GDR [AC Nuragica] Interviste zona mista - 14ª giornata

Ostrègone

GIF MASTER
Fantacalciaro
Al triplice fischio dell'arbitro Amarolla stringe la mano a Lukács e poi si avvicina verso la curva più calda del Lussu, per riservare un applauso a quei tifosi che non hanno fatto mancare il sostegno durante la stagione. Poi lascia la scena ai propri giocatori, in particolar modo a Bombarda, con indosso ancora la pettorina non avendo preso parte alla gara, e s'incammina verso la zona mista per rilasciare le prime interviste dopo l'ufficiale retrocessione.
L'atteggiamento del mister sardo è piuttosto triste ma composto e il calore delle scorse settimane è stato sostituito da una voce monotona. "La prima cosa che voglio dire ai nostri tifosi e al presidente Bortis è che mi dispiace molto di non aver mantenuto la Nuragica in serie A. Mi assumo tutte le responsabilità per questa retrocessione. È evidente che ho commesso alcuni errori all'inizio del girone di ritorno e quelli hanno condizionato il nostro finale di campionato. È un peccato perché dopo la vittoria contro gli Sfrittoli eravamo fiduciosi e volevamo provare l'impresa, peccato per il rigore ma sono cose che capitano, l'ho detto anche al povero Mezentio che ora è sul prato come se gli fosse caduto il mondo addosso. Dimissioni? Ora come ora non ne voglio parlare, ci incontreremo col presidente il più presto possibile. L'esclusione di Bombarda? Ho ritenuto di dover provare a cogliere di sorpresa il Borussia e mi sono affidato ad altri giocatori, verso cui nutrivo e nutro grande fiducia; per me viene innanzitutto la squadra, il collettivo. Ogni uomo è importante nel mio disegno, lo dico da inizio campionato.
In conclusione, spero che i tifosi abbiano almeno apprezzato la nostra voglia di provarci sempre e di farli divertire, insieme alla correttezza del nostro gioco. Per questo tiferò per Zamato ai playout, mi piacerebbe che una neopromossa rimanesse in A e la sua squadra lo merita per quello che ha mostrato e per come ha fatto divertire i suoi tifosi".
In seguito, i giornalisti si spostano sul prato dove molti giocatori sono ancora lì a tributare omaggi alle curve dei tifosi che non li hanno abbandonati neanche nel momento più nero. Bombarda, serio in volto, dopo aver battuto le mani anche lui, è ora concentrato a consolare un devastato Mezentio sul terreno di gioco; nemmeno risponde alle domande indelicate sui giornalisti riguardanti il suo futuro. Pure un giocatore come Murat, arrivato solo nella seconda parte di stagione, si asciuga le lacrime e si unisce ai reciproci applausi, accompagnato dal conterraneo Monreal. Gattamelata e Manfredi vanno a lanciare le loro magliette verso alcuni tifosi. Hammond rimane con le mani sui fianchi a centrocampo, guardando un Secchi sconsolato seduto in terra con le gambe al petto. I veterani Gonzaga, Longobardo e Siuntio sono vicini ai rattristati Cornero e Cenaia. Suhani ed El Amrani si dirigono mesti verso le spogliatoio.
"Ma il bello del calcio sta anche qui...si può sempre rimediare, no? Ci sarà sempre una nuova stagione per riprovarci: salire, salvarsi, vincere un derby, una coppa o un campionato. La storia non finisce qui" afferma saggiamente Amarolla, dando un sorso all'immancabile fiaschetta.
 
Alto