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Report Turno 9 - 1190/1193

Italia

Repubblica di Venezia

Il Doge Michiel esce dal quadriennio con un importantissimo trattato di alleanza difensiva con l'Impero Romano d'Oriente, che prevede anche l'acquisto veneto della regione della Dalmazia, facendo la felicità delle famiglie feudali. Nel frattempo gli editti riguardo la riforma urbanistica accoglie una sostanziale uniformità di pareri, dal momento che si trattava di garantire nuovi privilegi o posti di prestigio che andavano ad arricchire tutte le più importanti famiglie. Contemporaneamente un censimento viene indetto, resosi ormai doveroso dopo la riforma urbanistica che andava a toccare anche i territorio fuori dalla Laguna, e viene promossa una grande opera di ingrandimento delle città di Venezia e San Rebbo di Tiro. Rotte commerciali sono stipulate con il Grande Maghreb, sottolineando la continuità dei rapporti commerciali tra Ibn Rushd e il Doge, e con il Basileus, tra cui una straordinaria fornitura di cibo per Costantinopoli. Infine un emporio commerciale è costruito ad Esfahan, presso i Selgiuchidi, segno della grande fortuna di Venezia nel commercio con i popoli musulmani, e un altro a Santatoga in Georgia.

Repubblica di Genova

Tutto è tranquillo a Genova, un grande censimento porta rinnovata liquidità nelle casse statali mentre la flotta viene ingrandita, per la felicità delle famiglie nobili con interessi nella carpenteria. Le poche rotte creano qualche mugugno, ma il commercio continua il suo corso anche senza lo stato che se ne interessa. Sarebbe stato tutto sommato un quadriennio buono, se non fosse che proprio sul finire del 1192 il console si trova a dover fronteggiare un problema non da poco.

Era ormai circa un anno che per la Liguria girava un certo Sebastiano da Savona, una sorta di eremita che si diceva fosse stato espulso dall'Abbazia di Bobbio. Egli predicava la povertà assoluta del clero e uno stile di vita comunitario. Da quello che si sapeva non era un sacerdote ordinato, ma il popolino ne era affascinato e in breve riuscì a farsi un bel seguito. Verso la fine del 1192, accompagnato dal suo esercito di pezzenti, Sebastiano si ritrovò a Carignano, quartiere di Genova dove c'era la Casa Templare. Venuto a conoscenza che nella locale parrocchia di San Giacomo veniva raccolto denaro in cambio della salvezza all'anima, si infuriò ritenendo la pratica un insulto a Dio. Il popolino, fomentato dalle dure parole di Sebastiano, assalta la Casa Templare. L'ovvia inesperienza dei rivoltosi, nonchè l'equipaggiamento nulla, fa risolvere il tutto con una facile respinta delle poche truppe templari di guarnigione. Molti vengono arrestati per ordine del console Grimaldi che vuole dare un chiaro segno al Papa circa la tolleranza dei credi ereticali. Sebastiano, pero', riesce a fuggire e con lui buona parte della sua armata "povera". Durante tutto il 1193 riesce sempre a sfuggire agli ufficiali della Repubblica, portando il suo pensiero fino alla città di Asti e il suo contado.

Repubblica di Toscana

Cecco Buondelmonte, nella sua posizione di gran console di compromesso tra le grandi fazioni che muovono la politica toscana, decide di compiere una politica di ampio respiro, tentando di risolvere, soprattutto, i problemi circa le risse tra le varie consorterie di nobili. Un editto sull'ordine pubblico pone uno sguardo repressivo alla questione, mentre l'istituzione di alcuni titoli riguardanti le arti e le abilità manuali crea un nuovo campo di competizione. Gli scontri paiono diminuire, ma impossibile se capire si tratti solo di una conseguenza momentanea alle misure più dure intraprese o un reale cambiamento. Nel frattempo rotte vengono effettuate con Venezia, un censimento è bandito e un trattato commerciale con il Ducato di Milano pone le basi per una normalizzazione dei rapporti con la nobile famiglia dei Torriani.

Ducato di Milano

Il Duca Jacopo Torriani ha tutto bene in mente, la direzione è quella di un potenziamento dell'amicizia con la dinastia dei regnanti francesi, i Capetingi. Numerosi colloqui con nobili francesi, infatti, rinsaldano ancora di più i buoni rapporti tra i due regni. Analogamente il matrimonio con Maria Clermont-Auvergne, figlia del Conte di Alvernia, feudatario di Re Bernardo, pone anche un sigillo di "sangue" alla vicinanza del Duca alla Francia. Se un matrimonio è celebrazione di vita, anche la morte fa visita al Duca Jacopo I. Proprio durante una battuta di caccia, infatti, a cui aveva invitato il marchese del Monferrato, suo figlio e Pietro d'Aosta, il marchese Guglielmo V cade da cavallo e, a causa della sua grave età, muore per le complicazioni della caduta. Si tratta di un grande lutto, il figlio Corrado prende immediatmaente il posto del padre e si affretta a rinnovare l'omaggio al duca Jacopo dichiarandosi suo fedele servitore.

Trattati commerciali con Toscana e Siena portano nuovi guadagni nelle casse del Duca, mentre un editto sul commercio pone le basi per una sua regolamentazione e aumento di efficacia. Un censimento, inoltre, viene bandito. Fallisce, invece, il tentativo di formare una lega difensiva tra tutti gli "stati" italiani. Se le intenzioni sono visibilmente buone, il Duca deve rassegnarsi alla dura real-politik fatta di intrecci di influenze e interessi, molto spesso, in attrito.

Da segnalare che un tale Goffredo di Brienno, ameno borgo sul lago di Como, trasferitosi nella repubblica di Siena ha fatto un certo successo con i suoi affreschi nella cappella del nuovo monastero benedettino di San Sergio presso il borgo di Manciano. Inoltre un manuale di scherma medievale, scritto dal maestro di scherma personale del Duca, ha un certo successo in ambito nobiliare e presto travalica i confini del ducato portando prestigio e onore alla famiglia Torriani.

Malelingue, infine, speculano sulla vita privata del Duca parlando dei suoi grandi appetiti sessuali. Oltre alla sua discreta dote di bastardi, infatti, in questo quadriennio gli nascono due figli: un figlio, Martino, e una figlia, Benedetta. Sicuramente un buon risultato, con Jacopo che può contare ora su un erede diretto.

Repubblica di Siena

La movimentata vita politica interna senese vede passare una legge discussa come quella che vedeva l'istituzione di arti mercantili, vera e propria vittoria del console Piccolomo da Montone. La nuova vocazione mercantilistica della città toscana è chiara anche dal trattato commerciale con re Ramòn I a cui segue, anche, una garanzia spagnola sull'indipendenza senese. Una mossa che crea consenso quasi unanime, a parte proprio qualcuna delle famiglie legate al Piccolomo che pongono qualche protesta a causa della loro vicinanza all'Impero, potenza estera a lavoro favorita e che vedono di cattivo auspicio un inserimento della Spagna nei giochi di potere italiani. Nonostante questo è un quadriennio favorevole alla piccola repubblica.

Il Monastero di San Sergio è costruito e donato a monaci benedettini; durante la cerimonia di consacrazione era presente il cardinale Giordano di Ceccano, camerlengo della Curia, che dopo aver nominato Francesco di Montalcino abate ne ha garantita una prossima elezione cardinale quando sarà necessario rimpolpare le fila dei cardinali.

Regno di Sicilia

Re Serlone sembra essere il degno erede di suo padre, amato dal popolino musulmano e rispettato dai feudatari normanni, soprattutto dopo la rivolta di Calabria fallita, guida il suo regno con mano ferma. Palermo viene ampliata, anche con la costruzione di un mercato proprio nella zona della città dove già mercanti arabi, genovesi, pisani e veneziani erano soliti trovarsi. In Calabria, poi, l'antica città di Mileto, luogo di nascita di Re Ruggero padre di Guglielmo, viene sostanzialmente ricostruita e fornita di una cinta muraria. Si tratta di una vera e propria rinascita per la città, che dopo il suo periodo di massimo splendore nell'antichità era stata destinata ad una certa decadenza culminata con il terremoto del X secolo.

Un trattato difensivo con la Sardegna mostra che i rapporti con l'ex feudo si sono mantenuti molto buoni, mentre rotte commerciali vengono stipulate verso Bisanzio e con l'Ordine del Tempio. Si segnala anche un ampliamento della flotta. Un censimento, infine, viene bandito portando nuova liquidità nelle casse degli Altavilla.

Regno di Sardegna

Re Teofilo si occupa di amministrare il regno, effettuando un censimento, potenziando la flotta e stipulando una rotta con la Repubblica di Siena. Nuove truppe sono arruolate mentre un trattato difensivo con la Sicilia pone una sostanziale garanzia all'indipendenza del piccolo regno insulare. Tutto pare andare bene, se non fosse che alcune malelingue rumoreggiano sulla difficoltà di Teofilo di avere un erede. Alcuni parlano di una maledizione, forse ereditata dal Giudice Costantino, primo Duca di Sardegna, e forse aggravata dalla condizione di figlio bastardo del Teofilo. Il Giudice Costantino II Lacon-Gunale, dopo aver abbandonato la sua sostanziale neutralità, è tra quelli che più propaganda l'inettitudine del re. Il fatto non sfocia mai in una sfida diretta al re, ma Pietro I Spano, in nome della fedeltà all'unico re di Sardegna, ha sfidato a duello Costantino. I due, nonostante il parere contrario del vescovo di Cagliari, hanno brandito le spade per difendere il proprio onore. Fortunatamente nessuno dei due è rimasto ferito e il duello si è concluso in uno spettacolare pareggio. E' tuttavia certo che Teofilo dovrà darsi da fare per acquisire la fedeltà di Logudoro e risolvere questa questione prima che la violenza feudale possa trascinare la Sardegna nell'anarchia.

Chiesa Romano Cattolica - Patrimonio di San Pietro

Il quadriennio è dedicato, sostanzialmente, alla sistemazione della Curia dopo l'elezione del nuovo papa Stefano X. Con il Concistoro del 1192 vede prese alcune importanti decisoni.

Le seguenti personalità ecclesiastiche sono insignite del titolo di cardinale di santa romana chiesa.

- Haakon Bellachioma (figlio bastardo di re Sigurd di Norvegia), con la diaconia di Santa Maria in Domnica
- Gilbert Hèrail, Maestro di Gerusalemme, membro dell'Ordine del Tempio, come rappresentante ufficiale dell'Ordine del Tempio nella Curia
- Soerio Anes, Patriarca di Lisbona
- Eudes di Sully, vescovo di Parigi, con il titolo di Sant'Eugenio (nuovo titolo presbiteriale collegato alla nuova chiesa di Sant'Eugenio, voluta da papa Stefano per onorare la memoria di papa Eugenio III)
- Arduino di Valperga, vescovo di Torino, con la diaconia di Sant'Eustachio
- Giacomo Cesarini, con il titolo di Santa Prassede, proveniente da una famiglia nobile romana
- Gandolfo, abate del monastero di San Sisto a Piacenza, membro dell'ordine benedettino, con il titolo di San Pietro ai Vincoli
- Francesco di Montalcino, abate del monastero di San Sergio a Manciano, membro dell'ordine benedettino, con la diaconia di San Teodoro

Inoltre istituisce una nuova suddivisione dei cardinali legati pontifici ai quali consegna il compito di iniziare immediatamente una missione pastorale affinchè il papa possa ricevere rapporti dettaglia da ciascun regno:

- Confermato Ottaviano Poli per la Francia
- Guy Parè per la Sicilia
- Ugo Bobone per Venezia
- Gregorio Bobone per l'Ordine del Tempio
- Knut Reventlow per la Scandinavia
- Enrico di Sully per l'Iberia
- Pietro Diana per il Sacro Romano Impero

Giordano di Ceccano viene inoltre insignito del titolo di cardinale Camerlengo. Stefano X, poi rinnova il titolo di cardinale Decano, accompagnandolo ai titoli di Protopresibtero e Protodiacono, indicando come la carica dovrà essere da ora in poi assegnata al cardinale di più vecchia nomina di ciascun "rango" cardinalizio. Così Guglielmo di Blois diventa cardinale Decano, Guglielmo di Champagne Protopresbitero e Giacinto Bobone Protodiacono.

Per il resto si tratta di ordinaria amministrazione. Si segnala anche la morte dei seguenti cardinali:

- Pietro, titolo di San Pietro in Vincoli, nato a Roma
- Rufino, titolo di Santa Prassede, vescovo di Rimini, nato a Rimini
- Giovanni Barrata, legato pontificio per la Sicilia, nato a Roma
- Giovanni Malabranca, diaconia di San Teodoro, nato a Roma
 

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Europa occidentale

Regno di Francia

Sono anni di grande attività per re Bernardo. Soprattutto sul fronte diplomatico dove, sostanzialmente, chiude i fronti verso la Normandia e l'Inghilterra. Si tratta, anche se per motivi differenti, di due accordi di portata storica. Con il Patto di Bayeux, infatti, firma un trattato di alleanza con il Regno di Bretagna Normandia e si vede riconosciuta, da parte della dinastia dei Plantageneti, il titolo di "Protettore dei Franchi" ammettendo una certa superiorità, seppur tra pari, dei re capetingi sulla dinastia franca dei Plantageneti. Il Trattato di Calais, invece, vede la rinuncia da parte inglese degli ultimi territori sulla terraferma (la regione del Ponthieu) ad eccetto della città di Calais e un'alleanza militare tra le due dinastie. Al Trattato segue, infine, il matrimonio tra re Bernardo stesso e Costanza, figlia di Re Riccardo di Blois. I due si danno subito da fare, nel quadriennio infatti nascono alla coppia ben quattro figli. Due maschi, Luigi e Carlo, e due femmine, Cecilia e Elisabetta. La figlia del conte di Alvernia, Roberto VI, inoltre convola a nozze con il duca di Milano avvicinando ancora di più il ducato lombardo alla corona francese per tramite dei vassalli di Bernardo.

Sul fronte interno la costituzione del corpo dei Paladini, rivolta soprattutto ai nobili cadetti senza terra e titoli, come guardia privata reale crea grande consenso. Le famiglie nobili riescono così a risolvere molti dei problemi dinastici e ereditari e non sono poche le manifestazioni di fedeltà verso il re capetingio. All'alba del 1193 circa 1000 uomini compongono questa nuova guardia reale, sono tutti giovani nobili fedelissimi a re Bernardo.

Si segnalano anche la costruzione di un grosso castello in Provenza, immediatamente donato dal re al suo vassallo Raimondo V, e lavori di ristrutturazione del Monastero di Citeaux, fatti all'insegna dell'appoggio ufficiale che il regnante francese da al potentissimo ordine dei cistercensi.

Regno di Bretagna e Normandia

Re Goffredo si muove bene nella politica estera, il già citato Patto di Bayeux crea un grande legame con la dinastia capetingia mettendo al sicuro l'indipendenza del suo regno. Contemporaneamente con un trattato di alleanza militare si lega anche all'Inghilterra, creando una sorta di area franco-normanna alleata. Nel 1191 viene celebrato il matrimonio tra Arturo, erede al trono, con sua cugina Aloisia. Il matrimonio è stato celebrato dal vescovo di Rouen in persona, che ha dato il suo permesso al matrimonio nonostante la vicinanza del legame di parentela. Arturo è subito consapevole dei suoi doveri matrimoniali, e alla fine del 1193 è registrata la nascita di due figli: Guglielmo e Matilde.

Alla corte di Rouen giunge anche un messo ufficiale della famiglia bretone dei Penthievre, da sempre fieri rivali del dominio plantageneto, che consegna al re una spia colta in flagranza di reato. Questa, spiegano i Penthievre, tentava di aizzare una rivolta contro re Goffredo arrivando anche a tentare di convincere i Penthievre a farvi parte. Infine un censimento viene disposto dal re, mentre una casa templare è costruita in Bretagna.
 

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Sacro Romano Impero

Ducato di Svevia

E' un quadriennio pacifico per la combattiva dinastia Hohenstaufen. L'Imperatore Federico I, infatti, indice un censimento e attua alcune migliorie alle sue regioni, tra cui una diffusione capillare e sistematica del sistema agricolo a rotazione triennale. Federico si occupa anche di un certo rinnovamente urbanistico, contribuendo alla sostanziale ricostruzione di Francoforte, già famosa città durante l'epoca carolingia. Una nuova cinta di mura viene costruita e interi quartieri sono annessi al nucleo originario. Dopo anni di guerre pare che per Federico sia arrivato il tempo di godersi la sua pensione dorata ma l'ineluttabilità della Storia è sempre dietro l'angolo: il 23 Dicembre del 1193 Federico III di Svevia (o Federico I del Sacro Romano Impero) muore durante una battuta di caccia colpito da un cinghiale impazzito. L'età avanzata, oltre 70 anni, non gli permette di recuperare dalle ferite condannandolo così all'oblio eterno.

Si tratta indubiamente di un grosso evento che lascia il Sacro Romano Impero tutto nell'incertezza. Immediatamente il figlio Federico, appoggiato dal fido alleato re Federico I di Boemia, si dichiara legittimo erede del padre e cinge la corona di Svevia come Federico IV. Non si sa quali saranno le sue intenzioni per il futuro, ma sicuramente i legami con Ungheria (la madre di Federico IV è Sofia Arpad) e con la Sicilia (per tramite del fratello minore del nuovo duca) potranno essere decisivi per capire quali saranno le ambizioni del figlio di uno dei più grandi condottieri degli ultimi anni. Fatto sta che all'alba del giorno di Natale del 1193, Federico IV parte con la salma di suo padre verso Aquisgrana dove il corpo verrà tumulato assieme alle salme degli altri imperatori.

Ducato d'Austria

Il giovane duca Enrico III si dedica soprattutto alla politica interna. Il matrimonio con Eva del Tirolo, figlia del locale conte, gli permette ora di sperare in una discendenza maschile e di sistemare i piccoli screzi presenti con il suo vassallo. L'esercito reale viene aumentato con l'arruolamento di alcune truppe, mentre una miniera è aperta nelle montagne del Tirolo per garantire l'estrazione di oro dalle ricche vene. Si segnala, infine, l'apertura di una casa templare.

Ducato delle Basse Fiandre

Duca Goffredo si dimostra un sovrano da subito molto ambizioso e con molte idee ben chiare in testa. Con l'editto Tolerantie Finale, infatti, tenta di risolvere il problema dei suoi sudditi di lingua tedesca. LA minoranza, presente nella Frisia, infatti viene obbligata a prestare serivzio presso i campi delle Basse Fiandre. L'obbiettivo è quello di premiare i più volentorosi con dei premi in denaro o terre e di favorire un immigrazione degli immigrati tedeschi negli altri territori olandesi. E' chiaro che un processo di integrazione è in atto, molti braccianti o uomini senza terre, infatti, hanno preso l'occasione per avere una nuova opportunità. Dall'altro lato della medaglia, pero', resistenze minori vengono dai proprietari terrieri olandesi, preoccupati dal frazionamento del territorio, e da alcuni contadini tedeschi, molto legati alla loro terra d'origine e restii a trasferirsi lontano.

Il Duca si inserisce anche in questioni più prettamente economiche, mostrando una discreta vena mercantilistica. L'editto Collegio Artifciis, infatti, istituisce delle sorta di corporazioni dei mestieri e delle arti. Inoltre un censimento viene bandito.

L'evento pero' sicuramente più sentito è quello del matrimonio tra Edvige, figlia del Duca, e Sigurd, un figlio bastardo di re Sigurd di Norvegia. E' chiara la volontà del duca di guardare a potenti alleati verso nord, forse anche in funzione di un futuro con una maggiore influenza su Aquisgrana e l'intero apparato imperiale. Si segnala anche l'arrivo a corte di Giovanni di Palermo, un siciliano esperto di armi. Interessante, inoltre, l'attività del fratello del duca, Alberto di Louvain, cardinale presso la Santa Romana Chiesa che nel 1192 termina il suo "Lettere d'Anversa", un documento che secoli dopo sarà di fondamentale importanza per ricostruire l'organizzazione del clero nelle Fiandre durante il XIII secolo.

Marca di Brandeburgo

Il Magravio Ottone prosegue con la sua politica diplomatica basata sui matrimoni dinastici presso i suoi vicini. Alberto Wettin, margravio del Meissen, convola a nozze con Elisabetta, figlia di Ottone I. Notevole, anche, la costruzione di un emporio commerciale di Novgorod che mostra tutto il rinnovato interesse per il commercio della dinastia brandeburghese.

Durante il quadriennio, a dimostrazione di questa nuova politica del margravio, Ottone I si occupa anche di indire un censimento, stipulare alcune rotte commerciali e firmare un redditizio trattato commerciale con l'amico regno di Polonia. Editti sulla regolamentazione e conservazione del pescato e una bonifica delle paludi dell'Elba sono altri due grandi successi del duca, che decide di incrementare la produzione di cibo, nel primo caso, e di creare nuove possibilità di sfruttamento nella seconda.

Da segnalare anche la nascita di due figlie femmine (Adele e Marianna) ad Ottone, figlio di Ottone I, e sua moglie Riccarda della dinastia danese dei Munso.

Ducato di Sassonia

Il quadriennio si svolge in assoluta tranquillità, senza che il duca Enrico IV Hohenstaufen si preoccupi di fare un granchè. La notizia della morte dell'Imperatore, suo cugino di primo grado, pero', lo costringe a muoversi. Uscendo dall'immobilismo, Enrico IV da una grande prova di forza muovendo lui e una scorta di 1000 cavalieri verso Aquisgrana. Pare che lì intenda incontrare il figlio di suo cugino che si dice si stia dirigendo verso la capitale imperiale.

Altri feudi

Nulla di rilevante accade negli altri feudi, si segnala unicamente che re Federico I di Boemia è immediatamente partito verso Aquisgrana, avendo molti interessi a trattare con gli Hohenstaufen una successione imperiale. Più cauti, invece, il margravio del Meissen, ormai sotto influenza del suo vicino brandeburghese, e il ducato di Carinzia.
 

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Penisola Iberica

Regno delle Spagne Unite

Il più grande successo di Ramòn I è sicuramente quello di porre sotto la propria sfera di influenza la piccola Repubblica di Siena. Garantendone l'indipendenza, infatti, ora ha la possibilità di arrivare fino in Italia e data l'importanza strategica di Arborea potrebbe aprire degli sviluppi strategici non indifferenti.

Un censimento viene bandito, mentre alcune rotte commerciali con Siena sono stipulate e alcuni miglioramenti nelle regioni di Leon e Salamanca. La costruzione rende più affabile anche la famiglia feudataria locale, i Castilla, che pare gradire molto l'aumento di produttività del cibo nelle loro terre. L'editto sui Fueros, inoltre, ribadisce gli impegni già presi dalla madre di Ramòn I, la regina Petronilla, e nelle Spagne Unite, a buon diritto, si può dire che la convivenza tra musulmani, ebrei e cristiani pare reggere bene. Facile, pero', immaginare i mugugni da Roma.

Infine Dolce, figlia di Ramòn, si reca ad Arborea presso i nobili sardi locali. Soggiorna per quasi un anno, fino a quando non dichiara il suo matrimonio con Costantino Iscarpa, figlio di Barisone Iscarpa, il più importante feudatario rimasto ad Arborea dopo l'estinzione della famiglia giudiciale. La mossa crea una totale fedeltà della nobiltà sarda arboretana alla corona delle Spagne Unite. Falliscono, invece, i ripetuti tentativi di re Ramòn di avere altri eredi, l'età della moglie ormai quarantenne rende molto difficile il dispiegarsi del mistero della vita.

Ordine del Tempio

Le più grandi soddisfazioni i templari le hanno a Roma, dove il nuovo papa Stefano X sceglie Gilbèrt Heraill, maestro di Gerusalemme, come primo templare cardinale. La grande influenza assunta dai Templari negli affari della Chiesa è anche testimoniata dall'invio di 27 cavalieri dell'Ordine che si mettono a totale disposizione di papa Stefano X diventandone l'efffettiva guardia del corpo. Altre case templari sono costruite in Bretagna, Austria, Danimarca e Svezia aumentando poi ancora di più i contatti che l'Ordine sta intrattenendo con l'area scandinava e imperiale.

Intanto il Gran Maestro Robert de Sable si occupa anche del patrimonio dell'ordine in Iberia con la costruzione di un castello nell'Estremadura mentre alcune rotte sono stipulate sia in Portogallo che nel Vicino Oriente.

Si segnala infine l'invio di alcune truppe presso il Regno di Granada, dove si stanzieranno in aiuto dell'esercito degli alleati arabi. Proprio queste truppe avranno subito il loro bel da fare nel difficile compito di tenere a bada una rivolta nella regione di Cordoba.

Regno di Granada

Il quadriennio inizia male, una rivolta di alcuni arabi musulmani ferventi, e stranamente equipaggiati con armi di tutto rispetto, tiene sotto scacco la regione. Quasi 2000 uomini , infatti, hanno gioco facile con il grosso dell'esercito di re Ahmed disposto a Granada. Solo il tempestivo arrivo delle truppe templari alleate, che dovevano già giungere da precedenti accordi. Il comandante templare in carica non si fa prendere dalla paura e con l'aiuto anche di alcune milizie di cristiani, sia arabi che spagnoli, in poco più di due mesi riescono a piegare la resistenza con perdite tutto sommato contenute. La determinazione del drappello templare è esemplare, a fronte di soli 9 cavalieri templari, più di 1800 rivoltosi sono sconfitti e i restanti si danno alla macchia o vengono arrestati.

Sul fronte intero, quindi, sommovimenti che dimostrano che re Ahmed non ha esattamente la situazione sotto controllo. La sua fortuna sono la già numerosa componente di nobiltà araba convertita, ormai quasi la maggioranza, e l'appoggio di convenienza degli spagnoli che sotto il nuovo regime hanno sicuramente maggiori possibilità di prosperare. Permangono pero' sacche di resistenza. Re Ahmed, pero', si dimostra lungimirante e attua una politica bifronte: da una parte garantisce i privilegi feudali istituendo una vera e propria monarchia feudale (con l'istituzione dei titoli di Conte di Valencia e Marchese di Cordoba), dall'altra si mostra al popolino come generoso benefattore organizzando banchetti e facendo donazioni di cibo gratuite.

Da segnalare, inoltre, la presenza di delegati arabi al funerale di papa Sergio V. Il viaggio ha fatto scalpore a Roma dove mai prima d'ora si era visto un arabo convertito e, ufficialmente, accettato dalla Chiesa come proprio fratello.
 

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Africa

Jumhuriya del Grande Maghreb

Il vecchio Ibn Rushd, sceicco della Repubblica, si impegna grandemente dopo i decenni di grandi sommovimenti. Dopo aver stipulato svariate rotte con Venezia, ormai partner commerciale primario del Maghreb, si occupa soprattutto di politica estera ponendo una garanzia all'indipendenza dell'Impero del Mali. L'accordo con il faamas del Mali è fatto nell'ottica, soprattutto, di porre un freno all'aggressività di Kanem-Bornu che ormai da decenni minaccia il Mali. Di contro il faamas è costretto a fare alcune concessioni, tra cui la costruzione della città maghrebina di Dar al-Dhahab nella regione di Burkina.

Ibn Rushd, comunque, non dimentica la politica interna. Un editto aumenta la tolleranza verso i dhimmi (ossia i popoli del libro: ebrei e cristiani), mentre di riflesso alle rivolte anti-templari a Cordoba un altro editto promette a chi vorrà immigrare nei territori del Maghreb donazioni di terre. La mossa riesce nel suo intento e nei quattro anni molti, impauriti dalla dura repressione templare, attraversano lo Stretto di Gibilterra per divenire cittadini della Jumhuriya. Di contro, pero', alcune ale più oltranziste della Majlis (l'assemblea che governa il paese) protestano vivamente per le concessioni fatte agli infedeli. Per ora rimangono solo proteste a voce e non sfociano in manifestazioni di dissenso più o meno violente.

Lo Sceicco, inoltre, si occupa anche di quella che è la sua vera occupazione: la filosofia. La pubblicazione del Kitab fasl al-Magal. Il libro è un grandissimo esercizio di stile in cui l'idea della scuola giuridica malikita di libera interpretazione del Corano e delle fonti giuridiche primarie viene portata all'ennesima potenza. Nell'Accademia Araba di Fez gli hanbaliti oppongono a questo le loro tesi che rifiutano l'allegorismo in favore dell'interpretazione letteraria. I dibattiti che seguono sono infuocati ma rimangono sempre in ambito accademico non portando, per ora, altre conseguenze. Il Kitab fasl al-Magal, in breve, supera i confini della Jumhuriya per arrivare sino in Europa (a Venezia si segnala già una traduzione in latino) e a Baghdad dove il Califfo lo legge e lo fa studiare nella Bayt al-Hykma.

Emirato di Tunis

Il più grande successo dell'emiro Nassib è la conquista delle isole ad occidente del Sultanato del Takrur. Completamente disabitate, ma famose tra i geografi arabi per la presenza di numerose saline naturali, le isole di Aulil divengono un possedimento dell'Emiro che grazie anche all'appoggio della Jumhuriya e del Takrur può cominciare ad inviare coloni da Tunisi.

Un censimento è bandito; ma tra gli eunuchi di corte circola una strana voce: pare che l'Emiro desideri un erede ma l'età della moglie non gli permette di avere molta fortuna, sul finire dell'anno alcuni dicono l'emiro abbia rivolto le proprie attenzioni più su una giovane schiava berbera.

Sultanato di Al-Misr

Per Yussuf I si tratta di quattro anni di sostanziale tranquillità. Un matrimonio tra sua figlia Rawda e il califfo di Baghdad in persona fa capire benissimo la comunanza di intenti, e l'amicizia, tra il Sultano e il Califfo. Pare, inoltre, che il Califfo abbia legittimato Yussuf per un intervento nel Levante.

Per il resto si tratta di ordinaria amministrazione, con alcune rotte, la costruzione di due miniere d'oro nella Nubia e arruolamenti per potenziare l'esercito di terra.

Impero del Mali

La garanzia posta dal Grande Maghreb crea qualche scompenso nella politica interna maliana. Il faamas, e i clan più vicini a lui, paiono essere ben disposti ad un'amicizia con i potenti vicini del Maghreb ma altri, animisti più oltranzisti, la rifiutano temendo, in futuro, una certa influenza culturale che porterà il Mali a convertirsi all'islam. La situazione diventa rovente quando due capi-clan si affrontano nella regione di Taou portando alla morte di entrambi e di molti dei loro uomini armati. Sarà necessario fare qualcosa o c'è il rischio concreto che divampi il fuoco dello scontento.

Altri stati

Niente di nuovo nel resto dell'Africa, dove tutti paiono sonnecchiare. Da segnalare solo che la flotta Makuriana è stata vista andare e venire da Ystacora, i loro possedimenti nella Baia di Kutch, e che in Etiopia ci sono stati alcuni problemi con migranti ebrei falashiti che stanno tentando di colonizzare la regione di Brava portando instabilità al negus negesti d'Etiopia.
 

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Asia

Regno di Gerusalemme

E' un quadriennio foriero di eventi quello a Gerusalemme. Il regno viene efficacemente amministrato, un censimento è bandito mentre a Re Lucio nascono due splendide bambine (Berenice e Teodora). Nel frattempo un castello viene costruito vicino al Lago di Tiberiade, nella località chiamata Safed. Alla messa in posa della prima pietra il Maestro Templare di Gerusalemme Gilbert Hèrail tiene un discorso in cui ringrazia il re per aver permesso la costruzione del castello ed elogia lo spirito indomito dei membri dell'Ordine del Tempio come primi difensori della cristianità.

Una rotta di cibo è stipulata con la vicina città templare di San Giovanni d'Acri, durante gli anni, inoltre, i Templari organizzano anche delle mense a loro spese a cui possono accedere tutti i cattolici del regno nel caso le loro necessità non siano soddisfatte dal Regno. L'abile maestro Gilbert Hèrail riesce così a crearsi una forte base tra i poveri cattolici, che orano vedono i Templari non solo come soldati-chierici ma anche come beneffatori della comunità cattolica. Da segnalare anche l'istituzionalizzazione dei Cavalieri Ospitalieri come unici con autorizzazione regia per costruire e gestire Ospedali per i pellegrini e i malati del Regno. Un grande risultato per il Gran Maestro ospitaliere che vede aumentare il suo prestigio nel regno.

Tutto pareva andare per il meglio, se non fosse che il 29 Dicembre del 1193 un accadimento sconvolge l'apparente quiete nella Città Santa. Re Lucio si trovava nelle sue stanze, situate nell'ex moschea di Al-Aqsa dove era stata ricavata un'ala del palazzo reale dei re crociati, quando un urlo risuonò per i corridoi. Incredibilmente qualcuno si era intrufolato fino ad un giardino in cui il re era solito rilassarsi con Teodora, la regina sua moglie, e aveva impunemente attentato alla vita del re. Solo la prontezza di riflessi di una guardia personale di re Lucio potè salvare la vita al re. L'attentatore è attualmente detenuto nelle segrete del palazzo reale in attesa di ulteriori indagini. Tutta Gerusalemme pero' è scossa dall'evento che, immediatamente, passa di bocca in bocca raggiungendo tutti gli angoli della città e del regno. Com'era stato possibile? Chi era il mandante? Numerose teorie si affastellavano nelle piazze e nelle locande di Gerusalemme, divenendo indubbiamente il primo argomento di discussione. Alcuni sudditi musulmani, addiritura, improvvisarono una manifestazione di supporto a re Lucio, che grazie alla memoria di suo padre re Jacopo I il Benevolo era molto amato dal popolino di fede islamica.

Sultanato di Siria

Il sultano Ahmed I Zengi fa fede alla tradizione guerriera della sua dinastia, dopo aver provveduto ad alcuni arruolamenti, infatti, un esercito parte verso l'Imamato Zaydita, contro il quale il Califfo di Baghdad ha lanciato un jihad a difesa dei musulmani sunniti oppressi dagli eretici sciiti di San'a. Lo scontro, pero', è agilmente evitato dall'esercito zaydita che alle prime avvisaglie di invasione decide di ritirarsi nella regione di Aden. Nel frattempo l'esercito siriano conquista agevolmente le regioni dell'Asir e dello Yemen.

Ahmed, tuttavia, si dedica anche alla diplomazia firmando una tregua di 12 anni con lo shah selgiuchide nel tentativo di tranquillizzare uno dei possibili fronti e incassando, assieme al sultano di Al-Misr Yussuf I, una sorta di legittimazione a riconquistare Gerusalemme. Inoltre lo sposalizio con Tahira, sorella del capo famiglia dei Buridi anticha dinastai che governava su Damasco ai tempi della prima crociata, migliora la situazione interna portando nuova legittimazione al dominio zengide. Editti, infine, vengono realizzati al fine di migliorare lo stato delle vie di comunicazione con l'istituzione di stazioni di cambio.

Califfato Abbaside

Il Califfo dimostra subito la sua volontà ferrea invocando il jihad contro gli sciiti dell'Imamato Zaydita dando così il via ad una guerra. L'esercito abbaside si dirige quindi verso la regione di Qatar dove, pero', non incontra alcuna resistenza essendosi l'esercito dell'Imam spostato verso Aden e la capitale. Il Qatar viene impunemente saccheggiato e agilmente assoggetato dalle truppe del Califfo. A "casa", invece, al-Mahdi si occupa di indire un censimento, costruisce nuove scuole coraniche, mulini e tenta di sviluppare la rotazione triennale istruendo i contadini della provincia di Circis. Arruolamenti, infine, vengono effettuati.

Intanto alcune rotte sono stipulate, mentre diplomaticamente si segnala un avvicindamento con il Sultanato di Al-Misr e quello di Siria. Da segnalare, a questo proposito, il matrimonio tra il califfo stesso e una figlia di Yussuf I, Rawda. Nel corso del quadriennio, inoltre, dal matrimonio nascono anche due figli: la piccola Aidha e il futuro califfo al-Hàshir.

Imamato Zaydita

L'inizio dell'invasione non coglie impreparato l'Imam che si aspettava già da anni il ritorno in forze dei sunniti. I due eserciti vengono riuniti nella regione di Aden, mentre copiosi arruolamenti sono effettuati nella capitale e nelle regioni limitrofe. Pare ovvio che l'imam al-Mansur Abdallah voglia trincerarsi a San'a nel tentativo di resistere primariamente all'aggressione di Ahmed I.

Impero Romano d'Oriente

Per il basileus si tratta di quattro anni molto buoni, con alcuni successi di rilievo. Il Trattato di Tessalonica ufficializza un'alleanza difensiva con la Repubblica di Venezia, che ora è sempre di più parner commerciale primario di Bisanzio, mentre con l'Intesa di Chernigov si trova una totale comunanza di interessi in un'alleanza militare totale che pone ora molto vicine le due "super-potenze" ortodosse. Il matrimonio tra Andronico, che nel frattempo viene anche fatto co-regnante come prima mossa per una sua sicura discendenza al trono imperiale, e la principessa ungherese Eva Arpad viene salutato con favore in tutto il regno e benedetto dalla nascita di due figli maschi (Alessandro e Costantino).

Infine l'istituzione di arcivescovati autocefali nei Balcani rende molto felici le popolazioni locali e il clero. A fronte di una minima perdita di autorità religiosa, il basileus si porta a casa un bel risultato aiuntando decisamente la stabilità dell'Impero. Da segnalare, poi, anche le grandi opere di evergetismo di Giovanni III che finanzia la costruzione di un monastero ortodosso in Curonia e finanzia l'amico regno di Georgia con un generoso donativo.

Regno di Georgia

Re Giorgio III si occupa principalmente di politica interna, il regno è amministrato efficacemente mentre rotte vengono siglate verso i domini selgiuchidi e il Regno Kipchak. Un emporio veneto è costruito, rafforzando ancora di più il legame commerciale tra i due stati, mentre si segnala l'arrivo a corte del generale, addestratosi presso l'Accademia Militare Tblisicka, Kakhaber della nobilissima famiglia dei Kakhaberisdze.

Altri stati

Poco da segnalare nel resto dell'Asia, a parte qualche tensione tra il re kipchako e l'iltabar bulgaro del Volga. I due paiono ancora avere vecchi rancori e la differenza di fede certamente non aiuta. Per ora la guerra pare scongiurata, ma è indubbio che le provocazioni bulgare, con il saccheggio della regione di Rezh da parte di alcuni soldati dell'Iltabar, potrebbero portare al crollo dei rapporti tra i due stati. Si segnala infine la costruzione di un emporio veneto presso Esfahan, con l'autorizzazione dello shah Mehmed II.
 

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Nord Europa

Regno di Inghilterra

Re Riccardo si dimostra un grandissimo diplomatico, la stipula dei trattati con la Normandia e la Francia sono dei grandi successi. Diversa la situazione norvegese, dove l'alleanza con la Scozia pone l'Inghilterra nella scomoda posizione di mediatrice nella querelle tra re Sigurd e la dinastia scozzese dei Dunkeld. Nel frattempo rotte vengono stipulate, mentre la principessa Costanza naviga verso Parigi per sposarsi con re Bernardo di Francia.

Il trattato con la Francia, inoltre, prevede anche l'ingrandimento della città di Calais che diviene patrimonio della corona inglese. Infine le opere urbanistiche di re Riccardo si completano con la costruzione della città di Cardiff nel Galles.

Regno di Norvegia

Re Sigurd si dimostra un sovrano molto attivo, soprattutto dal punto di vista legislativo. Numerosi editti, infatti, vengono banditi. Tra i più importanti si segnala il potenziamento del controspionaggio, una riforma militare che migliora l'addestramento dei soldati norvegesi, una legge circa l'arruolamento dei nullatenenti e un potenziamento del consiglio dei nobili misto svedese-norvegese. Proprio quest'ultimo pone ancora maggiore vicinanza tra le due corone scandinave, ormai legate sia dinasticamente che diplomaticamente. L'editto vede il favore della maggioranza dei nobili, anche se la grande enfasi posta dalla dinastia dei Bellachioma sull'unione delle due dinastie vede qualche mugugno da parte dei nobili più autonomisti. Le rimostranze sono, pero', poca cosa di fronte anche al matrimonio tra la principessa Kaja e il principe Canuto di Svezia e, soprattutto, grazie all'editto di tolleranza verso i pagani che, pero', crea fortissime rimostranze della Chiesa norvegese nonostante le assicurazioni reali circa l'impegno alla conversione. Una legge sulle nascite, inoltre, tenta di regolamentare la fertilità del popolino mentre una riforma della pesca aumenta il pescato portando nuovo cibo nelle regioni norvegesi.

Tutto pare andare per il meglio se non fosse che sul finire del 1192 un gruppo di cavalieri scozzesi sbandati, infuriati per l'immobilismo della corona scozzese di fronte alle prepotenze diplomatiche norvegesi, saccheggia la regione delle Highlands. 500 scozzesi, infatti, mettono a ferro e fuoco la città prima di essere sconfitti dall'esercito reale posto alla difesa dei confini.

Infine re Sigurd invia una spedizione diplomatica nella lontana Groenlandia, dove già i suoi avi molti secoli prima erano approdati fondando una colonia norrena. Dopo lunghe trattative la regione entra a far parte della corona norvegese seppur con molti margini di autonomia.

Regno di Svezia

Re Carlo VII si occupa soprattutto del potenziamento del legame dinastico-burocratico con Re Sigurd. Anche in Svezia il consiglio dei nobili misto viene creato, anche se qui con maggiore remore date da una fronda di nobili indipendentisti che rifiutano le ingerenze norvegesi nella politica estera svedese. Il matrimonio tra re Carlo e la principessa Ludmilla di Polonia, pero', sembra far tranquillizzare questi nobili. Rimane comunque un problema al quale il re dovrà dare il dovuto interesse.

Intanto una casa templare viene costruita nella regione di Estonia, un monastero, con grande plauso della Chiesa svedese, è costruito a Koppaberg, dove viene costruita anche la città di Karlstad. Rotte commerciali con Novgorod vengono stipulate, tuttavia la presenza di pirati nel mar Baltico rende la rotta molto poco stabile e in quattro anni sono ben pochi i carichi di merce che possono spostarsi con sicurezza tra il Principato e il Regno di Svezia. Infine il matrimonio tra il principe Canuto di Svezia e la principessa Kaja di Norvegia viene celebrato.

Regno di Danimarca

Re Magnus II si dimostra un sovrano abile e scafato, la costruzione della casa templare nell'isola di Sareema pone infatti una formidabile garanzie alle rivendicazioni svedesi permettendo al re di concentrarsi su altri fronti. La successiva adesione del principe Eric all'Ordine del Tempio, inoltre, rende il regno danese ancora più influente sulla Chiesa. Grande plauso viene proprio dal neo papa Stefano X che ora ritiene re Magnus come il difensore della cristianità in Scandinavia.

Un censimento viene bandito, ma anche re Magnus si trova a dover fare i conti con la pirateria nel mar Baltico che negli ultimi anni pare molto sviluppata: una rotta interna stipulata tra la Sareema e lo Jutland, infatti, viene ripetutamente attaccata dai pirati rendendo nullo lo sforzo commerciale.

Altri stati

Poco da segnalare negli altri regni del nord, solo in Scozia re Guglielmo I si trova a dover affrontare una ribellione di 500 nobili cavalieri che vorrebbero una guerra immediata contro re Sigurd. Il re, consapevole dlela follia della cosa, esilia questi nobili che si muovono verso l'Highlands saccheggiando l'ex regione scozzese prima di essere sconfitti in battaglia da un esercito norvegese ivi presente. In Irlanda si segnala la nascita di un erede al trono.
 

Rebaf

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Europa Orientale

Gran Principato di Kiev

Il quadriennio del Gran Principe Svjatoslav si riassume in quell'Intesa di Chernigov che vede una forte comunanza di interessi con il basileus dell'Impero Romano d'Oriente. In nome della comune fede ortodossa, infatti, un'alleanza militare ed economica viene stipulata. Si segnala anche l'invio di sacerdoti nella Curonia, con il compito di concludere l'addestramento e l'educazione del clero ortodosso curone ancora imperfetto a causa del perdurare dell'eresia superiorista.

Si tratta, quindi, di anni tranquilli a Kiev. La concordia interna dell'Assemblea dei Boiari non pare essere messa in discussione, nonostante molti dei nobili lealisti premano per un intervento immediato contro il Principato di Polotsk.

Regno di Curonia

Il re-cavallo Vairis I si conferma come il grande leader del regno da lui voluto e formato con il sangue. Un matrimonio dinastico tra la principessa Maria di Curonia e il principe Giovanni Comneno aumenta la vicinanza con l'Ecumene rendendo Vairis ormai un sovrano completamente legittimato. La costruzione di un monastero, donato da Bisanzio, migliora leggermente la situazione religiosa che comunque rimane ancora complessa a causa del perdurare dell'eresia superiorista. Aiuta la conversione religiosa, messa in atto anche con l'aiuto di sacerdoti kieviti, ma il processo sarà lungo e nel corso degli anni ci saranno sicuramente molte resistenze da parte dei nobili curoni superioristi.

Rotte vengono stipulate con Novgorod, il principato fa anche un prestito di 20 monete d'oro a re Vairis che dimostra, ormai, di essere un sovrano moderno che ha completamnete abbandonato i costumi tribali comprendendo anche situazioni economico-commerciali più o meno complesse. Purtroppo la rinascita della pirateria nel baltico crea problemi anche alla Curonia e alcune rotte di esportazione verso Novgorod fanno fatica a giungere a destinazione.

Infine re Vairis promulga un editto circa il congedo dei veterani e il loro insediamento nelle regioni più spopolate, si tratta di un grande successo anche perchè re Vairis comprende la portata dell'evento ponendo una rigida regolamentazione del congedo che verrà spalmato negli anni. Un matrimonio tra l'erede al trono Manuele con una principessa curone della nobile famiglia dei Vanemane viene benedetto anche dalla nascita di due splendide bambine.

Altri stati

I regni dell'europa orientale si muovono molto soprattutto dal punto di vista economico e diplomatico. Mentre l'Ungheria si avvicina al basileus Giovanni con un matrimonio dinastico, la Polonia si avvicina ancora di più alla Marca di Brandeburgo con una serie di rotte commerciali che mostrano l'amicizia e i buoni rapporti tra i due vicini. Nel frattempo il principato di Polotsk arruola nuovi soldati, mentre alcune truppe polacche e ungheresi sono inviate nel suo territorio a protezione dei confini verso Kiev. Qualche problema, invece, per Novgorod che nonostante la grande attività commerciale con empori e rotte in tutto il Baltico, risente della pirateria nel baltico e molte delle sue rotte sono bloccate.
 
Stato
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