Diploannessione Ordine della Rosa - Terrapiatta

Last Century

Ninja Skilled!
Arianna Ramodo c'era rimasta fortemente scottata l'ultima volta che aveva messo piede fuori dall'uscio di casa, finendo in un nudo di Nu-Vasp in cui le sue abilità oratorie erano servite come un una cerbottana contro un muro di granito, ma non s'era data per vinta. Con la scoperta di una società migrante nella vecchia Terrapiatta, si era offerta per guidare una spedizione proprio per prendere contatto coi lucertoloidi locali e capire, in base alle poche informazioni raccolte, se si potesse fare qualcosa per inglobarli all'interno del nascente regno della Rosa. La spedizione, preparata quasi in concomitanza con quella verso sud, partì all'alba della primavera, e s'incamminò a passo sicuro verso le zone che, sapevano, essere frequentate dai locali.
L'idea era di scoprire cosa li avesse infastiditi e perché preferissero una vita nomade ad una più remunerativa stanzialità, entrambi argomenti di profondo interesse non solo per Arianna e l'Ordine, ma anche per gli storici di Ea, che avrebbero magari potuto scoprire qualcosa di più sul passato di quelle terre.

@Silen esploriamo Terrapiatta con Arianna Ramodoro (Sacerdotessa)
 

Silen

Get a life
Avendo già ricevuto alcune informazioni Arianna non faticò molto a trovare una delle carovane dei nomadi, nonostante le difficoltà intrinseche di trovare un gruppo in movimento in una steppa nordica, magari più fredda delle sue equivalenti dell'est, ma parimenti ampia e piatta fino all'orizzonte. Fin da una certa distanza la carovana apparve ad Arianna composta prevalentemente da sauriani e anche, particolare questo bizzarro, piuttosto trasandata. I nomadi caracollavano piuttosto svogliatamente, alcuni a piedi, altri su bizzarre cavalcature, apparentemente anche esse rettiloidi, altrettanto trasandate, in uno schieramento assai disordinato. Non sembravano feriti o malati, soltanto disorganizzati e scomposti.
 

Last Century

Ninja Skilled!
La delegazione dell'Ordine, spinta da Arianna all'intervento dato che vedendo la trascuratezza l'aveva impensierita sulla salute dei sauriani, si avvicino sveltamente e ben visibile alla carovana. Arianna, in testa e a cavallo, si portò abbastanza vicina da potersi far vedere bene, alzò una mano e cercò di salutarli più a gesti che a parole.
«Salute a voi!» disse ad alta voce. «Vengo dalle terre qui vicine a conoscervi, mi chiama Arianna Ramodoro, posso avvicinarmi assieme alla mia scorta?» chiese, non volendo risultare aggressiva o disturbare in alcun modo la loro quiete. Nel frattempo, ora ch'era più vicina, osservò meglio per capire se ci fosse effettivamente qualcosa che, anche in una carovana così strana, risultasse fuori posto.
 

Silen

Get a life
Uno degli individui che si trovava in testa alla carovana si mosse verso Arianna, un sauriano alto e piuttosto allampanato, vestito di una tunica a colori vivaci dall'aria piuttosto vissuta e al collo una doppia corona di fiori rossi e gialli di un tipo che l'umana non aveva mai visto ma il cui intenso profumo arrivava fino a lei. Fermatosi a una decina di passi di distanza il sauriano si esibì in un inchino un pò goffo ed esibì un grandioso sorriso dentuto.
"Macciao, bellaaaaah! Anche se non appartengo alla tua specie è davvero un giorno radioso quello in cui si incontra una fata come te! Ti mancano solo...sai quelle cosine..." il sauriano gesticolò in modo buffo "...sai le alucce. E poi quelle polverine..." altra serie di gesti come se il sauriano stesse spargendo in giro della polvere immaginaria "..oh lasciamo perdere. Comunque hai propio un aspetto da...fata insomma. Un sollievo per gli occhi dopo tanti cosi brutti e zozzi" il sauriano sollevò leggermente la collana di fiori che portava al collo ed inspirò vigorosamente, come a voler scacciare l'idea con il dolce profumo dei fiori "Äaaaah ci voleva proprio! Oh, scusa che stavi dicendo?" chiese poi con uno sguardo piuttosto appannato.
 

Last Century

Ninja Skilled!
La sacerdotessa guardò un attimo meglio il sauriano, capendo immediatamente - e senza sforzo - che fosse sotto l'influsso di qualche potentissimo allucinogeno. Probabilmente, sia a giudicare dall'atteggiamento che dall'odore, il problema doveva derivare proprio dai fiori che il sauro portava al collo. Chiaramente gli esploratori avevano visto comportamenti strani, ora si capiva bene il motivo.
Arianna comunque rimase tranquilla e, a parte un vago imbarazzo per i complimenti, si limitò a mantenere un poco di distanza con l'altro, impensierita dall'effetto che quei fiori potevano avere su di lei e sulla sua delegazione.

«Dicevo che mi chiamo Arianna.» ripeté, paziente. «Vengo dal oltre il confine, sono un membro dell'Ordine della Rosa, una fiorente nazione che sta risorgendo dalle ceneri della fine del mondo. Sono qui perché sapevamo della vostra presenza e volevamo approcciarci in amicizia, offrendovi di entrare a far parte delle nostre genti.» cercò di essere sbrigativa, immaginando che la soglia d'attenzione dell'intossicata mente del sauro fosse... bassa. Molto bassa. «C'è un capo tra di voi con cui possa parlare?» chiese, auspicandosi che il capo, ammesso ci fosse, riuscisse ad essere meno perso dei suoi sottoposti. Sarebbe stata una vera sfida intrattenere dei rapporti civili in una situazione simile, per quanto le applicazioni di quei fiori in campo alchemico le facessero sovvenire qualche idea.
 

Silen

Get a life
Il sauriano scoppiò a ridere fino alle lacrime "Ordine della Rosa....fiorente" disse fra un singulto e l'altro "eccerto che altro potevate essere del resto....A bellaaaaah sei anche spiritosa oltre che caruccia. Mi piaci un cifro, sai?" poi, quando si fu rupreso un poco dall'accesso di ilarità "Però che è tutto 'sto parlare di capi...i capi servono solo a incatenare la gente, fata. Noi siamo oltre queste cose, oooooltre" ribadì gesticolando nuovamente in modo buffo. Poi osservò un pò più attentamente Arianna e scosse il capo "Ah ma quindi tu e i tuoi compagni giacete ancora sotto il tallone di un...capo? Mi rattrista sentirlo sorella, mi rattrista davvero. Spezza le catene, sintonizzati sull'armonia dell'universo! Segui anche tu la strada dei Figli del Fiore! Pace, amore e sesso libero. Interessa?" concluse ammiccando in maniera esagerata e poi ridendo ancora allegramente.
Prima che Arianna ptoesse ribattere il sauriano schioccò le dita ed esibì un altro sorriso a 74 denti "Ecco, ho trovato che possiamo fare! Intoniamo assieme un potete canto di ribellione, qualcosa che renda noto a tutto il mondo la nostra volontà di libertà e di pace!"
Senza aspettare la risposta dell'umana il sauriano iniziò a cantare a pieni polmoni:

Uptown girl
She's been living in her uptown world
I bet she's never had a backstreet guy
I bet her momma never told her why

I'm gonna try for an uptown girl
She's been living in her white-bred world
As long as anyone with hot blood can
And now she's looking for a downtown man

That's what I am
And when she knows what
She wants from her time
And when she wakes up
And makes up her mind....
 

Last Century

Ninja Skilled!
Se ci fosse stato chiunque altro lì, chiunque altro che non fosse Arianna, avrebbe probabilmente ordinato una carica di cavalleria su quel gruppo di rettili intossicati. Avrebbe letteralmente dato fuoco anche alle pietre, trasformando la regione in una caldera vulcanica a cielo aperto che nemmeno i Demoni dell'Altrove avrebbero avuto cuore di pascolare... ma per fortuna c'era lei, che tanto quieta e calma era che non prese male quello che le venne detto, anzi. L'affascinava quel concetto e quella canzoncina.

«La nostra è stata una scelta... amico mio.» si rese conto in quel momento di non sapere come si chiamasse il rettile. «E credo di dover rifiutare, sono promessa in matrimonio ad un uomo a me molto caro.» sorrise, visibilmente imbarazzata. «Come potete sopravvivere in queste terre fredde senza un tetto sopra la testa, mura a difendervi e soprattutto cantando e ballando tutto il tempo?» chiese. «Non avete paura che qualcosa dal nord arrivi e vi ghermisca? Il mondo è pieno di orrori, non capisco come non ve ne siate accorti!» effettivamente le opzioni di Arianna erano due: la prima era che quelle droghe altro non fossero che il modo diretto più semplice per rifuggire alla paura, la seconda che oramai si fossero così assuefatti da non distinguere il dritto dal rovescio, con quel che comportava. Tuttavia, non sembrando aggressivi o pericolosi, abbassò un poco la guardia.

«Quindi... davvero preferireste vivere così, senza sicurezze? Non vi piacerebbe nemmeno un pochino riunirvi alla civiltà dopo la fine del mondo? Queste terre potrebbero diventare campi coltivati, allevamenti. Potrebbero tornare a fiorire anche d'inverno!»
 

Silen

Get a life
Il sauriano fece spallucce, senza adombrarsi. Quali che fossero gli effetti del profumo fiori, di certo assicurava un incrollabile buonumore.
"È tutto temporaneo, bella, transitorio, passeggero. I nostri antenati costruivano grandi città, templi, palazzi...e guarda cosa gli ha portato? Nada de nada" disse con un gesto enfatico, dopodichè rivolse ad Arianna un altro goffo inchino "È gentile da parte tua preoccuparti di noi, ma non è necessario. Il Fiore si occupa di noi e, look what he's done for us, he filled us with cheer!" altri gesti buffi per accompagnare il discorso
"Oh certo, sappiamo che ci sono tante cose brutte, tante belve minacciose. Ogni tanto arrivano fino a noi, ma quando avviene ci rifugiamo fra le Sue Fronde finchè non se ne vanno. Vorresti vedere il Fiore, sorella? Siamo diretti proprio da quella parte, ci arriveremo fra qualche giorno."
 

Last Century

Ninja Skilled!
Sapeva che la cosa non poteva essere per niente positiva, ma l'alternativa era fingere che non fosse successo niente o, peggio ancora, invadere la regione. Fece mandare un messaggio tramite uno dei suoi gendarmi, a casa, così che rimanesse almeno traccia di quello che stava andando a fare, dopodiché annuì al sauriano. Non le piace molto l'idea di farsi intossicare da qualche strana pianta, ma davvero riusciva a proteggere i sauri dai morti e dai demoni, valeva la pena incontrarla.

«Verrò a incontrarla volentieri.» confermò. «Forse allora riuscirò a capire cosa vi spinge a tanta tranquillità.»
E, magari, avrebbe anche capito come sfruttare - o eliminare se considerata pericolosa - quella minaccia. Portò con sé solamente un paio di armati, non volendo rischiare la vita di tutti, e ordinò agli altri di tornare indietro e portare a Galvorn la notizia. Dopodiché sì unì alla carovana, sperando che la situazione non si trasformasse in qualcosa di molto, molto ostile.
 

Silen

Get a life
Di fatto occorsero quasi dieci giorni prima che la carovana giungesse a destinazione; i sauriani procedevano a ritmo lento e sembravano fermarsi spessissimo durante il giorno. Occasionalmente per raccogliere i fiori che intrecciavano immancabilmente in collane che poi mettevano al collo ma più spesso per motivi futili, anche soltanto perchè uno di loro aveva trovato qualcosa da ammirare. Ad esempio accadde che lo stesso sauriano che aveva parlato con Arianna si fermasse per quasi due ore ad ammirarsi le mani. Quando l'inviata dell'Ordine, incuriosita, gli chiese cosa stava guardando il sauriano rispose, gli occhi sempre fissi sulle proprie mani "Sai, le chiamano dita ma non le ho mai viste ditare..."

A parte la lentezza, il viaggio in sè fu tranquillo e se ci si adattava al ritmo, piacevole. I sauriani, per quanto tutti un pò svagati come il primo interlocutore di Arianna, erano in quieti, allegri e piuttosto spensierati. Vivevano una esistenza nomade ma più da raccoglitori e da allevatori che da cacciatori; curavano mandrie di animali da latte e da carne (e sembrava che fossero loro ad essere seguiti dai sauriani piuttosto che il contrario) e non sembravano darsi pena di altro.

Infine il viaggio ebbe termine e la carovana giunse al Fiore. Un nome poco fantasioso ma adatto pochè non c'erano molti altri modi per descriverlo: sembrava uno dei fiori bizzarri che Arianna aveva già veduto, ma moltiplicato in dimensione per parecchie centinaia di volte. Tutto attorno ad esso si stendeva un grande prato ricolmo dei suoi esemplari più piccoli e l'odore era intenso ed intossicante; la stessa Arianna cominciò a sentirsi calare sul capo una piacevole euforia, come di chi stia sperimentando gli effetti di una pronunciata ebbrezza, unita a un deciso afievolirsi di tutti gli istinti combattivi e una gran sensazione di pace.
Scrutando con occhi leggermente annebbiati il prato, Arianna vide, oltre i saurianif estanti, anche diverse specie di animali predatori, apparentemente soggetti all'effetto del profumo. Qui un lupo della steppa si rivoltava nei fiori, lì un leopardo sembrava comportarsi come un grosso gatto. Con un breve sussulto Arianna vide persino un orrore come la progenie dell'Esperimento 235 (di cui lei ignorava il nome ma che in quel momento minacciava la vita di alcuni suoi compagni in una regione vicina) distesa quietamente fra i fiori, i tentacoli agitarsi appena in una posa estremamente rilassata.

Una parte del suo cervello ancora attiva nonostante il generale intorpidimento le sussurrava che doveva trattarsi in origine di una pianta comune, mutata dalla magia selvaggia rilasciata durante l'Ultima Guerra. Grazie alla proprietà del suo polline non doveva temere predatori cosicchè il gigantismo dell'esemplare originario probabilmente era andato perso nelle generazioni successive, tornate a una dimensione più ordinaria.
 

Last Century

Ninja Skilled!
Arianna, dopo aver passato comunque un piacevole viaggio, soprattutto per la sua indole altrettanto pacifica e mite dei sauri, iniziava ad avere curiosità riguardo al Fiore. Pur avendo compreso che dovesse trattarsi di qualcosa di magico, non aveva alcuna idea se fosse una cosa voluta o meno, se fosse un semplice caso del fato oppure l'opera deliberata di qualche creatura maligna. Quando infine arrivarono al luogo dove era sito il fiore, però, gran parte di quei dubbi si allontanarono, specialmente grazie all'influsso di quei pollini odorosi e stordenti. La sacerdotessa, ritrovatasi immersa nel campo di fiori meravigliosi, si guardò attorno sentendosi la testa leggera, serena. Mostri e fiere che popolavano quei prati sembravano assolutamente innocui, pacifici, come se potessero vivere per sempre in armonia gli uni con gli altri. Era chiaro che il fiore fosse mutato in modo esponenziale a causa di qualche fluttuazione magia, di qualche effetto collaterale dell'uso indiscriminato degli arcani, ma il suo effetto era a dir poco straordinario.

Iniziò a camminare verso il grande fiore, camminando quasi a saltelli, come una felice fanciulla.
«E' bellissimo...» disse, quasi parlando a sé. «Voglio andare a toccarlo.» iniziò a muoversi tra gli animali, schivandoli di quando in quando con una piroetta. Avrebbe voluto che tutti, a casa, potessero vedere che bellezza era quel fiore, e quanto bene stesse facendo alla terra e alle creature che la popolavano. In realtà probabilmente era una agonia, l'impossibilità d'essere padroni delle proprie azioni, dei propri pensieri, ma inebriata e parzialmente assuefatta all'odore, Arianna iniziava pericolosamente a somigliare alla compagine sauriana, con annessi e connessi.
Arrivata vicino al fiore provò a toccarne quello che, a tutti gli effetti, doveva essere un tronco più che un gambo.
«Ciao Fiore, io sono Arianna.» lo salutò, come se stesse parlando con una persona. «Puoi parlare? Come sei bello!»

la droga fa male bambini, non vi drogate
 

Silen

Get a life
Il fiore naturalmente non era in grado di rispondere, ma se anche avesse tirato fuori le radici dal terreno e si fosse messo a saltellare sul ritmo di una allegra giga, Arianna non si sarebbe meravigliata: ormai si era presa una dose extra forte di polline ed era fatta almeno quanto i sauriani che tutt'intorno cantavano e ballavano allegramente. Alcuni, notò vagamente, si stavano anche rotolando fra i fiori....amore libero per l'appunto...senza che nessuno facesse troppo caso a loro come loro non sembravano fare caso agli altri.
Confusamente pensò che non capiva proprio come mai i sauriani non costruissero le loro case vicino a quella pianta meravigliosa! Poi però la parte pratica della sua mente le ricordò che questo avrebbe implicato ricoprire quei meravigliosi prati di abitazioni, estirpare i campi fioriti per sostituirli con piante banali come grano, patate e altri ortaggi...per qualche motivo la sua mente si ritrasse inorridita da quella idea così come le sembrava inconcepibile, blasfemo , fare del male a una qualunque delle creature che sostavano in quella terra sacra.
Si, persino quell'obbrobrio tentacolato che aveva dovuto scavalcare letteralmente arrampicandocisi sopra al suo dorso per tanto che era grosso...senza che questi dal canto suo avesse fatto più che emettere un lieve starnuto amichevole, come un animale domestico che accetta una attenzione non del tutto desiderata.
No, era chiaro che non poteva scavare, costruire o andare a caccia così vicino al fiore. Persino schiacciare una zanzara in quel momento le sembrava un inconcepibile atto di violenza. E allora cosa poteva fare? Beh intanto poteva godersi la sensazione quella corteccia così morbida e profumata che sentiva sotto le dita e lo splendido profumo che la inebriava così tanto. Avrebbe mangiato e bevuto le provviste che aveva con sè. E poi? Beh, supponeva di poterne andare a cercarne altre, come facevano i sauriani. Con un lampo di intuizione comrpese perchè formavano delle carovane e si allontanavano, per poi tornare sempre li. Era talmente ovvio!
Avrebbe fatto così anche lei, sicuro. Presto o tardi sarebbe tornata a casa, ma non adesso. Dopo. Si, dopo. Molto dopo.
 
Alto