"Qualsivoglia fossero le loro motivazioni, la flotta russa ha attaccato quella europea, che era sotto mandato ONU. Quindi non so di quale realtà parli il delegato russo. E non mi si dica che non c'erano alternative, perché l'alternativa era una e la più ovvia. La Federazione Russa faceva parte, in teoria, della task force ONU per Cipro, quindi, avesse voluto, avrebbe potuto affiancare gli SFE nel blocco navale, invece ha preferito attendere che la Turchia lo forzasse per intervenire a cose fatte e forzarlo a sua volta, avendo una scusa per sbarcare a Cipro. E ancora una volta a Cipro i russi si sono comportati da aggressori quando, invece di ripristinare la zona neutrale controllata dall'ONU, come avrebbero dovuto se come affermavano il loro intervento aveva lo scopo di salvaguardare la sicurezza della popolazione greco-cipriota, hanno preferito invadere Cipro Nord, che stanno tuttora occupando.
"Ma tornando a parlare del Kosovo, che è il motivo per cui siamo qui ora. La dichiarazione di indipendenza del Kosovo non è in alcun modo in contrasto con la risoluzione 1244, come già stabilito dalla Corte Internazionale di Giustizia, quindi neanche l'esistenza del governo del Kosovo lo è. Al contrario l'occupazione serba impedisce il pieno adempimento della stessa.
"La risoluzione prevede la presenza di una forza di mantenimento della pace della NATO, e che sia permesso ai rifugiati di tornare in sicurezza. Inoltre prevede che sia data la possibilità al Kosovo di determinare il proprio status.
"La NATO ha quindi tutto il diritto di intervenire, a differenza del CSTO.
"Perché la risoluzione 1244 possa essere riapplicata, le forze armate del CSTO devono ritirarsi immediatamente per lasciare spazio alle forze di pace NATO. Qualsiasi altra richiesta è priva di fondamento".