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A.D. 1149/1150

Sultanato Selgiuchide
E' stato un biennio di guerre per le armate selgiuchidi, dopo la provocazione di Nur Al-Din tre armate si sono dirette verso Damasco mentre le altre due hanno assediato Edessa tornando nei luoghi teatro della battaglia contro gli eserciti crociati. Gli uomini dell'Emirato Zengide in entrambi i territori hanno perso la battaglia e sul finire dell'anno entrambe le città sono cadute, permane invece una situazione di instabilità nelle campagne che sono ancora saldamente nelle mani dei fedeli a Nur al-Din. Quest'ultimo, invece, è stato visto fuggire da Damasco con la sua guardia personale, l'ultimo avvistamento lo da in Egitto in fuga dalle sconfitte subito. Lo scià, inoltre, dispone che, in caso di sua morte, il visir diventi reggente del Sultanato in nome di Mehmed, principe e legittimo successore della casata dei Seljuk, fino al compimento del sedicesimo anno di età del giovane nobile. L'editto, comunque, pare prematuro giacchè Ahmed Sanjar pare decisamente in buona forma nonostante i suoi, ormai, 67 anni di età.
Mentre una serie di investimenti viene effettuata con successo, qualcosa pero' placa la serenità. Ormai da mesi la firma della pace con i crociati sembrava cosa fatta, come da accordi lo scià attende l'arrivo dei soldi per liberare l'Imperatore tedesco a Costantinopoli. Proprio mentre un manipolo di armati sta per passare il confine tra i possessi selgiuchidi e quelli bizantini arriva una notizia gravissima alla corte di Esfahan. La carovana che trasportava il tributo è stata assalita da un gruppo di predoni, le due guardie sopravvissute all'assalto sono riuscite a limitare i danni uccidendo i predatori nonostante l'inferiorià numerica. Giurano che si trattasse di esponenti della setta dei Nizariti (Hashashin), i loro visi sono ben noti sono stati ben riconoscibili. Ad Esfahan, quindi, giungono solamente 60 monete salvate del resto del tributo si è perso ogni traccia. La pace, almeno per ora, sembra quindi saltare dal momento che l'ordine immediato dello scià è quello di richiamare Corrado che viene riportato indietro verso una destinazione sconosciuta. Nel novembre del 1150 muore Sygid Abdullah, un male sconosciuto lo ha roso dall'interno lasciandogli ben poche speranze di sopravvivenza.
Durante i due anni le regioni di Medina, Safajah, Jabal Shammar, Thamat e Dahy vengono annesse con successo al regno in seguito all'appello lanciato dal califfo di Baghdad.


Califfato Almohade
Biennio tranquillo per il califfato almohade, mentre una serie di investimenti e tratte commerciali arrichiscono lo stato, l'Accademia entra a pieno regime cominciando ad addestrare i suoi primi allievi. Unica nota negativa è la morte di Yussuf, comandante del reggimento almohade che ha partecipato alla seconda crociata si trovava attualmente in territorio selgiuchide in attesa di ordini.
Ibn Rushd (Averroè) è attualmente in viaggio diplomatico dove incontrerà anche il califfo di Baghdad in persona per risolvere alcune questioni irrisolte tra le due potenze sunnite.


Regno Bulgaro del Volga
Ordinaria amministrazione per i Bulgari del Volga. Da segnalare le grandi vittorie diplomatiche con le tribù dei cumani delle regioni di Kostroma e Kotlas che vengono annesse al regno con successo, sul fronte interno, invece, l'iltabar nel 1149 riesce finalmente ad avere un erede maschio. Nel frattempo se fallisce un tentativo di islamizzare la regione di Urkel, ancora fortemente legata alle sue radice giudaiche, riesce nalla pagana Murom dove la popolazione accoglie in massa la parola del Profeta.
Le prediche del patriarca ortodosso di Suzdal, invece, paiono essere diminuite di veemenza. Sicuramente merito dei numerosi inviti alla corte reale di Bolgar, Argelasio, tuttavia, non è stato ancora definitivamente calmato.


Califfato Abbaside
Annate tranquille per i detentori del primato spirituale nel mondo musulmano. I figli del califfo vengono ben educati mentre investimenti per migliorare lo stato sono efficacemente effettuati. Il califfo Al-Muqtafì, inoltre, dispone che il mantenimento e l'arruolamente dell'esercito vengano gestiti dalla burocrazia statale per mezzo di una confraternita di notabili chiamata "Occhio di Allah". Viene inoltre proclamato un editto alla proliferazione nella speranza di popolare maggiormente le ritrovate vaste terre del califfato.

Durante i due anni le regioni di Al'Bayad, Dubai, Oman e Zufar vengono annesse diplomaticamente.


Regno di Inghilterra
Stefano I sottoscrive il trattato commerciale dell’Alleanza Nord-Orientale. La regina Matilde viene praticamente imprigionata nella Torre di Londra tra il subbuglio di qualche vescovo e di alcuni nobili. Il Re nomina a sorpresa il giovane cambriano Riccardo di Clare, noto come Strongbow, a capitano della Guardia Reale e Robert Whitehands a capo dell’armata d’Inghilterra. Alcuni presbiteri rientrano dalle accademie francesi, tra cui il nuovo consigliere Tomaso Becket, formatosi per volontà dell’arcivescovo di Canterbury, alla scuola filosofica francese e italiana. Poi sul finire del 1150 accade l’imponderabile: Enrico di Blois, Vescovo di Winchester e legato papale, si autonomina papa della chiesa inglese, recandosi da subito in missione apostolica in Scandinavia per eleggere i vescovi scandinavi. Rolando Bandinelli, cancelliere dello Stato Pontificio, neutralizza immediatamente la legalità dell’ex Vescovo in attesa che il Papa si pronunci, mentre gli abelardiani Giovanni di Salisbury e l’Arcivescovo Theobaldo di Bec si schierano compatti con l’antipapa assieme a Tomaso Becket che confuta la teoria del primato romano e del potere temporale. Enrico Murdac, cluniacense vescovo di York, tuona contro Stefano I, minacciando una rivolta, mentre gli altri vescovi inglesi attendono che venga nominato un nuovo legato inglese, chiedendo un confronto pacifico prima di schierarsi.


Guerra civile inglese: biennio 1149-1150
Mentre Roberto di Gloucester muove verso la Normandia alla caccia di Matilde, Re Davide di Scozia e suo figlio Enrico tengono fede al patto stipulato con Stefano I d'Inghilterra e muovono dalle Higlands sul Ponthieu alla testa di circa 20 000 uomini, traversando il canale della manica sgombro da rivali, giungendo nella regione della francia settentrionale nell’estate del 1149. Le resistenze dei sostenitori di Matilde, asserragliati nella cittadina di Amiens, vengono stroncate senza pietà con la città messa a ferro e fuoco e saccheggiata dagli stessi scozzesi, i quali senza farsi troppi problemi piegano Amiens con la forza delle armi.
Gli scozzesi organizzano una rappresaglia durissima, rifiutando di trattenere prigionieri e soffocando nel sangue anche una successiva sollevazione nel gennaio del 1150; i rivoltosi vengono tutti massacrati, bruciati vivi o impiccati.
Matilde nel frattempo, riparata in Normandia, riesce a levare un immenso esercito, quasi 70 000 uomini che schiera nel novembre del 1149 all’estuario della Senna, nei pressi del villaggio di Lillebonne tra il borgo di Le Havre e la cittadina di Rouen.
Roberto di Gloucester, sicuro di se, vede nello scontro la possibilità di chiudere i giochi una volta per tutte e muove contro il nemico con i suoi 30 000 lealisti, probabilmente credendolo inferiore di numero.
Quando se ne accorge è ormai troppo tardi, le ali dell’armata di Goffredo lo accerchiano e lo scontro diventa inevitabile.
E’ la battaglia di Lillebonne, un colpo durissimo per l’onore del Gloucester, che riesce miracolosamente a battere in ritirata verso il Ponthieu con poco più di 5000 soldati. La sua armata però è praticamente annientata dalle forze di Matilde.
Ottenuta una grande vittoria, Goffredo, baldanzoso, punta ora immediatamente verso Amiens, la quale vorrebbe riconquistare, sverna a Rouen fino a marzo e riprende la marcia in primavera.
Roberto, in rotta, si ritira nel Ponthieu e si ricongiunge con re David di Scozia, che stabilizza la situazione ad Amiens, purgandola dei ribelli come già detto sopra.
Avvisato del sopraggiungere dei ribelli matildini, il re di Scozia prende l'iniziativa, ed è lui stesso in persona a muovere frontalmente verso Goffredo, riorganizzando l’esercito inglese e mettendosi alla testa dei suoi stessi uomini, implementati da truppe fresche di reclutamento assieme ai resti dell’armata di Roberto di Gloucester.
Davide di Scozia assunto il comando delle operazioni, si accampa con il figlio Enrico e il Gloucester nella campagna a sud di Amiens, sulla strada per la città, attendendo il nemico per la battaglia campale fiducioso del suo maggior numero.
Alle prime luci dell’alba i due eserciti si scontrano, con le truppe del Re di Scozia in vantaggio numerico rispetto ai matildini di Goffredo al quale si affianca per la prima volta il giovane figlio Enrico.
La cavalleria di Matilde però risulta assolutamente determinante sulla soverchiante fanteria leggera avversaria (gli “highlanders” comandati da Enrico Dunkeld erede al trono di Scozia), la quale viene letteralmente falcidiata dalle lance dei ribelli.
Brilla, nella carica decisiva dei cavalieri di Matilde, la stella del giovane figlio di Goffredo, Enrico Plantageneto.
Come se non bastasse ad alimentare la già sfortunata giornata degli scozzesi, Re David viene colpito in mischia, e cade da cavallo privo di sensi. Enrico e Roberto prendono il comando delle operazioni riuscendo a contenere le sortite dei ribelli schierando i fanti in doppia linea, ma lo scontro prosegue in un massacro sempre più cruento. La battaglia di Piccardia si rivela infatti una delle peggiori carneficine della storia, quasi 70 000 soldati resteranno senza vita sul campo di battaglia quando il sole tramonterà.
A partire dal pomeriggio gli inglesi riguadagnano metri, Goffredo rischia la cattura dopo che Gloucester arriva quasi a lambirlo nella mischia, l'incertezza del risultato finale è assoluta. Infine Roberto di Gloucester convince Enrico a ritirarsi per non rischiare una seconda disfatta, dopo che il Plantageneto tenta un riuscito accerchiamento sul fianco sinistro. Re David è soccorso e tratto in salvo dallo stesso Gloucester, il re è gravissimo ma ancora vivo, mentre Enrico Dunkeld guida i resti dell’esercito verso Amiens dove gli inglesi si fortificano. Le truppe di Matilde pur vittoriose sono stremate, non hanno la forza di inseguire i nemici in rotta e Goffredo preferisce attestarsi sulla riva occidentale della Senna rafforzando le sue posizioni in Normandia e lasciando il Ponthieu ai lealisti, che conservano, nonostante le due sconfitte, il controllo della provincia.


Regno di Francia
Nasce un figlio maschio a Raul e a Petronilla, Constant o Costanzo di Vermandois. Navi francesi si spostano nel 1150 nell’oceano atlantico per colonizzare le Canarie, ma trovano un efficacissimo blocco navale degli Ziridi che nessuna di esse riesce a forzare.
Restano così al largo cariche di coloni e prive di provviste. L’esercito e il Re ritornano dalla crociata nella parte prevista dagli accordi di pace inclusi i pagamenti di guerra, che vengono tutti sanciti e versati senza alcun problema. Re Luigi inoltre firma un trattato con il Sacro Romano Impero in materia di commercio ed economia mentre la prima pietra della "Via Europa" francese, viene posata. Alla notizia dell’antipapa, Bernardo di Chiaravalle va su tutte le furie, e riunisce a se i vescovi francesi e i cardinali curiali. Da tutti i monasteri cistercensi d’Europa viene pronunciato l’anatema contro Enrico di Blois, con Bernardo che chiede a gran voce la scomunica del vescovo di Winchester in caso di mancata abiura. L’ ascendente del grande riformatore cristiano riesce ad ammansire anche quei vescovi del Sacro Romano Impero potenzialmente scismatici.


Regno d'Aragona
Biennio sostanzialmente tranquillo. Ermengol fa ritorno dalla terra santa dopo la pace coi Mori. La notizia sicuramente più attesa è il matrimonio tra Ramon Berengario e Petronilla, di ben 23 anni più giovane. La cerimonia è molto pomposa, tuttavia la coppia non riesce ad avere immediatamente un erede, forse anche per la giovanissima età della sposa. Gli investimenti in tecnologia navale sono ingenti e danno i loro frutti, anche una piccola riorganizzazione del commercio genera nuovi introiti. Pellegrini e missionari vengono inviati nella Valentia; la neo provincia comincia quindi la conversione al cristianesimo. Il Regno di Aragona firma il Trattato di Aquisgrana nella primavera del 1150.


Impero Bizantino
Dopo la tempesta finalmente un biennio di quiete, il Basileus sottoscrive numerosi trattati diplomatici. Si celebra il matrimonio di Isacco Comneno, fratello dell’Imperatore, con Adelaisia d’Altavilla all’interno dell’Intesa di Costantinopoli con il Regno di Sicilia; il trattato è per il basileus la pace definitiva con i normanni italiani e la piena rinuncia alle rivendicazioni degli Altavilla su Antiochia. L’anno successivo, Manuele concede ai veneziani una “revisio” della Blachernobolla, ponendo i propri commerci sotto il controllo della Serenissima, ricavando cospicui introiti dalla successiva riorganizzazione veneta di gran parte delle rotte commerciali dell’Impero Romano d’Oriente. Ora Bisanzio e Venezia sono legati ancor più strettamente da un trattato di mutua difesa. Viene siglato anche un trattato con Re Geza d’Ungheria che garantisce un tributo al Basileus in cambio della neutralità. Muore per cause naturali nel 1150 Giovanni Axuch, grandemente pianto dall’Imperatore. Infine bastimenti bizantini vengono avvistati, sul finire del 1150, alle colonne d’Ercole.


Giudicato di Cagliari
In seguito al fallito tentativo di rovesciamento di Barisone di Logudoro da parte di Pietro Atzeni nel 1148, l’aria diviene incandescente in Sardegna.
Su pressione veneziana, la quale risulterà fin troppo chiara alla fine dei giochi, Costantino Salusio indice una dieta sarda assieme alla Serenissima e alla Repubblica di Genova. La linea genovese viene duramente contestata, dopo che i Veneziani accusano Genova di responsabilità oggettive. Il patto di alleanza con la Zena viene quindi sciolto sia da Cagliari che da Gallura, che sposa la causa veneta. L’intervento papale è necessario per scongiurare una guerra nell’isola: viene ratificata una bolla in accordo con l’Imperatore di Germania e il doge Dandolo, che rende Costantino duca di Sardegna con ampie rivendicazioni su tutti i giudicati.
Questi ultimi, tranne il Giudicato di Arborea (rimasta fedelmente al fianco di Caffaro) entrano a far parte della Lega di Spoleto e acconsentono alla bolla del pontefice, ponendosi sotto la protezione di Ruggero II d’Altavilla.
Nel Giudicato vengono inoltre effettuati alcuni investimenti sotto la supervisione di Giovanni de Nuraminis, mentre un bando pubblico viene emesso nel tentativo di ottenere un capitano di ventura per l’esercito. Costantino e la moglie, oramai in la con gli anni, mettono alla luce un maschio che però si ammala e muore dopo qualche settimana, con grande sconforto di tutto il regno. Anche Cagliari sottoscrive la Pace di Roma sul finire del 1150.


Comune di Firenze
La nuova cattedrale viene ultimata. Bellissimi i lavori del Basiletto, che con i suoi bassorilievi consegna la facciata della basilica alla gloria eterna. Cerretani viene accolto come un eroe e molte delle spoglie dei suoi soldati caduti vengono tumulate nella nuova chiesa che già in molti chiamano dei “400”. Continua la politica fiorentina dei matrimoni di stato con l’unione tra Pietro Adimari e la bellissima lucchese Beatrice da Pontremoli. Eugenio Valli e Beatrice Adimari hanno un figlio maschio, Achille. Firenze entra nella Lega di Spoleto sul finire del 1149.


Emirato Ziride
Il blocco navale sulle Canarie ha sortito l'effetto sperato dall'emiro. Dopo aver lasciato le navi francesi bloccate in mare, coloni ziridi cominciano anche una prima penetrazione dell'isola formando il primo insediamento stabile sull'isola.
Nel frattempo l'esercito si muove alla conquista della regione dei Monti Atlas Orientali, la resistenza delle popolazioni tuareg è feroce ma la superiorità dell'Emirato Ziride è palese. Sul finire del 1150 la regione diventa un possedimento dell'Emiro.


Regno di Makuria
Viene ratificato il Baqt, trattato di amicizia con la dinastia fatimide in Egitto che risale a molti secoli orsono. Tale trattato viene anche espanso con la firma dell'intesa sul Nilo, un trattato commerciale tra i Fatimidi e i Merkurios a riguardo del commercio lungo il fiume. Altri grandi successi diplomatici per i Merkurios sono la stipula dell'Alleanza Illuminata del Sud con l'Impero Etiope e l'annessione del regno copto nubiano di Alodia che nel 1149 decide di sottomettersi alla ben più potente Makuria.
Mentre un censimento ha luogo efficacemente, una serie di editti vengono proclamati nel tentativo di modernizzare il paese. Da segnalare l'editto Scripta Manent, sicuramente una grande conquista per re Georgios che tenta così di alfabetizzare la sua popolazione con la burocratizzazione di un sistema d'educazione di base.
Nel corso dei due anni vengono annesse diplomaticamente le regioni di Kassala, Adoba e Atbara.


Califfato Fatimide
Mentre una parte dell'esercito fatimide, assieme a ziridi e almohadi, è occupata nelle operazioni per la salvaguardia delle isole Canarie, l'imam fatimide ratifica il baqt firmando anche un trattato commerciale con il Regno copto di Makuria.
La regione di Dongola viene islamizzata con la forza tramite rastrellamenti di pagani e costruzione di madrase un po' ovunque nella regione. Alla fine del 1150 tutta, chi meno e chi più sinceramente, la popolazione è stata convertita. La conversione, tuttavia, ha creato anche dei malumori e mille autoctoni delle tribù del Dongola sono attualmente attestate nella vicina regione di Ennedi con intenti ben poco pacifici nei confronti dei loro nuovi oppressori.
Giunge alla nostra corte Amira degli Almohadi, il matrimonio comunque non è potuto essere celebrato giacchè il califfo almohade non ha mandato con la spose la dote convenuta. [Manca l'azione del califfato Almohade circa il matrimonio]. A Marzo del 1150, inoltre, giunge nella capitale Nur al-Din in fuga dall'esercito selgiuchide dopo l'occupazione delle sue terre da parte dello scià Ahmed Sanjar. L'ex emiro zengide ha fatto ufficiale richiesta di asilo politico.
Nel 1150, inoltre, viene terminato l'ampliamento della città di San'a. A Dicembre dello stesso anno, pero', c'è anche una brutta notizia con la morte di Abdul-haq, consigliere personale dell'imam.
Nel corso dei due anni vengono annesse diplomaticamente Asir, Yemen, Sheba e Nadramurt


Regno di Sicilia
Con la presenza stabile di Ruggero e la costruzione di due moschee a palermo finanziate dai Fatimidi e dagli Almohadi la situazione con la comunità musulmana siciliana si è decisamente tranquillizzata. La popolazione di Palermo e dell'isola pare essere più tranquilla.
Adelaisia d'Altavilla giunge nel Settembre del 1149 a Costantinopoli dove prende in marito Isacco Comneno legando ancora di più le due dinastie e segnando una svolta epocale nei rapporti tra il Regno di Sicilia e l'Impero Romano d'Oriente.
Un nostro contingente in Illiria, inoltre, ha saccheggiato le martoriate terre dell'entroterra dalmato prima di ritornare in Sicilia con un forziere pieno di tarì.
Il Regno di Sicilia aderisce al Vincolo di Spoleto mentre nell'Ottobre del 1150 una bolla papale consegna l'isola di Sardegna a re Ruggero rendendola un Ducato, sotto l'autorità del giudice cagliaritano, vassallo del regno.


Regno d'Ungheria
Il giovane re Gèza si dimostra un abile sovrano, decide di entrare nell'orbita dell'Alleanza Nord-Orientale mentre firma una serie di trattati di non belligeranza, particolarmente importanta l'intesa raggiunta con l'Impero Bizantino. Nel frattempo nel Maggio del 1149 l'esercito ungherese muove da Banat alla regione di Bosnia, in poco più di tre mesi fiacca la ben poca resistenza degli ultimi reparti dell'esercito rasciano aiutato anche dalla popolazione ungherese che abita le zone di confine. Uros II, fratello della madre di re Geza, è attualmente imprigionato dal nostro esercito dopo essere stato sconfitto in battaglia. La Bosnia è ora patrimonio ungherese a tutti gli effetti.
Nel frattempo grande scalpore fa la bolla papale emanata dal cardinale inglese Enrico. I vescovi Kokenyes e Gergely giurano fedeltà al nuovo autoproclamatosi papa della chiesa Inglese mentre Luca Banfi, vescovo di Eder, appoggiato da Feri Boka, nunzio apostolico per i balcani, condannano lo scisma inglese ritenendo nulla la sua bolla papale. Lo scontro è duro, numerose violenze si sono registrate in tutto il paese tra i favorevoli all'allineamento con le posizioni inglese e i filo-papali. Una forza di almeno diecimila uomini si è asserragliata in Slovacchia occupando totalmente la regione.


Comune di Milano
La città lombarda decide di entrare a far parte nel Trattato di Aquisgrana, a suggellazione di tale alleanza il comune decide di prendersi la briga di fiaccare la rivolta svizzera. E' così che Ariberto da Baggio dispone che Landolfo Soresina, comandante delle truppe, parta verso la regione alpina non prima di aver attuato una serie di esplorazioni e perlustramenti. Nel Marzo del 1150 l'esercito milanese giunge in Svizzera, ad attenderlo è un indebolito, da mesi di guerriglia con alcuni reparti milanesi, esercito al comando di Corrado di Zahringer, nobile tedesco promotore della rivolta. La battaglia è furiosa ma alla fine la superiore abilità tattica di Landolfo Soresina fa la differenza, Corrado viene ucciso in battaglia mentre tutto il suo stato maggiore è fatto prigioniero. La regione torna quindi a far parte del Sacro Romano Impero, attualmente Landolfo Soresina la governa in modo temporaneo in attesa di ordini congiunti dal Comune e dall'Impero.
Fallisce invece il tentativo di fare un censimento, una serie di resistenze da parte del clero hanno fatto sì che i funzionari adibiti al compito non abbiano potuto registrare efficacemente alcun dato. [Manca la seconda azione di censimento che occupa sempre due slot azioni, vedi regolamento]
Nel corso dei due anni, inoltre, Milano si dimostra una città prolifica Nascono infatti due bambini e una femminuccia dando continuità alle nobili famiglie del comune.


Regno di Georgia
Biennio fondamentalmente tranquillo per la Georgia. Lo stato viene ben amministrato e una serie di investimenti è effettuata con successo. Da segnalare l'inizio di una conversione religiosa nella regione di Vasi, numerosi preti ortodossi sono stati visti cominciare una pacifica evangelizzazione della zona.
Nel 1150, inoltre, nasce un bel bimbo maschio alla coppia Jadaron e Rusudan dando un erede al trono al popolo vassallo degli Alani.


Regno di Polonia
Re Mieszko allarga la città di Cracovia e firma il trattato di Aquisgrana con le potenze cattoliche. Un poderoso investimento in burocrazia migliora notevolmente le comunicazioni tra i pubblici uffici. All’inizio del 1150 Il Re stesso muove alla volta di Masuria per conquistarla. A corte però la situazione si fa tesa, alcuni nobili, con in testa lo zio del monarca, Boleslao, contestano apertamente l’operato del Re che accusano di parricidio e puntano a riunire una nuova dieta di aristocratici. Un piccolo esercito di ribelli si forma spontaneo nella provincia di Bialoweza e muove in direzione del sovrano. Il Re, a tappe forzate, giunge nella Masuria pagana in estate, ma trova ad attenderlo Vairis di Lettonia, che ha marciato dalla Dvina sin verso sud. Come se non bastasse i ribelli polacchi si accampano proprio di fronte alla retroguardia dell’esercito di Mieszko, oramai stretto in una morsa. Il giovane Re non può far altro che dar battaglia. Mieszko si batte con coraggio ma il terreno pianeggiante esalta la cavalleria lettone che coglie un'altra trionfale vittoria, costringendo i polacchi alla ritirata, resa alquanto difficile dai ribelli polacchi appostati nelle retrovie. Solo l’ardimento e il valore del sovrano evita l’annientamento totale. Alla notizia dell’antipapa, la chiesa polacca si schiera in maniera compatta con il papa romano, l’unica notizia positiva in un anno pieno di sventure.


Sacro Romano Impero
Le truppe di rientro dalla terrasanta, vengono scaricate dai veneziani sulle spiagge dell’Istria. Una pattuglia comandata da Vladislao II Re di Boemia, vassallo del Sacro Romano Imperatore, ne prende la testa di modo da sedare i rivoltosi sloveni, asserragliati a Lubiana. Janos Boskov attende appena fuori dalle porte della cittadina il condottiero boemo, con un esercito in grado di impensierire i teutonici. Tuttavia il valore delle truppe dell’Imperatore basta a liquidare velocemente i ribelli. Boskov viene catturato e portato in catene ad Aquisgrana, mentre le truppe di Vladislao riportano rapidamente l’ordine nella provincia che viene a tutti gli effetti riconquistata.
Sull’altro fronte baltico, Federico III oramai detto il Barbarossa, nominato generale dal padre: il reggente Federico II; marcia alla testa dei Leoni di Germania verso la Lettonia. Qui un grande esercito composto perlopiù da mercenari slavi di origine Kievita frammisti a cavalieri lettoni ben addestrati lo attende per coglierlo di sorpresa ai guadi della Dvina. A comandare i barbari, il temibile Vairis, grande capo della tribù di Riga. La potenza e la quantità della cavalleria di Vairis sono inaudite, i barbari caricano frontalmente e il Barbarossa non può organizzare la ritirata a causa del fiume, con i suoi Leoni viene inevitabilmente travolto. E’ un massacro senza scampo per le truppe Imperiali. Federico deve ritirarsi alla meno peggio con pesantissime perdite nella Musa. Riga resta invitta e Vairis è osannato dai barbari come il grande “condottiero-orso”. La regione di Daugava si ribella immediatamente all’Imperatore, profittando della disfatta del Barbarossa, giurando fedeltà a Vairis, che viene acclamato come Jarl-Signore.
Ad Aquisgrana intanto, Federico II grazie all’aiuto di armatori veneziani e progettisti genovesi, vara un buon investimento in campo di cantieristica navale e legittima le carte per la cessione della Prussia alla Polonia.
Si attende con trepidazione il ritorno dell’Imperatore Corrado, ma dopo settimane non giungono notizie di alcun genere. Il malcontento della nobiltà cresce di giorno in giorno, e quando è ormai chiaro che l’Imperatore non verrà riconsegnato giunge da Londra la notizia della levata antipapale. La situazione è molto tesa, qualche nobile comincia a mettere in discussione l’autorità dell’Imperatore, mentre alcuni dei principi-vescovi tedeschi non si manifestano completamente ostili allo scisma; tuttavia il grandissimo ascendente di Bernardo di Chiaravalle, unito alle incessanti predicazioni di Ildegarda di Bingen, riescono per il momento a mantenere la situazione sotto controllo.


Repubblica di Novgorod
Vladimir viene nominato da Yaroslav comandante della piccola Armata Sacra di Conquista. Kymia è tutt’altro che semplice da prendere, ma le truppe della Magnifica colgono un buon successo e la regione viene annessa alla nazione. Yaroslav aderisce all’ANO e giunge alla firma dell’ “Intesa” con il re di Norvegia Sigurd. Una concessione mercantile con relativo emporio sorge in Scandinavia.


Principato di Kiev
Eudoxia da alla luce in gran segreto un figlio maschio, Nikola, il quale si vocifera sia figlio di Sviatoslav.
Mentre la giovane è l’argomento preferito dei pettegolezzi di corte, il Rus sottoscrive l’editto sul mercenarismo: centinaia di schiavi chiedono di poter entrare nelle compagnie di ventura, scatenando il lieve ma malcelato malcontento di buona parte della nobiltà. Il biennio prosegue con la riorganizzazione delle tratte commerciali e la sottoscrizione al trattato Nord Orientale per la sua parte politica.


Regno di Norvegia
Re Sigurd procede con l’annessione delle nuove province nordiche di Lapponia, Dolan, Oulanka e Kolozero. Si celebra il matrimonio tra l’ex concubina Christine, ora adottata come sorella (sic!) e re Brotar di Dublino, con il quale Sigurd stabilisce anche un trattato ad hoc oltre a quello stipulato innanzi all’Ard Righ irlandese.
La Norvegia sottoscrive l’ANO in entrambe le sue parti (commerciale e politico).
Straordinario sforzo di investimenti navali di grandissimo e sicuro impatto. Sul finire del 1150 l’antipapa Enrico di Blois visita la nazione, Sigurd consente che l’antipapa proceda alla nomina di vescovi a lui graditi, senza informare in nessun modo, ne tanto meno preventivamente chiedere l’avvallo, alla chiesa di Roma. Il legato papale e nunzio apostolico Gioacchino del Fiore è di fatto tradotto in Inghilterra contro la sua volontà, per una disputa teologica con Tomaso Becket.


Regno di Svezia
La provincia di Vaasa viene annessa, mentre quella di Oulu viene rapidamente conquistata e assoggettata completamente, non senza qualche difficoltà per il generale Wulf. La Regina provvede a sottoscrivere l’ANO in entrambe le sue parti (commerciale e politica). Alla visita dell’antipapa Enrico, la regina acconsente alla nomina di vescovi senza previa consultazione della chiesa di Roma. Il fatto genera alcuni malcontenti di popolo, soprattutto nelle regioni meridionali.


Regno di Castiglia y Leon
Re Alfonso non riesce ad amministrare il suo regno con efficienza. La Talavera si rivolta immediatamente: jihadisti musulmani insorgono in tutta la regione con una sanguinosissima insurrezione mentre a corte la situazione va degenerando. [Da regolamento Olwe ha un paio di settimane per dirci se è ancora tra noi o no. In caso contrario Castiglia diventa npc]


Repubblica di Genova
Il console Caffaro deve nei primi mesi del 1149, assistere alla fine apparente del controllo politico genovese sulla Sardegna per mano della Lega di Spoleto. Tuttavia viene a patti col Doge salvando le proprie concessioni mercantili da eventuali dazi. Si sposano Giovanni Colonna e Matilde Melo mentre il console vara un investimento burocratico che riesce perfettamente. Genova annette l’Astigiano nella prima metà del 1150 mentre Arrigo Cinarca è il primo governatore ligure di Corsica, annessa parallelamente ad Asti, più o meno nello stesso periodo Genova sottoscrive il Trattato di Aquisgrana. Tutto sembra procedere per il meglio, ma durante la messa di mezzanotte del Natale 1150, ritto in piedi in attesa di ricevere l’eucarestia, il Console Caffaro accusa un malore al petto, si contorce e infine cade privo di sensi ai piedi dell’altare. Numerosi cerusici si alternano nelle settimane seguenti al suo capezzale cercando una cura e praticando i salassi, tuttavia le condizioni del console restano molto serie, rendendogli impossibile altresì l’esercizio di governo.


Regno di Curonia
Vairis, l'eroico generale lettone che ha liberato le popolazioni baltiche dall'oppressione degli eserciti tedeschi e polacchi, nell'Ottobre del 1150 viene incoronato re di un nuovo stato comprendente le regioni di Lettonia, Courlandia, Kur (che nel frattempo si è liberata dell'incompleto controllo tedesco sulla sua città principale), Masuria e Lituania. Qualche giorno dopo la regione della Daugavia, precedentemente annessa al Sacro Romano Impero, si rivolta efficacemente dichiarando la sua sottomissione a questa nuova entità statale.
Il Regno di Curonia si costituisce in una monarchia federativa dove ogni regione esprime un proprio re e ogni decisione è presa per conseutidine dalla Arklys, l'assemblea dei re riunita nel Courland (da cui il nome dello stato). Il principio del cuius regio eius religio è proclamato per tutti i regni della confederazione: ogni popolazione dovrà seguire la religione professata dalla sua dinastia regnante. Ovviamente tutte le sei regioni professano un'immediata fedeltà alle loro religioni tradizionali ma la cosa potrebbe lasciare importanti strascichi per il futuro.
Vairis, eletto immediatamente re lettone, viene altrettanto subitaneamente eletto a vita come re rappresentante dell'intera confederazione assumendo un ruolo di pacificatore nelle contese tra i sei regni, di comandante in capo dell'esercito e di rappresentante dell'intero stato nella politica estera.

Nel Dicembre del 1150, inoltre, re Vairis I prende la sua prima importante decisione firmando l'entrata della Curonia nell'Alleanza Nord-Orientale.

Regno di Danimarca
Biennio molto tranquillo. La Danimarca si limita a stipulare l'ANO nella sua parte commerciale e militare. Un inventario della armerie e delle salmerie del regno migliora lievemente la qualità degli armamenti.
 

Toga!

Chosen one
[report NPC italiani...]

Repubblica di Venezia
Durante l’inverno e fino alla primavera del 1149, Enrico Dandolo è impegnato nella dieta Sarda contro i genovesi. La retorica del Dandolo è efficace a convincere i giudici: il controllo politico genovese sull’isola va in briciole. Gallura e Logudoro assieme a Cagliari entrano nella Lega di Spoleto. Il Doge poi manovra spregiudicatamente fin quasi allo scontro con lo stesso Imperatore, impedendo ai satelliti genovesi l’ingresso nel Trattato di Aquisgrana, da Genova intelligentemente richiesto per se stessa e per i suoi satelliti. Genova quindi si ritrova sola nell’alleanza franco-tedesca dopo che concede ai veneziani il nulla osta all’ingresso dei mercantili battenti insegna veneta nelle ricche concessioni siciliane e galluresi. In cambio Dandolo garantisce il medesimo trattamento sulla concessione pisana, nonché l’intangibilità per Pietro Atzeni. Venezia ora si ritrova quindi potentissima in tutto il bacino del Tirreno, che ora è attraversabile dalle sue compagnie mercantili in toto, generando il doppio dei profitti derivanti dalla compravendita delle merci. Nel frattempo Badoer trasportato, dalla flotta della Serenissima prende il comando dell’armata di San Marco e conquista la regione dell’Entroterra Dalmato, oramai allo sbando, che viene così annessa alla Repubblica. Le campagne vengono duramente saccheggiate dagli Altavilla, che seminano il panico tra la popolazione.
Nel frattempo a Venezia l’ultima parte delle riforme dogali viene votata al Minor Consilio, il Tribunale diviene realtà e la macchina amministrativa veneziana non concede nulla al caso, la Zecca è governata da Antenore Baseggio, succeduto a Giuseppe Dandolo, mentre il Maggior Consilio si comincia a riempire di nuovi patrizi veneziani. La banca veneta è da subito molto attiva e finanzia l’erario veneziano per la costruzione di un Centro Commerciale nella Gibilterra Almohade, che vede luce nella tarda primavera del 1150. L’espansione mercantile veneziana si consolida. Nel frattempo Pietro Polani supera il processo che lo vedeva coinvolto per tradimento, praticamente indenne. Per evitare rogne il Doge conferma la sentenza popolare (l’ultima della storia della Repubblica) e lo spedisce a Costantinopoli in qualità di bailo.
E’ un grande onore, ma Dandolo così facendo toglie sommariamente legati alla famiglia rivale, alienandosi nuovamente il consenso dei Polani al Minor Consilio, che lo osteggiano apertamente. Come se non bastasse Naimero e Jacobina più che sposi sembrano cane e gatto, e già si parla di una tresca di Jacobina con il Baseggio (l'ammiraglio). La revisio della Blachernobolla, consegna i mercati bizantini in mano alla Repubblica, che costituisce una seconda compagnia mercantile: “La Compagnia Mercantile del Mar Nero” la quale percorre tratte sino ai limiti del Danubio navigabile.
Infine Tommaso Falier viene eletto al Minor Consilio: è il primo patrizio veneziano a diventare pater familiae nella storia della Repubblica. Ovviamente fortissimo dissenso dei Polani alla manovra, Naimero si vede scavalcato ancora maggiormente nella gerarchia militare dal nuovo promettentissimo rampollo. La notizia della levata antipapale inglese, se da un lato toglie attenzione all’afflusso di ebrei in città, nonché sulla multa comminata al Doge dalla curia romana per il comportamento immorale alla dieta sarda (cadaveri insepolti esibiti come trofei.. la quale costa anche la nomina a vescovo di Giovanni Polani), non può che schierare Venezia al fianco del papa romano.


Giudicato di Logudoro
La dieta sarda legittima Barisone come giudice di Logudoro. L’ingresso nella Lega di Spoleto è scontato, così come l’adesione entusiastica alla bolla papale. Con il vecchio Salusio senza eredi, il logudorese, di lignaggio antico e di dinastia fertile, è il papabile prossimo Duca, grazie anche all’amicizia ora strettissima con i Dogi veneziani. Logudoro quindi viene annesso al Giudicato di Cagliari, ora Ducato di Sardegna.


Giudicato di Gallura
Il giudice Costantino Spano a malincuore accetta le risoluzioni della dieta Sarda, minacciato pesantemente dalle ritorsioni venete. I genovesi sono di parola e traslocano Atzeni dalla provincia di Gallura a destinazione ignota e i rapporti con la Zena rimangono comunque cordiali e all’insegna della reciproca collaborazione. Tuttavia la sterilità del giudice di Cagliari fa avido lo Spano che si piega volentieri alla bolla papale divenendo conte di Gallura fedele al Duca di Sardegna.


Giudicato di Arborea
Costantino de Lacon Serra lascia la dieta sarda indignato dopo che i giudici, con un voltagabbana traditore, isolano il suo protettore numero 1. Il giudicato tenta l’ingresso nel trattato di Aquisgrana assieme alla Repubblica Genovese, che porta in dote all’imperatore i suoi satelliti italiani. Venezia però si dimostra più potente di quel che si pensi e con uno spudorato ricatto doppiogiochista nei confronti dello SRI riesce sul papa affinché sia promulgata una bolla papale che consegna de facto la Sardegna nelle mani dei Cagliaritani e degli Altavilla loro nuovi protettori. Arborea è espulsa dal trattato di Aquisgrana e rimane legata dal vecchio trattato ai Genovesi, nella speranza sia osservato.


Repubblica di Lucca
Dopo che Venezia tuona da Cagliari contro i Malaspina lucchesi, il Concio Repubblicano capeggiato da Guinigi si allinea alla politica genovese tentando l’ingresso nel Trattato di Aquisgrana, dal quale però Venezia riesce ad estrometterli tramite una bolla papale che non lascia scampo. Viene organizzato in fretta e furia un matrimonio reale tra Beatrice da Pontremoli e i fiorentini, destinatari della provincia secondo il papato. Lucca per il momento mantiene ancora i legami con i consoli di Genova dichiarandosi neutrale.


Arcivescovato di Pisa
Dopo la riorganizzazione imposta da Venezia, l’Arcivescovo si defila dalla scena politica attiva rimanendo come controllore. Sebastiano Ziani viene riconosciuto dal porporato come Camerlengo alla fine del 1148 (una sorta di primo ministro con amplissimi poteri). Nei due anni successivi il veneziano rende Pisa in tutto e per tutto simile a Venezia, adottandone molte delle leggi. La concessione mercantile della Serenissima e il finanziamento giunto dalla laguna riempiono una buona parte del vuoto mercantile della città, il tribuno popolare pare al momento abbastanza sottocontrollo. Tuttavia la cittadinanza comincia a rumoreggiare, chiedendo ora con insistenza il rimpatrio dei Griffi e dei Tirreno per poterli processare, mentre il tribuno siciliano Aristippo fa visita al Re Ruggero II di Sicilia per riferire sulla situazione, purtroppo non farà ritorno a Pisa poichè si ammala durante il viaggio di ritorno e muore nell'autunno del 1150. Ziani è comunque ossessionato dal non avere un erede (il che significherebbe la perdita dei titoli al Minor Consilio per la sua famiglia) ed emette un bando per trovar moglie nel prossimo biennio, il quale viene affisso in tutte le corti d’Europa.


Contea di Savoia
Dopo l’annessione Genovese di Asti, il conte di Savoia chiede l’ingresso nel Trattato di Aquisgrana, preoccupato di ritrovarsi isolato sullo scacchiere italiano e con pericolosi e potenzialmente aggressivi confinanti. Ancora nessuna risposta per Umberto III


Repubblica di Siena
La solita riservatezza senese riguardo gli affari di stato lascia trapelare ben poco. Tuttavia l’ingresso nella Dieta Spoletana avvicina i senesi filo veneziani ai fiorentini e ai pisani, storici contendenti della Repubblica. Tuttavia se pur il novello posizionamento all’interno dell’alleanza con Venezia e Altavilla avvicini Siena al Papa, in ambito strettamente locale sono i ghibellini a farla da padrone; infatti il vescovo di Siena ancora non può rientrare in città. Questo agita il clero locale, che chiede a gran voce un intervento della Lega sulla faccenda <Si chiami Altavilla! Si chiami Altavilla!> pronunciano i piccoli potentati locali di ispirazione guelfa.
 

Toga!

Chosen one
Report riassuntivo Irlandese:

Irlanda
Diarmait MacMurrough muove contro Mide, mentre le legazioni norvegesi e francesi visitano l'isola, divenuta inaspettatamente centro di interesse per i regni europei. Il Mide viene messo a ferro e fuoco con una strage efferatissima, mentre il Re di Leinster rivendica per se anche il Regno di Dublino, nel quale Brotar, sicuro della protezione norvegese e dell'Ard Righ, si gode la nuova moglie, ingravidandola subito (il figlio dovrebbe nascere a metà del 1151).
l'Ard Righ Tairdellbach assieme al Re di Munster: Garbán mac Éndai, il leggendario Re Cieco del Sud, e al Re dell'Ulster Cú Ulad mac Conchobair, scrivono direttamente a Bernardo di Chiaravalle e al vescovo di Orleans chiedendo che il legato papale, al più presto, possa investire autonomamente nuovi vescovi auspicando che possa scegliere gli stessi fra gli abati maggiorenti dell'isola. L'Ardi Righ sa che l'appoggio delle badie è fondamentale, visto che essi stessi paventano una nuova fase di instabilità e di guerre sull'isola, condividendo il timore generale che vuole Diarmait rivendicante il titolo di Re Supremo appartenuto al suo avo Brian Boru. Diarmait stesso si incontra disarmato con l'Ard Righ nel villaggio neutrale di Sligo, dove i due litigano furiosamente riguardo questioni politiche e dinastiche senza giungere a un accordo.
Taidellbach riconosce i diritti su Mide ma si schiera contro MacMurrough a riguardo di Dublino, mentre il Re di Leinster sostiene l'illegittimità del trattato di Brotar il quale svenderebbe la terra irlandese a un vichingo, il che sarebbe contrario a suo dire ai "giuramenti di Tara" che tutti i Re hanno prestato innanzi all'Ard Righ. Mentre le regalie per Norvegia e Francia vengono approntate, si ode in Irlanda della levata dell'antipapa inglese!
L'Ard Righ, fedele al nunzio apostolico francese, proclama immediatamente un editto in gaelico, tuttavia molto cauto, in cui vieta per il momento il riconoscimento del nuovo pontefice, almeno fino ad un eventuale concilio che ne stabilisca la posizione e l'eventuale legittimità. Un monaco benedettino, Edmondo di Cork, cerca di mettersi in contatto con l'abate francese Filippo di Harvengt, in quanto secondo il monaco vi sarebbero chiarissime irregolarità nel modo in cui l'antipapa è sorto. Discusso di ciò, con il benestare degli stessi "abelardiani" irlandesi, la cerchia degli abati sottoscrive l'editto del Re Supremo in piena concordia con lo stesso. Questo basta a convincere la totalità dei Re dell'isola incluso Brotar, che si tiene ben lontano da eventuali rogne che lo possano mettere in minoranza.

Per il resto da registrare una faida nel Desmond dove il Re 13enne uccide a duello due notabili di almeno 20 anni più grandi di lui che si erano rifiutati di versargli un ammenda di 5 maiali ciascuno dopo che erano stati sorpresi a molestare alcune contadine. Il giovane Re An Calbach viene soprannominato "Michele" dalle sue genti che ora lo credono un protetto dell'Arcangelo. (anche se i maligni parlano di qualche spregevole trucco...) Ancora faide insanguinano il Regno di Ui Failghe dove Gilla Na Findmona riesce comunque per il momento a prevalere, dopo che i suoi sgherri si scontrano con il suo pretendente Bem MacHurra Na Ruiadri, che tuttavia è ben lungi dall'essere domato e scorrazza per le campagne reclutando villani e contadini.
 

Rebaf

Get a life
Fantacalciaro
Stato Pontificio

Nel corso del 1149 la presenza delle truppe tedesche mandate dal reggente Federico aiutano papa Eugenio III a far rientrare la precedente rivolta capeggiata da Arnaldo di Brescia. Egli fugge in esilio al di là dell'Adriatico dopo il suo fallimento nel far insorgere la regione di Spoleto. Tutto procede nella tranquillità quando due eventi turbano la pace: l'antipapa Enrico I e il fallimento del trattato di pace con i musulmani. Il tutto ha la reazione di una nuova ondata anti-papalina, voci dicono che Arnaldo da Brescia sia ritornato nella penisola e voglia approfittare dell'instabilità della curia romana dopo il proclama di Enrico di Blois.

Stato Templare di Lusitania

Biennio tranquillo per i templari portoghesi, il Granmaestro Everard des Barres si limita ad amministrare lo stato. Si segnalano le prime conversioni al cattolicesimo nella regione islamica dell'Estremadura.
 

Toga!

Chosen one
Regno di Scozia
Re David e il figlio Henry rompono gli indugi, e scendono a dar manforte al Re di Inghilterra Stefano. David schiera l'intero esercito, forte di un micidiale quantitativo di "higlanders" ovverossia fanteria leggera reclutata tra i clan che portano il tartan degli altipiani. Varcata Calais senza colpo ferire, David Dunkeld si da all'assalto della città di Amiens, dove gli ultimi residui di resistenza matildina vengono stroncati senza pietà. L'efferatezza della strage è assoluta, così come la repressione di un moto successivo, sobillato probabilmente da agenti ribelli, anch'esso finito nel sangue e in un saccheggio senza ritegno.
Alla notizia che vede Gloucester sconfitto, Re David assicuratosi la roccaforte, decide per la battaglia campale nella campagna Piccarda. Nonostante il vantaggio numerico il giovanissimo Enrico Plantageneto, alla guida della cavalleria ribelle, si dimostra avversario di grandissimo valore, la leggenda vuole che sia egli stesso a trafiggere Re David che viene ferito durante lo scontro.
Leggenda o meno gli scozzesi sono sconfitti, in un massacro senza precedenti che tinge di rosso la Normandia orientale. Enrico viene nominato reggente dalle truppe, poichè suo padre è gravissimo, il Re viene rimpatriato di emergenza mentre il figlio resta al comando delle sparute truppe rimaste nel nord della Francia.
Giunge come un macigno l'anitpapa inglese: Enrico asserragliato ad Amiens va su tutte le furie e ha un diverbio pesantissimo con Roberto di Gloucester. Pur ingiuriando gli inglesi per la loro avventatezza il principe è tuttavia impossibilitato a fare alcunchè, con il fronte interno completamente scoperto.
Come previsto da Enrico, i suoi fedeli cugini Malcom (11enne) per bocca di sua madre Ada de Warenne e William Fitz (30) gli fanno sapere che le abbazie cistercensi e certosine di Melrose, Kelso, Jedburgh e Dryburgh, alcune costruite dal padre David, si rifiutano di riconoscerlo reggente fintantochè resta in Normandia alleato agli inglesi scomunicati. Nel frattempo la nobiltà locale comincia a surriscaldarsi, mentre voci dicono che Re David, agonizzante, chieda perdono per i suoi peccati. Il popolino vede nel ferimento del Re il manifestarsi di una volontà divina e la Scozia è la prima nazione che si spacca completamente in due a causa dello scisma.
La situazione è bollente.
 
Stato
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