Volatile
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- Quindi la missione è fallita? - chiese il generale Durin.
- Beh si fratè, in quell'accozzaglia di tipi, tra recchieappunta, gobbi e lucertole non ci si capiva e... - Gamling emise un gemito soffocato, quando il gomito di Hofur gli si ficcò tra le costole.
- E sta zitto - sibilò il sicario, seduto al fianco dell'ottuso guerriero.
- Il mio compagno intendeva dire, generale - disse poi rivolgendosi al nano in armatura seduto all'altro capo del tavolo, di fronte a se - e che la composizione non esattamente eterogenea della compagnia, affiancata alla guida totalmente anarchica da parte dei membri della stessa, hanno portato al totale fallimento dell'impresa - fece con un largo sorriso, soddisfatto del suo linguaggio forbito.
Il generale Durin annuì, non esattamente sicuro di aver capito le parole del nano.
- Quindi, senza neanche aver scoperto l'esatta ubicazione della tana dell'immonda creatura, le divergenze fra i membri della compagnia sono divenute troppo evidenti, e la missione... beh... sostanzialmente è andata tutta a puttane -
Durin osservò la strana coppia che gli si parava di fronte, alla sua sinistra, un nano dalla forza di un troll e il cervello... di un troll. Una lunga cresta rossa, tenuta dritta spalmandovi del grasso animale, e barba e baffi dello stesso colore, davano un ulteriore segno distintivo ad un corpo muscoloso cosparso di tatuaggi. Completava l'aspetto, una catenella d'oro che collegava il naso e l'orecchio sinistro. Il suo nome era Gamling.
Alla sua destra, invece, un nano simile al primo per corporatura, ma completamente diverso per il portamento, decisamente più sobrio. Calvo sulla punta della testa tatuata, portava i lunghi capelli grigi con l'attaccatura all'altezza delle tempie, che si congiungevano con i lunghi baffi, parzialmente bianchi, e la folta barba.
Sopra un grosso naso a patata, due occhi attenti scrutavano, sotto due folte sopracciglia nere.
Dopo aver osservato i due suoi interlocutori, aprì uno dei cassetti del suo scrittoio, estraendone una busta per lettere sigillata con della ceralacca recante il simbolo reale, il pugno alzato. Sembrava piuttosto importante.
- Questa è la lettera che il nostro grande Re, lunga vita a lui, ha preparato per voi due... cacciatori di mostri. Ve ne riassumerò brevemente il contenuto- disse il generale, con aria sbrigativa.
Mentre Gamling mantenne la sua solita espressione da duro, Hofur annuì quasi impercettibilmente con un cenno del capo.
- Dovete tentare di replicare la missione per l'eliminazione del drago Shooting Star, una piaga che infesta il nostro mondo da ormai troppo tempo, a giudizio del Re. Alcune missive verranno inviate ad alcuni degli stati di Ea, amici del Clan o tra i più colpiti dalle malefatte del drago. Sarà una missione in incognito, amici miei...- disse ai due con uno sguardo eloquente - Tuttavia, non sarete obbligati. Però, se accetterete questo incarico, verrete integrati a pieno titolo come "campioni" del nostro clan, con compiti di rappresentanza o, più raramente, di supporto alle nostre operazioni di guerra. Anche se, per voi, i vantaggi saranno ben altri...- concluse il generale, facendo finta di mordere una moneta immaginaria.
- Perbacco se accettiamo! Quel brutto drago farà la fine che merita... quant'e'vvero che mi chiamo...- esplose Gamling, subito fermato dall'ennesima gomitata nelle costole da parte del suo compagno.
-Ehm...- continuò Hofur - noi... accettiamo - disse, non molto convinto.
- Molto bene. Dovrete farvi trovare nella taverna del Gatto Maculato a Kai Khuzud, entro due settimane. Li, attenderete l'arrivo dei campioni delle altre nazioni, se arriveranno. Ci tengo a sottolineare: sarete voi - disse il generale, ammiccando Hofur - a detenere il comando della missione. Gli altri saranno a voi sottoposti. Tutto chiaro? -
Hofur annuì, aspettandosi un altra esplosione da parte del non troppo sveglio amico, che tuttavia non avvenne. Il nano stava ancora piagnucolando per la gomitata ricevuta precedentemente.
- Molto bene, ora andate, ho altro da fare - li congedò il generale.
- Beh si fratè, in quell'accozzaglia di tipi, tra recchieappunta, gobbi e lucertole non ci si capiva e... - Gamling emise un gemito soffocato, quando il gomito di Hofur gli si ficcò tra le costole.
- E sta zitto - sibilò il sicario, seduto al fianco dell'ottuso guerriero.
- Il mio compagno intendeva dire, generale - disse poi rivolgendosi al nano in armatura seduto all'altro capo del tavolo, di fronte a se - e che la composizione non esattamente eterogenea della compagnia, affiancata alla guida totalmente anarchica da parte dei membri della stessa, hanno portato al totale fallimento dell'impresa - fece con un largo sorriso, soddisfatto del suo linguaggio forbito.
Il generale Durin annuì, non esattamente sicuro di aver capito le parole del nano.
- Quindi, senza neanche aver scoperto l'esatta ubicazione della tana dell'immonda creatura, le divergenze fra i membri della compagnia sono divenute troppo evidenti, e la missione... beh... sostanzialmente è andata tutta a puttane -
Durin osservò la strana coppia che gli si parava di fronte, alla sua sinistra, un nano dalla forza di un troll e il cervello... di un troll. Una lunga cresta rossa, tenuta dritta spalmandovi del grasso animale, e barba e baffi dello stesso colore, davano un ulteriore segno distintivo ad un corpo muscoloso cosparso di tatuaggi. Completava l'aspetto, una catenella d'oro che collegava il naso e l'orecchio sinistro. Il suo nome era Gamling.
Alla sua destra, invece, un nano simile al primo per corporatura, ma completamente diverso per il portamento, decisamente più sobrio. Calvo sulla punta della testa tatuata, portava i lunghi capelli grigi con l'attaccatura all'altezza delle tempie, che si congiungevano con i lunghi baffi, parzialmente bianchi, e la folta barba.
Sopra un grosso naso a patata, due occhi attenti scrutavano, sotto due folte sopracciglia nere.
Dopo aver osservato i due suoi interlocutori, aprì uno dei cassetti del suo scrittoio, estraendone una busta per lettere sigillata con della ceralacca recante il simbolo reale, il pugno alzato. Sembrava piuttosto importante.
- Questa è la lettera che il nostro grande Re, lunga vita a lui, ha preparato per voi due... cacciatori di mostri. Ve ne riassumerò brevemente il contenuto- disse il generale, con aria sbrigativa.
Mentre Gamling mantenne la sua solita espressione da duro, Hofur annuì quasi impercettibilmente con un cenno del capo.
- Dovete tentare di replicare la missione per l'eliminazione del drago Shooting Star, una piaga che infesta il nostro mondo da ormai troppo tempo, a giudizio del Re. Alcune missive verranno inviate ad alcuni degli stati di Ea, amici del Clan o tra i più colpiti dalle malefatte del drago. Sarà una missione in incognito, amici miei...- disse ai due con uno sguardo eloquente - Tuttavia, non sarete obbligati. Però, se accetterete questo incarico, verrete integrati a pieno titolo come "campioni" del nostro clan, con compiti di rappresentanza o, più raramente, di supporto alle nostre operazioni di guerra. Anche se, per voi, i vantaggi saranno ben altri...- concluse il generale, facendo finta di mordere una moneta immaginaria.
- Perbacco se accettiamo! Quel brutto drago farà la fine che merita... quant'e'vvero che mi chiamo...- esplose Gamling, subito fermato dall'ennesima gomitata nelle costole da parte del suo compagno.
-Ehm...- continuò Hofur - noi... accettiamo - disse, non molto convinto.
- Molto bene. Dovrete farvi trovare nella taverna del Gatto Maculato a Kai Khuzud, entro due settimane. Li, attenderete l'arrivo dei campioni delle altre nazioni, se arriveranno. Ci tengo a sottolineare: sarete voi - disse il generale, ammiccando Hofur - a detenere il comando della missione. Gli altri saranno a voi sottoposti. Tutto chiaro? -
Hofur annuì, aspettandosi un altra esplosione da parte del non troppo sveglio amico, che tuttavia non avvenne. Il nano stava ancora piagnucolando per la gomitata ricevuta precedentemente.
- Molto bene, ora andate, ho altro da fare - li congedò il generale.