WinterSun
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Un silenzio rassicurante e fisiologico era calato da molte ore sulla città dell'uguaglianza, Silvemoon.
Mancava qualche ora al sorgere del sole, ma appena fuori dalle mura, una figura danzava. Una figura che difficilmente sarebbe stata ricondotta una femmina. Alta, imponente più di molti uomini, ma leggera e di un agilità sconvolgente, con assai pochi veli indosso. La pelle candida e ricoperta di tatuaggi ora blu, ora neri, avvolgeva un viso che taluni definirono "qualcosa per cui vivere, e per cui morire".
Poco più di una settimana prima dei dispacci furono mandati in altri reami. Frostlings, driadi, membri della Gilda.
La Mezzelfa passò quasi 10 anni della sua vita nei territori dei non morti, durante quella che fu una guerra civile tra coloro che ormai si professano "Fratelli di destino" a Carandor. Ora umani ed elfi lavorano e vivono insieme, non curanti ormai delle differenze. Ma lo sguardo volge a mille nemici, fortunatamente non più entro i confini dell'Unione, ed ad altre mille paure ancor più oscure.
In un palazzo del governo, con una splendida vista sul monumento dell'uguaglianza brillante per la luce della luna, due figure.
"Ancora nessuno. Ma d'altra parte, forse è ancora presto. Sappiamo che partirebbe anche da sola, così ci insegna la storia".
"Non ho nessun dubbio sul fatto che si presenteranno. Potrebbe valere molto questa spedizione, così come potrebbe tornare con nulla in mano, privandoci di una figura di spicco così amata in molte parti di Ea. Mather Osnia se la caverà bene, ma avremmo bisogno di lei anche qui. La sua esperienza nel mezzo di quelle terre desolate è indubbia, probabilmente perfino unica. Non ho mai ricevuto notizie sul fatto che altri in questo ultimo secolo si siano addentrati così profondamente in quelle lande. La credemmo tutti morta. Ricordo che piansi per lei dopo un anno dalla sua partenza. Credevo perfino desiderasse porre fine alla sua vita."
"Perchè mai?"
"Sei troppo giovane, io l'ho vista crescere, e la feci nascere. Triste storia la sua, vide orride torture operate sulla sua famiglia, e per molti giorni. In un passato lontano ma che non dimentico. Più di sessant'anni fa. La conosco, il suo cuore è forte e meraviglioso, ma temo per la sua audacia. Ma confido in lei e nei suoi compagni."
Detto questo, attesero l'arrivo degli altri membri mandati dalle altre corti, che avrebbero dovuto accompagnare i 3 Fratelli del Destino dell'Unione
@T.k.D @Rebaf @leafshield @Silen
Mancava qualche ora al sorgere del sole, ma appena fuori dalle mura, una figura danzava. Una figura che difficilmente sarebbe stata ricondotta una femmina. Alta, imponente più di molti uomini, ma leggera e di un agilità sconvolgente, con assai pochi veli indosso. La pelle candida e ricoperta di tatuaggi ora blu, ora neri, avvolgeva un viso che taluni definirono "qualcosa per cui vivere, e per cui morire".
Poco più di una settimana prima dei dispacci furono mandati in altri reami. Frostlings, driadi, membri della Gilda.
La Mezzelfa passò quasi 10 anni della sua vita nei territori dei non morti, durante quella che fu una guerra civile tra coloro che ormai si professano "Fratelli di destino" a Carandor. Ora umani ed elfi lavorano e vivono insieme, non curanti ormai delle differenze. Ma lo sguardo volge a mille nemici, fortunatamente non più entro i confini dell'Unione, ed ad altre mille paure ancor più oscure.
In un palazzo del governo, con una splendida vista sul monumento dell'uguaglianza brillante per la luce della luna, due figure.
"Ancora nessuno. Ma d'altra parte, forse è ancora presto. Sappiamo che partirebbe anche da sola, così ci insegna la storia".
"Non ho nessun dubbio sul fatto che si presenteranno. Potrebbe valere molto questa spedizione, così come potrebbe tornare con nulla in mano, privandoci di una figura di spicco così amata in molte parti di Ea. Mather Osnia se la caverà bene, ma avremmo bisogno di lei anche qui. La sua esperienza nel mezzo di quelle terre desolate è indubbia, probabilmente perfino unica. Non ho mai ricevuto notizie sul fatto che altri in questo ultimo secolo si siano addentrati così profondamente in quelle lande. La credemmo tutti morta. Ricordo che piansi per lei dopo un anno dalla sua partenza. Credevo perfino desiderasse porre fine alla sua vita."
"Perchè mai?"
"Sei troppo giovane, io l'ho vista crescere, e la feci nascere. Triste storia la sua, vide orride torture operate sulla sua famiglia, e per molti giorni. In un passato lontano ma che non dimentico. Più di sessant'anni fa. La conosco, il suo cuore è forte e meraviglioso, ma temo per la sua audacia. Ma confido in lei e nei suoi compagni."
Detto questo, attesero l'arrivo degli altri membri mandati dalle altre corti, che avrebbero dovuto accompagnare i 3 Fratelli del Destino dell'Unione
@T.k.D @Rebaf @leafshield @Silen