Le aule del palazzo di Almarillan erano grandiose, chiaro retaggio di un passato glorioso degli elfi.
Picchetti d'onore immobili sembravano statue ad ornare le pareti.
Finite le parole della ambasciata dei lucertoloidi, Re Loras rimase in silenzio per un tempo che sembro eterno.
D'improvviso sembrando destarsi dal suo lungo pensare con inaspettata voce ferma e dura Loras Elensil inizia:
"Nessuno può permettersi di giungere nelle Aule di Almarillan nominando il decaduto Apsu. Egli non è più e le sue azioni mosse da cieca intolleranza all'origine dei tempi rischiarono di distruggere Ea, non tentando nemmeno in parte di ristabilire la sua armoniosa bellezza.
Malgrado le recenti azioni della vostra razza sembrino pacifiche e concilianti, non possiamo dimenticare le barbarie e le violenze del vostro credo.
Voi chiedete amicizia, quando tutto ciò che il vostro credo rappresenta è ben lungi da quanto professate innanzi a me.
Tuttavia... siamo convinti che tutti i successivi abbiano diritto ad un ulteriore possibilità.
Aprite le vostre terre alla parola di Gallean, lasciate libero ogni Primonato nelle vostre terre, e concedete un futuro agli uomini.
Inoltre una minaccia ed un oscurità ben maggiore vediamo a Oriente, esseri abbietti votati ad un credo traviato e con un aggressività al di la di ogni pari. Impegnatevi e stabilite con noi delle giuste azioni contro il popolo draconide, dimostrandoci la vostra ricerca di rettitudine e valuteremo come accogliere le vostre proposte.