Dopo aver postato "Nightfall" di Asimov dove si parla di un mondo di luce dove gli abitanti non avevano mai conosciuto il buio e le stelle, vi consiglio un libro che è l'esatto contrario:
Universo senza luce di Daniel F. Galouye (1961)
http://www.amazon.it/Universo-senza...387139352&sr=8-1&keywords=universo+senza+luce
Dopo una guerra nucleare, l'umanità si trova a vivere sotto terrà per molti anni e, con il passare del tempo, nell'oscurità totale, i concetti di luce e di buio spariscono completamente, trasformandoli in elementi religiosi e mitologici, sconosciuti fisicamente alle nuove generazioni che hanno ormai un corpo riadattato alla situazione. Vivono infatti "sentendo" le cose invece di vederle, avendo sviluppato negli anni caratteristiche di "vista" simile a quelle dei pipistrelli.
Galouye sviluppa l'idea in maniera a mio parere superba. Quando si descrive un mondo del genere, è difficile non incappare, a livello di scrittura, in "errori" di descrizione o in incoerenze con quel mondo. Lui invece ha pensato a tutto. Non sbaglia mai e tutto è riportato con coerenza e fascino. Ad esempio nei villaggi c'è un generatore di suoni in modo che gli abitanti possano utilizzare gli echi creati per capire i movimenti (quindi una specie di "faro" che "illumina" il villaggio), mentre quando una persona è in viaggio "sente" la conformazione del paesaggio circostante sfruttando ogni rumore attorno a lei o producendone appositamente sfregando piccole pietre, a conoscenza formale avviene attraverso il rito dei
Dieci Tocchi col quale una persona memorizza il profilo dell'estraneo. Vengono adorate le lampadine (spente) ancora intatte, come oggeti misteriosi del Dio Luce. Come detto, il concetto stesso di Luce e buio non esistono più, tant'è che la vicenda si svolge con il protagonista Jared Fenton, che inizia un ricerca personale del Buio (ignorando di esserne circondato) così da poter comprendere finalmente la natura della Luce. Nel mentre, dei mostri stranissimi invadono le caverne dove vive la sua comunità e gli abitanti iniziano misteriosamente a sparire.
La storia di per se non è niente di sconvolgente a livello di trama, ma a me è piaciuta molto. Il vero punto di forza del libro è comunque il modo in cui è stato scritto, riadattando tutto a un mondo senza luce. All'inizio infatti è un pò difficile da capire, perchè con la mancanza di un senso, tanti verbi o azioni sono riadattate creando un pò di confuzione per le prime pagine, ma il mondo, gli usi e costumi, la religione, tutto riadattato alla nuova situazione, sono ottimamente espressi e fa guadagnare un grande interesse al libro stesso.
Un libro che consiglio, soprattutto ai virtuosi della penna.