decreto bankitalia e ostruzionismo grillino.

Shaka

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Fantacalciaro
E nonostante tutto sti stronzi stanno anche occupando l'aule della commissione giustizia e affari costituzionali.
E poi si offendono se gli dici fascisti
 

Nohant

Chosen one
Il governo ha fatto benissimo. Il decreto su bankitalia era molto importante ma è una di quelle cose incomprensibili per l'opinione pubblica. Legarlo ad un argomento mediato come l'IMU è una mossa politica poco gentile ma abbastanza nello standard in qualsiasi parte del mondo. Se ti tiri fuori dalle sale del potere per poter criticare senza sporcarti le mani devi assumerti l'esclusione da questi processi decisionali.
perchè è stato cosi importante il decreto su bankitalia? puoi spiegare beneperpiacere?
 

Shaka

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Fantacalciaro
A me non piace il M5S ma il parlamento si sta davvero impegnando per rendermeli simpatici.

Simpaticissimi

"Avevo messo in guardia la presidente Boldrini in questi giorni: se si sopprimono i diritti dell'opposizione, il conflitto si sposta oltre le regole e forse oltre il parlamento. Sono molto preoccupato, la 'tagliola' è stata una scelta irresponsabile in un momento di tensione sociale molto alta del nostro Paese. Se non ci fosse il Movimento 5 stelle ci sarebbe stata un'escalation come quella dopo la rielezione di Napolitano. Il risultato è che da ormai 12 ore nessuna commissione alla camera riesce a riunirsi", ha scritto Luigi Di Maio, deputato 5 stelle e vicepresidente della Camera. E su quanto avvenuto alla Camera: "Non si è mai visto un questore che alza le mani su una deputata, i commessi sono addestrati a mantenere l'ordine ma non si sono mai permessi di alzare le mani. Nella conferenza dei capigruppo chiederemo le dimissioni di Dambruoso". A Di Maio fa eco un altro deputato grillino, Giuseppe Brescia, che parla di 'atto di inaudita violenza' da parte di Boldrini: "Ieri è stata varcata una soglia. Nel momento in cui si vanno a rompere gli equilibri, già labili, tra opposizione e maggioranza, l'opposizione deve andare oltre il regolamento. È ovvio che se noi subiamo attacchi così gravi, i cittadini che sono fuori non manterranno la calma".

Mentre si attendeva l'avvio dei lavori sulla legge elettorale i questori della Camera hanno adottato misure per evitare l'occupazione M5s anche della Commissione affari costituzionali. Un cordone di commessi è stato disposto di fronte all'ingresso e ha bloccato l'accesso ai deputati di M5S che non sono componenti della Commissione stessa, su ordine del presidente Francesco Paolo Sisto (FI). "Se la platealità della protesta diventa paralsisi si passa da una protesta legittima a una condotta non consentita. Bloccare le istituzioni significa bloccare i percorsi democratici e non è consentito a nessuno", ha detto Sisto. "Io sono per le proteste, anche agonistiche. Ma un deputato del M5s si è avvicinato e mi ha chiesto 'presidente lei ha dei figli?'. Io ho percepito questa domanda come una minaccia", ha aggiunto.

Forza italia e Partito democratico hanno, quindi, approvato il testo dell'Italicum senza emendamenti in modo da farlo approdare in aula oggi alle 13 tra le grida dei deputati M5s. Subito dopo i grillini, entrati in massa in Commissione, hanno bloccato l'uscita dei parlamentari della Commissione appartenenti ad altri gruppi. Ci sono stati anche spintoni e scontri fisici. Gli esponenti del Pd Nico Stumpo e Emanuele Fiano sono quasi venuti alle mani tanto che è stato necessario l'intervento dei commessi.

Rissa in sala stampa alla Camera tra i deputati grillini e il capogruppo Pd, Roberto Speranza, che alla fine non è riuscito parlare alle telecamere. Il deputato Pd stava per rilasciare una dichiarazione in sala Frascarelli quando un drappello di deputati M5s gli ha urlato contro "fascista, sei un fascista". A quel punto è nata una discussione piuttosto animata. Nel gruppo dei grillini i parlamentari Alessandro Di Battista e Giulia Sarti. Alla fine Speranza ha rinunciato all'intervista.

"Denuncia querela contro De Rosa per ingiuria" ha scritto su Twitter la deputata Alessandra Moretti, che posta una foto della denuncia. Nel testo viene riportata la frase ingiuriosa che il deputato Massimo Felice De Rosa ha rivolto ieri sera alle deputate Pd in Gommissione giustizia. Si legge: "De Rosa, che tra l'altro aveva un casco da moto in mano, e che veniva trattenuto da due commessi in servizio perché molto agitato, si rivolgeva a noi deputate presenti con la seguente frase: 'Voi donne del Pd siete qui perché siete brave solo a fare i p...'". Frase pronunciata, si precisa, davanti a diversi deputati. La denuncia è firmata dalle deputate Pd campana, Moretti, Giuliani, Marzano, Tartaglione, Gribaudo e Pini.
"Sì, mi è scappato un insulto. È stata una giornata complicata, faticosa. Quelli del Pd, erano una ventina, hanno iniziato a insultarci. "Fascisti", ci gridavano. Alla terza volta mi è scappato un insulto, ma non quello che adesso dicono loro". De Rosa ammette di aver sbagliato, ma fornisce anche un "virgolettato" diverso dell'insulto. "A un certo punto ho detto, rivolgendomi a tutti e non alla Moretti: "La gente entra qui dentro o perché conosce qualcuno o perché ha fatto un pompino." Mi scuso se qualche parola è stata fuori posto. Ma non è vero che ho dato delle "pompinare" alle deputate del Pd, ci mancherebbe".

Poveri grillini in mezzo a tutti questi cattivi sinostroidi
 

Shaka

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Fantacalciaro
Valutiamo se possiamo bloccare i lavori". E ancora: "Da domani è escluso che torneremo in aula a discutere pacificamente. Immaginate quale sarà la qualità dei lavori dell'aula quando discuteremo della legge elettorale". E il blocco dei lavori c'è stato. La legge elettorale andrà in Aula senza che la commissione Affari costituzionali della Camera abbia votato alcun emendamento. A causa dell'occupazione attuata dal M5S, la seduta notturna in programma è stata sospesa e l'ufficio di presidenza ha convocato per domattina alle 10.30 una seduta per votare il testo base senza modifiche e dare mandato al relatore per l'Aula, dove l'approdo della legge elettorale è in programma nel pomeriggio.
 

Shaka

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Fantacalciaro
Cazzo di stronzi, altro che...cioè, quelli che c'erano prima erano ladri e merda eh, ma inizio quasi a preferirli a dei pazzi ignoranti
 

Mabelrode

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Il governo ha fatto benissimo. Il decreto su bankitalia era molto importante ma è una di quelle cose incomprensibili per l'opinione pubblica. Legarlo ad un argomento mediato come l'IMU è una mossa politica poco gentile ma abbastanza nello standard in qualsiasi parte del mondo. Se ti tiri fuori dalle sale del potere per poter criticare senza sporcarti le mani devi assumerti l'esclusione da questi processi decisionali.

Il fatto che sia normale accorpare provvedimenti non inerenti per fare in modo di far passare quelli indigesti non è certo una giustificazione.
Io sono favorevole al decreto Bankitalia ma quando si analizza un processo democratico bisogna cercare di eliminare il giudizio specifico in modo da capire se le critiche sono fondate o meno.
Se avessero fatto una manovra simile per un decreto che disprezzi profondamente non l'avresti forse criticata?
 

Shaka

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Fantacalciaro
Avete rotto le palle.

Mi accodo anche io alla richiesta di un link/spiegazione/disegno per capire meglio questo decreto Bankitalia, leggendo il corriere di oggi ci ho capito ben poco.


Il decreto riordina l’assetto proprietario della Banca d’Italia, che è un ente di diritto pubblico, dopo anni di discussioni e di tentativi andati a vuoto. Il primo passo per farlo è stata la rivalutazione del capitale rimasto fermo alla cifra – 300 milioni di lire - versata alla costituzione dell’Istituto, nel 1936.

La conversione in euro ha reso forse più evidente l’esiguità del valore pari a 156 mila euro, anche di fronte a quello delle altre banche centrali europee che si sono invece adeguate nel tempo. Il decreto propone quindi la rivalutazione di quei 156 mila euro a 7,5 miliardi. L’ammontare è stato definito direttamente dagli esperti della Banca d’Italia coadiuvati da 3 «saggi» - Franco Gallo, Andrea Sironi, Lucas Papademos - sulla base della rivalutazione di quella parte del capitale (che è minima rispetto al patrimonio complessivo della nostra banca centrale) legata all’attività cosiddetta di signoraggio, cioè quella di battere moneta e farla circolare. In altre parole, all’attività centrale originaria dell’ex Istituto di emissione. Tutto il resto, e soprattutto le attività istituzionali di politica monetaria, erano e sono fuori dal capitale rivalutato che il decreto prende in considerazione.

Al momento della costituzione il capitale di Bankitalia suddiviso in 300 mila quote di partecipazione nominative da 1000 lire ciascuna (convertite in 0,56 euro) era stato distribuito presso enti finanziari di rilevanza pubblica – assicurazioni, enti previdenziali, banche e casse di risparmio- cioè nella grandissima parte aziende che a seguito del processo di trasformazione delle banche pubbliche in società per azioni e di privatizzazione dei primi anni Novanta, hanno cambiato pelle. In particolare le banche che oltre ad essere state privatizzate si sono riorganizzate e unite fra loro per restare sul mercato.

Il risultato è che le banche più grandi, come Intesa Sanpaolo soprattutto e poi Unicredit, si ritrovano in portafoglio quote rilevanti del capitale. Ecco perché il panorama degli azionisti di Bankitalia è privato (succede anche in altre banche centrali, Giappone, Usa in testa) ed ecco perché- appunto per evitare che ci siano soci troppo forti - il decreto prevede un tetto del 3% al possesso consentendo che sia la stessa Banca centrale ad acquisire la quota eccedenti, in via temporanea per rimetterli in tre anni sul mercato. Un mercato nuovo e limitato comunque a soggetti «idonei» indicati dalla legge e sui quali Palazzo Koch manterrà una sorta di potere di veto. C’è da dire che i partecipanti avranno diritto ad un dividendo per le loro quote da 25 euro ciascuna, un rendimento misurato sul valore come è stato finora, ma continueranno a non avere alcuna voce sull’attività istituzionale della Banca.
Chi guadagna dal riassetto? Certamente la definizione di un problema che si trascina da tempo fa piacere alla Banca d’Italia, ma anche lo Stato avrà i suoi benefici in termini di imposte sulle plusvalenze che le banche azioniste dovranno versare in base alle quote possedute. Queste ultime potranno beneficiare – e non sarà certo poco – della rivalutazione che rafforzerà i rispettivi patrimoni ed anche la possibilità di allargare l’attivo cioè i prestiti all’economia, legata appunto all’ammontare del capitale. Non lo potranno fare a valere sul bilancio 2013 e quindi non servirà per superare meglio gli esami della Bce in vista dell’avvio dell’Unione bancaria, ma su quello successivo. Per l’Italia comunque avere banche solide è un elemento di forza in EuropaIl decreto riordina l’assetto proprietario della Banca d’Italia, che è un ente di diritto pubblico, dopo anni di discussioni e di tentativi andati a vuoto. Il primo passo per farlo è stata la rivalutazione del capitale rimasto fermo alla cifra – 300 milioni di lire - versata alla costituzione dell’Istituto, nel 1936.

La conversione in euro ha reso forse più evidente l’esiguità del valore pari a 156 mila euro, anche di fronte a quello delle altre banche centrali europee che si sono invece adeguate nel tempo. Il decreto propone quindi la rivalutazione di quei 156 mila euro a 7,5 miliardi. L’ammontare è stato definito direttamente dagli esperti della Banca d’Italia coadiuvati da 3 «saggi» - Franco Gallo, Andrea Sironi, Lucas Papademos - sulla base della rivalutazione di quella parte del capitale (che è minima rispetto al patrimonio complessivo della nostra banca centrale) legata all’attività cosiddetta di signoraggio, cioè quella di battere moneta e farla circolare. In altre parole, all’attività centrale originaria dell’ex Istituto di emissione. Tutto il resto, e soprattutto le attività istituzionali di politica monetaria, erano e sono fuori dal capitale rivalutato che il decreto prende in considerazione.

Al momento della costituzione il capitale di Bankitalia suddiviso in 300 mila quote di partecipazione nominative da 1000 lire ciascuna (convertite in 0,56 euro) era stato distribuito presso enti finanziari di rilevanza pubblica – assicurazioni, enti previdenziali, banche e casse di risparmio- cioè nella grandissima parte aziende che a seguito del processo di trasformazione delle banche pubbliche in società per azioni e di privatizzazione dei primi anni Novanta, hanno cambiato pelle. In particolare le banche che oltre ad essere state privatizzate si sono riorganizzate e unite fra loro per restare sul mercato.

Il risultato è che le banche più grandi, come Intesa Sanpaolo soprattutto e poi Unicredit, si ritrovano in portafoglio quote rilevanti del capitale. Ecco perché il panorama degli azionisti di Bankitalia è privato (succede anche in altre banche centrali, Giappone, Usa in testa) ed ecco perché- appunto per evitare che ci siano soci troppo forti - il decreto prevede un tetto del 3% al possesso consentendo che sia la stessa Banca centrale ad acquisire la quota eccedenti, in via temporanea per rimetterli in tre anni sul mercato. Un mercato nuovo e limitato comunque a soggetti «idonei» indicati dalla legge e sui quali Palazzo Koch manterrà una sorta di potere di veto. C’è da dire che i partecipanti avranno diritto ad un dividendo per le loro quote da 25 euro ciascuna, un rendimento misurato sul valore come è stato finora, ma continueranno a non avere alcuna voce sull’attività istituzionale della Banca.
Chi guadagna dal riassetto? Certamente la definizione di un problema che si trascina da tempo fa piacere alla Banca d’Italia, ma anche lo Stato avrà i suoi benefici in termini di imposte sulle plusvalenze che le banche azioniste dovranno versare in base alle quote possedute. Queste ultime potranno beneficiare – e non sarà certo poco – della rivalutazione che rafforzerà i rispettivi patrimoni ed anche la possibilità di allargare l’attivo cioè i prestiti all’economia, legata appunto all’ammontare del capitale. Non lo potranno fare a valere sul bilancio 2013 e quindi non servirà per superare meglio gli esami della Bce in vista dell’avvio dell’Unione bancaria, ma su quello successivo. Per l’Italia comunque avere banche solide è un elemento di forza in Europa
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
In attesa dello split, qui viene bene spiegato cosa è successo ieri


M5s, e FdI si erano portati già bavagli, monete di cioccolata, cartelli e bandiere...non era tutto previsto e forzato appositamente....nooooo
 

artista.

Uomo del Popolo
split effettuato, se ho mancato qualche post dall'altro thread mandatemi un pm per segnalarlo.
 

morfeo

Spam Master
Quella di Bankitalia è veramente una schifezza ed il m5s questa volta ha ragione a protestare
 
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