiamo dato l'occasione di spiegarsi. Darne loro una terza sarebbe un prendersi in giro, dato che secondo il Kharabas qualunque accordo dovrebbe essere scritto su carta e preferiamo impegnarci con stati che rispettano la parola. Rende tutto più semplice e veloce.-


Ceyx meditò su: -Ah, giusto. Il delegato del Kharabas, mi pare fosse un Anapse ma non ricordo il nome, chiese a Daedalos cosa l'Unione avrebbe accettato per riparare il danno diplomatico. Sul momento Daedalos propose delle scuse formali per aver violato la parola data, cosa che ai nostri occhi è necessari: le scuse sono il minimo sia per gli errori che per le colpe. Inoltre, visto che ad Azaleaf c'erano dei cittadini imperiali assoggettati con la forza, eravamo interessati a farli ritornare nell'Unione e lasciare il territorio alla Tela. Una posizione che la Tela dovrebbe capire, visto quanto si è prodigata nel riportare le proprie orfane nella Tela, con reazioni ... forti, ma Titania vi saprà dire di più al riguardo. Questo secondo punto era negoziabile, invece: avremmo volentieri pagato per riportare quegli abitanti in territorio imperiale. Lo avevamo messo in chiaro con il Kharabas, ma è evidente che il loro tentativo di mediazione è venuto meno dato che né la Tela né loro hanno risollevato l'argomento.-

Ceyx si versò un altro bicchiede di vino dopo il lungo discorso: -Questa è la nostra versione, chiaramente di parte. La Tela avrà la sua, il Kharabas la propria. E' vostro pieno diritto parlarne anche con loro e poi decidere per conto vostro chi ha ragione e chi ha torto.-

Sull'ultima proposta, il mercante ci pensò su: -Sì, abbiamo alcuni problemi che potrebbero essere risolti e alcune risorse che ci farebbero comodi. Ma è un discorso più impegnato e credo sarebbe meglio affrontarlo con calma e con un contabile per decidere i costi. La vostra offerta è gradita e siamo in grado di ricambiare sia nel campo del sapere sia in modo monetario. Il giusto prezzo per la giusta offerta.-
 

senzanome.exe

Novice Spammer
Ceyx degnò le due aviane, improvvisamente, di un racconto dettagliato, preciso, ed estremamente prolisso. Le due si guardarono (più o meno) un paio di volte, non osando interrompere la lunga e precisa dissertazione del mercante. Anzi a un certo punto Aegeas, come l'ultima volta, con un gesto svelto della mano richiamò una piuma e una pergamena che potessero trascrivere tutto il discorso fino alla più fine minuzia e pausa.

- Vi ringrazio per il preciso resoconto, Ceyx. Senz'altro ci sarà d'aiuto quando interpelleremo anche altre potenze per poter fare un nostro quadro della situazione e cercare di capire dove sia l'inghippo di tutto quanto. - Aegeas chinò il capo mentre la piuma tornava a posto fra i suoi capelli, nascosta fra le sue normali, e la pergamena si arrotolava e sigillava per conto proprio prima di andare a infilarsi nella bisaccia della maga.
- Forse non ero stata chiara, e di questo mi scuso. - Aggiunse Asax, con un velo d'imbarazzo. - Intendevo che nonostante queste vicissitudini, penso che in ogni caso sareste voi a dover fare un passo avanti anche ora, poiché le guerriere Aracne sono notoriamente molto orgogliose. Abbiamo sentito di come abbiano cercato anche incontri più a nord, e certamente avranno considerato come persa la vostra causa. Capisco vi sentiate nel giusto, ma non è una questione di giusto o sbagliato questa, quanto più di come volete o meno indisporle nei vostri confronti. - Asax sospirò. - Ovviamente non vado a giudicare la vostra condotta. La situazione è spinosa. E se volete l'opinione di una vecchia con molte primavere sulle spalle, probabilmente non c'è un giusto o sbagliato netto, né fra le parti né in quel che vorrete o meno fare. Solo la scelta di quali conseguenze preferite affrontare. - Nonostante Asax fosse una persona molto gentile e che cercava di ammorbidire le cose, sapeva anche essere franca. Anche se probabilmente l'attitudine schietta di Aegeas l'aveva spinta un po' più in là del suo normale modo di fare: avevano fatto 30, potevano fare 31.
- Vi auguro comunque che tutto si risolva tempestivamente. Non abbiamo davvero bisogno di altre guerre ora, da nessuno dei fronti. Per quanto riguarda uno scambio, invece, parlando di cose più piacevoli come gli affari e un sano dialogo di culture e conoscenze! - Sorrise, felice di cambiare discorso. - Saremmo felici di commerciare con voi legname, e di confrontare le nostre conoscenze. Certamente il più vicino alleato dell'Impero sa cose che noi poveri ribelli potremo solo immaginare, segreti e tecniche di mirabolante efficacia, ma forse ne potremo parlare meglio il prossimo anno. La nostra macchina burocratica quest'anno è discretamente impegnata.
- Già. Oh, ho sentito parlare poi dei vostri lupi giganteschi, se fosse possibile trasportarli penso Astarte sarebbe senz'altro interessata. Mentre io per parte mia vorrei poter vedere le condizioni in cui versano le popolazioni aviane e gnoll nell'Unione Commerciale. Abbiamo sentito di quanto accaduto col Kharabas, e senza dubbio se non ci fosse di mezzo schiavitù per la nostra gente sarebbe un plus nei vostri confronti, ma devo farmi dare i dettagli da Nekhub.
- Aggiunse Aegeas. Ce n'erano parecchie di cose sul piatto, e probabilmente un solo incontro, per quanto prolungato, non sarebbe bastato.
- Avremo molte opportunità di dialogo, Ceyx. Fatevi trovare pronto, il prossimo anno: potremmo presentarci di nuovo... O potremmo invitarvi noi stesse! - Fece infine Asax, sollevando un piccolo calice di vino per suggellare quell'inizio d'intesa.

Penso che possiamo finire qui, abbiamo aperto molte cose, le concluderemo appena avremo dei PA u.u e un turno aperto!
 

Abyssius

Spam Master
-Oh, probabilmente sono stato un po' troppo zelante. Ma pare che ormai sia di rito dire cosa è successo con la Tela, per cui meglio raccontare tutta la storia una volta per tutte e assicurarci che tutti siano sullo stesso piano.-
Ceyx ascoltò le parole di Asax con interesse, versandosi un altro bicchiere: -Capisco il vostro punto e devo dire che ha senso. Probabilmente non avremmo nulla da perderci nel dar loro un'altra occasione, anche se sarebbe la terza. La vedo difficile giungere ad un accordo, ma qualcosa riusciremo a mettere insieme. Ne parlerò con Savvas affinché ne parli con gli altri Rappresentanti e decideranno cosa fare l'anno prossimo.-

-Oh, non crediate che le nostre conoscenze siano molto più avanzate delle vostre. Con il morbo anche noi abbiamo perso molto e, adesso che siamo autonomi, dobbiamo ricreare per conto nostro. Tuttavia, per mantenere la nostra qualità alta spendiamo molto, così da restare al passo. Sono tutte proposte interessanti che vaglierò con attenzione, in modo da presentare una bozza che venga facilmente accettata dall'Unione.-
Sollevò il calice a sua volta. -Allora un brindisi a questa proposta, collega. La prima di molte!-
Direi che possiamo chiudere e rivederci al prossimo turno iniziato v.v
 
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