Ambasciata della Repubblica di Genova

Nemo

Chosen one
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Diplomatici della Repubblica di Genova vengono inviati verso tutti gli stati sovrani conosciuti, al fine di rendere più rapide le comunicazioni sia diplomatiche che commerciali.
In particolare il Console gradirebbe ricevere comunicazioni da parte degli altri stati italiani e dal vicino Regno di Francia, per stipulare eventuali trattati di alleanza o accordi commerciali.
 

Toga!

Chosen one
*recante il sigillo del Leone di San Marco*


Governatore per conto dell'illustrissimo e benemerito Sacro Romano Imperatore: Console Caffaro di Rustico da Zèna

Grati della sua missiva, perentoriamente giuntaci dal vostro covo in quel di Liguria, siamo qui a rispondervi prontamente e grati della vostra gentileria e generosità, confermando la nostra piena disponibilità a raggiungervi ovunque voi vogliate menare questa dieta dell'Italia che conta!
Tuttavia gradiremmo incontrarci in luogo giudicato sicuro e neutro, o in alternativa al cospetto di un vicario di Santa Romana Chiesa o un legato imperiale, che faccia garanzia all'incolumità della nostra ambasceria.
Regolandoci con grazia e nell'intento di progredire i nostri buoni sforzi per una sempre maggior collaborazione tra le nostre signorie, rivaleggianti nei commerci, ma unite nella fede in Gesù Cristo nostro Signore, le mandiamo i nostri migliori saluti augurandole una sempre miglior salute per voi, per i vostri figli e i vostri concittadini, che mai abbiano a soffrire di carestia o pestilenza, una fertilità ancora più abbondante, un pieno successo nelle attività commerciali, una prosperità ancor maggiore e sempiterna nonchè un lauto e felicissimo incoraggiamento per la crociata indetta dal sommo pontefice, in cui saremo fianco a fianco e alla quale, in malcelata ammirazione, siamo sicuri non mancherete di gesta eroiche al limite del rischio personale, tra i mille perigli che sicuramente vi attenderanno appena dietro l'angolo.

In umiltà, il Doge di Venezia Pietro Polani
 

Ostrègone

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Fantacalciaro
*Un messaggio giunge dal Giudicato di Cagliari*

Salute, Rispettabilissimo e Onestissimo Console

Chi Vi scrive è il Giudice di Cagliari, che disturba i vostri affari e la vostra quiete con una proposta. Vi chiederete perché la faccio proprio a Voi: be', abili marinai e uomini di mare devono trattare con altrettanto Giusti, Saggi e Onesti uomini di mare. Per questo io vi propongo un patto: ho saputo che lì su siete efficienti e abili Carpentieri, cosa che invece qui non si può certo trovare. L'abilità sta con uomini rispettabili come Voi, noi abbiamo soltanto una piccola erudizione per il mare, che sfruttiamo per procacciarci i frutti che il buon Dio ha messo nella distesa d'acqua di questo Mare. Per questo vi propongo lo scambio dei prodotti, cosicché Voi e io potremo guadagnare entrambi da questa proficua idea. Se Volete trattare d'altro o scendere più nei particolari riguardo questo patto commerciale, mandate pure le vostre missive nella mia città e celermente Vi risponderò.


Vostro,

Giudice Costantino II Salusio III
 

Nemo

Chosen one
Carissimo Giudice,
è sempre stato tra i primi interessi della Repubblica di Genova il trattare e commerciare con la magnifica terra di Sardegna. Perciò la vostra proposta, arrivata proprio mentre cercavamo nuove rotte commerciali, non può che esserci gradita.
Scambieremo volentieri le nostre forniture navali con il miglior pesce pescati nei limpidi mari di Sardegna.
Inoltre, volendo sfruttare al meglio questo nostro accordo, vi propongo di stipulare un trattato commerciale tra le nostre nazioni.

Approfitto di questa vostra missiva per proporvi anche un'alleanza a scopo difensivo, che possa proteggere le nostre terre e i nostri commerci.
Le minaccie sono innumerevoli anche nei nostri mari e dobbiamo fare tutto il possibile per proteggere noi e i nostri interessi.
Invierò simili proposte anche ai vostri colleghi giudici, affinché i rapporti che legano Genova con la terra di Sardegna possano essere più che mai stretti.

I miei migliori saluti,

Console Caffaro di Rustico
 

Ostrègone

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Fantacalciaro
Lodevole Console,

Mi fa piacere che la mia proposta vi sia piaciuta: inizieremo quindi gli scambi dei prodotti migliori appena possibile. Le mie navi salperanno velocemente verso Genova, sovrastando le furiose onde del Mare Nostrum, con l'ausilio della benevolenza di Nostro Signore.
Ho riflettuto anche sul trattato commerciale e devo dire che mi trovate d'accordo: le mie e le vostre intenzioni sono buone, per cui meglio suggellare il tutto con un Trattato Commerciale, firmato dai nostri due pugni.

Inoltre accetto l'alleanza di scopo difensivo, poiché non c'è interesse più grande in me che proteggere la mia terra e i NOSTRI mari. Per cui a scopo di difesa è meglio far fronte insieme; tempo fa ho scritto anche ai Giudicati che con me hanno accettato l'alleanza, provate quindi a contattare i due Giudici (d'Arborea e di Gallura), credo che per questa causa accetteranno la vostra giusta proposta.


Vostro,

Giudice Costantino II Salusio III
 

Nemo

Chosen one
Carissimo Giudice,

la maestosa flotta mercantile genovese è già salpata per le terre di Sardegna.
Ho già contattato i vostri colleghi giudici e ho ricevuto risposte positive dai governanti di Arborea e Gallura.
Presto organizzeremo un incontro per creare un'alleanza che leghi la nostra Repubblica alle terre di Sardegna.

I miei saluti,

Console Caffaro di Rustico
 
Un giovane messo, scortato due torvi figuri ammantati di rosso e pesantemente armati, giunge in quel di Genova.
La sua parlata dura e profonda si scioglie in un incerto misto tra latino, italico e germanico nel chiedere ad un mercante del porto la via del palazzo.
"Domine, excuse mea. Die Palast consularum, Bitte?"
Il confuso mercante indica incerto il gonfalone che si vede sventolare sul Palazzo, e il messo ringrazia sentitamente in slavo.
Quando lo strano terzetto giunge infine alla residenza della sacra istituzione genovese rivela la sua natura di messaggero del Principato di Rascia, latore di un messaggio confidenziale per il Console stesso, in un perfetto genovese, evidentemente preparato prima della partenza.
Il plico sigillato, recante il sigillo di Rascia, giunge così direttamente nelle mani del governatore della Repubblica.

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GDR OFF: trattasi di quanto abbiamo discusso su Msn :sisidinet02:
 

Nemo

Chosen one
Giunto nel Palazzo del Consiglio, il messaggero del Principato viene accolto da un usciere che gli chiede chi desidera incontrare. L'uomo proferisce una frase in una lingua sconosciuta, della quale l'unica parola incomprensibile era "Consul", quindi l'usciere gli fa segno di attendere e si reca nella Sala del Consiglio.

Nella Sala del Consiglio vi sono il Console Caffaro e alcuni personaggi delle più importanti famiglie genovesi, ma non è in corso una riunione e i presenti stanno parlottando tra loro degli argomenti più disparati dai commerci alla navigazione a temi meno inerenti il governo della Repubblica quali la bontà della cucina di una certa osteria.
L'usciere si avvicina a Caffaro e gli descrive il messaggero e le insegne che porta. Il console capisce immediatamente di chi si tratta e gli risponde di farlo entrare.

Il messaggero entra nella sala, mentre le due guardie rimangono sulla soglia, e si reca dal console salutandolo con una frase incomprensibile dai suoni duri ma dai toni gentili, e gli consegna una lettera.
Il console, non sapendo come rispondere al saluto, si limita ad un gesto amichevole e poi prende la lettera.
Dopo una rapida lettura, dice al messaggero che verrà ospitato dalla Repubblica fino a che non gli sarà consegnata una lettera di risposta. L'uomo non sembra avere compreso appieno le parole del console, ma si avvia fuori dalla sala accompagnato dall'usciere, che chiude la porta dietro di sé.

Caffaro richiama i presenti nella sala, è ora di discutere sul da farsi.


[Volevo già risponderti e contattarti oggi, ma mi è morta la connessione :look: Ci sentiamo domani :zizi:]
 

Toga!

Chosen one
*recante il sigillo con il Leone di San Marco*

Stimato Console Caffaro,
Innanzitutto le porgo i saluti della Serenissima Repubblica di Venezia in qualità di nuovo Doge.
Riguardo i recenti sviluppi che entrambi conosciamo, siamo a conoscenza dell'esito positivo di alcune felici proposte effettuate dalla Repubblica di Zena presso il vicario papale, di ciò non possiamo che felicitarci ringraziandovi per il successo ottenuto, conclusione che arrichisce Venezia quanto Genova.
Speriamo in futuro di poter collaborare maggiormente, in un ottica di cooperazione e non sempre di conflitto.
Un saluto alla vostra famiglia e ai vostri cari.

Il Doge di Venezia, Enrico Dandolo
 

Oghard "El Burro" Fireburp

Admin
Fantacalciaro
Un plico sigillato in ceralacca con lo stemma degli Altavilla giunge a Genova. Sul verso del foglio, è facile leggere AD CONSULEM CAFFARUM.

Console Caffaro,
la Corona di Sicilia e del Ducato di Apulia e Capua mi ha incaricato di renderVi partecipe del dispiacere che attanaglia la Corte di Palermo alla luce delle vicende che hanno portato alla destitutio della Rex Publica Pisae.
Il dispiacere è nato quando la Corona è stata informata dell'accaduto non da messi della Serenissima o della Liguria, ma da mercanti e pescatori del porto, quasi che il Regno di Sicilia fosse l'ultimo dei paesi italiani per ordine di importanza.
E sì che l'apporto dato dalla Sicilia a codeste terre è stato, è tuttora notevole: tuttora accordi commerciali ci legano alla ormai Vostra Corsica, ai giudicati sardi, ed entrambe le isole si arricchiscono con i nostri prodotti, per non parlare dei diritti commerciali che portano numerosi tarì nelle casse del Vostro comune.
Come se non bastasse, è davanti agli occhi di tutti i sovrani di levante e ponente che il tanto agognato equilibrio in quel d'Italia, cercato dai Savoia e voluto da tutti i regnanti della Penisola, è stato messo in secondo piano, dato che, nel tentativo di stabilizzare la situazione pisana, è stata ignorata una Corona che raccoglie sotto la sua ala protettrice più di un terzo dell'Italia stessa. La scelta di un delegato degli Altavilla nel Consiglio pisano, mossa tra l'altro dal governo della Serenissima, risulta una sorta di contentino che mal si adegua alle necessità di un'Italia tranquilla e priva di lotte intestine.
Le voci di indignazione che si alzano dagli empori, dai porti e dalla corte di Palermo non sono lusinghiere nei confronti di coloro che, a primo acchitto, hanno banchettato sui resti di una res publica che si è tolta la vita con le sue stesse mani.
La Corona confida che non sia questa la realtà dei fatti, e chiede una prova di buona fede.
Pertanto, alla luce del nascente Principato di Pisa, le modeste richieste del Regno di Sicilia sono:

1) un tributo una tantum in monete d'oro, uomini d'arme o navi già armate, a prova della volontà degli Stati di mantenere i buoni rapporti;
2) il mantenimento delle rotte commerciali già consolidatesi con l'isola di Corsica e i giudicati sardi di Arborea e Gallura, che comunque rientrano nella sfera d'Influenza genovese;
3) La fondazione a Pisa di un'Ambasceria fortificata con un presidio di cinquanta uomini d'arme altresì inviati dagli Altavilla, affinché il Regnum Siciliae possa fungere da garante per l'equilibrio tra le due Repubbliche Mercantili di Venezia e Genova.

Come potete leggere, Console Caffaro, le richieste non sono esose, ed esulano dagli introiti cospicui di cui beneficerà il vostro Demanio.
All'inadempimento di una di queste richieste, la Corona d'Altavilla sarà costretta a revocare i diritti commerciali che legano i nostri Paesi.
Uno stesso plico verrà recapitato alla sede del Doge della Serenissima Repubblica di Venezia.
In fede,
Thomas Brun, Kaid della Corte d'Altavilla
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Nemo

Chosen one
Esimio Kaid Brun,

non era in alcun modo nella volontà mia o della Repubblica escludere il Regno di Sicilia dalle riunioni che hanno segnato il destino della decaduta Repubblica di Pisa, visti anche i rapporti sia commerciali che di amicizia che legano le nostre nazioni.
Ogni mia azione è stata conseguenza dell'appello rivoltomi personalmente dal Pontefice, affinché i residenti cattolici delle Baleari non incorressero in alcun rischio dovuto ad una possibile rivolta della popolazione musulmana.
Mi stupì altresì la presenza del solo Doge Dandolo al secondo incontro che ebbi con il Papa, dato che già dai primi colloqui era sorta la volontà di coinvolgere la Corona di Sicilia per quanto riguardava la gestione del nuovo stato a Pisa.
Farò tutto ciò che è in mio potere perché il vostro Regno ottenga il ruolo che gli spetta nel nuovo assetto politico dell'Italia.
Già da ora posso garantirvi che in alcun modo gli accordi commerciali che voi intrattenete con i mercanti di Genova, Sardegna e Corsica subiranno mutamenti.
Per quanto riguarda le navi e l'ambasciata a Pisa non posso che dirvi di rivolgervi al Doge veneziano, dato che la Bolla Pontificia assegna alla Repubblica di Venezia sia la flotta pisana che i territori pisani nella penisola italica.
Per il tributo monetario sono certo che si potrà trovare un accordo una volta che avrete ottenuto ciò che vi spetta in quel di Pisa.

In fede,

Caffaro di Rustico, Console della Repubblica di Genova
 

Oghard "El Burro" Fireburp

Admin
Fantacalciaro
Un secondo plico sigillato in ceralacca con lo stemma degli Altavilla giunge a Genova. Sul verso del foglio, è facile leggere AD CONSULEM CAFFARUM.
Console Caffaro,
la Corona d'Altavilla ha intrattenuto una corrispondenza con l'altra ala del grifone che si è posato sulle regioni pisane, e le risposte ottenute concordano nello scaricarsi a vicenda questo pesante barile di responsabilità. La differenza tra la Serenissima e la Res Publica di Zena, tuttavia, risiede nella dimostrata buona fede di Venezia, che si appresta ad inviare in Sicilia una galea armata ed equipaggiata.
Nessun risarcimento recande il vessillo genovese, sia esso composto da zecchini, vele o spade, è tuttavia giunto nel Regno degli Altavilla.
Pertanto la Corona di Sicilia considererà accettabilli offerte non inferiori ai 10 tarì, altrimenti verranno considerati nulli i diritti commerciali stabiliti da Genova sul territorio del Regno di Sicilia.
Questa richiesta è tesa a dimostrare la maxima serietas che trapela dalle parole di ogni rappresentante della Corona di Sicilia e del Ducato di Apulia e Capua; serietas che il sovrano pretende dai suoi soci, siano essi commerciali o militari.

Thomas Brun, Kaid della Corte d'Altavilla
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Nemo

Chosen one
Kaid Brun, un fraintendimento diplomatico è alla base di questa incresciosa situazione. Noi abbiamo detto solo il vero, e fin da subito ci siamo dichiarati disposti a versare un tributo di compensazione alla Corona di Sicilia per la questione pisana. Purtroppo poi le relazioni diplomatiche hanno tardato nel loro iter tanto da far sembrare che la Repubblica non rispettasse gli accordi presi.
Dispongo immediatamente che venga inviata a Palermo una quantità di oro pari alla somma di 10 tarì, come tributo una tantum per compensare il Regno di Sicilia del suo mancato coinvolgimento nella risoluzione della situazione pisana.
Che le relazioni diplomatiche e commerciali tra i nostri stati possano continuare nel migliore dei modi come era stato fino a questo malinteso, e che si possano non ripetere più simili situazioni incresciose.

Caffaro di Rustico, Console della Repubblica di Genova
 

Panda

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*Una missiva Aragonese giunge al console Caffaro*

Saremo ben felici di aprire con voi la rotta commerciale da Valencia alle isole Baleari e allestiremo quanto prima i preparativi per un primo carico.

il principe Ramòn Berenguer IV, conte di Barcellona

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Oghard "El Burro" Fireburp

Admin
Fantacalciaro
L'ambasciatore normanno si fa vivo negli uffici di Caffaro con una richiesta urgente.
Console, il mio Sire vuole sapere se la Res Publica di Zena terrà fede al contratto che lega le nostre genti riportando i duemila cavalieri crociati in Italia. La Corona d'Altavilla confida nel senso di giustizia dei Caffaro.
 

Nemo

Chosen one
Ambasciatore, la nostra flotta aspettava solo voi. Le truppe francesi e aragonesi sono già pronte ad imbarcarsi, ma c'è ancora posto per i vostri duemila cavalieri.
Potrete farvi sbarcare sul Mar Ionio o sul Mar Tirreno a vostro piacimento, la rotta tenuta dalla flotta percorrerà buona parte delle vostre coste.
 

Oghard "El Burro" Fireburp

Admin
Fantacalciaro
Perfetto, Console, perfetto. La Corona d'Altavilla gradirebbe se i suoi uomini venissero riportati in Sicilia, dato che è sulla rotta. I miei ossequi, signor Console!
 

Panda

Chosen one
Ambasciatori Spagnoli giunsero a Genova per discutere sulla questione delle Isole Baleari, sulla Colonia di S.Giovanni e sull' ex-Imam di Madina Mazurcaa
 

Panda

Chosen one
Gli ambasciatori Spagnoli, offesi dalla mancata risposta alla regina, chiesero in un colloquio con i rappresentanti della Repubblica l'estradizione dell'Imam Muhammad bin Omar affinchè potesse essere processato per i reati di pirateria da lui ordinati. "Senza tale clausola non ci sono i presupposti di collaborazione contro la pirateria", dissero gli ambasciatori Spagnoli, "e la regina Petronilla si vede costretta ad allontanare dai suoi territori delle baleari anche i coloni di S.Giovanni d'Acri poichè sarebbero accusati di voler proteggere pirati kharigiti".
 
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