Lukàcs acconsente all'incontro privato che avviene al termine di uno degli allenamenti in preparazione alla finale di coppa. L'incontro si tiene nella sala proiezioni del centro sportivo. Non appena il gruppetto dei dissidenti arriva Lukàcs prende la parola.
"Ci sono stati degli screzi e, non ho nessun timore a dirlo, non mi è piaciuto per nulla il vostro comportamento. E' evidente che non c'è stata la giusta sintonia umana tra me e voi, soprattutto quando è insorta la prima grande difficoltà stagionale che ci ha visto perdere di un soffio il titolo nazionale. Ho già informato la dirigenza che al termine della finale di coppa rassegnerò le dimissioni. Prendo tutte le responsabilità del caso, sono stato chiamato a vincere tutto e abbiamo già perso un titolo, non ho intenzione di incaponirmi nel tentativo di recuperare un rapporto che, è evidente, si è rotto. Io voglio giocatori cazzuti, non prime donne, voglio gente che venga motivata dai pugni in faccia non dalle carezze. E' ovvio che è molto più facile cambiare allenatore rispetto ad un terzo della rosa intera, dal momento che abbiamo ampiamente dimostrato che ci sono differenze di vedute è meglio che io mi faccia da parte."
Lukàcs si ferma un attimo, beve un sorso d'acqua e poi riprende.
"Voi siete dei professionisti, dei giocatori dal talento cristallino, vediamo di riuscire a concludere la stagione al meglio. Non vi chiedo di farlo per me, nè per la dirigenza, ma semplicemente per i vostri tifosi che ogni settimana pagano il biglietto e in qualsiasi momento non smettono mai di cantare e supportarvi. E fatelo per voi, che meritate di alzare un trofeo al cielo per tutto quello di buono che avete fatto durante questo anno. Lasciamoci alle spalle tutto il latte che è stato versato, in ogni caso l'anno prossimo non avrete più a che fare con il mio brutto grugno, ma cerchiamo di dare un senso alla stagione. Alla fine della partita voglio vedervi attorno alla coppa, esultanti, in modo che potremmo salutarci con una stretta di mano e un sorriso piuttosto che con la consapevolezza di aver fallito e di aver deluso."