"Il Noi singolo è nulla, solo il Formicaio importa/ Il Formicaio è la Regina e la Regina è il Formicaio" la citazione, parte di uno dei più antichi poemi anthoriani, scritto millenni prima che essi abbandonassero per la prima volta il pianeta natale, accoglie i rappresentanti.
Lei, madre di ogni membro del Formicaio, dalla più prolifica regina al più misero dei droni, origine e scopo di ogni anthoriano, attende i Suoi figli ribelli.
"L'alveare ha prosperato per innumerevoli millenni perché ogni membro ha fatto il proprio dovere" esordisce, dopo le formalità "le volte che gli Oligarchi hanno cospirato contro di Noi tutti ne hanno sofferto" il tono è irritato "la parola della Regina, del Formicaio, non vale più nulla con il vostro gesto. La provincia di Jikari è in rivolta, i Nostri figli muoiono per la ribellione di coloro i quali devono assicurare la prosecuzione della Volontà dell'Alveare. Infinite risorse verranno spese per la guerra e non per la nuova generazione" pausa "avete forzato la mano. Vi siete messi al posto delle Regine locali e Nostro" nuovo silenzio, in attesa della risposta. E' evidente che la Regina non ha finito ma che vuole dare ai figli la possibilità di giustificare le proprie azioni.