La Caduta:
Forze in campo: esercito reale di Serbia contro esercito unito dei Mamelucchi e degli Ottomani
In modo totalmente inaspettato il nemico aveva oltrepassato il confine. I serbi inizialmente avevano inviato emissari dove offrivano la pace in cambio dell'accettazione di un vassallaggio ma nulla era cambiato.
L'esercito ottomano avanzava deciso, schiavizzando la popolazione ed obbligando a convertirsi all'Islam chiunque venisse catturato.
L'esercito serbo attese lungamente che i suoi protettori ungheresi giungessero poi, alla fine, comprese di essere solo.
Nelle piane vicino a Belgrado l'armata regia di Serbia, forte di 8000 uomini, diede battaglia disperata per salvare l'onore.
Una pioggia torrenziale precedette l'arrivo degli invasori, un esercito immenso di almeno 40.000 uomini fra Mamelucchi e Ottomani, comandati da diversi capi che facevano affidamento sul grande generale Gedik Hamed Pascià.
La battaglia:
Le forze musulmane, vista la propria superiorità numerica, decisero di massacrare i propri avversari bombardandoli con oltre 10.000 fra archibugieri e arcieri. le truppe serbe furono letteralmente travolte e in pochissimi minuti i tiratori alleati dovettero ripiegare, inzalcati da una furia in aumento che per nulla veniva fermata dalla pioggia.
A questo punto i serbi decisero di caricare frontalmente per causare più perdite possibili al nemico, consci che sarebbe stato un massacro.
Le salve di freccie fecero cadere a terra centinaia di miliziani e fanti leggeri, poi arrivò il fuoco degli archibugi che non risparmiò le scintillanti armature della fanteria pesante.
Una volta giunti abbastanza vicini, gli ottomani ordinarono la carica di 5000 fanatici religiosi che ebbero facilmente ragione di ciò che restava del nemico, nonostante subissero circa 200 perdite.
La cavalleria pesante serba riuscì a caricare sul lato sinistro, facendo fuggire un gruppo di balestrieri a cavallo e lanciandosi con ferocia contro un muro di picche appositamente preparato.
In pochi istanti il fiore della nobiltà serba cadde a terra, pur infliggendo oltre 800 perdite alle truppe nemiche.
La brevissima battaglia di Serbia era finita.
Esito:
Vittoria schiacciante della coalizione ottomana
Gli ottomani lasciano sul campo: circa un migliaio di morti.
I Serbi lasciano sul campo: circa 7000 morti.
Forze in campo: esercito reale di Serbia contro esercito unito dei Mamelucchi e degli Ottomani
In modo totalmente inaspettato il nemico aveva oltrepassato il confine. I serbi inizialmente avevano inviato emissari dove offrivano la pace in cambio dell'accettazione di un vassallaggio ma nulla era cambiato.
L'esercito ottomano avanzava deciso, schiavizzando la popolazione ed obbligando a convertirsi all'Islam chiunque venisse catturato.
L'esercito serbo attese lungamente che i suoi protettori ungheresi giungessero poi, alla fine, comprese di essere solo.
Nelle piane vicino a Belgrado l'armata regia di Serbia, forte di 8000 uomini, diede battaglia disperata per salvare l'onore.
Una pioggia torrenziale precedette l'arrivo degli invasori, un esercito immenso di almeno 40.000 uomini fra Mamelucchi e Ottomani, comandati da diversi capi che facevano affidamento sul grande generale Gedik Hamed Pascià.
La battaglia:
Le forze musulmane, vista la propria superiorità numerica, decisero di massacrare i propri avversari bombardandoli con oltre 10.000 fra archibugieri e arcieri. le truppe serbe furono letteralmente travolte e in pochissimi minuti i tiratori alleati dovettero ripiegare, inzalcati da una furia in aumento che per nulla veniva fermata dalla pioggia.
A questo punto i serbi decisero di caricare frontalmente per causare più perdite possibili al nemico, consci che sarebbe stato un massacro.
Le salve di freccie fecero cadere a terra centinaia di miliziani e fanti leggeri, poi arrivò il fuoco degli archibugi che non risparmiò le scintillanti armature della fanteria pesante.
Una volta giunti abbastanza vicini, gli ottomani ordinarono la carica di 5000 fanatici religiosi che ebbero facilmente ragione di ciò che restava del nemico, nonostante subissero circa 200 perdite.
La cavalleria pesante serba riuscì a caricare sul lato sinistro, facendo fuggire un gruppo di balestrieri a cavallo e lanciandosi con ferocia contro un muro di picche appositamente preparato.
In pochi istanti il fiore della nobiltà serba cadde a terra, pur infliggendo oltre 800 perdite alle truppe nemiche.
La brevissima battaglia di Serbia era finita.
Esito:
Vittoria schiacciante della coalizione ottomana
Gli ottomani lasciano sul campo: circa un migliaio di morti.
I Serbi lasciano sul campo: circa 7000 morti.