senzanome.exe
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Da diverso tempo molti si chiedevano, nelle case dei dawi e dei draghi così come oltre i confini del regno, cosa stesse accadendo nelle grandi aule del Re sotto la Montagna. Nessuno era riuscito a venirne a capo. C'era una strana aria di segretezza che mal si era sposata con il candore e la genuina onestà con cui re Rugolth si era sempre approcciato al governo del rinato dominio nanico. Qualcuno vociferava di una grave, improvvisa malattia, forse il morbo delle zecche sfuggito al controllo per una fatalità. Qualcun altro di scontentezza da parte di alcuni dragonidi a essere messi in secondo piano, nonostante i popoli si professassero uguali. Altri ancora, non sapendo chi indicare, guardavano con una sottile sfiducia gli alleati drow ed elfi per i soliti motivi, esacerbati da un'epoca che dopotutto dava ragione alla nanica tradizione di scarso utilizzo della magia. Insomma, un mucchio di chiacchiere che coloravano le serate di molti, in quello che per fortuna era un grande iato di... Pace. Non succedeva niente e non c'erano sconquassi. Per alcuni era anche meglio così: si mangiava, si beveva e non c'erano minacce alla porta.
Fu, forse, dopo la grande ondata di magia che qualcosa iniziò a smuoversi. La sentirono tutti, anche chi di magia non sapeva nulla, come una caldana improvvisa seguita da un brivido gelido. Il segno che, dopotutto, non era davvero pace quella che stavano vivendo, quanto più una pausa, o un'attesa.
Iniziarono ad arrivare ordini finalmente, come se in qualche modo l'incantesimo si fosse spezzato. Alla domanda "perché proprio ora? Cosa aspettavamo?" l'unica risposta rimaneva sempre "Ora è il momento propizio". Che un po' significava tutto e un po' nulla, e molti ne borbottarono, ma chi può dubitare il Profeta e Re sotto la Montagna?
Dagoberth venne incaricato, e ricevette la notizia con gioia, di preparare un piccolo contingente che fosse agile e veloce ed esplorare una nuova regione. I Dawi avevano bisogno di espandersi verso nuovi orizzonti e di raggiungere nuovi popoli. Il giovane generale immediatamente preparò armi e provviste, alla volta di una regione anticamente dominata da uomini-bestia di sembianze taurine che ormai non si vedevano da molti anni, e che al drakkali sembrarono quasi una leggenda quando ne sentì parlare da alcuni sapienti prima della partenza. Ma tori o meno, risalendo il Grande Fiume e passando per Gromdigurd, il Vecchio Martello, si inoltrò verso Wasserlit con la sua truppa alle prime luci del mattino.
Fu, forse, dopo la grande ondata di magia che qualcosa iniziò a smuoversi. La sentirono tutti, anche chi di magia non sapeva nulla, come una caldana improvvisa seguita da un brivido gelido. Il segno che, dopotutto, non era davvero pace quella che stavano vivendo, quanto più una pausa, o un'attesa.
Iniziarono ad arrivare ordini finalmente, come se in qualche modo l'incantesimo si fosse spezzato. Alla domanda "perché proprio ora? Cosa aspettavamo?" l'unica risposta rimaneva sempre "Ora è il momento propizio". Che un po' significava tutto e un po' nulla, e molti ne borbottarono, ma chi può dubitare il Profeta e Re sotto la Montagna?
Dagoberth venne incaricato, e ricevette la notizia con gioia, di preparare un piccolo contingente che fosse agile e veloce ed esplorare una nuova regione. I Dawi avevano bisogno di espandersi verso nuovi orizzonti e di raggiungere nuovi popoli. Il giovane generale immediatamente preparò armi e provviste, alla volta di una regione anticamente dominata da uomini-bestia di sembianze taurine che ormai non si vedevano da molti anni, e che al drakkali sembrarono quasi una leggenda quando ne sentì parlare da alcuni sapienti prima della partenza. Ma tori o meno, risalendo il Grande Fiume e passando per Gromdigurd, il Vecchio Martello, si inoltrò verso Wasserlit con la sua truppa alle prime luci del mattino.
Role esplorativa e (si spera) diploannessione per Wasserlit! Here we go! @Silen