Diplomazia [Coro-Sax'Marsh] Sæxting

Dyolance

Novice Spammer
Il desiderio e il duro lavoro di per sé non bastano per realizzare un obiettivo: si può tranquillamente dire che spesso serva una buona dose di fortuna, dea ovviamente avversa a un popolo che rifiuta qualsiasi tipo di dio. Gli Astrali entravano su queste ali nel 4318, per l'ennesima volta con molto entusiasmo, elevata concentrazione e la paura dell'ignoto in avanti. Passi in avanti ce n'erano stati rispetto agli anni precedenti: l'epurazione di Elennen e il riottenimento dei prigionieri in Duran rappresentavano l'una un nuovo fronte d'espansione, l'altra una nuova occasione da cogliere nell'anno corrente. Non si poteva far altro, in tutto questo, che incamminarsi per l'ennesimo anno ed essere pronti al peggio.

Incamminarsi però non è la frase più corretta: mentre le sorelle Klasserene e Grigorija s'occupavano delle arpie in Korinthos, nel porto di Volskygge s'animava ben altro tipo di spedizione: marina, con legno e vele, la prima che il Coro compiva per fini non strettamente commerciali. Lo scambio con il Dovjunaar era vivace e da quella vivacità gli astrali avevano ottenuto conoscenza di altre nazioni a Sud e in quello stesso mare di Lannach dove loro si affacciavano. Era il momento di scoprire nuove realtà oltre ai dragonidi e perciò l'Uno radunò nella regione costiera una variopinta ciurma di uomini e donna di sanissima costituzione, pescando un po' ovunque dalle razze che componevano la propria moltitudine. Tutte le razze erano effettivamente rappresentate tra i membri della spedizione che sarebbero partiti su di una rudimentale nave verso coste -si sperava- amiche.
Il "vascello" era stato battezzato Stella Polare, nave senza capitano poiché era l'Uno a comandarla e coordinare i movimenti dei suoi membri; persino l'assenza di Klasserene, unica capitana navale nel Coro, non causava preoccupazione, in quanto gestire i marinai era solo una questione di comprendere il momento e dare gli ordini; e d'altrone Klasserene si poteva comunque dire fosse presente anche in quel momento e anche a chilometri di distanza.
In ogni caso, la Stella Polare partì con i primi disgeli verso Sud-Est, la generale direzione descritta dai dragonidi loro amici e vicini. A comandare virtualmente la missione in qualità di rappresentanti erano state scelte Thala Latis, la dragonide dalle molte teste, e il chiacchierone Bomberil Oropipa.

@Silen @Wally87
Primo contatto Sax'Marsh
Percorso: Volskygge (regione di partenza) -> via mare Mare di Lannach -> arrivo in Lilmouth?
personaggi: Thala Latis (dragonide), Bomberil Oropipa (halfling)
 

Monitor_Dundee

Spam Master
Intelligenza alveare arborea cerca simile entità per comunicazione, diplomazia e magari qualcosa di più ;)
PS: Astenersi perditempo e pianeti di puffi blu alti tre metri PANDORA FAMMI RIVEDERE I BAMBINI CON TUTTI I SOLDI CHE HAI FATTO CON QUEI FILM DI MERDA DOVRESTI PAGARMELI TU GLI ALIMENTI
 

Wally87

Spam Master
Nel mentre che l'Uno decise che era tempo di impollinare anche a Sud....
....qualcosa cominciò a muoversi anche oltre il grande specchio d'acqua.
Negli anni passati i Consiglieri continuarono a pressare il Saggio per l'invio di nuove spedizioni a scoprire il mondo che risorgeva dalle proprie ceneri. Ma prima di andare incontro a nuovi potenziali pericoli era necessario sfoltire il numero di quelli già noti.
Così il via libera alla traversata venne dato solo dopo aver accertato che l'ultimo Mangiatore fosse stato impiegato come concime per Lusas.
Con l'anno nuovo venne deliberato di preparare una spedizione, con la scusa avrebbero anche fatto da scorta ai mercantili diretti verso i Domini del Drago. Proteggendo le merci dalle coste di Lannach, che sarebbero state evitate come la peste.
Di sicuro l'ultima cosa che si sarebbero aspettati tutti era di veder arrivare una nave battere vessillo straniero e andare nella direzione della città piramidale.

Assieme all'effige della comunità, ovvero un albero su drappo rosso, venne anche alzato il mistico tessuto bianco della Diplomazia. Anche se i presenti sull'imbarcazione militare del Sax'Marsh sembrano pronti a difendersi al primo segno aggressivo da parte degli inviati del Coro.
La nave dei nerboruti squamati si frapponeva tra i nuovi giunti e il proprio mercantile, col preciso scopo di proteggere il carico e la ciurma.
Una Piccola scialuppa venne calata con a bordo principalmente saxscale, qualche umano e un Singolo e sorridente mezz'uomo.
Questo reggeva i due stemmi sulla spalla e se lo avessero fatto salire sulla nave straniera avrebbe cominciato dicendo "Buon giorno signore e signori, il mio nome è Marrik Fatbottle, è un grande piacere fare la vostra conoscenza in queste fortuita occasione, come posso esservi utile in queste acque calme?" col fare di chi era pronto a venderti il timone della tua stessa imbarcazione.
 

Dyolance

Novice Spammer
La navigazione procedette liscia nonostante la spettralità delle acque, benedette da un bonacciale che però accentuava il rumore dell'assenza, che poi è anche silenzio. Alle foci del Grande Fiume dovrebbero esserci centinaia di migliaia di pescatori, così come città straripanti vita sulle coste... Una volta era stato così.
Il poco vento dei fu sostituito dal vogare di donne e uomini, mentre in quell'ultima fase le vele erano meglio riempite, per quanto la direzione non si sposasse esattamente con le correnti. Però, per quanto la terra fu sempre in vista durante il viaggio, si poteva dire che incredibilmente fu lei a raggiungere gli astrali, e non il contrario: a conferma di quanto udito dai mercanti dragonidi, navi cariche stavano attraversando la tratta e di fatto intercettarono la Stella Polare.

Bisogna ammettere una cosa: vedere un motivo arboreo così plateale usato come effigie eccitò gli Astrali e il loro Uno, il quale nel frattempo si rammentò per i prossimi anni di pensare a una bandiera identificativa per le sue flotte. Dalla seconda nave, più tozza e da battaglia rispetto al mercantile, venne calata una scialuppa con al suo interno una delegazione: essa venne fatta accomodare sul ponte della Stella Polare, e il suo portavoce, tale Marrik Fatbottle, salutato con tutti i crismi, i piaceri e i buoni propositi del caso.
Perì però spiacevolmente la speranza d'incontrare un proprio diretto simile di cui il Coro s'illuse incontrando quel così particolare stemma: i grandi squamati non trasudavano della stessa armonia in cui invece loro erano immersi. Spiacevole, ma immaginabile, anche perché altrimetni dal Dovjunaar sarebbe arrivata già voce di una seconda moltitudine e un secondo Albero Astrale.

I marinai astrali fermarono le proprie azioni e si misero in ascolto e osservazione, così come le guardie del corpo già bardate da battaglia, le quali impugnavano solo le proprie lance. Indififese erano invece le personalità principali, Thala Latis e Bomberil Oropipa.
Proprio quest'ultimo si fece avanti, con passi che cigolavano, lenti e arrugginiti per la vecchiaia, ma infine raggiunse Marrik e solo quando fu davanti a lui manifestò con un immenso sorriso tutta la gioia e il piacere di fare quella conoscenza. Prese la mano del proprio simile e cominciò a stringerla con tutto il vigore e l'entusiasmo che un povero vecchietto può dimostrare.
"Caro, caro, carissimo Mastro Fatbottle! Incantato, incantato! Che piacere, accipigna che piacere incontrare un proprio simile così lontano da casa e attorniato da così variopinti giovanotti! Andremo d'accordo noialtri, già l'ho capito!
Bomberil Oropipa per servirvi, e insieme a questi fratelli e sorelle Noi siamo il Coro Astrale. Che gran gioia, che gran gioia!"

Si fece allora avanti Thala Latis, dragonide come molti di quelli già in contrati dai sax'scale, ma terribilmente singolare: la donna vantava cinque teste di cui solo una, la rossa, era quella principale e propriamente funzionante. Le altre facevano più o meno cose diverse ognuna e i sax'scale avrebbero dovute scoprirle tutte. La più inquietante era sicuramente già individuabile però: la testa bianca, che senza sbattere assolutamente e mai le palpebre cominciò a fissare una guardia a caso tra quelle dei... lucertoloni?

"Perdonate questo mio vecchio fratello, miei signori: il sale del mare allenta e arrugginisce e il suo ferro non è più come quello di una volta. Prega da ore di raggiungere quanto prima possibile terra, ahah!"
"Non lo nego, non lo nego! Divina visione, salvatore, Messia! Vi prego personalmente di scortarci tra la vostra gente quanto prima..."
"... Ma come Coro rispettiamo il vostro volere se non vorrete concederci questo onore: per conto nostro possiamo dirvi che siamo esploratori e rappresentanti di una comunità d'eguali che si è spinta fin qui su consiglio e indicazione dei nostri amici del Dovjunaar, i Domini del Drago, che ci hanno parlato di altri nuovi stati oltre al nostro in questa direzione. A che nome rispondete come moltitudine a proposito, caro?"
 

Wally87

Spam Master
Una volta saliti su ponte era possibile vedere un miscuglio di razze che faceva ben presagire.
Proprio come era stato per il Nova Komenco, un mercato multietnico ha maggiori necessità da soddisfarre e maggiori possibilitià vuole dire maggiore beni da poter offrire. Lo sentiva bene il biondo, nell'aria oltre alla salsedine c'era il profumo dell'oro!
"Mastro Oropipa, lieto di fare la vostra conoscenza" disse ricambiando il saluto e l'entusiasmo di vedere un altro corazziale da un'altra comunità. "sapete appena vi ho visto mi avete ricordato mio zio Ifred e un po' la buonanima di sua madre Mirine Jaeral. Sono pienamento d'accordo con voi. Sono certo che andremo molto d'accordo" per poi voltare lo sguardo verso la dragonessa.
Senza un accesso di smorfia sul volto fece un gesto con le mani e una delle guardie Saxscale si fece avanti con una scaletta portatile ponendola dinnanzi alla squamata. Vi ci arrampicò lesto e rapido.
"I miei ossequi Madama" andando a cercare la destra di lei per tentare un bacia mano. "mai avrei pensato in questo vasto spechio d'acqua salmastra di incontrare un bellezza da togliere il fiato come voi, se non le reco offesa vi prego ditemi con quale nome potere appallere cotanta magnificenza" si vedeva che l'Halfling doveva essere la lingua sciolta del gruppo, che compensava ampiamente il silenzio quasi innaturale che regnava tra i rettiloidi.
La bianca avrebbe potuto notare che i rettiloidi si muovevano in modi non consoni guardandosi gli uni con gli altri. Ma non erano i segni tipici di chi vive nelle ombre. Era qualcosa di differente e sconosciuto.
"Perdonate i miei compagni saxscale, loro tendono ad esprimersi in maniera meno vocale. Quanto a Mastro Oropipa vi capisco appieno, anche io preferisco stare coi piedi ben saldi in terra, tra gli articoli del mio bazar o al mercato di qualche paese straniero mentre cerco nuove attrattive da importare. Mentre i miei amici sono proprio tagliati per cavalcare le onde. Il mercantile ormai è in acque che potremmo definire sicure quindi..." Si voltò un momento a dare un ordine e immediatamente uno della comitivà si avvicinò al bordo della nave per poi tuffarsi. Un istante dopo riemese in prossimità della nave da guerra dove venne lui lanciata una cima per risalire, dando così prova che la scialuppa serviva unicamente per il corto chiacchierone.
Mentre fervevano i preparativi del mercantile il biondo ricominciò a favellare "dalle vostre parole posso immaginare che apparteniate alla comunità chiamata Coro Astrale e dalla rotta che stavate seguendo direi che eravate diretti proprio verso la nostra madre patria. Permette di presentarmi con tutti i dovuti onori. Come già detto sono Marrik fatbottle e sono l'emissario del Sax'Marsh, nazione a maggioranza squamata. Ci siamo messi in viaggio per venire a conoscervi dopo aver risolto una piccola infestazione sui confini orientali. È un inaspettata coincidenza trovarvi intenti a fare altrettanto".
Nel mentre che ebbe finito lo sproloqui la nave da battaglia aveva cominciato le manovre per il cambio rotta.
"Se desiderate venire a conoscere la nostra comunità sarò lieto di farvi da guida, sarà una buona occasione per conoscerci meglio e per mostrarvi il campionario."
 
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Dyolance

Novice Spammer
Fatbottle scambiò qualche frasuccia di presentazione con i rispettivi astrali: Bomberil Oropipa alla nomina di zii e madri e cugine, argomenti tanto cari e tanto comuni tra gli halfling, s'illuminò con il caldo sorriso di chi dice "Spero d'essere ancora un po' più in gamba di sua madre la buonanima signora Jaeral, allora!" con ironia e divertimento; Thala Latis invece rimase a tratti sbalordita dalla sfacciataggine dell'halfing, capace d'esibirsi in cascamortaggine nonostante il particolarissimo e singolarissimo suo aspetto. Non negò la sua mano al rappresentante, ma non si tirò nemmeno indietro d'aggiungere "Un buon intenditore che conosce i vantaggi che possono portare più bocche. Ma attenzione, perché con le bocche vengono anche i denti... E a me piace mordere."

Il nome "Sax'scale" provocò non poca curiosità all'interno dell'Unoe della coralità, per non dire furiosa eccitazione: una specie a loro completamente sconosciuta poiché sconosciuta dagli interi annali della storia: la memoria storica del Coro fluiva grazie ai ricordi e alle coscienze di tutti i suoi membri, e nessuno di loro aveva mai sentito parlare di "sax'scale". Già solo per quello il viaggio verso Sud era catalogabile come successo.
L'interesse e la curiosità crebbero esponenzialmente dopo la prova olimpionica di uno qualsiasi di quel particolare sangue, che in quattro e quattro otto passò da una nave all'altra per dare inizio alle operazioni d'accompagnamento e approccio alla costa.

"Prego, prego, Mastro Fatbottle! Le nostre vele e i nostri legni seguono lei e la sua compagnia!"
Probabilmente da quel momento in poi gli Astrali sarebbero sati accompagnati verso le coste di Lilmouth e verso la capitale Xanmer, ma prima d'allora c'era spazio per molte domande.
"Sax'scale: questo nome ci è sconosciuto. Da dove venite, miei signori? Potete parlare o ne siete impossibiltati?"
"Che stile, che dorso, che farfalla! Sapremo chi chiamare se ci serviranno bagnini!
Ma dite, Mastro Fatbottle: campionario? Si parla già d'affari qua, di legno, ferro e pietra! E prosperità! Prosperità per i nostri popoli! Che gioia, che gaudio: sapevo saremmo andati d'accordo! Ebbene, son ben felice di dirvi che siamo più che disponibili al commercio. Ve lo dico così che cominciate a pensare come spennarci, che io ho già iniziato, ahah!"


Il viaggio era apparentemente piacevole. Poi una cappa di maggiore serietà s'impossessò in particolare di Thala Latis.
"Troppa gioia, però. Rispondeteci, buongustaio: a quali Dèi e a quali Re rispondete voi e i sax'scale?"
"Vedete vecchio mio, perdonate la brutale trasparenza, ma desideriamo inquadrare fin da subito la situazione, la vostra tradizione. Per meglio comprendervi, e capire se procedere con contrattazioni sia... Diciamo... Opportuno, via."
 

Wally87

Spam Master
il Biondo guardo con aria scettica il suo corazziale "Impresa ardua Mastro Oropipa, la prozia Mirine faceva la torta di mele più buona di tutto il Sax'Marsh, persino i miei amiconi squamati che sono di palato più carnivoro facevano la coda per una fetta calda. Però mai dire mai, se volete cimentarvi posso prestarmi all'assaggio gratuitamente" disse con una fragorosa risata. Era abbastanza evidente che fosse ben disposto a mettere a loro agio i suoi ospiti e a stuzzicarli bonariamente nel col tempo.
"Madama da più teste mi pare vengano anche più occhi... e la vostra piena attenzione potrebbe deliziarmi come non osate neanche immaginare, per quanto riguarda i denti, meglio cambiare argomento per il momento, non vorrei far arrossire i miei squamati amici. Avremo modo di approfondire la questione a Xanmeer se vorrete" disse con fare provocatorio e con uno sguardo che nulla faceva intendere avere a che fare con la normale diplomazia.

Nel mentre dell'ennesima cascamortaggine la nave degli squamati aveva terminato le manovre e cominciò la traversata sulla via del ritorno.
Alle domande della curiosa dama uno dei saxscale si fece avanti e disse "certo noi parla, ma lingue parlate per noi difficoltose" per poi tornare a zittirsi. "perdonateli le lingue parlare per loro sono troppo ricche di locuzioni inutili per esprimere concetti, infatti non capiscono il fascino di poesia e il potere delle parole. Sono tipi che guardano la sostanza senza vezzeggiativi di sorta, preferendo l'utilitaristico sopra ogni altra cosa" l'ultima parte venne detta con decisamente meno gioia nella voce. Il mastro del coro poteva ben capire quanto fosse problematico vendere qualcosa a individui fotati alla funzionalità e quasi per nulla al buon gusto. Forse il modo di fare del Biondo poteva essere un modo estremo per sopravvivere al mercanteggiare coi rettiloidi.
"oh mastro Oropipa, sono sempre più certo di essere in qualche modo legato a voi, ho pensato la medesimo cosa. Mi pare quasi di vedere in voi il futuro me cercare di estorcermi un buon affare. Vi prego di essere magnanimo nei miei confronti" implorò l'altro ridacchiando e cercando di essere considerevole della differenza d'esperienza che gli anni di vita ti fan dono.
Quando il discorso si volse sul discorso religioso si fece un po' più serio.
"Domanda lecita, dopo tutto ci siamo appena conosciuti e per quanto l'intesa con voi mi pare incantevole non si può giudicare una comunità da un suo solo membro, anche se rilevante come il sottoscritto. Ebbene per saziare la vostra sete di conoscenza posso dirvi senza indugi che non serviamo nessun Re in senso lato, abbiamo un Consilio a prendere le decisioni importanti per il bene e la prosperità della nostra comunità. I membri che ne fanno parte vengono selezionati in base ai meriti riportati col duro lavoro, in rappresentanza di una particolare etnia o di una regione scoperta oltre i nostri confini. A guidare e presiedere il Consilio vi è il Saggio Sharee, che amministra i nostri riti. Mentre per l'ambito divino spero di non troviate la questione offensiva in alcun modo, ma non siamo dediti ad una delle religioni del mondo che fu. Lo stesso vale anche per le figure divina a cui rivolgere la propria fede e preghiere. Abbiamo dei nostri riti e celebrazioni, la cui funzione è fare da collante per la società. Per il resto non viene perseguitato nessuno per l'astensione di questi cerimoniali, né se decide di essere devoto ad un dio di sua libera sponte. L'importante è che lo faccia nel rispetto del resto della comunità" diede tempo agli altri di elaborare quanto appena appreso, dopo di ché riprese la parola.
"Se mi è permesso posso porgervi la medesima domanda?" chiese con garbo e gentilezza.

Nel mentre le coste di Lilmouth si facevan sempre più vicine ed era quindi possibile vedere le alte e rosse fronde del Sax fare capolino dall'imponente costruzione in pietra che doveva essere la città. Sembrava cha la città stessa fosse nata per proteggere l'albero, coi suoi abitanti e con le sue mura.

Quando il viaggio volse al termine vi fu del brusio nello stesso. Alla Stella Polare venne concesso di attraccare solo mezz'ora più tardi.
Tutto comprensibile, i saxscale si erano preparati per andare a conoscere il Coro e non ad ospitarli per in casa. Venne chiesto di far scendere solo una piccola delegazione mentre a chi rimase a bordo veniva fornita acqua dolce, verdure e altri confort non propri delle traversate marittime.

dopo la tua cambiamo scenario xD
 

Dyolance

Novice Spammer
Anni dopo si sarebbe detto di quatno il Sax'Marsh lasciò sin da subito un'impressione più che positiva nella coscienza condivisa dell'Uno e del Coro Astrale. Quelle graziose descrizioni di attaccamento al materiale e distanziamento dal divino erano toccasana e medicazione per la sensibilità astrale, così come il sapere che il consiglio di rappresentanza dello stato era composto per merito e prendendo dalle singole parti razziali che componevano lo stato, questo per garantire quanta più uguaglianza possibile. Se era vero che i sax'scale non s'esibivano in voli pindarici linguistici, l'impronta che avevano dato al loro stato suonò come poesia e musica della più sopraffina alle orecchie del Coro presenti all'incontro diplomatico.
DIfatti, dopo la rispota Bomberil Oropipa si lasciò sfuggire una lacrima sinceramente commossa.
"Bellissimo, sinceramente bellissimo. Mai siamo stati così felici di comprendere quanto sarebbe inutile un nostro intervento."
Le parole potevano sembrare criptiche a Fatbottle, e così spiegò meglio Thala Latis.
"Apparentemente le nostre comunità sono sorelle gemelle: nel nostro Uno, noi rinneghiamo dèi vecchi e nuovi e facciamo del rispetto di ogni individuo del creato la nostra guida, la nostra missione; noi rappresentiamo i nostri rispettivi fratelli di sangue nella nostra coralità, come i vostri saggi lo fanno nella vostra. Siamo rallegrati di quanto avete detto: in questa nuova Ea non ci può essere spazio per dissapori simili a quelli che hanno portato quella precedente al disastro, e buona parte di essi sono stati creati da Dèi e tiranni. Le vostre parole sono specchio delle nostre."

La frase terminò proprio quando Xanmer apparve a vista, evento che fece trasalire dalla sorpresa ogni singolo astrale del Coro: anche lì un albero al centro di tutto e a torno al quale la città s'intrecciava e si sviluppava.
"... Abbiamo anche una cosa simile ad Arkadya."
"Per la mia collezione di cucchiai in argento... È tutto così squisitamente piacevole, così perfettamente d'accordo con noi. Caspita! Un pizzico, datemi un pizzico!"

Gli astrali furono rapiti dalla capitale e da quanto la filosofia di base dei sax'marsh fosse compatibile con la loro. Sbarcarono ovviamente Bomberil e Thala seguiti da venti dei loro astanti; nel mentre che alle driadi rimaste sulla nave venivavano servite tra le tante cose verdure -cannibalismo?-, sulla piazza pubblica probabilmente gli astrali venivano accolti da altri rappresentanti, o quatno meno da una più grande quantità di popolazione e curiosi di Xanmer. L'Uno controllò i suoi membri affinché seguissero il loro cicerone ovunque egli gli avesse portati, e arrivati si sarebbero presentati nuovamente.
"Nelle persone di Bomberil Oropipa..."
"E Thala Latis il Coro Astrale vi saluta."
"Ah, perdonate l'entusiasmo, esso è incontenibile, lo ammetto! L'albero, miei signori! Che scelta, che design! Ebbene, anche noi nella nostra capitale abbiamo una magnificenza simile!"
"Mh, sì. Il nostro è più grosso."
- aggiunse Thala Latis mentre la testa verde, la testa nera e quella blu tutte risero verso Mastro Fatbottle, ognuna con sfumature differenti di sorriso (dal sornione, al divertito al sinceramente predatorio).
 

Wally87

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Il biondo ascoltò le parole con vivido interesse, come stesse memorizzando ogni singola parola uscisse di bocca dei due e qualche ora più tardi quando cominciarono a girare strani cofanetti in legno con dentro cucchiai d'argento commemorativi dell'incontro tra il Coro e il Sax a prezzi scontatissimi mastro Oropipa avrebbe potuto aver il dubbio di questa sua caratteristica. Così, senza nessun impegno di sorta sull'acquisto minimo di 8 pezzi.
"mi fa piacere sentire queste vostre parole, indubbiamente se è come dire abbiamo molti punti di incontro tra le nostre culture. Anche se con qualche piccola differenza qua e la, cosa del tutto naturale." disse mentre stava valutando se pizzicare davvero il corazialle, ma l'attenzione alla parola argento gli fece venire diverse idee in mente.
I saxscale guardarono confusi le driadi, non avevano mai visto creature simili e dopo uno scambio di monosillabi densi di buone intenzioni e delle scuse formali portarono loro qualsiasi cosa di cui avessero bisogno per rifocillarsi, anche se avessero chiesto sterco fresco e acqua di rugiada.
che poi un dubbio amletico, che minchia mangiano le driadi? xD

La delegazione del coro venne portata tra i tunnel della piramide. Per i non avvezzi all'archittura singolare della città poteva sembrare fatta a casaccio. Invece era stata presa in considerazione la fisionomia della pianta attorno a cui si avviluppava e cercando di non far gravare il peso della pietra sulla stessa. Nonostante ciò i tunnel concedevano alla madama dai molti visi di camminare con disinvoltura. Anche se i saxscale erano in altezza simile agli umani, tutto sembrava studiato ad altezza di dragonide o altra razza dalla mole non standard.
Il mercante si umutò le labbra con la lingua, ben conscio di essere guardato da ben tre delle cinque teste della squamata.
"più grosso dite, ah vorrei proprio vedere il vostro..." tono di voce che faceva venire il dubbio che si stesse riferendo all'abero. "poi bisogna saper saggiare oltre le dimensioni. Prendete ad esempio me e il vostro compagno in questa avventura. Siamo entrambi di modesta altezza, ma sono certo che sappiamo il fatto nostro" dando un colpetto col gomito all'altro mentre gli passava una pipa e già caricata e un tizzone acceso. Quando li avesse tirati fuori era il vero mistero.
"lasciate che vi presenti il membro a capo del Consiglio, il Saggio" disse quando furono finalmente in un ampio salone.
Il saxscale dalle squame verdastre era seduto ad un tavolo rotondo con una tunica bianca decorata con motivi singolari, che richiamavano quasi segni sciamanici. Nel complesso erano abiti ben fatti, ma senza quei tipici segni di uno status superiore che si può trovare nei vestiti di un nobile. Anche per chi non era esperto della fisionomia degli squamati indigeni di Lilmouth era facile comprendere che avesse sulle spalle diverse stagioni, da giovane doveva esser e stato un maschio possente e per chi potesse apprezzare le squame, anche piacente.
"Benvenuti amici oltre mare, mio nome Sharee. Prego siede, no complimenti" andando ad indicare con movimento della mano di prendere posto. Vi erano sedute di varie dimensioni intafgliate da ciocchi di legno pieno, un po' spartane, ammorbidite da cuscini, ma anch'essi senza troppi fronzoli. Sul tavolo erano state preparate delle libagioni di varie natura, per cercare di accontentare il palato di entrambi e forse anche per le varie teste della dragonessa.
 
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Dyolance

Novice Spammer
Dopo una breve presentazione ai locali gli astrali vennero accompagnati verso il cuore pulsante della città e dello stato, la grossa piramide che si sviluppava attoro all'albero centrale. Abituati a vivere in un ambiente arboreo, gli Astrali nell'Uno riuscirono a intuire quanto la costruzione si poteva definire "rispettosa", non nel senso di beltà architettonica (cosa di cui non mancava, per carità) quanto per l'atteggiamento che la stessa aveva nei confronti dell'essere che abbracciava e proteggeva. I cunicoli e le pietre prendevano strane curve, salivano e scendevano, e ad occhio queste improvvise storpiature architettoniche dovevano coincidere con la presenza di radici, o fronde, o del tronco dell'albero.
Piacevole fu anche constatare quanto la costruzione fosse pensata non con una razza in mente bensì tutte le razze, un'altra testimonianza della vocazione multiculturale e cosmopolita del Sax'Marsh, nonché affine al Coro.
D'innanzi a colui che rispondeva al nome di Saggio Sharee gli astrali si ripresentarono rispettosamente e presero posto con rispetto.
Bomberil cominciò subito a parlare, mentre la dama draconica cominciò a prendere qui e là distrattamente vettovaglie e quant'altro. Le sue molte teste seguivano le mani e il piatto con lo stesso atteggiamento che hanno cani affamati, e infatti quando la stessa avvicinò il cibo ora impiattato le teste (tre fuorché la rossa e la bianca) si tesero in avanti quanto più possibile per rendere più breve la separzione con il loro grande amore. Le teste blu, rossa e nera così trangugiavano anche bisticciando tra di loro, mentre la signora stava composta e degnissima con la testa rossa; quella bianca invece scelse a caso una nuova guardia tra le tante nella stanza da fissare e quidni tormentare con la sua insistenza.
"I nostri ossequi e ringrazziamenti, o Saggio Sharee. Mai avremmo pensato un così piacevole invito quando ci siamo messi in viaggio. A nome di tutta la nostra moltitudine i nostri complimenti per quanto state costruendo e riuscire a fare qui: è evidente che la vostra gente prosperi nella sua coralità. Un fatto che a noi sta a cuore e che apprezziamo molto sia già in voi, così come esso è già in noi."
"Quanto abbiamo visto ci sta sbalordendo, al dire il vero: come abbiamo già detto al vostro compagno, c'è ben più di una cosa simile tra le nostre comunità. Dalla nostra parte possiamo dirvi che le basi per ogni tipo di rapporto tra Noi sono solide, a cominciare dal commercio."
"Oh, sì, sì, esatto!" - fece Oropipa ricordandosi qualcosa. Dalle vesti tirò fuori una bella pergamena, che i rappresentanti del Sax'Marsh avrebbero visto già ampiamente scritta.
"Siamo una nazione di pace e prosperità: c'è abbastanza Ea per tutti, fintanto che tutti vivremo in armonia gli uni con gli altri... Gli individui con gli individui, e gli stati con gli stati. Il nostro rapporto con il Domino dei Draghi la possiamo definire in molti modi: proficua, di stima, amicizia. Ma c'è spazio anche per ampliare i nostri orizzonti, a partire dal differenziare il nostro commercio. Qui abbiamo stilato una prima proposta per tratte a partire dalle nostre città; sono solo da compilare e riempire con le città da voi designate. Ho notato che il porto di questa meravigliosa capitale è ampio, può ospitare numerose navi. Per semplcità se vorrete faremo arrivare fin qui le nostre rotte, con il vostro permesso ovviamente."
Allungò la pergamena a Fatbottle, così che il mercante potesse esaminare la bozza e cominciare a tastare con mano quatno il rapporto tra le due nazioni potesse essere proficuo.

"Ma siamo qui per pagare omaggio anche a voi, Saggio Sharee. Se volete approndire la conoscenza del nostro Noi prima di prendere decisioni riguardo alle nostre proposte, prego... Sparate pure.
"
 

Wally87

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I nuovi giunti per il saggio erano decisamente enigmatici, se da un lato si chiedeva come la dama potesse gestire tutte quelle teste, dall’altro si domandava anche come mai fossero ognuna di un colore differente.
Avrebbe tanto voluto chiedere se fosse una sua peculiarità o se tutti i dragonidi del Coro avessero quelle fattezze, ma ancora non c’era il giusto grado di conoscenza per potersi permettere di porre una simile domanda con la certezza di non recare insulto. Forse era le famose mutazioni dovute alle energie caotiche che le apoptosi tanto volevano purificare.
Anche il mezzo uomo parlava in un modo bizzarro, in realtà il mondo intero metteva troppi fronzoli nelle parole per i Saxscale. Ma questo aveva un modo ancora più strano di Marrik per esprimersi. Per giunta gli doleva ancora la schiena nonostante fossero passati diversi giorni dopo i colloqui con l’Armata Splendente.

Grazie belle parole, noi grande onore avere qui voi, inaspettato ma piacevole. Io crede Marrik già detto voi nostra intenzione di venire conoscere voi. Origine volere venire prima, ma minacce confini nostra comunità richiesto troppa attenzione. Se non essere voi problema, noi pianificare nuova delegazione per visita vostro… voi?” non era certo di come esprimere quel concetto. I dragonidi dei Domini avevano accennato qualcosa, ma non era riuscito ad afferrare quanto appreso.
Marrik rigirò il documento al Saggio poiché potesse vederlo nella sua versione originale.
Così Sharee prese il foglio che venne lui porto, più che al contenuto sembrò più interessato alla qualità della carta.
Dopo una scorsa veloce al contenuto passo il documento al Biondo, che lo guardò a sua volta, con un sorriso difficile da decifrare sul volto.
Noi ringrazia ancora belle parole, noi non abituati tanti elogi” disse mezzo ridacchiando il rettiloide.
Posso chiedervi se avete con voi una mappa della vostra nazione in cui vengono riportate le città qui menzionate?” chiese con garbo l’Halfling che era già assorto in profondi pensieri lavorativi, dimostrando che il suo seggio nel Consilio non era stato scelto per caso.
io no capito cosa voi intende con nostro noi, perdona me saxscale difficoltà linguaggi orali. Molte parole significati simili, ma differenti” di sicuro la lingua dei segni in questo era più trasparente, per chi potesse praticarla almeno. “Voi intende Noi come comunità o altro significato?” chiese con quella che poteva sembrare soprattutto alla dragonessa un’espressione di sincero dubbio.
 

Dyolance

Novice Spammer
Gli astrali furono compiaciuti dal fatto che i dragonidi avessero già parlato di loro a quelle orecchie, quanto meno per rendere la sorpresa che poteva essere la loro condizione d'esistenza più piacevole e meno difficile da comprendere.
Alla richiesta di una mappa da parte di Merrik, Bomberil ne tirò subitamente una dal cappotto, e probabilment ei due si sarebbero messi lì con compassini e le loro belle parole a discutere sulle rotte, sulle città, sull vie. La mappa fornita dagli Astrali forniva una descrizione generalissima, completa giusto delle regioni e dei principali centri cittadini, con una buona enfasi sullo Xilibas (fiume nazionale praticamente) e in un secondo momento sulle città indicate dagli astrali nello stesso documento prima fornito da Oropipa.
Thala Latis invece continuò a parlare al Saggio Sharee, illuminando l'oscurità dei suoi dubbi.
"Un dubbio legittimo. Noto che avete difficoltà con il linguaggio, cercherò d'essere precisa e semplice.
Noi siamo collegati l'uno all'altra, come una grande anima, come le foglie nel loro insieme sono l'albero. Sentiamo quello che pensa, sente e prova il nostro fratello, e in un unico essere dai tanti volti esistiamo. Ognuno ha i propri talenti, le proprie conoscenze, e tramite queste abbiamo un nostro ruolo nel nostro Noi.
I nostri comuni amici del Dovjunaar ci chiamano Lokpahzul, il Cielo di Tutte le Voci. Molte voci che però sono una cosa sola, un solo cielo. È più chiaro ora?"
 

Wally87

Spam Master
La mappa fu più che esaustiva nella sua generalità, Per organizzare un trasporto via mare e poi via terra aveva bisogno di informazioni come quanti giorni di cammino vi fossero dal porto delle città costiera. Quali sentieri avrebbero dovuto seguire i mercati del regno squamato-arboreo. Nulla fuori dall'ordinario per intraprendere un buon e redditizio commercio. Dopo tutto si aspettava che fossero gli Astrali a mettere in sicurezza le vie terrestri, ma perdersi in una nazione straniera poteva mettere in difficoltà eventuali stranieri giuti da altri costumi.
"Voi intende voi essere stesso momento individue e collettivi?" chiese per avere certezza della propria comprensione.
"Credo potere capire totale solo chi potere sperimentar. Come maschio non potere capire dolore e gioia parto. Difficile comprendere essere uno e capire pensiero molti. Sicuramente molti vantaggi, voi non è mai soli anche se soli. Io immagina anche piccoli svantaggi. Vita dopo tutto avere suo equilibrio. Ma volere maggiori informazioni vostro Grande Albero e suo ruolo in vostra comunità" chiese così delucidazioni.


scusa l'avevo mandata ieri, ma mi è rimasta come bozza o.o
 

Dyolance

Novice Spammer
La dragonide fece segno positivo in riferimento al primo nuovo dubbio del saggio, per poi seguirlo nelle sue elucubrazioni, tutte giuste per carità.
Quando il saggio chiese nuove delucidazioni riguardo al grade albero degli astrali, un sorriso sadico e divertito comparve su tutte le teste di Thala Latis. Bomberil, che era collegato nell'Uno e sentì le intenzioni della dragonide nascere e quindi maturare, nonché essere benedette dallo stesso Uno, si lasciò sfuggire un sospiro imbarazzato.

"A una signora non si chiedono cose così personali senza nemmeno averla portata a cena prima. Ma veniamoci incontro e parliamo dei nostri rispettivi alberi. Prima voi però, e poi, forse, Noi." - affermò secca la dragonide rompendo il ritmo di domande e risposte che si era creato.
Fatale la donna, ma anche astuta, poiché effettivamente l'informazione poteva essere catalogabile come segreto di stato, quanto meno come riservata appunto; poi per carità, al Dovjunaar era stato già detto tutto, ma quello era un caso diverso: c'era tanto entusiasmo nella sede del primo incontro con i dragonidi a sud... E non c'era Thala Latis, che un po' meglio di diplomazia s'intendeva.
Era quindi turno del Saggio Sharee parlare dell'albero del Sax'marsh e del suo ruolo nello stato e nella capitale, che significato avesse per i sax'scale e quant'altro; dopo, forse, avrebbe seguito anche la speigazione relativa al Coro da parte della tribuna presente all'incontro.
 
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Wally87

Spam Master
L'anziano rettiloide rimase un attimo stupito dalla risposta della pentacefala, dopo tutto gli aveva già offerto ristoro. Poi si ricordò che i non-saxscale erano soliti fare uso dell'ironia. Quella strana cosa in cui esprimi un concetto, ma non è ciò che veramente pensi.
Una delle grandi differenze con la lingua dei gesti adottata nel Sax'Marsh.
"come voi già sapere nome nostra comunità Sax'Marsh, miei simili chiama saxscale, nostra araldica presenza albero Sax." disse sperando di far ragionare la dragonessa del fatto che il nome della pianta fosse presente in quello della nazione e in quello della nuova razza.
Indubbiamente era un legame molto profondo.
"nostra comunità nata, sopravvissuta, prosperata merito grande albero Sax. Suoi frutti nutre noi. Sua linfa per altri velenosa, ma saxscale potere assume. Nostri cuccioli subito dopo schiusa bere linfa. Antenati pensa nostra presa coscienza dovuta proprio a Sax" dopo aver detto quelle parole sembrò diventare più sentimentale.
"Sax essere come padre amorevole, come amico di lunga data. Io passato molti anni tra fronde e radici prendere cura lui, come lui preso cura noi"
insinuando una sorta di rapporto quasi simbiotico. "Non potere comunicare, ma capito coesistenza e rispetto giova tutti. Sax ruolo fondamentale nostre vite. Minaccia Sax è minaccia a comunità. Ogni minaccia comunità necessita soluzione. Passato soluzione fisica spesso scelta migliore" dicendo a suo modo che ogni minaccia al Sax sarebbero disposti a irrigare col sangue e le viscere dei nemici.
 

Dyolance

Novice Spammer
La risposta del saggio fu nuovamente piacevole per le orecchie dei presenti, e attraverso di essi dell'Uno tutto. Le facce di Thala Latis erano tutte compiaciute, tranne quella bianca ovviamente, così intensamente impegnata ad essere... Particolare.
"Avete risposto con pazienza. Ammirevole. E praticamente tutto ciò detto da voi vale anche per noi: anche noi chiamiamo l'Albero Astrale Padre, anche noi coesistiamo e sopravviviamo grazie a lui e anche noi siamo pronti a tutto pur di difenderlo. In un certo senso abbiamo anche preso coscienza grazie a Lui, proprio come voi. Siete un nostro specchio, ed è una cosa che apprezziamo."

Alché gli Astrali si fecero tutti in piedi come per congedarsi. Se i saggi e le guardie l'avessero concesso le prossime parole sarebbero state conferite mentre si stringeva calorosamente le mani dei presenti.
"VI ringraziamo per la vostra ospitalità e accoglienza. Da oggi il mondo per noi è più ricco di un amico; speriamo di poter godere di questo tesoro a lungo." - disse la dragonide prima di congedarsi

siamo in chiusura di turno, si pu òchiudere anche qui, i convenevoli li abbiamo fatti con gran successo aggiungerei.
 
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