GDR 78th Indian Indipendence Day

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
In un'atmosfera decisamente diversa dall'elegante sobrietà del predecessore Sengupta, il neo premier Utathya Badal fa la sua uscita annuale in occasione del Giorno dell'Indipendenza in una coreografia decisamente cinematografica. Fra squilli di tromba e fuochi d'artificio il nuovo giovane premier si presenta in Ray Ban e senza cravatta fra le acclamazioni della folla mentre avanza fino al piedistallo dal quale farà il suo primo discorso sullo Stato dell'Unione. Come sempre sono invitati i premier/presidenti dei paesi con i quali l'India intrattiene i rapporti diplomatici più stretti.

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"Buon Giorno dell'Indipendenza, India!"

Acclamazioni.

"Il mio nome lo conoscete ormai, ma è tempo che conosciate anche il nuovo programma di governo del PNI, alla guida del quale ho ricevuto tramite il vostro voto l'incarico di guidare la nostra grande nazione. Ebbene, il mio predecessore ha creato solide basi per un grande paese e l'ha fatto avanzare di parecchio in moltissimi campi. Io, però, voglio fare di più per il popolo indiano.

E' il momento di dichiarare una guerra senza quartiere al degrado urbano e ai problemi sanitari delle aree rurali, e di vincerla una volta per tutte! Sono qui per annunciare un piano COLOSSALE per risolvere questi problemi, che è quello che ci è stato chiesto dal popolo.

A gran voce avete chiesto più equità sociale e una crescita economica della quale benefici anche il popolo, e l'avrete! Ci saranno disagi per i monumentali lavori necessari, ma entro cinque anni avremo spezzato le catene che tengono così tanti nostri fratelli nella povertà. Porteremo il paese in una NUOVA ERA. La NOSTRA era. E questo è solo uno dei Grandi Progetti che abbiamo in mente!

Chiunque si metterà in mezzo, chi guferà contro di noi, chi ci accuserà di vuoto populismo, verrà smentito dai fatti e costretto a convincersi che è il nostro partito a rappresentare il futuro dell'India! Chi oggi ci critica diventerà nostro sostenitore.

Qualunque nazione cerchi di ostacolarci, di danneggiarci, di denigrarci, dovrà ricredersi e farsi da parte per fare largo alla più grande democrazia del mondo! E riconoscere che è il nostro paese a rappresentare il futuro!

Per l'Indipendenza! Per l'India! Per l'Unione!"

L'inno indiano viene sparato a volumi devastanti mentre il teatrale premier alza le braccia al cielo di fronte al pubblico in delirio.
 
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