Il drappello di nani venne accolto freddamente: vedere delle truppe armate di certo non fece piacere ai fieri dragonidi, che verso i nani non avevano un pregiudizio particolarmente positivo.
In zona si trovava la generalessa Alextrazsa, che venne prontamente convocata dalle guardie delle mura, che prepararono a loro volta un drappello per proteggere il confine, ma quando Sigfrid disse che erano venuti in pace, le tensioni si calmarono, e la generalessa diede uno scappellotto ad uno dei suoi sottoufficiali aggiungendo: "Pensavate davvero volessero attaccarci con quel misero esercito? Hanno attraversato terre straniere per venire qui, ovvio che non vengono disarmati", dunque scese prontamente le scale per raggiungere la delegazione.
Alextrazsa era una dragonide dalle scaglie rosse, indossava un'armatura cremisi con dipinto sul petto il simbolo dei Figli del Drago e torreggiava rispetto ai nani con un'aria superba. Tra le due razze non correva buon sangue, e la differenza di stazza poteva far sembrare i naturalmente altezzosi dragonidi come ancora più antipatici nei confronti dei nani, e ai Figli del Drago non importava affatto la cosa.
"Il vostro nome è Sigfrid, giusto? Il mio è Alexstrazsa, generalessa dei Figli del Drago, spero che i nostri eserciti non debbano mai scontrarsi in battaglia, nobile nano". Queste parole avrebbero potuto prendere alla sprovvista qualcuno, in quanto pronunciate da un fiero dragonide ma la generalessa aveva, per fortuna, studiato anche l'arte della diplomazia. "Se volete seguirmi, il viaggio verso Kirinjava è ancora lungo, ma se volete fare diplomazia dovrete parlare con Galakrond, il nostro sovrano".
Durante il viaggio, la delegazione poté vedere che, oltre a dragonidi, nelle strade giravano anche umani e nani, sebbene queste due razze erano vestite in maniera più povera rispetto ai rettiloidi: non ci volle molto a capire che, in realtàà, si trattava di schiavi.
Il palazzo reale era molto grosso ed imponente, e la sala del trono era decorata in modo tale da focalizzare l'attenzione sul trono del re, ove in quel momento sedeva Galakrond. Lui era un drago dalle scaglie nere e grosso perfino per gli standard draconici, dallo sguardo pietrificante. Sedeva annoiato sul trono, quasi infastidito dalla presenza dei nani, ma ciononostante li degnò di parola: "Buona sera, ospiti. Suppongo che se avete sostenuto questo viaggio, c'è qualcosa che desiderate dalla mia persona. Esponete pure quanto avete da dirmi, dunque, non abbiate timore!"