Diplomazia [Gizeh - Gnakkandia] Una mano lava l'altra, tutte e due lavano il viso

MisterTango

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Clevis si grattò nervosamente le mani, mentre la carovana superava lentamente un piccolo monolito di pietra verniciato color porpora.
Gli esploratori elfici di Venalia si erano premurati, alcuni giorni prima, di lasciare un segno nel punto più a sud dove le loro pattuglie si fossero mai spinte. A meridione di lì, secondo la Gente Alta, si estendeva i territori facenti capo a una tribù di goblin particolarmente potente. Gnakkandia, l'avevano chiamata, ma non avrebbe saputo dire se tale nomenclatura gli fosse stata affibbiata dagli elfi o se fossero gli stessi goblin a rivolgersi in tal modo alla loro "nazione".

Le voci che gli erano giunte di quei pelleverde non erano delle più entusiasmanti. Una tribù di goblin pazzi e schiavisti, il cui primo contatto con gli elfi di Venalia non era stato dei migliori. La Gente Alta sosteneva che i pelleverde chiamassero quella parte di foresta Troshk. Lui non sapeva cosa aspettarsi esattamente da quelle creature, ma il suo compagno halfling, che cavalcava suo fianco, sembrava abbastanza rilassato.

- Tu sei certo che le informazioni che hai raccolto siano corrette? -, gli domandò, forse per la decima volta in quella mattina.

Il mezzuomo si voltò con un sorriso divertito dipinto sul volto. - Lasciami fare il mio lavoro, amico mio, perché io ti sto lasciando fare il tuo -, rispose con lentezza.

Clevis si accigliò. - Cosa stai insinuando? -

Foldo proruppe in una risata sguaiata che risuonò tra gli alberi. - Niente, uomo alto, non ti scaldare. I goblin potrebbero credere che l'astio che provi sia per loro, non per me -

L'uomo gettò un'ultima occhiata il tralice al suo compare, tornando poi ad osservare il sentiero malmesso davanti al muso del suo cavallo. I carri che li seguivano facevano fatica a procedere in quel territorio impervio, ma finché le ruote reggevano, non ci sarebbero stati problemi. La carovana era scortata da un nutrito numero di cavalleggeri, sufficienti per proteggerla dalle minacce che poteva riservar loro la foresta ma non troppi da poter trasmettere ostilità ai padroni di casa. In testa al gruppo, due araldi a cavallo recavano il drappo purpureo e dorato della casa reale di Gizeh e un'altro completamente bianco, universale dichiarazioni d'intenti che Clevis sperava fosse ben nota anche ai goblin...

@Silen tentativo di contatto diplomatico con i goblin, con i personaggi Clevis e Foldo
 

Silen

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Ad un tratto delle voci eruppero dalla foresta "EHI TU, Grosso Brutto! Tu scemo scemo a venire in terra goblin, ora tu fermo fermo o noi tira dardi appuntiti finchè tuo grosso sederone trasformato in puntaspilli per verdi frecce!"
"Si tu fermo fermo o noi tira frecce fino a rendere tu grosso puntaspilli"
"Gnuk! Perchè tu ripete mie parole? Forse anche tu scemo scemo? Zitto zitto e lascia che Grosso Brutto risponde."
 

MisterTango

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Foldo alzò un pugno chiuso, facendo cenno al convoglio di arrestarsi.
Clevis notò lo sguardo dell'halfling rifuggire velocemente verso di lui, forse per osservare la sua reazione. Probabilmente, Foldo temeva che potesse perdere lucidità a causa della paura, ma non gli avrebbe dato questa soddisfazione. Ricambiò lo sguardo con aria decisa, senza tuttavia potersi esimere dal guardarsi intorno con occhiate ansiose.

-Il mio nome è Foldo - esordì il mezzuomo, - e il "Grosso Brutto" al quale probabilmente vi riferite è il mio amico Clevis di Colle Vite. Veniamo dal nord e giungiamo nella vostra terra per conto del nostro Re Cleobert, sovrano di Gizeh. Siamo qui per parlare con uno dei vostri capi... e per consegnare un regalo - concluse l'halfing con uno sguardo accattivante.
 

Silen

Get a life
"Capo Sgronk a quanto pare Grosso Brutto è accompagnato da Piccolo Brutto..."
"Ahahahahah, bella battuta Sblunk, tu simpatico! Bene, Piccolo Brutto, che volere tu e Grosso Brutto da Grande Re Gnak?"
"Ma, capo, Gnak non è grosso, è piccolo come tutti noi piccoli verdi..."
"Gnuk, tu essere scemo scemo? Gnak essere grande nel senso di Grande, non nel senso di grosso! Tu capito ora?"
"No...."
"Argh! Tu essere proprio scemo scemo. Tu lascia perdere. Dove ero rimasto?" una pausa "Ah si, ora io ricorda. Bene. Allora Piccolo Brutto, cosa tu e Grosso Brutto volere da Gra..no voleva dire, Potente Re Gnak?"
 

MisterTango

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- Come detto poco fa, questa delegazione è stata inviata da Re Cleobert in persona, Re di Gizeh, dunque di tutte le terre a Nord di qui, per poter conferire con il vostro sovrano, il Grande Re Gnak, e portare a lui la sua parola. Si tratta di affari riservati, non adatti ad essere discussi da sudditi come noi, ma vi garantisco che veniamo in pace. E per dimostrarlo, rechiamo con noi delle preziose regalie provenienti direttamente dalle botteghe dei nostri migliori artigiani, da consegnare in persona nelle mani del vostro sovrano-

Foldo indicò la fila di carri alle sue spalle, nei quali si potevano scorgere ampie quantità di gingilli in metallo finemente battuto, mattoni di pietra perfettamente angolati, nonché assi e ninnoli in legno.

Clevis era convinto che avessero un tantino esagerato, portando con loro tante di quelle risorse da costruire una piccola città e armare un reggimento di fanti in armatura, ma il loro Re aveva voluto così...

Deglutì, quando alla memoria gli sovvenne la seconda parte della proposta che il loro Re aveva formulato per i goblin... Non sarebbe mai stato pronto per una cosa del genere, ma non era nella posizione di rifiutare. Meglio quei goblin che il suo Re incazzato, fuori ogni dubbio.
 

Silen

Get a life
"E va bene, giusto perchè piccolo brutto dice di portare regalo. Io però dice, attenti tu e Grosso Brutto a non fare scherzi. Re Gnak potrebbe decidere fare lui a loro scherzo divertente. Divertente per piccoli verdi, non tanto per piccoli o grossi brutti."
"Si, Re Gnak fare scherzo molto divertente!"
"GNUK! Tu non solo scemo scemo ma anche minchione! Tu devi piantarla di dire mie parole stesse o io mena, capito?"
"E va beh ma a me piace ripetere..."
*SBONK*

Fra minacce, insulti e clavate, un gruppo piuttosto numeroso (e rumoroso) di goblin circondò gli esploratoria ccingendosi a fare loor (più o meno) da scorta. Il viaggio fino a Gnakkia fu tutto così, per la gioia dei due ambasciatori, goblin intenti a litigare fra loro o a molestare la delegazione, spesso frugando nei carri con la scusa di "controllare" i regali.
 

MisterTango

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Per un momento, Clevis vacillò di fronte alla veemenza dei pelleverde. Il più alto di loro non gli arrivava tanto più in alto della cintola, ma il meno molesto era più rumoroso di una decina di uomini ubriachi. Vederli sciamare tra le vettovaglie che avevano confezionato con tanta cura lo fece inorridire, e per un istante ebbe la tentazione di girare il cavallo e darsela al galoppo. Tuttavia, se fosse tornato a Gizeh Re Cleobert gli avrebbe spiccato la testa dal collo, mentre se si fosse dato alla macchia la sua sorte non sarebbe di certo stata migliore, tra goblin e mostri mutanti e demoni vari.

Al suo fianco, invece, il suo compare sembrava invece trovarsi perfettamente a suo agio.

- Dunque, che tipo è il vostro Re? - lo sentì domandare a uno dei goblin che sciamavano intorno al suo cavallo.
 

Silen

Get a life
"Oh, Re Gnak lui Grande! Cioè non grande e grosso, lui uno come noi, un piccolo verde. Piccolo ma Grande!" il goblin sogguardò il suo interlocutore con aria sospettosa "Voi stà attenti con Gnak. Lui arrabbiato con grossi brutti che ladrato regione esplorata da piccoli verdi e aiutato elfi scemi scemi. Voi non fa arrabbiare Gnak, si?"

Il viaggio in sè non fu particolarmente lungo e presto il gruppo arrivò nei pressi della città goblin. "Città" era una definizione che non rendeva l'idea...come tutti gli insediamenti goblin si trattava di una costruzione estremamente caotica dove letteralmente ogni cittadino aveva costruito la casa dove voleva creando un labirinto di vie e viuzze spesso a vicolo cieco. "Labirinto" sarebbe stata forse una definizione più calzante. Se Clevis era stato in difficoltà durante il viaggio ora il cuore gli dovette mancare alla vista di quel guazzabuglio archittetonico, colmo di goblin dal comprotamento chiassoso e caotico quanto la loro città.
 

MisterTango

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- Oh, ma noi siamo qui proprio per questo - ribatté Foldo al goblin con un gran sorriso. - Sappiamo di questo... malinteso, portiamo con noi tanti regali proprio per questo motivo. Non che speriamo che basti sì tanto per avere la clemenza del vostro grande Re Gnak, abbiamo tanti altri progetti da sottoporre alla sua attenzione -

A sentir parlare di quei "progetti", a Clevis corse un brivido freddo lungo la schiena. Deglutì con forza e cercò di raccogliere il coraggio sufficiente per affrontare quanto restava di quel viaggio.

Per un momento gli sovvenne il pensiero che i goblin potessero non cogliere le loro buone intenzioni, e chissà cosa gli avrebbero fatto se la spavalderia e il sarcasmo del suo compagno di viaggio non fossero stati di gradimento dei loro anfitrioni. Li avrebbero cotti a fuoco lento in un pentolone? O magari mangiati vivi e sul posto. Ne aveva sentite di ogni genere su di quei pelleverde e, sebbene fosse in grado di capire che la maggior parte di quelle voci fossero fasulle (o quantomeno esagerate), non poteva fare a meno di temere che potessero avere un fondo di verità.

E quando infine giunsero in quel marasma che le loro guide avevano definito "città" gli venne un definitivo colpo al cuore.

- È un posto grazioso - ebbe il coraggio di dire Foldo, senza perdere il suo iconico sorriso. - Senza dubbio è una città su misura per... piccoli uomini come noi. Verdi o pallidi che siano - aggiunse con una risata.
 

Silen

Get a life
"E' Casa" disse il goblin visibilmente soddisfatto "Ora voi piccolo brutto e grosso brutto seguire. Noi condurre a palazzo di potente Gnak!"
Il suddetto palazzo si rivelò essere una specie dit enuta costruita secondo il medesimo stile caotico della città...apparentemente l'unico criterio seguito dagli ignoti costruttori goblin era che dovesse essere "Grande".
Fortunatamente per gli ospiti la trafila da seguire per vedere il re gi Gnakkandia fu più rapida di quanto ci si potesse aspettare: non perchè i giblin del palazzo fossero più organizzati dei loro compagni ma semplicemente perchè la servitù era composta per lo più di umani e dis chaivi elfi.
In effetti il goblin che li aveva accomapgnati fin li si limitò ad apostrofare il primo elfo che incontrarono con un "Tu, scemos cemo porta brutti grossi e piccoli da grande piccolo verde, il potete Gnak" per poi andarsene per i fatti suoi.
Bene o male, alla fine vennero condotti nella sala del trono...

"Ohè, cosa tu fa scemo scemo di un elfo scemo!? Tu porta questi cosi nella mia sala del trono? In ora di pisolino???"
"Si tratta di ambasciatori, re Gnak...vengono dal territorio di Gizeh al confine nord.."
"Bleah, che io frega di vedere ladroni.." rivolgendosi a Foldo "Tu, piccolo brutto! Che accidenti voi vuole da me? Io non ha simpatia per ladri del nord, amanti degli elfi, brutti brutti e scemi scemi!"
 

MisterTango

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- Ossequi, Grande Piccolo Verde Re Gnak -, esordì Foldo, inchiandosi tanto quanto la sua bassa statura gli consentisse. Clevis e gli altri che avevano avuto la "fortuna" di essere ammessi alla sala del Trono seguirono il suo esempio.

- Giungiamo nel vostro grandioso territorio come ambasciatori del nostro sovrano Re Cleobert, con una missione di pace e amicizia. Come ho detto ai vostri soldati prima, sono rimasto stupito dalla vostra città. Esprime fantasia e ingegno, oltre che fiera indipendenza e coraggio. Mi ha ricordato un po' i piccoli villaggi di noi mezzuomini, scavati tra i colli ma comunque graziosi e pieni e di vita. Ma perdonatemi, sto divagando. Mi rattrista sapere che le azioni intraprese dal nostro Re tempo addietro siano state interpretate come un "furto", sebbene in un certo senso potessi aspettarmelo. Si è trattato di un orrendo malinteso, che vi garantisco non si ripeterà mai più. Permettetemi dunque l'onore di potervi consegnare il regalo che il nostro Re ha selezionato personalmente per voi. Consci della tipologia di ricchezze che la foresta di Venalia potesse offrirvi, abbiamo portato con noi un ampio campionario di legname prelevato dalla foresta di Antarion, scuro e resistente quanto aspro e inospitale è il clima che i suoi alberi si ritrovano ad affrontare, crescendo comunque forti e rigogliosi. Poi, abbiamo con noi dell'ottimo tufo proveniente dalle cave di Tarras, abbastanza friabile da poter essere modellato a piacimento ma al contempo sufficientemente robusto da poter resistere ad ogni genere di intemperie. E infine, del ferro della miglior qualità prelevato dalle miniere di Adunakhur, con il quale poterne ricavare armi e armature di fattura eccelsa e con il minimo sforzo.
Vi prego di accettare questo piccolo ma ricco presente come parte delle scuse ufficiali del Regno di Gizeh, in modo da potervi poi esporre un accordo più completo -
 

Silen

Get a life
Il goblin guardò prima il dono e poi il mezzuomo con aria dubbiosa, poi sembrò prendere una decisione.
"Se tu porta regalo a Gnak allora Gnak prende. Ma proverbio di piccoli verdi dice 'Attento a piedi pelosi che portano doni' per cui ora io chiede, cosa ha in mente tuo re, re di grossi brutti? Se tu pensa che Gnak scemo scemo che può essere ingannato con pochi stuzzicadenti e spille di ferro tu grande scemo, più di re di paese di scemi. Me piace gente che parla chiaro, perciò tu basta assordare me di chiacchere come elfo. Parla breve e parla rapido."
 

MisterTango

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A sentire lo sproloquio di Foldo, a Clevis corse nuovamente un brivido freddo lungo la spina dorsale. Come al solito il mezzuomo si stava perdendo in chiacchere, o quantomeno così a lui sembrava. Tutta quella pomposità non si sposava esattamente con il contesto in cui si trovavano, ma di certo non poteva zittire il suo compagno di fronte al sovrano dei goblin. E poi, quando Re Gnak parve accettare di buon grado il dono, riuscì a distendere i suoi nervi di qualche millimetro. Era già qualcosa di nient'affato scontato.

- Plaudo alla vostra lungimiranza, Grande Re -, sorrise Foldo, inchinandosi di nuovo. - Ero sicuro che un sovrano illuminato come voi non potesse che fare la scelta giusta. E come già detto prima, non ci aspettiamo di certo la vostra preziosa clemenza per così tanto poco. L'unico cruccio del nostro Re è che i nostri confini non sono ancora abbastanza sicuri per permettere il passaggio di bestie e carovane, altrimenti tutti i doni che reco oggi con me sarebbero soltanto un mero antipasto della ricchezza e della prosperità che potremmo raggiungere insieme. Vi chiedo umilmente di pazientare fine al termine dell'anno in corso, fino a quando i nostri cacciatori non saranno riusciti ad eliminare tutte le bestie malefiche che infestano i boschi a nord di qui. Poi, il nostro Re vorrebbe che le nostre frontiere si riempissero di avamposti commerciali e strade piuttosto che piazzeforti e trincee. Se lo vorrete, sarà cura della nostra Gilda inviare i migliori mercanti nelle vostre terre per amministrarne i commerci e moltiplicare gli introiti. Come già detto, la nostra è una missione di pace, con la prosperità di entrambi come fine -, Foldo concluse il suo monologo con un sorriso soddisfatto, attendendo la risposta del sovrano goblin.
 

Silen

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Gnak alzò gli occhi al cielo "Io aveva detto te, parla breve e parla rapido" disse in tono piuttosto infastidito...evidentemente il lungo sproloquio del mezzuomo non era stato molto di suo gradimento "Tu dice, noi portiamo te dono, tu non attacca noi e magari prossimo anno fa commercio. Questo è, si?" continuò facendo un riassunto estremamente conciso del discorso di Foldo.
Il re dei goblin tamburellò le dita sul bracciolo del trono con aria pensosa
"Io, noi piccoliv erdi non desidera guerra con grossi brutti e con piccoli piedi pelosi. Io accetta dono ma io avverte...tu nonc rede che Gnak scemo scemo. Se tuo coso-re entra ancora in terre esplroate da piccoli verdi cose non mettersi bene. Io dice anche, voi preso troppe terre vicino noi e questo noi non piace. Voi va cercare terre lontano da piccoli verdi e non mette vostri piedi puzzoni in regioni vicine a piccoli verdi."
 

MisterTango

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Foldo incassò la critica senza scomporsi, e anzi proseguì di buona lena.

- Plaudo alla vostra saggezza, Grande Piccolo Verde. E posso promettervi, in vece del mio Re, che una volta ultimate le operazioni di rastrellamento nella foresta di Ihiarlir i nostri coloni non si spingeranno oltre -, disse, annuendo soddisfatto. - Bene, per quanto mi riguarda, il mio mandato è qui concluso. C'è soltanto un altro punto da affrontare -

Il momento fatidico era giunto.

Foldo lanciò un fugace sguardo a Clevis, che per un istante si sentì morire. Aveva quasi sperato che Re Gnak rigettasse in blocco le proposte presentate dal mezzuomo e dichiarasse guerra al regno seduta stante. Le alquanto scarse possibilità di sopravvivere a una simile evenienza gli erano sembrate decisamente più allettanti dell'unica condizione che il suo compare mezzuomo stava per presentare.

- Mi trovo a proporvi quello che definirei uno scambio: non deve passare come uno scambio di ostaggi, bensì come un modo per poter conoscere meglio e più in fretta le nostre reciproche culture. E poi, come una forma di minima garanzia del rispetto degli accordi da parte di entrambe le nostre nazioni. Per il Regno di Gizeh rimarrà Grosso Brutto, ehm... Clevis di Colle Vite, esperto nell'arte mercatoria e delle tecniche contabili. Il nostro Re, altresì, si è trovato particolarmente affascinato dalle vostre tradizioni militari. Potreste dunque rispondere allo scambio con un vostro capotribú, o con un vostro guerriero. Se accetterete l'accordo, la scelta finale sarà comunque la vostra -

Foldo concluse il discorso favellando con una certa rapidità, cercando di mascherare la sua apparentemente inopprimibile parlantina con un pizzico di ingegno oratorio.
E Clevis si ritrovò a sperare con tutto il cuore che Re Gank non cogliesse l'espediente e decidesse di spiccare la testa al mezzuomo con le sue stesse mani.
 

Silen

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Gnak rimase in silenzio per qualche istante prima di rispondere.
"Tua proposta viene troppo rapida" affermò infine "piccoli verdi preferisce procedere un passo per volta, specie quando fatti precedenti non buoni. Voi venuti qui a parlare, questo buono, voi portato doni e promesse, anche questo buono, ora vediamo come va, si? Noi aspetta che prossimo anno voi torna con proposte di commercio. Se voi torna e mantiene parola allora potere anche discutere di 'scambio'. "

In sostanza tutto bene ma per lo scambio di tecnici ti rimanda al prossimo anno
 

MisterTango

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Alcuni mesi dopo il primo incontro, le insegne variopinte del Regno di Gizeh tornarono a far capolino al confine con le terre di Gnakkandia.
In testa al gruppo c’erano sempre le due stesse figure: Foldo cavalcava con la schiena dritta e la testa alta, spavaldo e rilassato; Clevis, invece, con la schiena ricurva e un’espressione contrita.

I mesi che aveva trascorso nella sua piccola casetta di campagna, tra i mercati di Viera e la sua famiglia, non se li era goduti per niente. Era un mercante, abituato a girovagare per trovare piazze dove vendere le sue merci al miglior prezzo, ma dover permanere in una terra straniera, così selvaggia e poco civile, lo rendeva profondamente inquieto. L’instabilità politica dello stato goblin era alquanto… pericolosa, e avrebbe potuto farne le spese tranquillamente anche lui. Perché il suo Re non aveva scelto il mezzuomo anziché lui? Sembrava così a suo agio. Magari aveva paura anche lui, ma quantomeno era in grado di non darlo a vedere.

Almeno, quella volta non sarebbe andato da solo. Dietro di loro, oltre a una piccola scorta di cavalieri, cavalcavano una mezza dozzina di uomini e mezzuomini in abiti civili: scribi, amministratori e contabili. Se la missione avesse avuto successo l’anno precedente, loro avrebbero dovuto raggiungerlo in seguito, ma visto com’erano andate le cose si era scelto di mandarli direttamente con lui, stavolta.

Prima di partire, alcuni giorni prima, Foldo lo aveva guardato e aveva detto “Non ti preoccupare spilungone, stavolta andrà bene, ne sono certo”. Di certo, il mezzuomo non doveva condividere il suo concetto di “bene”.

Il gruppo varcò il confine con lentezza, accampandosi nei pressi del luogo dove l’anno precedente erano stati “accolti” dai goblin, attendendo pazientemente che qualche pelleverde si palesasse per “scortarli” dal loro Piccolo ma Grande Verde.

@Silen
 
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