Il diplomatico Ussurash era visibilmente irritato dalla potente luce del sole di Almar. In parte oltrepassava la protezione dei suoi occhiali scuri, e risultava fastidiosa. L'architettura Asari, fatta di colori chiari e splendenti e di superfici curve riflettenti, peggiorava le cose.
Ivan Dzeghor aveva optato per una vettura ufficiale per evitare di stare troppo all'aperto, e non si era pentito della scelta. Aveva studiato a fondo il suo incarico, e sapeva che si sarebbe rivelato potenzialmente cruciale per gli interessi della Federazione, ma questo non significava che ne fosse così entusiasta.
In pochi minuti arrivarono al Palazzo degli Illuminati, ovviamente di un colore metallico chiaro splendente, il che rese difficile all'ambasciatore raggiungere l'entrata.
Una volta dentro, rivalutò grandemente la sua opinione sugli Asari. Le forme armoniose dei loro edifici erano chiaramente una rappresentazione delle fattezze altrettanto armoniose delle loro creatrici. L'autocontrollo Ussurash gli venne in aiuto, impedendogli di distrarsi e consentendogli di presentarsi in maniera composta al primo funzionario che lo accolse.