GDR Bestiario di Centaurestria

The Pony Killer

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Piccola cosa GDR dove metterò aberrazioni di tanto in tanto, giusto per dare quel pizzico in più di flavor a Centaurestria.

Have fun! :D


EDIT: Se volete creare anche voi qualcosa.. sentitevi liberi! In fondo, avete praticamente carta bianca.. basta che non sia qualcosa di totalmente insensato :asd:



Lista delle bestie caotiche note a tutto il mondo:
-Dracocentauri
-Tartalchi
-Seppiogatti
-Scaratopi
-Ornitorinchi
-Paperughe
-Ranoiattoli
-Corvucertole
-Pteroleonti
-Granchi Squalipi
-Scorpupi
-Pavopardi
-Gattavoni
-Caneriti
-Citrus Furenti
 
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The Pony Killer

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Dracocentauri

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I dracocentauri sono probabilmente i migliori amici dei centauri: nonostante il loro aspetto spaventoso e la loro enorme mole, sono in realtà creature piuttosto docili.

Questa loro docilità è probabilmente dovuta al fatto che si riconoscono affini ai ben più piccoli centauri: sebbene a prima vista possano sembrare dei mostri giganteschi hanno in realtà svariati tratti centaurei ed in un certo senso provengono da questi. I dracocentauri sono infatti frutto di un doppio miscuglio, prima umano-cavallo e successivamente centauro-drago minore. Vista la loro natura, sono sempre stati anche motivo di culto religioso, in quanto raffigurano il collegamento tra i centauri e Tiamat, rappresentata dalla parte draconica di queste creature.
Però, sebbene abbiano elementi umani, i loro comportamenti sono molto più simili a quelli animali.

Caratteristica molto peculiare è che i dracocentauri non posseggono una bocca, ma si nutrono di mana caotico presente nell'aria, assorbendolo. Per questo non possono allontanarsi troppo dalle terre dei centauri, che infestano con l'energia caotica tutti i luoghi in cui si insediano rendendo quindi possibile la vita per tutte le singolari creature caotiche, le quali alla loro morte rilasciano magia caotica pronta a venir assorbita dalle creature del luogo o dal terreno e, di conseguenza, dalle piante e dalle leyline.
Inoltre, ai dracocentauri bastano poche quantità di energia caotica per poter sopravvivere, ma ciò li rende anche piuttosto passivi e calmi in natura: non è raro vedere gruppi di Dracocentauri che se ne stanno semplicemente fermi a nutrirsi di invisibili energie, per poi migrare verso zone con una concentrazione maggiore di mana.

Sempre a proposito del mana, i dracocentauri si dimostrano molto servizievoli verso chi li nutre con i cristalli di mana: un singolo cristallo è in grado di saziare ben 10 di queste creature e viene considerato da queste una gran bella prelibatezza. I dracocentauri sono addirittura disposti a combattere a fianco degli eserciti centaurei in cambio di piccole quantità di cristalli, e nel corso degli anni si sono sempre dimostrati abilissimi combattenti, ogni dracocentauro vale all'incirca 50 soldati durante la battaglia. Ma a renderli ancora più temibili è il loro aspetto terrificante per chi non ne ha mai visto uno. E come se non fosse abbastanza, i dracocentauri sono in grado di emettere urli striduli che spaventano le truppe a loro avverse, capacità mentale acquisita probabilmente grazie al continuo assorbimento di mana.

In considerazione di tutti questi fattori, nel corso dei secoli si è sviluppata una relazione di rispetto reciproco tra centauri e dracocentari, sebbene sia raro trovare questi ultimi in città in quanto la loro mole rende scomodo il passaggio nei centri urbanizzati.

Però all'infuori delle città esistono svariate riserve dove i dracocentauri, assieme ad altre creature caotiche, possono circolare liberamente e godersi la vita, sebbene spesso i dracocentauri tendano ad avvicinarsi alle torri di magia per assimilare le energie magiche che girano vicino ad esse.

Vista la loro indole docile, i dracocentauri riescono a convivere bene con tutte le altre razze di Ea, sia se si parli di senzienti o meno. Anche perché nel peggiore dei casi saranno sempre in grado di difendersi.

Dunque, nel corso della storia, centauri e dracocentauri hanno sempre avuto una relazione simbiontica: i primi provvedono a ampliare le zone da cui si spargono le energie caotiche, i secondi difendono i territori dalle minacce esterne.
Ma invero i centauri ci misero un bel po' di tempo a comprendere come trattare queste creature e renderle utili alla propria causa, inizialmente c'era solo una sorta di paura nei loro confronti sebbene gli attacchi ai danni dei centauri erano quasi del tutto assenti. La prima domesticazione capitò quasi per sbaglio quando un mago curioso cercò di usare una magia sui dracocentauri. Da quel momento sono stati oggetto di numerosi studi, ed i centauri portavano i dracocentauri ovunque andassero, come dei compagni fedeli.

Ma i misteri che avvolgono queste affascinanti creature sono ancora molti, ed attendono di venir risolti.
 

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Il Granchio Squalipo

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Il Granchio Squalipo è indubbiamente una delle creature del caos più temibili ma anche più strane. Lo si può definire come un granchio gigante che ha la testa da squalo e dei tentacoli da polpo che adornano la parte posteriore del carapace, ma sono piuttosto lunghi e possono facilmente raggiungere anche le prede che si trovano davanti alla creatura.


Sebbene il potenziale distruttivo di questa creatura sia elevato, è piuttosto lenta e quindi preferisce attaccare le prede più pigre come ad esempio le paperughe.
Il suo metodo di caccia è molto passivo infatti, solitamente si nasconde sotto la sabbia o i detriti in attesa che la malcapitata preda si avvicini abbastanza, per poi attaccare con tutta la ferocia possibile, facendo scattare chele e tentacoli.


E' anche una creatura piuttosto territoriale e non è raro assistere a mortali scontri tra due esemplari di questa specie, sia per il territorio che per potersi riprodurre. I combattimenti visti da sopra la superficie dell'acqua sono molto affascinanti, si possono notare tentacoli e chele che escono dall'acqua respinti dalla forza dell'altro esemplare, o per caricare colpi capaci anche di distruggere gli altri carapaci.
Ma quando lo scontro avviene sulla terraferma le cose sono ben diverse. I tentacoli viscidi di uno si scontrano pigramente con i tentacoli dell'altro e sembra quasi di vedere due vecchi ubriaconi cercare di picchiarsi, scordando gli acciacchi dell'età. Di conseguenza gli scontri sul terreno sono meno letali per gli esemplari di questa specie, seppur comunque distruttivi per chiunque non sia dotato di un solido carapace.


Il Granchio Squalipo preferisce vivere in zone acquose, ma può stare anche per un paio d'ore lontano dall'acqua qualora abbia bisogno di spostarsi, di trovare cibo o, nel caso delle femmine, di deporre le uova. Queste sono delle palline grandi poco meno della testa di un neonato che vengono solitamente seppellite vicino le rive dei corsi d'acqua, in modo che i nuovi nascituri possano uscire al sicuro dalle uova.


Le dimensioni di questa specie sono piuttosto randomiche: quando nascono sono grandi quanto granchi normali e, alcuni esemplari, crescono al massimo di pochi centimetri mentre altri esemplari, se trovano le condizioni favorevoli, possono crescere più di un centauro. L'esemplare più grosso mai registrato lo si trovò poco dopo la Rottura della Barriera ed era grande quasi quanto un dracocentauro. Per abbatterlo fu necessario l'utilizzo della magia in quanto i soldati nemmeno riuscivano ad avvicinarsi. In quell'occasione si notò anche un'altra peculiarità di questa specie, ossia che riesce a diminuire gli effetti degli incantesimi. Il motivo è ancora sconosciuto, ma gli studi lasciano presupporre che la corazza da granchio sia ciò che diminuisce la potenza della magia contro questa particolare creatura.
 
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The Pony Killer

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Gli Scorpupi
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Lo Scorpupo è l'innaturale fusione tra scorpione e lupo. D'aspetto ricorda molto un lupo piuttosto magro, ma le dimensioni sono leggermente maggiori, ha grosse chiazze di corpo senza pelo ed una coda da scorpione, il tutto contornato da aculei di chitina che adornano qua e la il corpo di questa affascinante creatura, formando una cresta che segue la spina dorsale.
Ma la cosa che probabilmente più salta all'occhio è la luminescenza del ventre, che mette spesso in esposizione le costole dello scorpupo. Questa bioluminescenza è causata dal particolare veleno della creatura, stipato in apposite sacche nella cassa toracica, che è in grado di uccidere le proprie prede tra atroci sofferenze in poche ore. Queste sacche sono posizionate in quella maniera perché lo scorpupo può secernere veleno sia dalla coda, come un normale scorpione, sia dalla bocca iniettandolo direttamente tramite morso. Dunque, per facilitarne l'arrivo in entrambe le posizioni, l'evoluzione ha fatto man mano spostare quelle sacche al centro del corpo.

Nonostante il potenziale d'attacco di questa creatura sia molto elevato, predilige la vita in branco in quanto è di costituzione piuttosto gracile: un esemplare da solo potrebbe venir facilmente ucciso da qualsiasi altro predatore, anche se la presenza di poca carne ed il veleno non lo rendono una preda troppo appetibile.
I branchi di scorpupi sono generalmente formati da una decina di individui, ma i branchi più numerosi arrivano anche a 50 esemplari, se ci sono prede (e predatori) a sufficienza.
Particolare curioso, pare che con la magia si possano convocare branchi estremamente numerosi di scorpupi, una vera minaccia per chiunque. Il motivo per cui rispondano al richiamo magico è, però, sconosciuto. Probabilmente i loro istinti di bestia caotica li inducono a collaborare per svolgere il volere del caos, ma il cervello di uno scorpupo è difficilmente interpretabile con le conoscenze moderne.

I branchi di scorpupi tendono a non spostarsi troppo dal proprio territorio, dal quale escono solo se necessario: se dovessero scontrarsi due branchi di scorpupi il risultato sarebbe una lunga lotta a base di artigliate, morsi, codate e spruzzate di veleno, al quale però tutti gli esemplari sono immuni.
Fortunatamente, inoltre, queste creature non sono schizzinose per quanto concerne il loro habitat e possono davvero vivere in ovunque, anche nei luoghi semi desertici, a patto che, ovviamente, ci siano cibo ed energie caotiche.

Gli scorpupi sono sempre stati una minaccia per gli insediamenti centaurei, attaccando gli allevamenti di bestiame e gli stessi centauri nei periodi di magra, motivo per cui i centauri hanno imparato come difendersi da questi, imbracciando gli archi sin dalla tenera età o usando particolari magie. Tendenzialmente, quindi, queste creature attaccano gli insediamenti solo quando strettamente necessario.
 

giobia86

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ORNITORINCO

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Si tratta di un piccolo mammifero semi-acquatico endemico di Centaurestria. È una specie mammifera che però depone uova invece di dare alla luce dei piccoli, ha piedi palmati e un largo muso, duro come la gomma, che ricorda più un'anatra che qualsiasi altro mammifero conosciuto.
La taglia varia molto: da meno di un chilo a più di due chili; la lunghezza da 30 a 40 cm, e quella della coda da 10 a 15 cm. I maschi sono circa un terzo più grandi delle femmine. C'è una notevole variazione nelle dimensioni medie da una regione all'altra, sebbene stranamente questa variazione non sembri seguire nessuna regola climatica.
I cuccioli hanno molari a tre cuspidi, che sono una delle caratteristiche distintive dei mammiferi, mentre gli adulti sono privi di denti. La mandibola/mascella è costruita diversamente da quella degli altri mammiferi, e il muscolo che le apre è diverso. Come in tutti i veri mammiferi, gli ossicini che portano il suono nell'orecchio interno sono completamente incorporati nel cranio, invece di trovarsi nella mascella. Comunque l'apertura esterna dell'orecchio si trova ancora alla base della mandibola. L'ornitorinco ha delle ossa aggiuntive nella cintura scapolare, tra cui un'interclavicola che non è presente negli altri mammiferi. Ha anche un'andatura da rettile, con zampe poste ai lati del corpo piuttosto che sotto di esso.
Il maschio dell'ornitorinco ha, in ognuna delle zampe posteriori, uno sperone cavo, che usa per iniettare un veleno prodotto dalle ghiandole crurali, e che usa per difesa dai predatori o nei combattimenti per il territorio. L'assenza dello sperone cavo nella femmina di ornitorinco, tuttavia, non consente di affermare con assoluta certezza che l'uso dello sperone cavo sia esclusivamente finalizzato alla difesa.
Siccome il veleno sembra avere una funzione diversa dai veleni prodotti da specie di non mammiferi, è possibile che gli effetti principali non siano mortali, ma che tuttavia possano menomare gravemente la vittima. Per il veleno non esiste ancora un antidoto.
Nel centauro il sintomo più importante è un dolore immediato e intenso. Presto attorno alla ferita si sviluppa un edema e gradatamente si diffonde nell'arto colpito. Informazioni raccolte da aneddoti mostrano che il dolore si sviluppa in un grosso livido che dura giorni o anche mesi. Il veleno non è letale per gli umanoidi o i centauri ma può esserlo per i cani e i piccoli animali domestici.
L'ornitorinco è notturno e semi-acquatico, abita in piccoli corsi d'acqua e fiumi.
L'ornitorinco è un ottimo nuotatore e passa molto tempo in acqua. Tiene gli occhi completamente chiusi quando nuota, affidandosi interamente agli altri sensi. Tutti e quattro gli arti sono palmati. Quando nuota si spinge pagaiando con le zampe anteriori. La coda e le zampe posteriori lo aiutano a cambiare direzione ma non nella propulsione.
L'ornitorinco è un carnivoro. Si ciba di vermi e larve di insetti, gamberi d'acqua dolce che trova scavando nel letto del fiume con il muso o che cattura nuotando, e all'occasione anche piccoli mammiferi. Il suo becco molto sensibile gli consente di cacciare il cibo senza dover usare la vista. È uno dei pochi mammiferi di cui si sa che possiedano un senso di elettrolocazione: localizza la sua preda in parte rilevando la sua elettricità corporea. La sua elettrolocazione è la più sensibile tra i mammiferi.
Quando non è in acqua l'ornitorinco si ritira in una corta tana, dritta e di sezione trasversale ovale, quasi sempre nell'argine non molto sopra il livello dell'acqua, e spesso nascosta sotto un groviglio di radici. Per la riproduzione la femmina scava tane molto più grandi e elaborate lunghe fino a 20 metri e bloccate a intervalli con dei tappi. Essa fa il nido alla fine del tunnel con canne come lettiera.
L'ornitorinco non dà alla luce piccoli vivi ma invece depone le uova in un nido. Le uova sono tenute nel corpo per qualche tempo prima di essere deposte e accudite dal genitore. Quando le uova si schiudono dopo un periodo di incubazione di circa 10 giorni i cuccioli privi di pelo si aggrappano alla madre. Come altri mammiferi, la madre produce il latte per i piccoli. L'ornitorinco non ha capezzoli ma secerne il latte da pori sulla pelle. I piccoli poppano il latte dal ventre della madre mentre questa giace sul dorso.
I centauri allevano l'ornitorinco con vari scopi, dall'allevamento per la carne e le pellicce, allo sfruttamento del becco gommoso come materiale isolante morbido per il vasellame o per la costruzione di giocattoli, le punte delle frecce da allenamento sono spesso intagliate in becco di ornitorinco, altro utilizzo dell'ornitorinco è quello di animale da compagnia, le superstizioni locali indicano inoltre che se un'ornitorinco selvatico si stabilisce nella casa di qualcuno questa goda di buona fortuna, la morte di un ornitorinco domestico è spesso accolta come un grave lutto, non è raro che essi vengano sepolti con veri e propri piccoli riti funebri.
La zampa di ornitorinco maschio è considerata un amuleto portafortuna dai guerrieri centauri mentre i pettini o i cerchietti in becco di ornitorinco sono apprezzati dalle centauresse come bigiotteria.
 

Last Century

Ninja Skilled!
Pavopardo e Gattavone

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Sebbene condividano antenati comuni, Gattavoni e Pavopardi sono animali ben distinti e con modi di fare estremamente diversi. La loro nascita, ibrido tra creature felidi del deserto e pavoni, è in parte dovuta al caso ed in parte raffinata dal tempo e dalla naturale evoluzione. I primi nati sono stati i Pavopardi, feroci e selvaggi, che predavano lungo le zone lussureggianti che costeggiavano i pochi corsi d'acqua del meridione, ma in seguito alcuni loro cugini più piccoli sono stati addomesticati e resi perfetti animali da compagnia; tuttavia questo ammansimento ha portato ad una drastica riduzione sia nelle dimensioni che nella pericolosità delle bestie, tanto da dar vita ad una specie quasi indipendente.

I Pavopardi risultano, esteticamente, leopardi dal manto variopinto in tonalità brillanti, solitamente tendenti al verde smeraldo o al blu cobalto. Sul dorso il pelo si fonde a lunghe piume del medesimo colore che creano, esattamente come nel pavone, una colossale coda capace di aprirsi a ventaglio; usata sia in corteggiamento che in battaglia, questa è composta da piumaggio robusto e rigido, non dissimile a piccole lame. Le zampe posteriori sono, inoltre, artigliate come quelle di un rapace e possiedono possenti speroni con cui afferrare saldamente la preda. Sebbene non ci siano casi accertati pare che, in epoche passate, queste creature fossero anche in grado di spiccare il volo e colpire dall'alto i propri nemici.
Essi hanno una aspettativa di vita piuttosto alta in natura, circa vent'anni, che si moltiplica esponenzialmente se tenuti in cattività e nutriti in modo corretto: a tal proposito l'alimentazione di queste creature è esclusivamente carnivora e non possiedono nemmeno un apparato digestivo atto ad assorbire nutrienti vegetali. Sono animali piuttosto solitari ed è difficile vedere assembramenti eccessivamente numerosi di questi esemplari al di fuori della stagione degli amori, in primavera. Pur essendo creature native del deserto e della zona subtropicale non amano particolarmente il torrido e secco clima del deserto, preferendo zone più temperate e miti. Più volte alcuni di loro sono stati visti muoversi verso nord, arrivando sulle montagne che appartengono ai nani, stabilendosi al limitare delle zone calde.

Il Gattavone, invece, risulta un animale molto più docile e pacifico, anche se di indole indipendente e tutt'altro che quieta. Amano esplorare, correre e azzuffarsi per gioco e, a differenza dei cugini, adorano stare assieme ai propri simili. Non esistono in natura, dato che sono frutto di una accurata selezione, quindi li si può trovare esclusivamente nelle case e nelle città, a seguito di facoltosi padroni o eccentrici collezionisti di animali esotici. Per quanto riguarda aspetto e forma sono in tutto e per tutto identici ai Pavopardi, con la differenza che le loro dimensioni ridotte li fanno somigliare più a grossi gatti che non ad astuti predatori (da qui il nome Gattavone).

Le piume di questi animali sono utilizzate nelle pratiche rituali religiose e in abbigliamento, dati i loro colori così brillanti e decisi, tanto che c'è stato un vero e proprio mercato per questi animali nei secoli passati. Con l'avanzare delle mode, tuttavia, ci si è limitati a credere che la piume di queste bestie sia di buon auspicio per le nascite e, quindi, è comune regalare una piuma alla propria amata in dolce attesa.

I Pavopardi pur essendo animali feroci non hanno mai costituito una reale minaccia per gli insediamenti di Centaurestria e ditorni, data la propensione a cacciare in solitaria e a rifuggire le zone abitate; tuttavia dopo la visita della principessa Fianna - ed il suo resoconto sulle creature del sud - nel Minnonar si è diffuso il vezzo di avere un Pavopardo o un Gattavone domestico. Lo stesso regnante, Carnil, ha ordinato svariati esemplari di importazione per poterli addomesticare e tenere nel Palazzo Reale di Almarillan come gradevole compagnia, facendone sfoggio con gli ospiti.
 

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Il Seppiogatto

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Il seppiogatto è forse una delle belve più utili che i Centauri hanno addomesticato nel corso del tempo. Felino dotato di sei zampe e quattro tentacoli che spuntano dalla schiena, è un campione di agilità ed un esperto nella caccia ai piccoli animali. Non è raro vedere questo animale correre nelle città di Centaurestria ma è nelle fattorie e vicino ai granai che si trova il maggior numero di esemplari di questa specie: la sua innata agilità, combinata ai suoi riflessi ed il suo istinto predatorio, lo rendono un predatore naturale e formidabile per animali nocivi ed infestanti come gli scaratopi, che sono una vera e propria piaga per i fattori e le riserve alimentari.

Un seppiogatto quando si muove utilizza tutti e dieci i suoi arti per muoversi ed aggiustare il suo andamento, sfruttando le sei zampe feline per darsi velocità ed i tentacoli prensili (dotati di muscoli ed ossa) per afferrare oggetti, per virare velocemente sfruttando la presa sul terreno, o per arrampicarsi sugli alberi. I tentacoli sono inoltre molto sensibili e riescono a capire cosa stanno afferrando con la loro estremità, dotata di spuntoni ossei. Secondo alcuni studiosi pare che le estremità dei tentacoli dei seppiogatti siano anche in grado di percepire i sapori, ma non c'è nessuna prova concreta a favore di questa tesi.

I seppiogatti sono poco più grossi dei gatti comuni e si riproducono solamente nella stagione primaverile, quando le femmine entrano in calore ed i maschi iniziano a lottare per potersi accoppiare. Un duello tra seppiogatti può essere molto entusiasmante ma anche molto cruento: gli animali usano tutte le forze in loro possesso per prevalere sull'altro ed il vincitore non è detto che sopravviva. In questi duelli i seppiogatti usano spesso i tentacoli per afferrare e graffiare la faccia dell'avversario, per poi lanciarlo a terra stordito, ma non ancora finito, e non è raro vedere un seppiogatto rialzarsi determinato a prendere vendetta. Per questo motivo chiunque allevi seppiogatti tende a tenere pochi maschi e ad insegnare loro che non si deve combattere. Purtroppo però c'è chi organizza combattimenti organizzati con tanto di scommesse, allestendo vere e proprie arene dove questi animali combattono fino all'ultimo sangue.

E' oramai uso comune avere un seppiogatto in casa in modo che possa liberarsi degli animali nocivi e far compagnia, sebbene sia considerato un felino da compagnia "per poveri", rispetto al gattavone che invece è un felino più da altolocati. Ciononostante, il seppiogatto è più abile nella caccia rispetto al suo lontano cugino, ma anche più curioso e testardo: gli esemplari giovani tendono spesso a far cadere gli oggetti ai margini dei tavoli per poi scappare ed imparano difficilmente la lezione. Però, se vengono cresciuti e trattati bene, diventano molto fedeli ai loro padroni e spesso portano a loro le proprie prede, credendo che ai padroni possa far piacere.
 

giobia86

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CANERITA

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Diffusi soprattutto nelle campagne i Caneriti sono una stranissima forma di vita creata dalle energie caotiche.
Ibrido vegetale/animale può raggiungere anche notevoli dimensioni, fino ad un metro e mezzo al garrese, a seconda della sottospecie, altre caratteristiche che lo contraddistinguono sono la straordinaria leggerezza, gli esemplari più grandi raramente superano il chilo e mezzo di peso, e la resistenza a fatica e clima avverso.
Si nutre prevalentemente di acqua sebbene vi siano alcune rare varietà carnivore che ampliano la loro dieta con qualche insetto.
Sono segugi da caccia estremamente abili ed emanano un buon odore, per questo sono molto apprezzati come animali domestici nelle campagne, in città spesso tendono a deperire, appassire e a morire in poche settimane.
Sono una forma di vita selvatica e se ne trovano spesso in branchi nelle vicinanze dei fiumi, sono rarissimi gli allevamenti, data la loro scarsa aggressivià o pericolosità sono però facilmente addomesticabili, sono fedelissimi e molto affettuosi e talvolta alla morte del padrone appassiscono e muoiono in pochi giorni.
Elemento forse più curioso dei Caneriti sono le loro feci, esse si presentano in varie forme irregolari e sono commestibili, spesso sono paragonate a piccoli frutti, paragone ancora più accentuato dalla presenza di un seme all'interno da cui, se il frutto resta intatto, nasce un nuovo Canerita, come se fossero delle vere e proprie uova/frutto/seme, queste feci/uova vengono spesso rilasciate in zone fangose o piccole pozzanghere dove la presenza d'acqua aiuta la schiusa dell'uovo.
Se depositate in aree secche, le feci del canerita tendono a fermentare e a divenire alcoliche, in quel caso non si schiuderanno e non nascerà nessun nuovo canerita, spesso i centauri le raccolgono e le seccano appositamente per poi berne la spremuta, tale bevanda è nota come "Caccabirra" ed è molto apprezzata all'estero, anche se spesso non se ne spiega l'origine ai forestieri e gli si da qualche nome accattivante per attirare i compratori come "fruttobirra" o "fragolino".
Nelle campagne è uso per i giovani centauri aprire un corteggiamento regalando un canerita alla giovane centauressa per il primo incontro.
Di norma l'acqua da fiumi e torrenti viene raccolta nei punti di ritrovo dei caneriti in quanto è conoscenza comune che dove loro bevono l'acqua è più pulita, se un canerita si rifiuta di bere l'acqua da un pozzo o da una fontana si sà che l'acqua è inquinata, tosica o avvelenata, questo straordinario sesto senso dei caneriti li ha fatti apprezzare dai centauri più ricchi e potenti come assaggiatori, più di un canerita ha salvato il proprio padrone ringhiando in direzione di un piatto o di una bevanda che qualche malintenzionato aveva alterato.
 

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Il Citrus Furente

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Tra le creature figlie di molteplici mutazioni, troviamo il singolare Citrus Furente. Questa simpatica creatura carnivora è frutto dell'unione tra un furetto ed un serpente, uniti poi ad un arancio.
Il corpo raggiunge in media gli 85 cm di lunghezza e viene supportato da due piccole e tozze zampe, che gli permettono di muoversi abbastanza agilmente negli spazi aperti. La parte inferiore del corpo è invece molto simile a quella di un serpente (così come la struttura interna), permettendogli all'occorrenza anche di strisciare, qualora l'animale lo ritenga opportuno.
La colorazione è generalmente bianca, con occhi e lingua arancioni ed una coda che, solitamente, termina con dei rigogliosi rami: gli esemplari femmina hanno una coda dotata di rami più lunghi e con più foglie mentre i maschi ne sono quasi sprovvisti. Durante il ciclo, la coda delle femmine è ricca di fiori d'arancio, motivo per cui i ragazzi tendono a chiamare l'animale "Cedra Fiorente".
Il citrus è in grado di avvolgersi su sé stesso, sia per proteggere i piccoli all'interno della spira, che per balzare contro le sue prede. Quando invece deve difendersi, stringe il corpo alzando la parte centrale e facendo in modo che la coda punti verso l'aggressore, in modo da poterlo colpire (e magari accecare) con i rami di cui è dotata la coda.

Il Citrus Furente viene allevato per svariate ragioni: in alcune regioni viene considerato un ottimo animale da compagnia, in grado di dare un buon odore alla casa grazie alle sue foglie ed in grado di cacciare gli animali nocivi, in altre regioni viene invece visto come semplice cibo: del Citrus Furente non si butta via nulla, essendo persino gli occhi della creatura particolarmente dolci e gustosi, più di una arancia (e senza alcun seme al loro interno).
Le viscere ed il sangue (anch'essi di color arancione arancia) vengono usate per creare dei piatti di carne misti a frutta molto saporiti e particolari, unici delle terre centauree grazie proprio al Citrus Furente. Anche la carne conserva parte del sapore dell'arancia, ma viene considerata meno prelibata ed il prezzo è nettamente inferiore.

Per quanto concerne la riproduzione, i furenti si riproducono come ogni altro rettile, ma il parto è singolare: una volta fertilizzata, la femmina si ritira in un luogo tranquillo e ricco di cibo, alterando la dieta da puramente carnivora ad onnivora, mangiando anche semplice erba. Ciò per dar maggior vigore ai rami della coda da cui, dopo quattro settimane dal concepimento, iniziano a crescere dei fiori. Di questi fiori solitamente solo uno arriva a diventare un frutto d'arancio, anche se ci sono stati casi in cui una furente riuscisse a concepire tre frutti contemporaneamente.
Il frutto però non è una vera arancia, in quanto al suo interno si trova un piccolo Citrus Furente, che attende di maturare abbastanza per rompere la buccia ed uscire.
Durante questo periodo, che dura in media cinque giorni, la madre si sposta in luoghi sicuri e protegge la coda con il frutto tra le proprie spire, anche a costo della propria vita. Passata la maturazione, il piccolo citrus può finalmente sbucciarsi e vedere il mondo coi propri occhi. I cuccioli sono ben diversi dagli adulti, avendo un colorito arancione (proprio come gli spicchi delle arance) e due foglioline sopra gli occhi, che col passare dei mesi cadranno e faranno posto ai rami sulla coda. La loro coda invece, quando sono appena nati, è proprio uno spicchio d'arancia che, nel caso dovessero perderlo, non avrebbe alcuna conseguenza letale sull'animale, che però sentirebbe un dolore acuto. Anche la coda dei cuccioli risulta particolarmente prelibata, più del resto del corpo: anche i piccoli di furenti vengono visti come cibo, tant'è che nei locali costosi e d'alta classe vengono serviti ad un prezzo altissimo che molti altolocati sono disposti a pagare.
La gioventù dura tre mesi, passando poi all'adolescenza che dura appena due mesi entro i quali il colore si schiarisce sempre di più, muta dopo muta, e la coda inizia a crescere. Durante quest'arco di tempo i cuccioli sono in grado di mangiare insetti e altri animali, che solitamente vengono cacciati e forniti dalla madre. Durante l'adolescenza imparano invece a cacciare, sotto la supervisione della madre, in quanto dopo poco diverranno adulti ed è necessaria l'autosufficienza.

In conclusione, il Citrus Furente è una creatura estremamente bizzarra e sicuramente utile per il popolo centaureo, che aiuta ad abbellire qualsiasi luogo con il loro muso carino, i colori dolci ed il sapore superbo.


Ringrazio @senzanome.exe per l'immagine, glie l'ho rubata malamente <3
 
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