[Tempesta] Le convocazioni a Dragonreach

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Un messaggio viene apposto nei principali centri di Drakios, Korvajuund e Yngold.

Nel nome di Artorias, Reggente delle regioni del "Dominio Dragonide" per conto di Re Stannis Stormborn signore del Regno della Tempesta vengono convocati a Dragonreach i rappresentati popolari di Drakios, Korvajuund e Yngold, e i rappresentanti del credo del Culto del Drago e dei fedeli di Tiamat tra sette giorni da oggi.


@Silen
 

Silen

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Occorre più di una settimana perchè il messaggio venga recepito in una terra sconvolta dalle sedizioni e dal malumore per quello che per molti è stato vissuto come un tradimento da parte del drago nei confronti del suo popolo (come testimonia anche la secessione di Astora) ma infine a Dragonreach si radunano due delegati per ognuna delle tre regioni rimaste sotto il controllo del regno.
 

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Artorias attese l'arrivo dei delegati in una sola consigliare, alla sua destra aveva posto Astrid Stormborn.

"Come sapete l'Antico Drago lo scorso anno ha suggellato il patto con il Re della Tempesta, accordo che ha causato non pochi problemi alle nostre terre.
Accordo dal qualche tuttavia non è possibile più tirarsi indietro. Il mio ruolo qui, diviso a metà tra l'incarico di reggente affidatomi, e quello di passata guida del Dominio è di applicare quanto fù deciso e riportare la calma e la pace."
disse Artorias aprendo l'incontro.

"E pace è ciò che vogliamo" si intromise Astrid "ed è ciò per cui sono qui. Il tempo investito lo scorso anno a trattare con Artorias nelle veci di Shooting Star, e le concessioni date non sono state fatte per dover poi sedare e spargere sangue innocente per le strade del Dominio Dragonide; Il mio ruolo qui è evitare in ogni modo e con qualsiasi mezzo che si debba arrivare a tanto.

Quest'anno metteremo in pratica quanto fù deciso nel momento che la situazione tornerà alla calma.
Un terzo delle tasse versate dal Dominio verranno restituite in queste terre nella disponibilità di Artorias, assicureremo la libertà di culto nei territori al Culto del Drago e accetteremo la professione privata della nuova fede nel caos e in Tiamat, fintanto che non mostrerà segni di affinità alla minaccia non morta. Concederemo inoltre la possibilità di partire per le terre di Aman dove i Draghi vivono numerosi e liberi tra i mortali a tutti coloro che volessero giungere nelle terre al di là del mari.
Sono qui per ascoltare le vostre richieste e dubbi per pacificare le terre con la ragione piuttosto che con la forza."
 

Silen

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"L'Antico Drago non aveva il diritto di cedere queste terre senza nemmeno consultarci" disse il delegato proveniente da Yngold, la più occidentale delle province del precedente Dominio "lo abbiamos ervito a lungo e fedelmente, come l'ammiraglio Artorias sa bene dato che questo era un tempo suo principato personale." il rappresentant guardò direttamente l'anziano dragonide "quando Artorias scelse di unire i suoi possedimenti ai Domini del Drago noi accettammo poichè era chiaramente il modo migliore di assicurare la difesa dalle nazioni disposte a contendersi ogni briciola di territorio come cani rabbiosi...ma questo non cir ende un bene immobile da comprare e vendere come fossino un vaso o un soprammobile: se Shooting Star ha rinunciato al proprio Dominio allora noi reclamiamo la nostra indipendenza, come era prima che ci unissimo ai suoi Domini."

Il rappresentante di Dragonreach mugugna un "Come se potessimov eramente scegliere...il drago non era ancora partito che già un contingente di parecchie migliaia di soldatie ra stato sbarcato sul nostro territorio. Siamo passati direttamente dal Drago a un sovrano straniero. Perchè dovremmor endervi la vita facile? Parlate di libertà di fede ma solamente se la nostra fede sarà praticata in forma privata e diciamolo pure, senza darvi fastidi di alcun genere. Questa non è vera libertà...noi chiediamo di poter professare la nsotra fede in Tiamat come abbiamo sempre fatto, non come se fossimo dei clandestini che possono essere tollerati fintantochè non si fanno vedere in giro."

Il delegato di Korvajuud pare l'unico disposto ad accettare la parola di Astrid "La confusione e lo smarrimento seguiti all'abbandono deld rago sono stati grandi; ma se terrete fede alle vostre belle parole allora possiamo vivere insieme, in pace. La mia gente chiede solo di non essere trascurata e negletta come ai tempi del drago. Dragonreach e Yngol hannoa vuto cure e miglioramenti mentre noi di Korvajuud siamos empre rimasti i parenti poveri."
 

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Durante le parole degli inviati il viso di Astrid sembrò sul punto di infuocarsi varie volte malgrado tentasse di mantenere un espressione composta.
Finiti gli interventi si prese vari secondi per prendere il fiato e richiudere il suo animo diretto e focoso giù fino allo stomaco.

"Rappresentanti... forse non è chiara una cosa. Il modo in cui stiamo procedendo, ed in cui sto procedendo in questo esatto momento, è il modo difficile di portare a compimento un ritorno alla tranquillità dei domini.
Intraprendiamo questa strada per rispetto a voi come popolo ed alla vostra storia, se avessimo voluto un bagno di sangue non ci saremmo mai seduti ad un tavolo con Artorias più di anno fa, ma questo non significa che non ne siamo in grado, vi prego di non confondere la volontà di conciliazione con la debolezza, sarebbe un grave errore.

Fatte le dovute premesse, credo che il nostro obbiettivo oggi a questo incontro sia trovare un modo conciliante per vivere in armonia, alla fine vogliamo il bene e la prosperità di queste terre quanto voi.

Delegato di Yngold, non vi chiedete come mai Artorias per primo abbia convenuto in questa unione malgrado un tempo, come dite, fosse a capo del Principato che rappresentate?
Il Dominio ha rischiato di essere partecipe di anni di sanguinose guerre e battaglie. Confidiamo di aver sventato un atroce sofferenza per la popolazione con quanto fatto fino ad oggi.
Confido che capirete perchè la vostra richiesta di indipendenza, ad oggi, non può essere in alcun modo accettata, non possiamo permettere che il territorio di Yngold, dopo una manciata di giorni cada conquistato dall'Impero delle Arpie o chi per esso.
Le scelte giuste o errate che avete fatto sottomettendovi a Shooting Star non credo che possiate imputarle a me, posso dispiacermi che abbia tradito la parola o gli impegni con noi, posso assicurarvi che noi non veniamo mai meno alla parola data. Quindi vi chiedo, come possiamo giungere ad una conciliazione?"


Poi si rivolse ai rappresentanti di Dragonreach "Quanto noi non verremo a imporre credi o fare proselitismo a Drakios, voi non farete altrettanto. Siete disposto ad accettarlo?
Dite che non accettate che la vostra fede debba non darci fastidi di alcun genere. Perchè? Dovrebbe arrecarci fastidi o preoccupazioni la vostra fede?
Il culto di Tiamat è stato in passato legato a doppio filo con la piaga non morta, capirete come le nostre preoccupazioni in tal senso possano essere molto serie."


Infine si girò verso l'ultimo delegato "Non siamo venuti qui per piantare una bandiera e abbandonare a se stessi i territori, ne tanto meno ad intascare le vostre tasse in qualche tesoro.
Vi posso assicurare come sia nostro interesse fare in modo che queste terre divengano ricche e floride, come il resto dei territori del Regno della Tempesta."
 

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"Se potremo professare la nostra fede in tutta libertà, e non solo in forma privata, sarebbe già un grosso passo avanti. Accettiamo di non tentare di fare proselitismo presso i vostri territori...del resto voi umani non avete sangue di drago nelle vene e non potreste comunque capire." disse il delegato di Dragonreach.

Il delegato di Korvajuund sembra soddisfatto delle assicurazioni di Astrid e non aggiunge altro.

Il delegato di Yngold per contro sembra altrettanto furioso della principessa della Tempesta ma a differenza di lei non fa nulla per nasconderlo "Non possiamo permettere che siate invasi dalle Arpie o da chi per loro. Questo è tutto il vostro interesse nei nostri confronti! Che differenza ci sarebbe fra voi e le Arpie o chi per loro? Non siamo reali per voi, non siamo persone! Siamo soltanto una pedina nel vostro Grande Gioco e l'unica cosa importante è impedire ai rivali di fregarvi sul tempo! Cosa è Yngold per voi? Quanto vale la mia città e la mia gente? Dieci punti e un contrassegno di sughero?" conclude con amarezza.
 

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"Quanto vale la vostra città e la vostra gente dite. Sono felice che me lo abbiate chiesto.
Voi valete centinaia di monete d'oro, migliaia di uomini presenti qui in guarnigione a difesa di queste terre, ed il rischio di un conflitto su larga casa, per evitare che ieri fosse arrivata la guerra.
Quanto vale per voi la vostra città e la vostra gente?

Mi provocate chiedendomi la differenza tra noi e le Arpie? La risposta l'avete sotto gli occhi.
Yngold è sotto assedio? Sta subendo un blocco navale? Voi ed il vostro popolo siete minacciati di morte, saccheggio o carestia?
No. Siete qui, seduto ad un tavolo, a trattare liberamente, con la vostra gente libera. Questa è la differenza.
Ci mancano i mezzi? Certamente no. Vi è una netta differenza dettata dalla volontà. La volontà di trovare un compromesso e di non avere dei sottomessi o una fedeltà dettata dalla spada ma da un accordo di reciproca fiducia.

Mi parlate di politica, e fate bene. Non siamo certo benefattori disinteressati, ne siamo venuti qui per un bene superiore, ma siamo venuti, e stiamo provando a comportarci tra pari, non come invasori e conquistati. Sta a noi oggi definire come questo rapporto sarà.
Non siete estranei ai calcoli e ai giochi di potere, nella vostra storia ne avete fatti in abbondanza, non fingete con me di essere nato ieri."
 

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"Certo Yngold non è sotto assedio o sottoposta ad un blocco navale. Non ancora. Ma risparmiatemi le vostre ragioni pretestuose: non c'è un esercito dell'Impero meridionale qui oggi a Dragonreach, c'è un vostro esercito e avete affermato che non avrete alcuna esitazione nell'usarlo. E quanto al perchè Shooting Star abbia deciso di rinunciare ai suoi domini, la ragione la possiamo immaginare facilmente: una montagna d'oro che avrete versato nelle sue tasche. E infine, per quale motivo non potete permettere ad Yngold di andare per la sua strada ma lo permettete ad Astora? Anche loro si sono separati dai Domini ma a quanto mi risulta nessun vostro inviato si è recato da loro a minacciarli di un bagno di sangue."
 

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Astrid fece un cenno ad un inserviente di palazzo poco distante che torna poco dopo porgendo una pergamena al delegato di Yngold.

"L'indipendenza di Astoria... ecco com'è finita l'indipendenza di Astora" disse la principessa indicando la copia dell' "Accordo di Astora" appena consegnata nelle mano dei dragonide.

"Non biasimate me per le scelte di Shooting Star. E' ovvio che se siamo qui è anche per le scelte infelici che ha commesso in tanti anni. Com'è ovvio che pure lui ha compreso come il suo dominio fosse destinato a scomparire nella guerra; non credo che vi abbia ceduto per qualche tipo di amore nei vostri confronti, quanto più per non perdere i suoi averi.
Presa di coscienza che ha condiviso anche Artorias, ben prima addirittura dell'assenso del drago. E tutto ciò ha portato a scongiurare una guerra, ed un bagno di sangue in queste regioni.

Delegato, potete ignorare e piegare ogni fatto o parola per dar forza alla vostra narrazione, questo non cambia tuttavia la realtà.
Dite bene, qui c'è uno dei nostri eserciti, e come la storia insegna sappiamo molto bene come disporne, ma ciò non toglie che malgrado la vostra sommossa armata e aggressività qui quest'oggi io sia ancora qui a discutere con voi.

Quindi vi chiedo un ultimo volta, come possiamo trovare un accordo, sempre che lo vogliate?"



Per la prima volta dall'inizio dei colloqui prese parola Artorias rivolgendosi ad entrambi: "Principessa, Delegato, vi prego evitiamo conclusioni che porterebbero solo ulteriore sofferenza e dolore al nostro popolo."
 

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Il dragonide incrociò le braccia "Ebbene, visto che non intendete ascoltare le nostre rivendicazioni, cosa intendete proporre per trovare un accordo? Gli accordi, a quanto mi risulta, si basano su un compromesso ma non vi vedo disposta a venirci incontro. Che voi consideriate le nostre motivazioni valide o no, il nostro scontento è reale."
 

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I rappresentanti di Drakios e Korvajuund vennero congedati mentre gli incontri vennero sospesi per un paio di giorni per far calmare gli animi.

Quando si riaprirono gli incontri Astrid avanzò una nuova proposta.
"Vediamo di giungere ad un accordo" esordì "potremmo accettare una maggiore restituzione delle tasse per Yngold, diciamo metà di quanto versato, e permettervi di avere un governatore solo per il vostro territorio."
 

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"Metà della tassazione e un governatore autonomo" ripetè il delegato pensosamente "un governatore scelto da noi?"
 

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"Oh, e va bene" cede il delegato di malagrazia "immagino sia il massimo che possiamo sperare di ottenere."
 

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Astrid sorrise senza rispondere alla domanda del delegato.
"Sono sollevata di aver trovato un accordo pacifico delegato.
Indicateci durante l'anno il governante come meglio preferite"

(ha delle spese in pa tutto questo?)
 

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( 1 pa visto il particolare ordinamento, ma vale per tutto quello che abbiamo stabilito in questo thread. Mi raccomando metti linkino al gdr in scheda)
 
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