[Tempesta - Khaz Modan] Il primo incontro

Redual

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Una piccola squadra di modeste galee fece capolino nella Baia degli Spergiuri fino a giungere in vista della città nanica di Thelsamar.

L'Ammiraglio a bordo, Jes Tereth, dopo essere rimasto lungamente interdetto dalla presenza di un architettura tanto riconoscibile in riva al mare si decise ad issare sugli alberi numerose bandiere nautiche dal significato sconosciuto per la gente di Aman e dirigersi lentamente verso l'insediamento.


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Alastork

Lonely Fapper
Soldrin Dueanime risiedeva abitualmente a Thelsamar per poter sorvegliare meglio le attività portuali e la costruzione della piccola flotta per cui aveva tanto cercato di spingere alla corte di Nuluk Khizdin. Erano giorni pieni di attività, quelli: avrebbe voluto dedicarsi soprattutto alla costruzione delle sue amate navi e far salpare prima di subito qualche vascello, ma tra gli ordini di Thurimar, la mancanza di materiale destinato ai cantieri e le attività a cui badare per la giovane cittadina, non c'era mai tempo per quel che davvero sapeva fare. Il cipiglio dell'ammiraglio era tale che alcuni stavano prendendo a chiamarlo Grugnotorvo, e ogni volta il nano marinaio grugniva in disappunto, mettendo a tacere anche la più innocua delle canzonature.
Quel giorno, però, ce l'avrebbe fatta. Aveva già iniziato a costruire uno scheletro di vascello, qualcosa di piccolo tanto per cominciare, il cantiere navale stava fervendo di attività. Si, sarebbe stato grandioso, così si ripeteva mentre dirigeva con sapiente maestria i lavori dei carpentieri e dei maniscalchi...
Dueanime, Dueanime! C'è una flotta che batte bandiera straniera all'orizzonte!
Possibile? Perché, all'improvviso? A malapena lo stesso Khaz'Modan sapeva di Thelsamar, come facevano a voler attraccare da fuori? L'Ammiraglio si fece portare un cannocchiale per dare un'occhiata da solo...
Schist! Non sono bandiere dei long'uns quelle, e i maledetti ragni non vanno per mare! - Soldrin, un po' digiuno di segnaletica navale ed esterrefatto da quanto stava accadendo, rimase interdetto qualche secondo. Non vedeva cannoni armati, ma quei vascelli erano tanto belli e veloci da essere sicuramente fatti da qualcuno che di mare ne sapeva molto più di lui. - Preparate i moli, chiamate le guardie! Non sembrano volerci attaccare, ma non sappiamo chi siano ne cosa vogliano ed è meglio tenersi pronti!
Jes Tereth poté approdare senza intoppi nel piccolo porto di Thelsamar. Si sarebbe trovato davanti una delegazione di nani armati di spingarda ed armatura, più il buon Soldrin che oltre essersi ripulito dalla segatura ed aver messo ai fianchi due piccole asce monopenne, si presentava così com'era, parendo un manovale. L'unica eccezione la faceva il bracciale in metallo al polso sinistro, che denotava un qualche tipo di carica o status diverso dagli altri nani attorno a lui.
Poi c'era la solita folla di paesani e cittadini curiosi che, comunque, si teneva abbastanza lontana da non fare chiasso ne rischiare un colpo di spingarda nel grugno.
Sono Soldrin Dueanime, e questa è la cittadina di Thelsamar, primo porto del Regno di Khaz'Modan. Chi siete, cosa volete e da dove venite? - Soldrin non voleva essere minaccioso o scortese, ma era un tipo pragmatico abituato a parlare in maniera diretta senza fronzoli. E poi, in fin dei conti, era sempre un nano.
 
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Redual

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All'avvicinarsi al porto Jes Tereth guardò stupito i nani agire febbrilmente sul molo.
"Sono veramente nani" disse al suo secondo "non so perchè ne sono così stupito dopo tutte le stravaganze di questo continente... ma i nani sul mare proprio mi mancavano, avrò una storia da raccontare ai miei figli quando sarò un vecchio rintronato" concluse in tono scherzoso verso l'equipaggio.

Una volta attraccato, dopo aver lasciato in maniera plateale qualsivoglia arma a bordo, l'ammiraglio seguito da un uomo ed un elfo scese a terra trovandosi davanti alla solita ruvida accoglienza nanica.

"I miei saluti Soldrin Dueanime, il mio nome è Jes Tereth, sono al comando di questa piccola e sgangherata - disse con un sorriso amaro voltandosi verso le imbarcazioni - squadra di esplorazione.
Veniamo dal Regno della Tempesta, una terra posta al di là del grande mare, dal continente che voi chiamate comunemente Dilà, siamo approdati a sud, vicino al Regno elfico di Sarennor e abbiamo stabilito un avamposto sulle isole al loro largo.
La nostra piccola squadra sta facendo rotta verso nord per mappare la costa e prendere contatto con i popoli che incontriamo fino ad incrociare le nostre flotte giunte nel nord di Aman, nelle terre dei Worgen.
Abbiamo visto Thelsamar
- disse con l'incertezza di sbagliare la dizione - in lontananza, ed... eccoci qui."
 

Alastork

Lonely Fapper
No, affatto! Scusa, ho avuto un po' di contrattempi di mezzo!! B(
Vedendo che lasciavano le armi sulla nave, Soldrin fece un gesto vago per segnalare ai suoi che, apparentemente, le cose erano abbastanza tranquille. Le guardie che s'era portato dietro rilassarono la postura e, un po' meno tese, si iniziarono ad occupare dei civili che stavano continuando a guardare curiosi, disperdendo la folla in modo che gli esploratori appena arrivati non venissero soffocati da una fiumana di gente.
Piccola e sgangherata.... L'avessi io, una squadra come quella! Pensò Soldrin fra sé. I vascelli, per quanto ammaccati dalle lunghe traversate oceaniche, erano qualcosa che nella sua vita non aveva mai visto governare nemmeno ai tanti decantati ammiragli del vicino Sarennor, che si fregiava delle proprie capacità marinare.
Siete i benvenuti nelle nostre terre allora, Jes Tereth. Se siete venuti da Dilà avrete molto da raccontare... Ma prima ancora vorrete vedere qualcosa della nostra piccola cittadina. - Annuì fra sé, prima di richiamare un attendente poco lontano e in attesa di ordini dal suo superiore.
Venite con me, vi farò fare un giro. Se avete bisogno di aiuto per tracciare le mappe possiamo darvi una mano con le nostre conoscenze, anche se sono in parte limitate. Khaz'Modan è un regno ancora giovane e ne deve fare di strada! - Lasciò istruzioni all'attendente di preparare un banchetto adeguato ai lupi di mare, anche di tirare fuori un po' di Grizdal se necessario per il capitano, e di preparare dei possibili alloggi per lui e la ciurma in caso volessero restare per esplorare l'entroterra o per contrattazioni di qualche tipo.
Non c'era, alla fine, troppo da vedere: Thelsamar era una cittadina piccola con qualche anno alle spalle, e si vedeva. La più grande meraviglia la riservava alla prima occhiata, vedendo costruzioni naniche con la loro architettura dura e granitica vicino al mare, invece che essere incastonate nella roccia di una montagna come di consueto. Certo, le coste erano in buona parte rocciose e c'erano molti scogli qua e là, alcuni pure scolpiti a forma di grandi Magni nanici o di creature come orsi o grifoni, ma non si vedeva tutti i giorni una città portuale popolata da nani... E basta. niente umani, niente razze diverse. Soltanto nani.
Se siete sorpreso, vi capisco. Sono stato io a convincere Thurimar a costruire questa città. Nel mare c'è ricchezza, per il corpo e per lo spirito, e prima il nostro Regno se ne accorgerà prima potremo ergerci alla pari con nazioni più grandi invece di rintanarci nelle solite grandi sale di pietra. - Soldrin parlava schiettamente, non aveva nulla da nascondere mentre guidava Jes'Tereth per le vie lastricate di pietra di Thelsamar. La città era tutta di pietra bianca e blu. - Andando poco a nord, vi sconsiglio di sbarcare, passate oltre: sopra il Khaz'Modan c'è il regno delle Aracne, una schiatta odiosa quasi quanto i pelleverde. Non so quanto siete armati, ma non volete otto braccia contro cui sparare di schioppo ne mulinare un'ascia. E non penso vogliate morire soffocati in una tela finendo a diventare la loro cena.
 

Redual

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"La vostra città è splendida nella sua totale inusualità, non abbiamo mai visto la vostra gente spingersi verso il mare fino ad ora... siete i primi in tutto il mondo a me conosciuto. " disse l'ammiraglio accennando un sorriso.

"Non posso che essere d'accordo Soldrin, il mare è ricchezza ed opportunità, ma può anche essere un rischio ed una minaccia, tutto dipende dal modo in cui lo si approccia. Il mare è volubile come la sua Signora.

Abbiamo molto da raccontare è vero. Il nostro Regno si trova nel Nord del nostro continente, negli ultimi decenni ci siamo grandemente espansi per le isole che costellano l'oceano che ci divide, fino a giungere abbastanza vicini da provare il grande salto.
Per quanto qui nel sud di Aman stiamo muovendo i primi passi in questi anni, nel nord abbiamo ormai stabilito proficui commerci ed imbastito cordiali rapporti.

Da qualche mese, con l'arrivo della nostra seconda grande flotta oceanica, ci siamo stabiliti al largo delle coste di Sarennor su un piccolo arcipelago di isole semi abbandonate che abbiamo battezzato Isole Scudo.

Veniamo qui da voi in pace, ciò che cerchiamo è stringere rapporti, che forse un giorno si trasformeranno in amicizie, e imbastire fruttuosi commerci con chi incontriamo.

Parlavate di mappe"
esclamò aprendo una pergamena arrotolata che portava con se "questo è tutto ciò che conosciamo."
Davanti agli occhi di Soldrin si mostrò la mappa piuttosto accurata di tutto il vecchio mondo, dei mari e delle isole che separavano i due continenti e delle terre di Aman che riguardavano a Nord i regni di Scandia, Nifelheim e le prime regioni delle Felidi, e sud la grande isola di Sarennor e gli arcipelaghi vicini fino a diventare linee sfumate e abbozzate da Thelsamar in poi.
 

Alastork

Lonely Fapper
Soldrin osservò la mappa come un bambino guarderebbe un animaletto incredibilmente bello messo fra le proprie mani. Per un lupo di mare in erba come lui la prospettiva di poter, un giorno, solcare i mari e arrivare a vedere quelle mete soltanto disegnate sulla pergamena era un sogno.
Dovremo certamente acquistare qualcuna delle vostre mappe, ci aiuterà certamente in futuro con i commerci. Annuì vigorosamente il nano. Un lavoro incredibile il vostro. Vorrei poter dire che spero di raggiungervi presto e accompagnarvi nelle vostre peregrinazioni, Jes, ma temo che ciò potrebbe richiedere più anni di quanti voi ne potreste vivere... O io, se è per questo. Venite, venite a banchettare con noi; se conoscete già popolazioni naniche nel Dilà, vi mostreremo che anche qui sappiamo farci valere in guerra come a tavola. E' ora di raccontare storie, che un commercio non si intavola con gli sconosciuti.
Soldrin accompagnò quindi gli emissari al banchetto che aveva preparato per loro, speranzoso di sentire i racconti di quegli stranieri venuti da lontano, e di intavolare se necessario qualche trattativa.

Chiedo scusa per l'attesa, non sapevo bene cosa scriverti in risposta. Le altre giocate avevo appigli personali forti con cui mi è stato facile rispondere, non volevo lasciarti troppo a secco con una risposta monoriga.
 
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