Dyolance
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Dopo il rigido inverno, la più florida primavera: così si potevano descrivere i primi due anni di vita del Coro Astrale, occupato un anno a leccarsi le ferite per arginare la corruzione o saziare il caos e quello dopo a godere di un'espansione pacifica e parzialmente fortuita. Certo, alcune occasioni potevano essere colte meglio, ma tutto sommato già il fatto d'aver evitato ulteriori perdite dopo il provante primo anno era già stata una grande manna dal cielo. S'aggiunga poi i positivi primi contatti con i vicini meridionali del Dovjunaar e l'Uno non poteva che gioire e compiacersi del 4314.
Molto però doveva ancora essere esplorato e pacificato, e per quanto sia vero che dopo la primavera venga l'estate non è detto che gli eventi seguano effettivamente questa piacevole metafora. L'attenzione perciò non era di meno rispetto all'anno precedente.
Con i primi disgeli e venti caldi alcune foglie si staccano dall'Albero Astrale, indicando la via verso Madros l'umano Luis David e la vitrilica Glass.
Mentre altre loro sorelle d'altro sangue erano impegnate in ricerche tecnologiche o nell'espansione pacifica dell'amore che tutti condividevano, a questi due venne dato compito d'intrattenere la compagine dei Sangue di Drago del Dovjunaar invitati presso Madros per un secondo anno di piacevoli discorsi, accordi e scambi d'idee. Visto che nell'anno precedente erano stati gli Astrali a far visita ai vicini era stato ritenuto opportuno che l'ospitalità venisse ricambiata.
Madros era stata scelta poiché regione di confine con il regno dragonide, ma anche perché era la città che meglio aveva conservato un'impronta cosmopolita da quella che si potrebbe ritenere la nascita del Coro Astrale: precedentemente all'espansione dell'Uno e al ricollocamento di numerosi coloni infatti le tre regioni originali erano un impasto etereogeneo ma armonioso di razze, alcune che addirittura erano state acerrime nemiche durante l'Ultima Guerra. Dove la regione capitale e Giaresia si erano perse allora Madros e la sua Verdalte rimanevano salde, con pari presenza di Driadi, Umani e Minotauri al suo interno. Ironicamente i tribuni che in quell'anno ivi risiedevano non erano di nessuna delle tre razze.
L'umano era privo di particolari o importanti caratteristiche: un capello corvino come tanti, un occhio nocciola come tanti, tratti dimenticabili e indistinguibili in una massa di facce e tratti. L'essere poco riconoscibili, facilmente confondibili, ovvero una perfetta maschera. Attendeva con un sorriso sincero e atteggiamento cordiale ma composto.
Assai più curiosa era la sua altra sorella, Lady Glass, tribuna dei vitrilici astrali, cioè di se stessa: essere magico e misterioso, una presenza che sicuramente avrebbe creato qualche dilemma e domanda nelle menti e nei cuori dei Sangue di Drago. Gli Astrali sarebbero stati lì per saziare la loro curiosità.
Gli sguardi dei due raccontavano una storia più silenziosa: gli occhi nocciola dell'umano erano leggermente spenti e persi come quelli dell'halfling e del minotauro con cui l0anno precedente il Dovjunaar aveva avuto a che fare, mentre quelli della lady di vetro erano vispi e ben presenti. Sembravano non soffrire della stessa condizione.
All'arrivo del contingente Dovjunaar la popolazione di Madros, interamente parte dell'Uno, li avrebbe accolti porgendo sul loro capo corone di fiori e foglie dorate, non solo su quello dei dignitari più importanti ma anche su quello dei loro soldati accompagnatori. Dai locali sarebbero quindi stati portati alle pendici di un grande larice sotto il quale era stato posto un grosso e solido tavolo e qualche sedia. I raggi del sole filtravano tra le nuvole, danzando sulla pelle cristallina della vitrilica e probabilmente andando anche negli occhi dei dignitari dragonidi.
"Nella persona di Luis David e Lady Glass di Oroseira il Coro vi saluta, amati ospiti"
Molto però doveva ancora essere esplorato e pacificato, e per quanto sia vero che dopo la primavera venga l'estate non è detto che gli eventi seguano effettivamente questa piacevole metafora. L'attenzione perciò non era di meno rispetto all'anno precedente.
Con i primi disgeli e venti caldi alcune foglie si staccano dall'Albero Astrale, indicando la via verso Madros l'umano Luis David e la vitrilica Glass.
Mentre altre loro sorelle d'altro sangue erano impegnate in ricerche tecnologiche o nell'espansione pacifica dell'amore che tutti condividevano, a questi due venne dato compito d'intrattenere la compagine dei Sangue di Drago del Dovjunaar invitati presso Madros per un secondo anno di piacevoli discorsi, accordi e scambi d'idee. Visto che nell'anno precedente erano stati gli Astrali a far visita ai vicini era stato ritenuto opportuno che l'ospitalità venisse ricambiata.
Madros era stata scelta poiché regione di confine con il regno dragonide, ma anche perché era la città che meglio aveva conservato un'impronta cosmopolita da quella che si potrebbe ritenere la nascita del Coro Astrale: precedentemente all'espansione dell'Uno e al ricollocamento di numerosi coloni infatti le tre regioni originali erano un impasto etereogeneo ma armonioso di razze, alcune che addirittura erano state acerrime nemiche durante l'Ultima Guerra. Dove la regione capitale e Giaresia si erano perse allora Madros e la sua Verdalte rimanevano salde, con pari presenza di Driadi, Umani e Minotauri al suo interno. Ironicamente i tribuni che in quell'anno ivi risiedevano non erano di nessuna delle tre razze.
L'umano era privo di particolari o importanti caratteristiche: un capello corvino come tanti, un occhio nocciola come tanti, tratti dimenticabili e indistinguibili in una massa di facce e tratti. L'essere poco riconoscibili, facilmente confondibili, ovvero una perfetta maschera. Attendeva con un sorriso sincero e atteggiamento cordiale ma composto.
Assai più curiosa era la sua altra sorella, Lady Glass, tribuna dei vitrilici astrali, cioè di se stessa: essere magico e misterioso, una presenza che sicuramente avrebbe creato qualche dilemma e domanda nelle menti e nei cuori dei Sangue di Drago. Gli Astrali sarebbero stati lì per saziare la loro curiosità.
Gli sguardi dei due raccontavano una storia più silenziosa: gli occhi nocciola dell'umano erano leggermente spenti e persi come quelli dell'halfling e del minotauro con cui l0anno precedente il Dovjunaar aveva avuto a che fare, mentre quelli della lady di vetro erano vispi e ben presenti. Sembravano non soffrire della stessa condizione.
All'arrivo del contingente Dovjunaar la popolazione di Madros, interamente parte dell'Uno, li avrebbe accolti porgendo sul loro capo corone di fiori e foglie dorate, non solo su quello dei dignitari più importanti ma anche su quello dei loro soldati accompagnatori. Dai locali sarebbero quindi stati portati alle pendici di un grande larice sotto il quale era stato posto un grosso e solido tavolo e qualche sedia. I raggi del sole filtravano tra le nuvole, danzando sulla pelle cristallina della vitrilica e probabilmente andando anche negli occhi dei dignitari dragonidi.
"Nella persona di Luis David e Lady Glass di Oroseira il Coro vi saluta, amati ospiti"
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