Arch@ngel
Ninja Skilled!
Penso sia ora di parlarne. Abbiamo tutti i dettagli per capire che ogni agenzia governativa del mondo cattura tutti i pacchetti che può dai nodi che gestisce, in U.S.A. pure direttamente dai server delle società.
Noi, poveri stronzi, che facciamo? In un periodo storico in cui abbiamo più dati online che sui nostri hard disk, nel quale internet è presente per ogni passo che muoviamo nel mondo, in un periodo in cui chiediamo ogni cosa a Google, che facciamo?
L'idea che tutte le mie query su Google siano in un database governativo mi inquieta. Se prima pensavo che ancora non avessimo il modo di fare inspection dei pacchetti, oggi mi sono come svegliato e reso conto che, hey, si può fare, cazzo.
Sapevo già che le mie informazioni erano collezionate da Google, ma c'era una policy e Google non avrebbe mai violato la privacy dei suoi utenti, pena la loro perdita. Eppure.
Oggi verifichiamo che il cloud è pericoloso, che siamo indifesi, che la società può essere controllata e manipolata come nei peggiori film di fantascienza. Serve solo collezionare metadati sulle persone, ciò che tutti stanno facendo. Dai metadati puoi risalire ai singoli individui, ma anche a pattern di comportamento e preferenze in varie regioni, pensieri, interessi. Quello che ha sempre fatto Facebook, ma con uno stato dietro e nessun movente economico.
Che si fa allora? Facciamo finta di nulla?
Credo che non sia una questione di "tanto non ho nulla da nascondere". Quella che va evitata è l'eventualità di essere manipolati o minacciati, le informazioni servono a questo. Però realisticamente non è semplice pretendere che tutti decriptino la tua posta, non c'è un programma user friendly per farlo. Se qualcuno creasse ora un servizio di posta criptata a portata di idiota, sarebbe ricco.
Allo stesso modo, ogni qual volta visitiamo un sito siamo tracciati, cookies o meno. Scommetto che la fingerprint del vostro browser è unica o quasi.
Credo che dopo la palesazione dell'ovvio, dovremmo rivedere la nostra vita digitale come qualcosa in cui non si possa fare più tutto. Certo, poter fare tutto è piuttosto comodo, ma ne vale davvero la pena? Oggi vedo Stallman quasi come un precursore cyberpunk e mi intristisco.
Il mio piano, by the way, è di cancellarmi da ogni cosa, chiedere scusa a Debian, blindarmi dietro una VPN ed hostare personalmente tutti i miei servizi, posta inclusa.
Noi, poveri stronzi, che facciamo? In un periodo storico in cui abbiamo più dati online che sui nostri hard disk, nel quale internet è presente per ogni passo che muoviamo nel mondo, in un periodo in cui chiediamo ogni cosa a Google, che facciamo?
L'idea che tutte le mie query su Google siano in un database governativo mi inquieta. Se prima pensavo che ancora non avessimo il modo di fare inspection dei pacchetti, oggi mi sono come svegliato e reso conto che, hey, si può fare, cazzo.
Sapevo già che le mie informazioni erano collezionate da Google, ma c'era una policy e Google non avrebbe mai violato la privacy dei suoi utenti, pena la loro perdita. Eppure.
Oggi verifichiamo che il cloud è pericoloso, che siamo indifesi, che la società può essere controllata e manipolata come nei peggiori film di fantascienza. Serve solo collezionare metadati sulle persone, ciò che tutti stanno facendo. Dai metadati puoi risalire ai singoli individui, ma anche a pattern di comportamento e preferenze in varie regioni, pensieri, interessi. Quello che ha sempre fatto Facebook, ma con uno stato dietro e nessun movente economico.
Che si fa allora? Facciamo finta di nulla?
Credo che non sia una questione di "tanto non ho nulla da nascondere". Quella che va evitata è l'eventualità di essere manipolati o minacciati, le informazioni servono a questo. Però realisticamente non è semplice pretendere che tutti decriptino la tua posta, non c'è un programma user friendly per farlo. Se qualcuno creasse ora un servizio di posta criptata a portata di idiota, sarebbe ricco.
Allo stesso modo, ogni qual volta visitiamo un sito siamo tracciati, cookies o meno. Scommetto che la fingerprint del vostro browser è unica o quasi.
Credo che dopo la palesazione dell'ovvio, dovremmo rivedere la nostra vita digitale come qualcosa in cui non si possa fare più tutto. Certo, poter fare tutto è piuttosto comodo, ma ne vale davvero la pena? Oggi vedo Stallman quasi come un precursore cyberpunk e mi intristisco.
Il mio piano, by the way, è di cancellarmi da ogni cosa, chiedere scusa a Debian, blindarmi dietro una VPN ed hostare personalmente tutti i miei servizi, posta inclusa.