Prese con delicatezza la mano lunga dell'Arpia, e con grazia e movimento suadente la portò esattamente al centro della sala, vicino a dove adesso stavano danzando i due promessi sposi. Più di una coppia tra le coppie britanniche si girò a gettare un occhio stupito sullo strano assortimento, che intanto si preparava alla danza: come da protocollo (sì, i britannici avevano un'etichetta anche per il ballo) si mise i guanti bianchi che teneva sicuri nella cintola, intanto scegliendo la musica su cui danzare e quindi il tipo di ballo stesso.
Fece un solo cenno al maestro d'orchestra, a cui si era avvicinato Albrecht nel caso servisse un aiuto logistico o una traduzione dal gestuale al parlato: fece segno con indice e medio della mano destra, un semplicissimo "2".
L'Imperatore desiderava il Britannique Waltz n°2.
Una piccola parentesi: per quanto Britannia e la sua corte amasse attorniarsi di regole da far scoppiare la testa anche al peggiore dei conservatori e ritualisti, era pratica comune lasciarsi andare proprio durante quegli eventi mondani, quelle occasioni solitamente di festa in cui la felicità era d'obbligo. Per questo i Britannici crearono per festeggiare una ballo tutto loro che appunto permettesse di scardinare per solo qualche minuto i complessi schemi in cui solitamente vivevano: così nacque il Britannique Waltz.
All'atto pratico, esso era forse una delle uniche danze su tutta Ea in cui vi era un contatto continuo ed effettivo tra maschio e femmina: dove infatti la maggior parte dei balli venivano accompagnati da flauti, liuti ed arpe e la danza si sviluppava attraverso una serie di "fasi" più meccaniche che effettivamente divertenti (tutto per non infangare il senso del pudore), il Waltz era contraddistinto da archi e ottoni e l'uomo teneva continuamente la vita della donna nella propria mano destra, la quale a sua volta si appoggiava alla spalla di lui; ed entrambi procedevano in avanti nella direzione segnata dalla mano sinistra di lui e dalla mano destra di lei, congiunte e strette assieme.
Il ballo era in assoluto il ballo più sfrenato di Ea, forse il più adrenalinico tra quelli accettati nelle corti nobili; era particolarmente indicato per far conoscere a qualcuno la gioia che poteva esserci nel ballare. Il continuo contatto tra le mani dei due poteva rappresentare un problema viste le caratteristiche degli artigli di Silene, impreziositi dalle lamine d'argento che, per quanto eleganti, risultavano sicuramente taglienti, ma fortunatamente l'uso dei guanti imposto dall'etichetta (se Silene avesse avuto il dubbio che l'Imperatore l'avesse fatto proprio per proteggersi dai suoi artigli avrebbe dovuto solo guardarsi attorno per scoprire che tutti gli uomini interessati nella danza li stavano indossando) risolse il contenzioso.
Così, mentre l'orchestra si preparava (tutti conoscevano i Britannique Waltz, molto famosi nell'ambiente musicale per via della loro unicità) e cercava di adattare quanto più possibile lo spartito agli strumenti presenti (c'era una buona diversità, il risultato finale sarebbe stato molto vicine all'originale), Lelouch cominciò a spiegare a Silene i fondamentali. Anche se, alla fine dei conti, i passi erano davvero davvero pochi.
«
Milady, quello che andremo a ballare sarà il Britannique Waltz, un'unicità del nostro paese. La vostra posizione di base è questa: schiena leggermente inarcata all'indietro, mano sinistra sulla mia spalla e mano destra intrecciata con la mia; io invece dovrò tenere la mano destra sulla vostra vita e la sinistra intrecciata alla vostra. Se permettete. » e chiedendo il permesso preparò la posizione base, per poi continuare «
La prima regola è questa: schiarisca la mente, segua il ritmo ed i miei movimenti; e stia rilassata: danzare è più semplice a farsi che a dirsi. »
E senza perdere troppo tempo con spiegazioni inutili il ballo cominciò, e con esso la musica, e con la musica la voce dell'Imperatore, che suggeriva e dettava il tempo da seguire (a sua volta imposto dalla canzone).
«
E 1-2-3, 1-2-3, 1-2-3, 1-2-3, 1-2-3 »
In sé, i movimenti erano davvero semplici: uomo e donna stavano praticamente fermi dal busto in su, muovendo e roteando in senso anti-orario semplicemente usando le gambe. Il movimento iniziava, secondo la prospettiva dell'uomo, facendo un passo in avanti con il piede destro, portava avanti il sinistro rimanendo sull'asse e poi riuniva il piede destro a quello sinistro; la seconda parte di un singolo giro invertiva l'ordine, ovvero l'uomo faceva un passo indietro col sinistro, con un singolo movimento portava avanti il destro mentre roteava i lcorpo e poi riuniva il sinistro al destro. La donna semplicemente specchiava i movimenti: dove l'uomo usava il destro lei usava il sinistro e viceversa.
È giusto precisare come quando si parla di "avanti" e "indietro" si intenda un movimento netto della coppia che comunque viaggia su di un'asse né verticale né orizzontale, bensì curva: tant'è che tutte le coppie dei nobili di Britannia roteavano letteralmente attorno alle due coppie centrali formati dagli sposi e dagli imperatori.
Vissuto, il ballo era esuberante, bello, arieggiante appunto, ed il costante movimento di rotazione lo rendeva vorticoso, entusiasmante: era probabile che Silene non avesse mai visto quel suo soffitto nel modo in cui ora poteva vederlo impossessata dalla danza.
Ma tornando ai movimenti dei due, Silene si dimostrò un'allieva attenta e scattante: dopo aver errato le fisiologiche prime cinque o sei ripetizioni cominciò lentamente ad apprendere il movimento base e passate la ventina sapeva già destreggiarsi più che dignitosamente. Certo, buona parte del lavoro la faceva la sua naturale agilità e la sua spropositata forza, qualità che davano alla coppia uno slancio nettamente più energico rispetto agli altri, eppure mai fuori tempo. Dal suo canto, l'Imperatore non era da buttare: torreggiava su Silene col suo quasi un metro e novanta e temprato da anni di addestramenti militari privati di scherma e giostra sapeva gestire la forza sovrumana dell'arpia, tenendo dignitosamente il passo ed anzi non perdendo mai il controllo della coppia.
Il tutto aveva un'atmosfera magica: la musica iniziava delicatamente, come delicatamente avevano imparato a danzare i due, crescendo d'intensità emotiva ed anche tonale assieme alla sintonia di Meridione e Britannia. A 1.30 però vi era la prima grande variazione: gli uomini dovevano prendere per la vita le donne e sollevarle in aria con delicatezza e cura, per poi riaccompagnarle a terra e riprendere con le classiche ripetizioni.
«
Non temete e seguite la musica. » disse per metterla in guardia. Non sapeva che idea avessero le Arpie di intimità o di contatto uomo-donna e solitamente una fanciulla inesperta al Waltz poteva uscirne leggermente ferita nella virtù proprio per quel breve momento che le donne passavano totalemtne tra le braccia degli uomini (a dire la verità, molti dei porci nobiluomini prendevano anche vantaggio della cosa, cercato palpate improbabili che ovviamente avrebbero offeso anche una signora navigata) e perciò temeva che Silene poteva avere rimostranze all'atto.
Ma se lei avesse dato il suo benestare tacito avrebbero eseguito solo leggermente in ritardo il movimento (dovuto ad un inziiale stordimento di lei) ma il risultato finale sarebbe stato incredibile: in aria e tra le braccia dell'Imperatore pareva un angelo. Non il demone d'inferno che la nobiltà britannica temeva.
La seconda grande variazione entrava assieme al basso tuba, circa 2.25: tutti si slegavano, i corpi smettevano di rimanere stretti tra di loro e cominciava una parte se si vuole "più tradizionale": prima i due ballerini roteavano attorno ad un'asse identificato dal contatto creato dai loro avambracci (destro di entrambi), poi, quando riattaccavano gli archi, ci si inchinava, gli uomini con semplicemente un inchino abbassando il capo ed andando lentamente indietro col sedere in modo da abbassare anche la schiena, e le donne abbassando la testa e sollevando lievemente i lembi delle gonne, che se tra la nobiltà britannica erano ampie e pompose per Silene era semplice ma non meno apprezzabile. Capì subito anche qui l'arpia.
E quando poi la musica riprese, ripresero anche loro con ancora più foga, ancora più svago, ancora più danza. Tutto finì assieme al caput secco con cui terminava il N°2: scroscianti applausi da pubblico umano e non umano, addirittura da qualche arpia, ancora incredula di vedere la Prima interessata alle materie delle prede.
«
Dunque, vi ho convinto, Lady Silene? » disse, scherzoso.
(come si può evincere è un Waltz. In particolare mi sono ispirato al Viennese Waltz, che è veloce il doppio rispetto ai valzer più tradizionali. Sotto un video che ho usato come materiale di studio ahahah).
View: https://www.youtube.com/watch?v=k8gileEp9Yo