Soldrin Dueanime risiedeva abitualmente a Thelsamar per poter sorvegliare meglio le attività portuali e la costruzione della piccola flotta per cui aveva tanto cercato di spingere alla corte di Nuluk Khizdin. Erano giorni pieni di attività, quelli: avrebbe voluto dedicarsi soprattutto alla costruzione delle sue amate navi e far salpare prima di subito qualche vascello, ma tra gli ordini di Thurimar, la mancanza di materiale destinato ai cantieri e le attività a cui badare per la giovane cittadina, non c'era mai tempo per quel che davvero sapeva fare. Il cipiglio dell'ammiraglio era tale che alcuni stavano prendendo a chiamarlo Grugnotorvo, e ogni volta il nano marinaio grugniva in disappunto, mettendo a tacere anche la più innocua delle canzonature.
Quel giorno, però, ce l'avrebbe fatta. Aveva già iniziato a costruire uno scheletro di vascello, qualcosa di piccolo tanto per cominciare, il cantiere navale stava fervendo di attività. Si, sarebbe stato grandioso, così si ripeteva mentre dirigeva con sapiente maestria i lavori dei carpentieri e dei maniscalchi...
Dueanime, Dueanime! C'è una flotta che batte bandiera straniera all'orizzonte!
Possibile? Perché, all'improvviso? A malapena lo stesso Khaz'Modan sapeva di Thelsamar, come facevano a voler attraccare da fuori? L'Ammiraglio si fece portare un cannocchiale per dare un'occhiata da solo...
Schist! Non sono bandiere dei long'uns quelle, e i maledetti ragni non vanno per mare! - Soldrin, un po' digiuno di segnaletica navale ed esterrefatto da quanto stava accadendo, rimase interdetto qualche secondo. Non vedeva cannoni armati, ma quei vascelli erano tanto belli e veloci da essere sicuramente fatti da qualcuno che di mare ne sapeva molto più di lui. -
Preparate i moli, chiamate le guardie! Non sembrano volerci attaccare, ma non sappiamo chi siano ne cosa vogliano ed è meglio tenersi pronti!
Jes Tereth poté approdare senza intoppi nel piccolo porto di Thelsamar. Si sarebbe trovato davanti una delegazione di nani armati di spingarda ed armatura, più il buon Soldrin che oltre essersi ripulito dalla segatura ed aver messo ai fianchi due piccole asce monopenne, si presentava così com'era, parendo un manovale. L'unica eccezione la faceva il bracciale in metallo al polso sinistro, che denotava un qualche tipo di carica o status diverso dagli altri nani attorno a lui.
Poi c'era la solita folla di paesani e cittadini curiosi che, comunque, si teneva abbastanza lontana da non fare chiasso ne rischiare un colpo di spingarda nel grugno.
Sono Soldrin Dueanime, e questa è la cittadina di Thelsamar, primo porto del Regno di Khaz'Modan. Chi siete, cosa volete e da dove venite? - Soldrin non voleva essere minaccioso o scortese, ma era un tipo pragmatico abituato a parlare in maniera diretta senza fronzoli. E poi, in fin dei conti, era sempre un nano.