La parte turistica della visita era stata intrigante ed istruttiva, la strega pensava si sarebbe solo svagata dopo la lunga monotonia di un viaggio attraverso un intero continente di cui metà occultata... invece, che la sua guida se ne fosse accorta o meno, aveva anche compreso molto della società che si era creata dalla convivenza di specie estremamente diverse sia per mentalità che per capacità fisiche. Alcune nozioni poi sarebbero risultate estremamente utili al miglioramento delle condizioni di vita nella lontana Kalassia... e quasi tutte avevano a che fare con lo spiedo che aveva potuto ammirare nella piazza principale.
Ma ora, dopo una notte di riposo, era arrivato il momento dell'incontro con i vertici. Dismessi gli abiti da viaggio, si era vestita della sua solita mise che lasciava scoperta la zona dove decenni prima era stata pugnalata, mettendo in risalto le venature nere quanto le sete dell'abito che contrastavano sulla pelle ardesia dell'incantatrice; a sorreggere il corpetto, quelle che potevano sembrare le costole di qualcun altro, ai piedi stivali antracite indossati con una maestria che faceva quasi pensare alla mancanza di contatto col pavimento. Se ieri chi l'avesse vista avrebbe potuto pensare ad una viaggiatrice, forse nobile, ora ogni parte dell'aspetto dell'inviata di Kalassia pareva dichiarare al mondo la parola strega: persino le minuscole gemme luccicanti che adornavano il bordo di ogni lembo di tessuto contribuivano ad aumentare la sensazione di misticismo.
La sala del Trono Alato era piena di zanne affilate e voci dal tono di scherno, diffidenza o sdegno; nulla a cui non fosse abituata per le comari alla torre dell'Accademia; il fatto che però queste zanne potessero arrivare da qualsiasi direzione senza bisogno di ricorrere alla magia le dava un lieve senso di apprensione... ma nulla che fosse paragonabile allo stare in presenza di un caduto vecchio di cinquemila anni. Il vero elemento di disagio, per la strega, era una sola, singola arpia in tutta la sala... che le sorrideva con aria astuta dal suo trono. Una sua parola, e la sensazione di minaccia sarebbe diventata una dura realtà; si poteva dire che questa fosse decisamente una prova del fuoco. Lo sguardo, inconsciamente, andò a cercare l'aspetto familiare di Saska tra la folla, se fosse stata presente, prima di posarsi sulla sovrana delle arpie, facendo una profonda riverenza.
"Vi ringrazio per il benvenuto anche a nome della mia Matriarca, Prima Silene, e personalmente per la guida che mi avete assegnato. La sua competenza e disponibilità mi sono state di notevole supporto durante la visita di un luogo così diverso dalla mia patria" Aveva già intuito dai discorsi fatti dall'alata corvina negli anni precedenti che nella società delle alate svolgere incorrettamente il proprio compito poteva avere serie conseguenze sociali, ci teneva invece a far fare una buona figura a quella che l'aveva seguita il giorno prima "Credo che il termine che ha usato Lady Saska fosse opprimente. E vedendo la vostra capitale capisco bene perché la nostra avesse fatto un'impressione simile. E' una città spaziosa, dove razze profondamente diverse possono vivere assieme, senza limiti sul vasto cielo; anzi, a voler essere totalmente onesti sembrano quasi due città impilate, una pensata per chi può volare costruita sopra ad una più adatta alle... ein'kethi mi pare le chiamiate... ma in entrambe le parti c'è modo per l'altra parte di arrivare, di svolgere i propri compiti e di soddisfare i propri desideri." Certo, se uno non fosse in grado di volare sarebbe una grande fatica frequentare le guglie della città alta, ma questo pensiero venne tenuto per se dall'incantatrice "Penso che avremmo molto da imparare dal vostro esempio, restando nei limiti di ciò che possiamo mettere in pratica. Tuttavia, per quanto mi piacerebbe parlare dell'architettura e della... rigida applicazione delle regole stabilite..." lo sguardo era fisso sulla regina, come per ostentare spavaldamente l'assenza di timore nei confronti delle altre presenti "Immagino sia di vostro interesse parlare di faccende più ufficiali riguardo il futuro dei nostri rapporti; mi sbaglio?"