GDR Ai confini del mondo [Kalassia]

Enichaos

Spam Master
Il Duca sospirò... sperava di capire di cosa avessero bisogno, invece si era trovato davanti un muro nanico che non gli stava fornendo informazioni su cui fare leva; e gli dispiaceva, perché una volta tornato indietro e comunicata la non disponibilità dei nani, sapeva bene a chi sarebbe stata affidata l'annessione del luogo.
"Nobile Manodiferro, temo che sottovalutiate la determinazione della Matriarca; tuttavia credo che accetterò la vostra ospitalità ed il vostro consiglio. Forse i territori a nord si mostreranno più disposti al Cambiamento"
C'era sempre un tono strano nella sua voce quando diceva quella parola, eppure non pensava di essere molto influenzato dalle dottrine religiose della Madre Cremisi.
Ormai in quel luogo non aveva più nulla da fare, se non avvelenare il pozzo per facilitare le successive operazioni; dubitava sarebbe mai stato lasciato inosservato abbastanza a lungo da farlo senza essere scoperto.
Poteva sempre godersi la loro ospitalità e cercare di carpire più informazioni possibili dalla folla vociante della taverna.
 

Silen

Get a life
Il nano fece spallucce "E che ti aspettavi, Nerone? Che ti facessimo la festa e cantassimo per la gioia di diventare una provincia del vostro regno?" il nano scrutò con aria penetrante il suo ospite "Dì un pò, supponiamo, per amor di discussione, di scambiarci le posizioni. Tu sei il comandante di un forte in una provincia abitata dai tuoi amici neri e io l'ambasciatore del grande regno nanico. Ora io mi presento davanti a te e dopo averti dato da bere un bel boccale di birra scura nanica mi presento con alcune frasi convolute che alla fin della fiera significano grosso modo: Salve, Neri, sono il vostro re. Accetteresti di buon grado la cosa, o mi manderesti al diavolo? Si sincero, per favore, e non propinarmi una risposta da cortigiano. La pura verità. Ammettilo che mi manderesti al diavolo!" Il nano si diede una manata sulla coscia come a voler sottolineare quel fatto, a suo vedere incontrovertibile.
 

Enichaos

Spam Master
Il Duca lo guardò serio, fisso negli occhi per tutto il discorso.
"d'accordo, facciamo questo piccolo esperimento, per amor di discussione. Io sono il comandante di un piccolo forte arroccato sui monti con una quantità esigua di miei compatrioti in una landa assediata dai Caduti. Lascio la sicurezza del forte a mio rischio e pericolo per procurarmi qualsiasi cosa che non si possa trovare all'interno di cui posso aver bisogno; stesso sono costretti a fare i miei compatrioti. Difendo il forte con quel poco che ho a disposizione quando i caduti si spingono fino a qui, le loro perdite sono irrilevanti anche quando sono la maggioranza, per me sono vitali anche due sole paia di mani in più. Arriva un ambasciatore del grande regno nanico, che so benissimo potrebbe arrivare con migliaia di uomini armati entrando in città con uno schiocco di dita, ma non lo fa; so anche che il regno nanico è esteso, stabile, e mi accenna al fatto che stanno anche stringendo alleanze con altri regni. Ma so anche che nel regno nanico ci sono altre razze, sebbene non la mia, ridotte in schiavitù. La cosa ammetto che mi puzzerebbe un po' di fregatura. Non sorrida, nobile Manodiferro, non ho finito. L'ambasciatore nanico mi offre un boccale di birra scura nanica, convinto che sia il meglio sul mercato; io gli rispondo che è buona, ma manca di retrogusto fruttato e ci vorrebbe un luppolo essiccato a freddo, non per scortesia ma perché è così che ci piace la birra; quello rimane colpito dall'idea anziché offeso, e si fa tutta una serie di giri di parole che si riassumono, come detto, in: Salve, Neri, sono il vostro re."
Prese un altro sorso di bevanda, che per lui era già molto forte
"Non farei feste per il suo arrivo, certo che no. E non accetterei di buon grado la cosa, non così passivamente. Avanzerei richieste, chiederei garanzie per la mia gente; non posso fidarmi di un ambasciatore straniero, men che meno nanico, ma avere la protezione di un grande regno contro i Caduti non la escluderei a priori come ipotesi. E, dato che l'ambasciatore nanico nelle sue lunghe e tediose convoluzioni oratorie ha espresso l'apertura a delle contro-richieste... beh, non mi farei remore, chiederei tutto il necessario per la mia gente. La certezza che non verremo ridotti in schiavitù, una temporanea esenzione dalle tasse per permettere di stabilizzare la regione, rinforzare la roccaforte..."
Un breve silenzio prima di concludere "spero di non esservi sembrato troppo cortigiano, ma è difficile escludere completamente quello che sono dai miei pensieri. Sono certo che la Matriarca avrebbe risposto diversamente, l'orgoglio le farebbe fare cose sconsigliabili, ad un ambasciatore tanto impertinente; io sono migliore di così"
 

Silen

Get a life
Thorder Manodiferro si massaggiò il mento barbuto con aria pensosa per qualche istante prima di rispondere "Sai? Effettivamente per essere il comandante di un piccolo forte, parli troppo da cortigiano. Devi entrare di più nella parte" il nano si diede un'altra manata sulla coscia destra, quasi a sottolineare la cosa.
"E, detto fra noi, hai anche tralasciato qualche piccolo particolare di troppo, e detto qualche esagerazione di troppo. Stabile il vostro regno? Suvvia, amico, siamo provinciali è vero ma anche qui è arrivata notizia dei vostri ripetuti cambi di governo e di politica. Tre solo negli ultimi dieci anni a quanto mi risulta. Non ci sono schiavi nani nel vostro regno, dici. Forse è anche vero ma non hai detto che ogni altra razza che abita il vostro regno è in schiavitù. Non qualcuno si e qualcuno no. TUTTI. Molto incoraggiante. Ma il meglio non l'ho ancora citato, no. Gli accenni fioriti ai massacri inutili sono davvero il colmo.
Sai, se il grande regno venisse in pace a offrire aiuto e consiglio, ne diffiderei molto, ma avrei pur sempre la tenue speranza che l'inviato sia animato da un sincero aiuto. Ma se l'inviato in questione viene a dirmi che è arrivato da me nella speranza di ottenere una annessione pacifica per eviare un inutile massacro...beh Nerone, a casa mia questa è una minaccia bella e buona, detta sulla mia porta di casa. E quanta fiducia posso avere in un inviato che fin dalla prima frase ha già minacciato di morte me e la mia gente? Hai parlato di cambiamento ma a me sembrate sempre i soliti drow. Avete molto da imparare in fatto di diplomazia."
 
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