Balto
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CNS: a seguito di incontri preparatori privati, il ministro degli esteri Kuo ed il suo omologo eurasiatico tengono una conferenza stampa nel quale annunciano i punti di intesa ed interesse comune delle due potenze ed anche gli impegni presi e sottoscritti dai due governi.
La conferenza stampa inizia con una dichiarazione del ministro Kuo riguardante i fatti accaduti al largo delle coste della Guinea Equatoriale:
"[...] dalle ultime comunicazioni prima dell'ingaggio e dai dati trasmessi al comando missione risulta quindi che vi è stato un errore nella strumentazione di bordo, forse causata dalle apparecchiature di jamming elettronico operate dall'aeronautica, tale errore ha fatto sicché i due Akula della marina eurasiatica fossero ritenuti 100m più vicini rispetto alla loro posizione reale, causando allarme ed obbligando l'Ammiraglio in comando ad ordinare l'ingaggio preventivo per proteggere gli asset cinesi.
L'analisi delle scatole nere che effettueremo nonappena saranno ultimate le operazioni di recupero ci aiuteranno a fare luce sull'accaduto ed a comprendere l'origine dell'errore nella strumentazione di bordo.
A nome del governo cinese dunque, porgo le scuse ufficiali della Cina al governo Urse per l'attacco preventivo lanciato dalla marina cinese, volto a salvaguardare la vita dei soldati partecipanti l'operazione militare in corso.
E' tuttavia innegabile che il governo eurasiatico fosse al corrente delle operazioni in corso, che i sottomarini fossero dunque oltremodo vicini nonostante l'errore tecnico nella rilevazione e che la loro rotta fosse particolarmente preoccupante per la marina cinese, sebbene non, come è stato appena spiegato, una minaccia immediata.
Per questo motivo il governo cinese non può condannare l'operato del comando dell'operazione, che gode della nostra piena fiducia e che ha operato scelte coerenti coi dati analitici in proprio possesso.
Collaboreremo col governo eurasiatico, con dati alla mano e registrazione delle scatole nere per verificare eventuali errori o responsabilità umane nell'accaduto, augurandoci tutti che un'eventualità del genere non si verifichi mai più".
Il ministro Kuo interrompe quindi il suo intervento lasciando la parola all'omologo eurasiatico.
La conferenza stampa inizia con una dichiarazione del ministro Kuo riguardante i fatti accaduti al largo delle coste della Guinea Equatoriale:
"[...] dalle ultime comunicazioni prima dell'ingaggio e dai dati trasmessi al comando missione risulta quindi che vi è stato un errore nella strumentazione di bordo, forse causata dalle apparecchiature di jamming elettronico operate dall'aeronautica, tale errore ha fatto sicché i due Akula della marina eurasiatica fossero ritenuti 100m più vicini rispetto alla loro posizione reale, causando allarme ed obbligando l'Ammiraglio in comando ad ordinare l'ingaggio preventivo per proteggere gli asset cinesi.
L'analisi delle scatole nere che effettueremo nonappena saranno ultimate le operazioni di recupero ci aiuteranno a fare luce sull'accaduto ed a comprendere l'origine dell'errore nella strumentazione di bordo.
A nome del governo cinese dunque, porgo le scuse ufficiali della Cina al governo Urse per l'attacco preventivo lanciato dalla marina cinese, volto a salvaguardare la vita dei soldati partecipanti l'operazione militare in corso.
E' tuttavia innegabile che il governo eurasiatico fosse al corrente delle operazioni in corso, che i sottomarini fossero dunque oltremodo vicini nonostante l'errore tecnico nella rilevazione e che la loro rotta fosse particolarmente preoccupante per la marina cinese, sebbene non, come è stato appena spiegato, una minaccia immediata.
Per questo motivo il governo cinese non può condannare l'operato del comando dell'operazione, che gode della nostra piena fiducia e che ha operato scelte coerenti coi dati analitici in proprio possesso.
Collaboreremo col governo eurasiatico, con dati alla mano e registrazione delle scatole nere per verificare eventuali errori o responsabilità umane nell'accaduto, augurandoci tutti che un'eventualità del genere non si verifichi mai più".
Il ministro Kuo interrompe quindi il suo intervento lasciando la parola all'omologo eurasiatico.