GDR Resoconti di Bela

Tzasstan

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I
Insediamento di un nuovo ordine (Anno 3949)


Sotto consenso ed autorizzazione della Nuova Chiesa di Astera, io, Bela Galistar, filosofo, storico e sovversivo mi faccio carico del compito gravoso di documentare e registrare per i posteri i cambiamenti di cui, noi, devota gente della Teocrazia di Agarthi, siamo testimoni diretti.


Probabilmente i più attenti fra di voi avranno notato come abbia citato fra i miei titoli l'appellativo di "sovversivo", e teme ora di aver scatenato su di sé l'ira di Astera per il crimine di aver letto un qualche tipo di testo profano. A queste devote persone posso garantire che le seguenti parole sono quanto più lontano ci sia dalla profanità, e che le mie azioni di sfida contro la Teocrazia appartengono ad un passato oscuro che spero presto tutti noi riusciremo a scordare. Ma forse, il lettore di questo resoconto trarrebbe maggior giovamento da un po' di contesto.


Il mio nome, come già detto in precedenza, è Bela Galistar, e diversamente dalla maggior parte di voi, non sono di razza umana. Nelle mie vene scorre il sangue dell'antico popolo degli elfi, anche se le mie radici sono talmente lontane dagli elfi dei grandi regni ad Est da non avere nulla in comune con loro, se non le classiche orecchie a punta che mi hanno causato così tanti problemi in passato.

Vedete, prima dell'insediamento del Papato e della Nuova Chiesa di Astera, la Teocrazia di Agarthi era governata dal Consiglio degli Arconti, un ordine dispotico di membri di spicco della Chiesa di Astera che regnava sulle faccende di stato col pugno di ferro. Negli anni la loro politica intollerante, sia esterna che interna, ha portato il devoto popolo di Astera alla rovina, rendendo i nostri vicini diffidenti nella migliore delle ipotesi se non apertamente ostili nella peggiore, creando un clima di terrore e repressione di qualunque forma di "diverso" all'interno dei nostri confini.

Fu questo Consiglio a creare i temibili campi di prigionia e lavoro in cui molti liberi pensatori e ribelli contro lo status quo vennero imprigionati. Ed è proprio in uno di questi campi che fui rinchiuso per svariati anni, per il crimine di aver scritto un trattato che accusava apertamente gli Arconti di muoversi contro gli insegnamenti di Astera dichiarando guerra contro il Regno di Nagrond.

Furono anni duri quelli che si susseguirono, dove la mia fede in Astera venne messa a dura prova. La vita all'interno di quei campi era quello che potrei definire un incubo diventato realtà: estenuanti turni di lavoro intervallati da lunghi sermoni, tutto ideato per distruggere non solo il nostro corpo ma anche il nostro spirito. Chi non riusciva a stare al passo con i ritmi del campo finiva senza troppe cerimonie nelle fosse comuni.


La follia degli Arconti e la furia della guerra minacciò di distruggerci una volta per tutte. Ma non era giunto ancora il nostro momento, poiché, guidati dalla provvidenza del onnipotente Astera, i crociati dell'esiliato Ordine dei Mangiapeccati fecero finalmente ritorno, portando con sé la volontà incarnata del nostro dio.

Il loro provvidenziale ritorno rese possibile la detronizzazione del precedente Consiglio e l'instaurazione della Nuova Chiesa di Astera, con a capo la papessa Giustinia I, la mia attuale patrona e committente di questa mia opera.

Sua Eminenza in persona chiese che venissi convocato dopo la mia liberazione dal campo nella sua corte, per poter documentare il cambiamento dal suo punto d'origine. Sebbene di giovane età, Giustinia I ha dato già prova di avere una visione chiara su come la Teocrazia debba agire negli anni a seguire. Dove un tempo c'era paura e fanatismo gli uomini della papessa hanno portato sicurezza e accettazione, dove prima le cosiddette "razze inferiori" potevano essere schiavizzate dal capriccio degli Arconti, ora elfi, nani ed umani convivono nelle stesse città come persone libere.


Sebbene la nostra capitale mostri ancora i danni dei recenti scontri e le nostre campagne siano segnate dagli orrori della guerra l'opera di costruzione è iniziata. Con l'animo intraprendente e generoso della nostra papessa, accompagnato dalla solerzia dell'Ordine dei Mangiapeccati, la gloria di Astera risplenderà sulla nostra terra nuovamente e la pace, tanto desiderata dalla brava gente di Agarthi diventerà una realtà e non solo un ideale.


Nei miei prossimi testi cercherò di entrare più nello specifico su tutte le sfaccettature della nostra nuova Teocrazia, partendo, molto probabilmente, su un analisi delle origini della nostra papessa e sui cambiamenti principali alla nostra dottrina di fede.
 

Tzasstan

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II

La Benedetta di Astera (Anno 3950)



Si tratta indubbiamente di un'opera difficile descrivere in poche righe quello che rappresenta l'ascesa al potere di Giustinia I per la Teocrazia di Agarthi. Dire che il nostro stato sia passato da una dittatura spietata ad un governo illuminato è un torto fatto alla nostra stessa sovrana e a coloro, sotto di lei, che la consigliano giorno dopo giorno per assicurarsi che la legge di Astera sia imposta nel giusto modo.
Molto di quello che sta avvenendo oggi è frutto di sacrificio, specialmente da parte della nostra divina papessa. Ed è proprio riguardo a lei, e la sua storia di cui voglio parlare.

La prima cosa che forse, per amore della sincerità, dovrei specificare, riguardo alla custode della giustizia di Agarthi, è che il suo vero nome non è Giustinia. Il suo nome di nascita è Elisabetta, e il nome di Giustinia I si tratta di un titolo, nulla di più, un nome che la papessa ha preso lasciando la sua identità alle spalle. E posso dire di non biasimarla, considerate le sue origini.

Infatti è noto a pochi il fatto che nelle vene della papessa scorre il sangue degli ormai defunti Arconti. Il padre di Giustinia I è nient'altro che Domiziano, la Voce di Astera, fermo sostenitore del regime di terrore e responsabile della propaganda a base di odio che ha avvelenato la mente del popolo di Agarthi.
Domiziano, alla ricerca di un degno successore, non fu soddisfatto della nascita di una bambina, e, vedendola crescere, fu ancora meno soddisfatto di quello che riteneva un carattere debole e troppo caritatevole. Una ragazzina inadatta a sopravvivere alla vita di corte. Perciò, sebbene si trattasse del sangue del suo sangue, Domiziano preferì liberarsene mandandola alla giovane età di 13 anni in un monastero di clausura, dove, presumibilmente, sperava di dimenticare il suo "esperimento fallito", concentrando la sua attenzione su avere un altro erede, uno degno della sua eredità.

La divina non parla con rancore o tristezza del suo periodo in monastero, a volte sembra quasi averne nostalgia. Infatti è sotto l'insegnamento e la cura delle Sorelle della Pietà di Astera che Giustinia I che molte delle idee e del carattere della papessa è stato forgiato. Il lato misericordioso e caritatevole di Astera, in contrapposizione con quello vendicativo e distruttivo, per cui la nostra divinità è più nota all'estero, è stato portato alla luce dagli approfonditi studi in seminario che la giovane Elisabetta compiette. Concetti come parità di diritti, perdono e accettazione della fallibilità intrinseca non solo dell'essere umano, ma di tutti noi che viviamo e respiriamo sulla terra che l'onnipotente Astera ci ha donato, furono tutti riscoperti dallo studio degli antichi scritti della biblioteca del monastero.

Ma purtroppo, non sempre una buona filosofia può avere mettere radici senza delle azioni concrete dietro. E questo Giustinia I lo capì molto presto quando la guerra contro il Regno di Nagrond scoppiò e il conseguente contrattacco colpì la Teocrazia di Agarthi. Molti, vedendo gli eserciti stranieri devastare le campagne ed abbattere luoghi di culto avrebbero alimentato le fornaci di odio nei loro cuori, ma alla fine nulla avrebbe cambiato il destino da schiavi che stava minacciando il nostro stato. La papessa, invece di unirsi ai cori di odio approfittò, all'inizio del conflitto, per scappare dal monastero, alla ricerca di qualcuno che potesse aiutarla a cambiare il fato di tutti noi. Seguendo le informazioni di alcuni testi apocrifi, la figlia della Voce di Astera riuscì a ritrovare, esiliati in un terra lontana, i Mangiapeccati, un ordine di cavalieri caduto in disgrazia per insubordinazione contro il Concilio degli Arconti.

Pochi sono i dettagli di come quel viaggio avvenne, o cosa disse la papessa per convincere i cavalieri per convincerli a mettersi di nuovo in gioco per la Teocrazia, ma tuttavia ella riuscì a convincere il Gran Maestro Lord Melchiorre a seguirla ed insieme idearono la caduta degli Arconti in quello che diverrà noto come il Giorno del Castigo. Molti di loro incontrarono la giustizia di Astera dopo che la piccola forza di Mangiapeccati irruppe nella Sala del Concilio, ma alcuni di loro riuscirono a sfuggire, e tuttora sono ricercati in tutto il territorio della Teocrazia. L'ultimo di loro ad essere giustiziato fu proprio Domiziano, il padre della ora ascesa Giustinia I, impiccato dalle balconate del Palazzo Bianco sotto gli occhi del popolo che aveva contribuito negli anni a tormentare.

Ora, mentre la nostra pontefice viaggia in cerca di riallacciare i rapporti con gli stati vicini i suoi fedeli cavalieri e funzionari si impegnano a smantellare i campi di prigionia e a rendere ogni uomo all'interno del nostro stato libero, che sia esso un umano, un elfo o un nano.
Nel prossimo testo proverò, con il consenso di Lord Melchiorre a descrivere nello specifico i nostri protettori in armatura, che hanno reso possibile l'ascesa al potere di Giustinia I e l'avvento dell'era di pace.
 

Tzasstan

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III - Il Gran Maestro (Anno 3951)

Ammetto che scrivere questa testimonianza si è rivelato più arduo del previsto. Purtroppo molti dei registri riguardanti gli ordini cavallereschi che un tempo servivano e proteggevano la Teocrazia di Agarthi sono stati secretati o distrutti durante il cambio di governo di due anni fa. Personalmente sconsigliai un simile corso d'opera ai tempi, convinto ieri come oggi che solo conoscendo il nostro passato possiamo evitare di fare gli stessi errori nel nostro futuro, ma la paura ha forzato la nostra mano e purtroppo certe cose sono destinate ad andare perse per sempre. Ciononostante sono stato in grado di ricostruire, attraverso testimonianze dirette dai membri dell'Ordine dei Mangiapeccati, la storia di questo ex-ordine ribelle.

L'Ordine nacque come forza d'ordine, fondato dal giovane cavaliere Lord Melchiorre con lo scopo di estirpare dalla Teocrazia di Agarthi streghe, demoni ed eresie contro Astera. L'anno esatto di fondazione è andato perso, ma considerata l'attuale età del generale Melchiorre ed altri fattori, quali l'età di Lady Diana, posso affermare che si parla almeno di trenta anni fa.

L'Ordine dei Mangiapeccati ottenne tuttavia importanza e lustro nell'anno 3943, dove l'Ordine diede battaglia al Caduto Syrad Amon, distinguendosi per ferocia e zelo contro i vili non-morti. Questo diede una grande influenza e potere all'Ordine e Lord Melchiorre, e sebbene per gli stati esteri questo fu poco evidente, gli Arconti per diversi anni lottarono per ottenere il favore del Gran Maestro per avere vantaggi nei loro piccoli alterchi interni.

Riguardo al suo coinvolgimento nelle precedenti politiche di oppressione razziale il Gran Maestro non ha voluto commentare, asserendo che preferisce concentrarsi sul fare ammenda nel presente. Non so se questa sua risposta mi rassicuri, ma del resto sarebbe ingenuo da parte di chiunque aspettarsi lo stesso candore della nostra Pontefice.
L'influenza dei Mangiapeccati fu però di vita breve. Spaventati dall'influenza che stavano ottenendo, gli Arconti non tardarono a creare un caso contro di loro dichiarandoli eretici ed in combutta con le "razze inferiori fuori dai confini". Lord Melchiorre decise di non andare contro la Chiesa ed ordinò all'Ordine semplicemente di ritirarsi dai confini della Teocrazia

La vita da esule ha lasciato indubbiamente un marchio sul Gran Maestro, il nobile cavaliere dalla morale indiscutibile che tanto veniva ammirato dai suoi compagni ha lasciato spazio ad un veterano con una visione più pragmatica e disillusa sul mondo, pronto a fare da contro altare alla visione più idealistica di Giustinia I. O almeno questa è la mia speranza. Non posso negare che il Gran Maestro stia nascondendo qualcosa e che la perdita di gran parte degli archivi di Transueil possa avergli giovato. Sembra avere a cuore il destino della nostra gloriosa nazione e della Nuova Chiesa di Astera, ma quali siano i suoi altri scopi non saprei dire.
Purtroppo questo mio resoconto è molto più ridotto rispetto agli altri, ma le informazioni che sono riuscito a trovare erano ridotte. Nel mio prossimo resoconto parlerò di Lady Diana, protettrice e studiosa delle arti arcane della Teocrazia di Astera.
 
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