bomba atomica

Nohant

Chosen one
per la prima volta all'interno del consiglio nel quale è concessa la parola a foederati ed alleati, il rappresentante goto si alza, evidentemente irritato.

"Chiedo venia a chiunque stia per prendere la parola all'interno di questa sede, ma ritengo necessario parlare in questo preciso momento."
l'aula si zittisce, le parole del rappresentante goto escono in un latino fluido e capibile dai presenti, senza alcun accento alla lingua natia dell'individuo.

"Mi rivolgo, per la prima volta in vita mia all'imperatore Leone I, Signore di Costantinopoli e dell'impero romano di oriente.
Cosa muove la curiosità dei Goti? La domanda è forse la più inutile e stupida che si sia mai sentita all'interno di questa sede, ma cosa siete? un Bambino? La vostra stessa gestione della diplomazia e dei rapporti internazionali vista portando alla rovina. Il regno di Persia vi sta letteralmente distruggendo il fronte orientale. Ma questo a voi non basta vero? non è abbastanza No, alla cecità non vi è mai Fine, come insegnava Aristotele."

il rappresentante è infervorato, si guarda attorno in cerca degli sguardi amichevoli di altri foederati ed alleati che condividono la sua linea di pensiero.

"Siete Cieco Leone Primo, siete come un bambino al quale non è stato insegnato nulla, e vi muovete all'interno del mondo diplomatico in una maniera cosi superficiale da avere solamente nemici. Persino i vostri vicini, Alleati, Foederati che vi hanno protetto appena siete stato in difficoltà vi hanno morso. SI. E' un ovvio riferimento al regno di Armenia, che appena ha visto una debolezza ed ha colpito. Vi Ricordo, l'avviso di venti anni fa da parte del Nostro regno. Vi Ricordo quanto vi era stato detto. ALLA PRIMA DEBOLEZZA. Ma, Oh, i vostri predecessori ci risposero con un: Sono cose che non interessano ai foderati, l'impero è indissolubile, non ci sarà certamente la forza di colpirci.
Io ora, Audeen , vi sto parlando da uomo di cultura e diplomatico: Avete fallito. Su ogni questione. Aprite un concilio per discutere delle eresie e cercare di pacificare la situazione e fate crocifiggere un VESCOVO. UN VESCOVO. la massima rappresentanza religiosa all'interno di un regno, additando la vostra bramosia di potere e il vostro interesse a Dio. Orbene, a quanto pare Dio vi vuole vedere distrutto. Vuole il vostro impero distrutto. Non avete le risorse per un'altra guerra con la persia senza i vostri alleati."

Audeen prende fiato, voltando il busto verso il rappresentante Albano.

"Vogliate perdonarmi se vi chiamo in causa. Da quanto risulta dai nostri informatori il vostro attuale esercito è inferiore alle duemila unità, è Corretto? e se è veramente corretto, come pensate di sopravvivere ad una invasione persiana o Armena? come potete pensare di combattere con duemila uomini contro trentamila? Chiederete aiuto alle tre legioni di stanzia in Iberia? Sapete che tre legioni sono ventimila uomini? sapete che l'Armenia ha il potere di reclutare questi uomini in meno di un quinquennio? quanto sapete?"

Sorridendo al rappresentante, riprende a parlare.

"Non vogliate sentirvi aggredito, io non sono l'imperatore, non vi sto minacciando, sto semplicemente rendendo noto in questa sede quanto di sbagliato sia stato fatto fino ad oggi, e tutto quello che è stato taciuto." Riprende dopo un profondo respiro. "Quanto sto dicendo a voi tutti presenti è la mia Dichiarazione di morte, e non mi interessa. siamo stufi di venire calpestati dall'ignoranza e dalla mancanza di carisma, diplomazia e saggezza degli imperatori precedenti. Vogliamo discutere del motivo per cui l'impero chiede ai goti cosa muove la curiosità? Siamo foederati, all'interno dell'incredibile cecità imperiale ci muoviamo per il suo mantenimento. non ci limitiamo a difenderne i confini. Difendiamo persino l'onore della civiltà contro qualcuno di cosi Burbero ed ignorante da vedere i propri sottoposti ribellarsi e schierarsi con noi AL PRIMO, E DICO AL PRIMO" l'uomo alza il dito indice al Cielo, come per dare più peso alla frase. " SEGNO DI CEDIMENTO. fa un pò di risonanza nelle vostre orecchie?, perchè se non lo fa, ve lo Dico con una parola. Armenia. Armenia, ARMENIA."

lo sguardo torna verso i rappresentanti dell'impero.

"mi scuso per come sto parlando, ma è necessario. è Anni che noi goti veniamo infangati ed insultati, Siamo foederati e non abbiamo diritto di parola. Siamo foederati e non veniamo difesi, Siamo foederati e VENIAMO MINACCIATI. MINACCIATI, o gran consiglio, da dieci Legioni, Se volete vi dico anche i nomi. Dieci legioni ai confini della repubblica Gota, mentre l'impero si vede sconfitto su tutto il fronte persiano, tranne per quanto riguarda il piccolo staterello Ibero. Perchè anche qui vi è da parlare. Avevamo avvertito anni fa di un possibile tradimento dell'Armenia se non si fosse intervenuto, perchè l'iberia stessa era un pericolo per la politica caucasica, l'intervento è avvenuto, ma al contrario di quello suggerito.
IL CONTRARIO, CAPITE?"

il rappresentante non accenna a calmare i toni, tantomeno a sedersi, entrano all'interno dell'aula i venti legionari Goti di scorta.

"Non è una mancanza di rispetto la mia, è una mancanza di saggezza quella che ha guidato l'interno impero in queste decadi. E non sono l'unico a pensarla, abbiamo teso una mano verso i nostri assalitori, REI di aver deciso la nostra religione in base alla maggioranza Nobiliare e popolare, e in tutta risposta veniamo trattati come nemici. Dopo tutto quello che è stato fatto. NON un romano è morto per Ratiara, centotrentasei mila e più sono morti per Costantinopoli, ma d'altro canto siamo foederati e questo è il nostro compito." un profondo respiro da parte del rappresentante, che guarda i suoi legionari scuotendo il capo. "Questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Siamo un popolo unito, Abbiamo creato legami di fiducia più profondi NOI FOEDERATI verso altri regni, che voi verso gli unici che potevano difendere e verso i quali dovete l'integrità delle vostre terre, delle vostre donne."

il rappresentante china lo sguardo verso il suo tavolo, leggendo qualcosa su una pergamena.

"Persino l'impero romano d'occidente, ha ammesso che invaderebbe volentieri costantinopoli per via delle sue politiche letteramente senza senso e del suo modo di intervenire nelle varie sedi. PERSINO I VOSTRI FRATELLI VI COLPIREBBERO ALLE SPALLE SE NE AVESSERO LA FORZA. Eppure, noi, gli alleati, i Foederati siamo ancora qui, ancora qui ad ascoltare le vostre stupidate. Se noi goti l'avessimo voluto, avremmo permesso agli unni di passare e distruggervi in questo quinquennio mentre la persia distruggeva le vostre legioni e l'armenia dimostrava al mondo di cosa è capace. Ve ne rendete conto, o Siete cosi limitati da non vedere nemmeno questo? Non siete degno di essere chiamato imperatore. Non siete nemmeno degno di guidare una mandria di mucche senza che queste si uccidano a vicenda. All'interno di questa Assemblea richiediamo che Leone I venga deposto e condannato per i suoi crimini contro l'impero. Chiediamo altresi che venga scelto un imperatore tra i Foederati o Gli alleati, gli unici che finora si sono realmente mossi nell'interesse dell'impero, quando gli imperatori guardavano ai loro stessi interessi.
Se questa richiesta viene rifiutata, La repubblica Gota chiuderà qualsiasi tavolo di trattative con l'impero e si separerà dalla foederatio, permettendo agli unni di attaccare liberamente tutta la Grecia e la Tracia, cosa che fino ad ora ha impedito."

Il rappresentante si siede, aspettando di sentire gli altri.
 
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