Storia Tsubodai Bahadur

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Tsubodai, Subotai, chiamatelo come vi pare, è stato forse il più grande generale mai vissuto. Fu il braccio destro di nientemeno che Gengis Khan e fu colui che portò i Tuman mongoli fino in Europa, DUE VOLTE, battendo tutti gli eserciti che gli si opposero. E' uno dei pochi generali che non abbiano mai perso una battaglia, e quasi tutte quelle che ha combattuto l'hanno visto in inferiorità numerica.

Tsubodai Bahadur ("il coraggioso") nacque circa nel 1175 nella mongolia divisa in decine di tribù, fra le fila degli Uriankhai, e si distinse subito al servizio del conquistatore mongolo Gengis Khan, allora alle prime armi. Pare si fece notare per la prima volta al momento di invadere il regno degli Xi Xia, allora un regno semi-indipendente che stava fra la Mongolia e la Cina della dinastia Chin (o Jin). Poco dopo gli venne affidato il comando di un intera formazione di giovani guerrieri, che chiamò i Giovani Lupi. Questi crebbero fino a diventare un intero Tuman (unità di 10000 guerrieri), e Tsubodai stesso salì fino al rango di Orlok ("generalissimo"), il che significava essere al comando di più Tuman in un dato teatro di guerra. La sua prima impresa chiaramente documentata è la presa della città di Huan, e a quel punto già comandava 40000 guerrieri.

Tsubodai non inventò l'arco ricurvo composito né la disciplina e la precisione dei movimenti dei singoli Minghaan (unità da 1000 guerrieri) o Jaghun (stessa cosa ma da 100); parte di queste cose era parte integrante del modo mongolo di fare la guerra, e il resto era farina del sacco di Gengis Khan e dei suoi fratelli (Kachiun in particolare). Tsubodai perfezionò però la tattica della finta ritirata, pose ancora maggiore importanza sul nascondere parte delle forze agli occhi del nemico, sul pattugliamento aggressivo a lungo raggio, sull'interdizione delle pattuglie nemiche e sullo studio del nemico allo scopo di analizzarne forze e debolezze. Fece insomma quello che Alessandro Magno fece alla falange inventata da suo padre Filippo: la migliorò ulteriormente e la rese invincibile.

Tsubodai affrontò gli eserciti dello Shah della Corasmia e degli imperatori Chin, che contavano centinaia di migliaia di soldati. Sconfisse i Cumani e gli Alani, nomadi della steppa russa. Fu il primo fra i generali mongoli ad affrontare gli eserciti europei: prima quelli dei principi russi durante l'invasione del 1220-23 poi (durante la seconda invasione del 1237-1241) quelli ungheresi, polacchi ed infine i Templari, la migliore cavalleria pesante del tempo. Sapeva condurre assedi, superare ostacoli naturali e si portava dietro sui carri macchine ossidionali smontate da utilizzare alla bisogna. Fu anche il primo fra i generali mongoli ad impiegare truppe coscritte armate in ruoli di appoggio, e non come scudi umani o carne da freccia. Non ci faceva affidamento in battaglia e li considerava comunque sacrificabili, ma li utilizzava comunque con giudizio e non li mandava a morire senza motivo.

Durante la seconda spedizione in Occidente, Tsubodai era accompagnato da diversi principi mongoli (al tempo il Gran Khanato era già stato diviso fra diversi Khan che dovevano fedeltà a Karakorum). Anzi, sembra che ufficialmente la spedizione fosse guidata da Batu, figlio di Jochi e nipote di Gengis Khan. Quel Batu che divenne poi Khan dell'Orda D'Oro. Questo è corroborato da una lettera arrivata al Re di Ungheria a nome di Batu, il quale lo accusava di dare asilo ai Cumani fuggiti di fronte alle sue armate. Il comando delle operazioni era comunque saldamente in mano a Tsubodai, che insegnò l'arte della guerra ai giovani principi; fu un buon maestro, dato che diversi di loro diventarono poi Khan e vinsero a loro volta molte battaglie già sotto il suo comando durante l'avanzata verso Ovest. La velocità di spostamento delle armate mongole sotto i suoi ordini era leggendaria: combatté due battaglie in due giorni in luoghi distanti centinaia di chilometri.

Tsubodai, pur essendo uno dei personaggi più potenti del popolo mongolo, non divenne mai Khan né acquistò un dominio personale. Rimase l'orlok di Gengis Khan fino alla sua morte, passando poi al servizio di Ogedei Khan. Dopo la morte di quest'ultimo, che causò il ritiro dell'orda dall'Ungheria (e forse salvò parte dell'Europa Centrale), passò al servizio dell'effimero Guyuk Khan. All'età di 70 anni condusse un'ultima campagna contro l'impero cinese meridionale dei Song. L'emissario papale Giovanni da Pian del Carpine scrisse di averlo incontrato alla corte del Gran Khan nel 1242. Morì due anni dopo, in una semplice tenda da pastore, dopo essersi congedato dal ruolo di condottiero.

Non si sa con precisione quante battaglie abbia vinto, ma sicuramente più di 50, quasi tutte vinte in maniera schiacciante. Inchinatevi di fronte alla sua storia.

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Ostrègone

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Fantacalciaro
Inchinatevi di fronte alla sua storia.
:zhat:
Un grande, con una fine molto umile che non mi aspettavo.
In verità non l'avevo mai sentito nominare (forse perché un po' tutto quel mondo, per i non esperti, viene generalmente oscurato dall'imponente figura di Gengis Khan), molto interessante come figura e ti ringrazio per questa storia. Stavo pure per chiederti via pm come mai non avessi più creato da molto tempo discussioni del genere, dato che mi piacciono molto questi topic.

Ma è sempre quella popolazione che faceva parte della grande onda barbarica di secoli prima? :pippotto:
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Ma è sempre quella popolazione che faceva parte della grande onda barbarica di secoli prima? :pippotto:

L'etnogenesi delle popolazioni della steppa è un argomento affascinante quanto complesso.

Praticamente i popoli si riuniscono intorno ad un gruppo etnico che per qualche motivo (solitamente l'ascesa di un condottiero carismatico) diventa dominante e li sconfigge in battaglia. A seconda della durata di tale dominazione i popoli assoggettati perdono la propria identità e si fondono con quello dominante, fino a quando un nuovo gruppo etnico arriva da est, sconfigge gli ex padroni della steppa e li caccia verso ovest. La migrazione può avere esito positivo (vedi Bulgari e Magiari che hanno formato forti regni stanziali) o negativo (vedi Peceneghi che sono stati distrutti dai Franchi e assorbiti da altri popoli). Quelli che vengono "rimbalzati" nuovamente verso est possono riprendere la via del nomadismo e mantenere un'identità etnica per chissà quanto tempo, magari ricominciando il ciclo di sottomissioni/migrazioni.

Agli Alani andò più o meno così per un migliaio di anni: di volta in volta (guidati dai propri capi o soggiogati da un condottiero nemico) venivano spinti dalle steppe verso l'Europa, dove venivano infine sconfitti dalla popolazioni locali. Molti di loro a poco a poco venivano assimilati dalle popolazioni barbariche locali più numerose dopo un periodo di saccheggi e guerre. Gli altri riprendevano la via della steppa e si ricongiungevano magari con quelli che avevano mancato l'esodo. Nella fattispecie la grande ondata migratoria di cui parli penso sia quella istigata dagli Unni di Attila. Gli Alani vennero sconfitti e soggiogati dagli Unni e li seguirono nelle loro campagne in occidente fino alla disgregazione del dominio unno. A quel punto molti si erano stanziati in tutta Europa (anche in Spagna) e vennero lentamente assimilati; gli altri tornarono nella steppa russa meridionale e ci rimasero fino all'arrivo di Tsubodai. Dopo l'ennesima sconfitta per mano dei Mongoli una parte venne impiegata come ausiliari nelle armate mongole, e le seguirono fino in Cina, il resto si spostò nel Caucaso e formò l'attuale Ossezia.
 

Ostrègone

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Fantacalciaro
Sei stato più che esauriente. Sì, mi riferivo proprio a quell'ondata migratoria. Non sapevo gli Alani fossero giunti addirittura in Spagna. :pippotto:
Molto interessante anche il fatto che una parte abbia dato origine all'Ossezia, ignoravo pure questo. Invece i Cumani che fine hanno fatto poi?
 

Mikhail Mengsk

MSPAINT OVERTYRANT
Fuggiti di fronte all'esercito di Tsubodai, si unirono brevemente all'esercito ungherese di Bela IV, si convertirono al cristianesimo e vennero stanziati sul Danubio vicino a Buda. Qui però ebbero una pessima accoglienza dai locali e il loro re Koten venne ucciso in un'aggressione in città. Il figlio si rifiutò di combattere accanto agli Ungheresi e ai cavalieri teutonici (e chissà che non si sia rivelata una defezione decisiva: erano 30-40000 arcieri a cavallo) e portò altrove la massa di Cumani. Dopo la ritirata dei Mongoli i Cumani vennero gradualmente assorbiti da Bulgari, Romeni e Ungheresi. Credo qualche sovrano ungherese fosse addirittura di origini cumane.
 

Solctis

Chosen one
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/5/55/Caucasus-ethnic_it.svg

La bandiera attuale dell'alania é ispirata a quella dell'antico omonimo regno.

http://www.rbvex.it/alania.html

Nel Caucaso vi sono i Rutuli, una popolazione omonima della popolazione pre-romana il cui re era il famoso Turno descritto nell'Eneide.

Così come l'antica Albània (Antico nome della Scozia o 'Alba'):

https://it.wikipedia.org/wiki/File:Aghuank.jpg

Era giusto perché ero in astinenza dai miei vecchi amori...
 
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