[Tempesta] Il nuovo mondo

Redual

Brontolo
I vertici dell'Ammiragliato del Regno della Tempesta vennero convocati nella sala del trono, dove Re Stannis li attendeva seduto difronte al grande tavolo che recava inciso la mappa del mondo conosciuto.

"Molte voci ultimamente mi sono giunte, leggende alcuni dicono" disse il Re.
"Da quando abbiamo messo piede sull'isola ai confini del creato sono iniziate a correre voci sulla storia del continente perduto al di là del mare senza fine.

Non ho mai amato le farneticazioni infondate, e le speculazioni... dunque... cosa potete dirmi su questa storia?"

@Silen
 

Silen

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Gli ammiragli si scambiarono silenziosamente degli sguardi prima che uno di essi, un decano ormai in pensione, si facesse avanti per prendere la parola
"Chiedo la tua indulgenza mio sire, poichè posso offrire ben poco a parte le suddette speculazioni. Le leggende dei primordi di Ea affermano, come certamente saprete, che le lacrime della nostra dea, Solonielle, riempirono i mari separando per sempre le terre abitate dai figli degli dei e le loro creazioni. Un tempo, a dispetto della distanza, vi erano contatti fra le due emtà di Ea ma da quando l'Apocalisse di Tiamat rischiò di annientare tutti gli esseri viventi...più niente. La verità è che non sappiamo nulla del continente perduto, nemmeno se esso sia libero dai non morti o da essi dominato. Le fantasie più incredibili circolano a questo proposito...che sia la dimora terrena degli Dei, che contenga la porta degli inferi, che sia l'ultimo rifugio degli Antichi Draghi...e altro ancora che non perderò tempo a riferire. Ma l'isola perduta nel mare dei msotri era citata in alcune antiche leggende come posta a metà fra noi e il continente perduto; è normale che gli spiriti più avventurosi ardano all'idea di stabilire una base su quell'isola e partire poi verso ovest..."
 

Redual

Brontolo
"Uhm... quindi assumendo che queste storie siano veritiere questa terra al di là del mare dovrebbe poter essere raggiungibile, ma soprattutto esistere" disse Stannis pensoso.
"Immagino che una tale impresa richieda preparativi adeguati.
Cosa pensate che sia necessario per tale impresa?
Credete che le nostre navi siano adatte o dovremo ragionare su qualcosa di nuovo?"

@Silen
 

Silen

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Gli ammiragli iniziarono a parlottare fra loro in tono eccitato, poi il vecchio decano rirpese la parola.
"Il possesso dell'isola di mezzo è senza dubbio un considerevole vantaggio. Proponiamo di erigere una città e un porto che possano fare da base per ogni spedizione. Ovviamente sarà necessario raggiungere un certo grado di sviluppo delle infrastrutture prima di procedere..(gdr off. Tradotto, città livello 2 porto livello 2)...a questo punto potremo partire con le spedizioni vere e proprie. Possiamo supporre che la distanza che separa l'isola dal continente perduto sia pressappoco uguale alla distanza che separa l'isola dal mondo conosciuto, ma anche in questo caso non abbiamo certezze e in ogni caso i nostro vascelli si spingeranno in acque non cartografate Sarà necessario essere pronti ad ogni difficoltà; ho l'onore di proporre le seguenti misure...(gdr off. Tradotto, portare tech navale a livello 10)...non sarà facile, ma se esiste una terra, la troveremo." concluse l'ammiraglio.
 

Redual

Brontolo
Dopo anni di totale silenzio, rotto solo dal clangore della più grande guerra che memoria umana possa ricordare, Re Stannis Stormborn richiama inaspettatamente a palazzo le più alte cariche dell'ammiragliato.
Il suo trono era vuoto, Stannis era lontano, ma un burocrate di palazzo lesse una lettera giunta dal fronte a Nord scritta di suo pugno dal Re..

"Non mi sono dimenticato di voi... né di quanto promisi quando assursi al trono del regno, il mare e solo il mare è la nostra più grande ricchezza.
Anni di guerre e scontri hanno tenuto impegnato il mio sguardo ma non la mia mente.

Miei fedeli ammiragli, preparate le vostre carte e rifate vostri i sogni di una vita intera.
Nei prossimi due anni ho predisposto la costruzione di una città e di un porto a deguati a Terranova, come mi chiedeste.

A voi lascio i preparativi di adeguate spedizioni."


@Silen
 

Silen

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Gli ammiragli non anscondono l'entusiasmo di fronte alla possibilità che si apra una nuvoa era di esplorazioni. Dopo lunghe consultazioni viene stabilito che per i primi viaggi verso ovest sarà buona norma utilizzare imbarcazioni leggere (gdr off, in gioco sono chiamate galee che non sarebbero certo adatte a una traversata atlantica ma non stiamo a sottilizzare. Nella mia testa galee è sempre stato sinonimo di navi leggere) equipaggiate in modo speciale con dosi extra di cibo e acqua oltre all'occorrente per cartografare le acque inesplorate. Ogni missione dovrebbe costare insomma attorno alle 20 monete e una squadra di galee. Con un pò di fortunasi potrà stabilire una rotta per il continente perduto (gdr off salvo sfighe nel tiro dei dadi, come sempre)
 

Silen

Get a life
Il capitano Killian, ammiraglio del regno della Tempesta, fissava il banco di nebbia di fronte a sè come se i suoi occhi potessero penetrarvi e vedere cosa si trovava oltre con la semplice forza di volontà. Era ormai trascorso un anno da quando era partito dalla città di Finisterra per quella pericolosa missione di esplorazione e la sua rotta ovest-nord ovest rispetto al piano orizzontale centrato su Bastiglia di Ishitara lo aveva protato in acque sempre più fredde, dove spesso banchi di nebbia come quello nascondevano scogli insidiosi e qualche volta pericolosi iceberg. Fino a quel momento aveva perduto tre navi della sua squadra, e ben due proprio in quei banchi di nebbia. La terza era stata perduta di vista durante una terribile burrasca. Ufficialmente era solo dispersa ma Killian non avrebbe scommesso una moneta di rame sulla possibilità di vederla riunirsi alla squadra.
"Avanti piano" ordinò mentre già la prua della nave entrava nel banco di nebbia "Timoniere pronto a cambiare direzione in ogni momento; marinai controllo costante coi piombini da profondità! Vedette a prua e sulle fiancate, un'altra in coffa. Impiccherò personalmente l'idiota che dovesse farsi passare unos coglio sotto il naso."
La traverata fu lenta e carica di tensione. Ad un tratto sulla destra un fragore di elgna infranta: Killian si morse le labbra e imprecò...un'altra galea schiantata sugli scogli. I poveretti in mare avevano pochissime speranze die ssere raccolti dalle navi superstiti...all'improvviso un urlo che il capitano non si aspettava più di sentire: "TERRA! TERRA! A DRITTA!" Killian rimase immobile per un istante per lo sbalordimento: ormai non ci sperava più...subito però riprese a imrpecare, anche più di prima "Timoniere, a dritta di due gradi! Ammainate le vele tranne due, non vogliamo sciantarci proprio ora no? Addetti alla segnalazione, cercate di far capire alle altre navi della squadra che siamo vicini ad una costa...lo so che c'è la nebbia, dannazione a voi! Improvvisate!"
Alla fine la dea del amre fu propizia e la squadra approsò sulla lontana costa senza altre perdite.

[----]

Erano passate due settimane dall'approdo e gli esploratori avevano rpeso cotnatto con gli indigeni: una strana razza umanoide molto simile a giganteschi lupi bipedi, altri fra 2,30 e 2,50 metri. Per quanto terrificanti a vedersi, erano evidentemente civili: indossavanoa biti ed usavano utensili e alcuni marinai avevano scoperto un piccolo villaggio nell'entroterra. Parlavano anche comune, sia pure in una forma molto distorta e accentata ed era stato possibile stabilire una comunciazione. Ora finalmente una delegazione veniva a parlare col capitano della tempesta: un grosso esemplare dal pelo candido, forse un anziano, con abiti opulenti, epr quanto piuttosto abrbarici, accompagnato da due soldati in armatura di ferro nero, armati fino aid entie dall'aria die ssere alquanto efficienti nel loro lavoro.

@Redual
 

Redual

Brontolo
Dei teli ombreggianti erano stati tirati tra gli alberi al limitare del piccolo campo e al di sotto aveva trovato posto un grosso tavolo di legno, con l'obbiettivo di creare un luogo il più possibile "neutrale" per l'incontro.

Il Capitano Killian era vestito in abiti civili e scrutava avvicinarsi la delegazione indigena con un nodo alla gola. Sapeva che quell'incontro poteva decretare la loro sopravvivenza, ma ancora di più sapeva che in quel momento stava scrivendo la storia e aprendo una nuova epoca.

Una volta che la delegazione arrivò a qualche metro di distanza si alzò dalla sedia e con un ampio gesto delle mano declamò scadendo chiaramente le parole:

"Benvenuti a questo umile accampamento.
Il mio nome è Killian, comandante di questa spedizione, e vengo dalle terre oltre il mare.

Sedetevi con me, vorrei parlare di molto con voi"
 

Silen

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"Davvero c'è molto di cui parlare" disse l'anziano accomodandosi sul seggio con solenne dignità "soltanto le più antiche leggende del nostro popolo parlano del Dilà, il continente che giace oltre gli oceani dell'est, dove il sole sorge. Dovete essere un popolo di navigatori esperti il vostro, capitano Killian, per essere riuscito a domare distanze così grandi e giungere ad Aman. Il mio nome è Garivulf, Anziano di Nifelheim. A nome del nostro sovrano vi dò il benvenuto nel nostro paese." i due soldati che accompagnavano l'anziano si disposero ai lati del seggio rfiutando però di sedersi
"Devo dire che non sono del tutto sorpreso che vi siano degli umani anche nel continente ad est" aggiunse Garivulf "gli uomini hanno il dono dell'adattamento e si diffondono rapidamente."
 

Redual

Brontolo
"Fortuna, coraggio e lo sguardo benevolo della Dea dei mari ci ha permesso di toccare questa terra.

Anche molte delle nostre storie antiche parlavano di questi luoghi, ma fino al ritrovamento dell'ultima isola prima del grande mare, erano rimaste poco più che favole per bambini, giungere fino a qui è per me e le mie genti... la più grande delle imprese.

Vi porgo i miei più sinceri ringraziamenti per il benvenuto e l'ospitalità che ci state donando e vi prego di ringraziare profondamente il vostro sovrano, vorrei poter offrire di più come dono, ma credo capirete le limitazioni che una tale spedizione hanno avuto."


Detto questo due uomini appoggiarono due grandi scrigni sul tavolo aprendoli lentamente uno alla volta.
"Questo" disse Killian indicando un piccolo scettro d'oro decorato con numerose scene in bassorilievo "è un dono del mio sovrano, vi è incisa la prima parte della traversata fino alla partenza per il grande mare.
Mentre questo"
aggiunse mostrando tre piccole giare "è un dono del mio mondo. Sabbia, terra e acqua del nostro continente.

Raccontatemi ora Garivulf... parlatemi di... Aman.

Dove siamo? Avete... una mappa o una carta?
Avete parlato di umani anche al di qui del mare, non che questo sia di qualche sollievo, come dite abbiamo il dono dell'adattamento tanto quello del volubilità, a differenza di molte altri popoli e razze."
 

Silen

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L'uomo-lupo accettò il dono con un inchino da seduto "Vi ringrazio e credo di non azzardare troppo nel prevedere che il nostro re accetterà con piacere e vorrà ricambiare a sua volta la vostra cortesia." Garivulf a questo punto mostrò un pò di imbarazzo "Il nostro non è un popolo di grandi esploratori, temo. Vi porteremo una delle nsotre mappe ma vi avviso che non vi troverete molte informazioni fuorid agli stati più vicini al nsotro paese. Ecco, per darvi un'idea..." Garivulf usò un dito per tracciare sulla sabbia una rozza versione della costa settentrionale del continente "Qui è dove si stende il nostro regno...a nord troverete solo le terre desolate in mano ai Perduti e ai loro servi non morti...a sud e a est vi è il grande impero degli Adoratori degli Antichi, dovete essere cauti se intendete parlare con quella gente...a sud si stende il territorio del popolo felinide. Vi porteremo una mappa naturalmente, ma questo è grossomodo il quadro di queste regioni. I vostri corrazziali abitano territori molto più a meridione, qui a nord giungono solamente mercanti."

(gdr off, l'approssimazione è dovuta al fatto che sono ancora molto indietro con la mappa, i'm sorry).
 

Redual

Brontolo
"Perduti..." disse pensoso Killian "intendete... esseri che hanno votato la loro esistenza a Tiamat con le loro schiere di morti immagino. Quindi anche questo continente è ammorbato dalla loro piaga. Davo per scontato che questo fosse un problema esclusivo delle desolazioni a Nord del nostro continente.

Chi sono questi... Adoratori degli Antichi? Ne parlate prevenuto. Ma soprattutto, chi sono questi Antichi?
Questo mi porta ad un nuovo dubbio che spero non sia offensivo. Il vostro popolo crede negli Dei? E quali Dei conoscete e venerate in queste terre?"
 

Silen

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Garivulf annuì "Coloro che ai tempi oscuri dell'Apocalisse hanno tradito la loro stessa razza per consacrarsi al potere del caos e alla volontà di distruzione di Tiamat. Forse voi avete un nome differente per loro ma non dubitiamo si tratti della medesima schiatta."
L'anziano inarcò un sopracciglio al sentire la successiva domanda che a lui doveva apaprire piuttosto strana ma poi ricordò che stava parlando con unos traniero venuto da una grande distanza "Mi riferisco naturalmente agli Antichi Draghi. Credevo aveste anche voi almeno un accenno all'Esodo nella vostra storia...ma già, il tempo confonde e cancella e immagino che per voi del Dilà quello che per noi è attualità per voi sia solo un ricordo lontano o una leggenda" Garivulf cambiò posizione e parve prepararsi a un lungor acconto
"Molti secoli orsono su venti di tempesta essi gikunsero, gli Antichi Draghi del Dilà il continente perduto. A decine, centinaia essi vennero e la loro venuta fece tremare re e nazioni. Poche cose su questo mondo eguagliano la terribile potenza di un Antico Drago e ora un intero stormo die ssi minacciava Aman, la nostra patria. Per quanto disperato apparisse lo scontro le nazioni per la prima volta interruppero i loro conflitti e riunirono i loro eserciti...per scoprire che in realtà gli Antichi non desideravano affatto una guerra. Ci dissero che dopo l'Apocalisse il loro numero era molto ridotto e che ogni anno individui isolati venviano uccisi. Ci dissero di aver radunato tutti coloro che erano disposti a tentare una nuova strada, indipendentemente da razza o dalla aprte in cui avevano combattuto nell'Apocalisse. I popoli di Aman, con cautela, accettarono la insperata possibilità di negoziare con gli Antichi e per quanto lunghi e difficili fossero, alla fine i negoziati sfociarono nel Concordato. Ve ne fornirò una copia,s e lo desiderate, giacchè tuttora il Concordato regola i rapporti fra gli Antichi e le razze di aman ma il punto principale è la non interferenza: gli Antichi non si impicciano nei nsotri affari e non tentano di conquistare terre e schiavi e le razze di Aman a loro volta lasciano che gli Antichi vivano come meglio credono. Al giorno d'oggi essi sono sparsi per l'intero Aman, alcuni in luoghi solitari e inaccessibili, altri in fortezze che sono state costruite per loro in cambio di conoscenza e potere, altri ancora conducono una esistenza nomade. Anche nel nostro regno vivono alcuni Antichi: essi lasciano in pace noi e noi siamo più che soddsfatti di fare altrettanto. Diversamente accade nell'Impero degli Adoratori degli Antichi: creature di stirpe dragonide essis stessi adorano gli Antichi Draghi come semidei e attraverso di essi Tiamat che considerano la Madre Creatrice della loro stirpe. In rispetto al Concordato gli Antichi non incoraggiano questa credenza e non accompagnano i dragonidi in guerra, nondimeno questi con la loro costante aggressività e la loro aberrante fede costituiscono un pericolo per tutti noi."
L'anziano fece una pausa poi ridacchiò "Come potremmo non credere negli dei? Senza di essi non avremmo avuto l'Apocalisse" disse con una certa ironia "Tiamat è una realtà ben presente nelle nsotre vite, volenti o nolenti. Ma noi di Nifelheim veneriamo Goldrinn colui che ci diede la forma che abbiamo oggi."
 

Redual

Brontolo
"Draghi... quindi ve ne sono molti qui. Anche nelle nostre terre ve ne è ancora qualche sparuto esemplare, ma sono tutto tranne che aperti al dialogo. Dispotici, violenti e accecati dalla ricchezza e dalla loro superiorità.

Trovo curioso che anche qui ad Aman vi siano dragonidi, i nostri continenti non mi sembrano così diversi alla fine."

Detto questo Killian prese una lunga pausa.

"Garivulf ho due domande da porvi.

Vi chiedo il permesso di creare un piccolo accampamento su questa spiaggia ove far riposare e stanziare un piccolo gruppo di miei uomini, godendo della vostra benevolenza e protezione.

Inoltre presto, appena fatto scorta di acqua e vivere necessari, con quattro navi ripartirò alla volta del mio continente per annunciare l'esistenza di questa terra, Aman, per noi solo leggenda.
Come segno di ringraziamento per la grande ospitalità da voi mostrata voglio offrirvi la possibilità di imbarcare una vostra delegazione e farla giungere al di là del mare, nelle nostre terre.

Sono certo che oggi si apre un nuovo tempo, dove i nostri mondi, da tempo immemore così lontani, diverranno sempre più vicini."
 

Silen

Get a life
Garivulf sembrò incuriosito "Non mi stupisce che gli Antichi che vivono ancora nel Dilà siano pochi e turbolenti. Coloro che erano desiderosi di evitare un conflitto continuo con le razze pigmee come le nostre devono essere partiti tutti nel grande stormo che volò verso Aman. Ma ditemi, per caso nel Dilà vi sono anche membri della mia razza che voi sappiate?"

"Il permesso è accordato, riposate e rifocillatevi. Se avrete bisogno di provviste e acqua darò disposizione ai villaggi più vicini di aiutarvi: consideratelo un gesto di buona volontà e un modo per ricambiare il vostro dono" l'anziano ebbe un sogghigno zannuto "e non preoccupatevi per gli abitanti: saranno ben contenti di farlo visto che la Corona risarcirà loro di tutte le merci di cui avrete bisogno. Vi chiedo soltanto di attendere il mio ritorno prima di salpare nuovamente: debbo conferire col nostro re, credo che sarà ansioso di cogliere la opportunità che offrite. Anche per noi il Dilà sopravvive solamente nei racconti dei custodi della conoscenza ma nessuno da molti millenni vi ha mai messo piede. In un certo senso è come se foste abitanti di un altro mondo, usciti dalle leggende e dalle storie che si raccontano ai bambini."
 

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Brontolo
"Come voi? No... non vi è alcuno come voi, siete unici, oserei dire.

Attenderò con ansia il vostro ritorno, non tardate troppo, non vorrei rischiare avverse condizioni di mare."
 

Silen

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Circa una settimana dopo l'anziano fece ritorno, accompagnato da tre suoi corraziali più giovani
"Il nostro sovrano desidera inviare una delegazione nel vostro continente nelle persone dei qui presenti Rathar, Obilot ed Elstan. Abbiamo portato inoltre un carico di cibo e bevande aggiuntivi per la traversata" l'anziano frugò in una borsa e porse al capitano due pergamene "la prima è indirizzata espressamente al vostro re e contiene una dichiarazione di amicizia e un elogio della correttezza con coi voi e i vostri uomini avete gestito questo primo storico incontro. Il secondo è una lettera aperta che spero vorrete diffondere alle nazioni del vostro continente. In essa il regno di Nifelheim proclama il proprio benvenuto per tutti coloro che vorranno visitare il nostro paese di là del mare...dato che certamente dopo questo primo viaggio ve ne saranno altris e non altro eprchè avete dimsotrato che la cosa è possibile...a condizione che vengano in pace, naturalmente. Infine un piccolo dono per il vostro re" concluse Garivulf consegnando a Killian un anello d'oro massiccio con al centro uno smeraldo grande come una noce. In effetti il monile pareva modellato su una manod ecisamente più grande di una mano umana ma era evidentemente molto prezioso.
 

Redual

Brontolo
Circa una settimana dopo l'anziano fece ritorno, accompagnato da tre suoi corraziali più giovani
"Il nostro sovrano desidera inviare una delegazione nel vostro continente nelle persone dei qui presenti Rathar, Obilot ed Elstan. Abbiamo portato inoltre un carico di cibo e bevande aggiuntivi per la traversata" l'anziano frugò in una borsa e porse al capitano due pergamene "la prima è indirizzata espressamente al vostro re e contiene una dichiarazione di amicizia e un elogio della correttezza con coi voi e i vostri uomini avete gestito questo primo storico incontro. Il secondo è una lettera aperta che spero vorrete diffondere alle nazioni del vostro continente. In essa il regno di Nifelheim proclama il proprio benvenuto per tutti coloro che vorranno visitare il nostro paese di là del mare...dato che certamente dopo questo primo viaggio ve ne saranno altris e non altro eprchè avete dimsotrato che la cosa è possibile...a condizione che vengano in pace, naturalmente. Infine un piccolo dono per il vostro re" concluse Garivulf consegnando a Killian un anello d'oro massiccio con al centro uno smeraldo grande come una noce. In effetti il monile pareva modellato su una manod ecisamente più grande di una mano umana ma era evidentemente molto prezioso.
"Grazie di tutto a Voi e al vostro Sovrano.
Spero che ci rivedremo presto Garivulf."


Alle prime luci dell'alba del nuovo giorno cinque delle sei navi sopravvissute veleggiavano verso Finisterra.
Nel giro di un ora sparirono dalla vista del piccolo gruppo di uomini rimasti nel modesto accampamento poco oltre la spiaggia.
 

Silen

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La seconda spedizione, comandata dall'ammiraglio jes-tereth, e diretta verso sud si era trovata in una situazione ancora peggiore di quella guidata da Killian. Perdute settimane preziose a causa di una persistente bonaccia le navi di jes-tereth erano poi incappate in una terribile tempesta che ne aveva affondate molte finchè, malridotte e rappezzate alla meglio, finalmente le piccole galee erano giunte in vista della tanto agognata terra. Qui un'altra tempesta aveva causato alla flotta ulteriori vittime e forse avrebbe annientato la spedizione se dalla terra ferma una flottiglia di navi di un bianco immacolato avevano spezzato i marosi per venire in soccorso degli esploratori ormai destinati alla rovina.
Con rapidità ed efficienza esemplari i nuovi venuti avevano portato soccorso alle navi superstiti di jes-tereth riuscendo a trascinarle verso la terraferma dove l'ammiraglio e i suoi uomini poterono essere soccorsi e ristorati e le navifdanneggiate, riparate. I loro anfitrioni, con una certa sorpresa, appartenevano alla razza elfica.

@Redual
 

Redual

Brontolo
Una volta portato il rimanente della della flotta alla fonda fù l'ammiraglio, seguita da uno dei suoi ufficiali di origine elfica, a dirigersi con una scialuppa verso le bianche imbarcazioni elfiche.
Era certo ed indubbio che senza quell'insperato incontro non sarebbero sopravvissuti alla sfortunata traversata.
Si diressero verso il più grande degli scafi dando per scontato che fosse l'ammiraglia della flottiglia.

"Aaye" urlò in elfico ad alta voce Jes-Tereth giunta in prossimità
"Sono l'Ammiraglio Jes-Tereth della seconda spedizione d'esplorazione del Regno della Tempesta, chiedo il permesso di salire a bordo".
 
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