Grande Mischia Evento finale

Silen

Get a life
Mentre vengono disputati gli ultimi scampoli delle finali l'arena centrale viene sgombrata per l'ultimo evento del torneo, la Grande Mischia tutti contro tutti. I partecipanti fanno il loro ingresso nell'arena uno dopo l'altro, chiamati dall'ormai ben noto araldo.

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Enichaos

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Gurun entrò nella grande arena, il passo spedito e rumoroso nella sua armatura atra, uniche note di colore le finiture scarlatte della Madre Cremisi.
"Per il Matriarcato di Kalassia" annunciò l'araldo "Gurun Yornesst, Campione della Matrona"
Nessuno esultò. Non che si aspettasse di meglio, il suo popolo era lontano dagli spalti, nelle profondità di Kalassia, al massimo ci avrebbe trovato quella noia di Irakhizbad e il fragile Zundalaran... forse anche il piccolo Naled, ma chi l'avrebbe mai notato?
S'era fatto dare uno spadone da torneo, una cosa misera e smussata, buona solo per menar botte; lo soppesò, tenendolo anche in una sola mano, compiacendosi dei suoi stessi muscoli e del volto stupito dei pochi astanti abbastanza vicini da essere visti in faccia.
Ricordava bene le raccomandazioni del vecchio mago dalla voce lamentosa, non doveva cominciare con il rappresentante di Carandor. Ma chi era il rappresentante di Carandor? Le due elfe mingherline non gliele avevano presentate, e quindi?
E comunque il posto era pieno di nemici più interessanti: c'era il nerboruto gnoll coperto di pelo fulvo, il naga dal corpo sinuoso che gli avevano raccontato avesse vinto la mischia dell'ultimo torneo, e ben più di un rettile di notevoli dimensioni.
Molti avversari valenti. Tanta voglia di menare le mani. Una grande sete di vittoria.
Riempì i polmoni, e lo spadone venne sollevato sopra il capo, il silenzio squarciato da un grido carico di potenza, udibile anche dagli spalti più lontani...
"PER KALASSIA E PER LA MADRE CREMISI!"



Gli unici tre drow sugli spalti si guardarono, le orecchie fini che ancora ronzavano dopo quell'urlo più simile ad un ruggito o un tuono che ad una voce.
"s'è già fatto riconoscere, speriamo almeno ci faccia onore..."
"Impensabile. Si distrarrà e verrà abbattuto prima di arrivare a due tacche"
"...una"
E con questo clima di grande fiducia, si prepararono ad assistere quietamente alla grande mischia del torneo...
 

Last Century

Ninja Skilled!
«Un uccellino mi ha detto che stai per entrare nell'arena.» Ailas entrò nella tenda di Fianna, trovandola intenta a farsi sistemare l'armatura da alcune attendenti.
«Di uccellini ne girano sin troppi in questo posto, cugino, non ti pare?» rispose lei, a metà tra lo stizzito e l'ironico.
«Devi essere sempre così salace quanto si parla di arpie?» la riprese, avvicinandosi e facendo cenno alle serve di allontanarsi. «Mio padre non la prenderebbe molto bene. Sai quanto sta lavorando per pacificare i rapporti.»
«Sì, non sono sciocca. Se ti può consolare eviterò di parlare con una arpia di qualsiasi cosa. Ho capito a mie spese che la politica non fa per me. E mi tedia, soprattutto. Gli unici con cui riesco a parlare sono Naga, Gnoll e Centauri... pare che riesca a intendermi solo con creature fatte prevalentemente di pelo, scaglie e zanne.» voleva essere una battuta, probabilmente, ma il tono sprezzante con cui le uscirono le parole trasformò il tutto uno sputo velenoso.
«Le arpie sono piuttosto "bestiali" da questo punto di vista...»
«Devono essere le piume, allora.» ribatté lei, andando verso la rastrelliera delle armi. «Devono starmi sul cazzo le piume. Per scoprirlo però dovrei andare a Sauropoli e parlare con qualcuno della corte di Kairos.»
«Sauro-cosa? Intendi Rahonyve?» Ailas sospirò. «Non è difficile da imparare.»
«Io sono qui.» indicò sé stessa. «La geopolitica è fuori dalla tenda, oltre il deserto, dentro il sedere del Picco Rosso. Siamo così distanti io e la diplomazia.»
«D'accordo senti, capisco l'irritazione ma sembra tu abbia mangiato uno scorpione incazzato, vuoi spiegarmi cosa succede?» effettivamente la principessa non era la donna più calma di Ea, ma in quella circostanza iniziava a far preoccupare il cugino. E non poco.
«Te lo spiegherò dopo il torneo. Voglio tenere tutta l'ira che ho in corpo per questa grande manifestazione.» afferrò l'ascia da guerra soppesandola tra le mani.
«Fianna lo sai che non devi uccidere nessuno, vero?» azzardò lui.
Lei per tutta risposta colpì con l'ascia uno dei tavoli di legno - fortunatamente non costoso - spezzandolo in due con un fragore netto e repentino al punto che Ailas sussultò spaventato.
«Davvero? Allora prendo il maglio da guerra.» sorrise lei, guardandolo.
«Che Gallean mi guardi da questa roba...» l'eldar alzò gli occhi al cielo. «Buona fortuna comunque. E vedi di non farti sbriciolare.»
«Non mi serve la fortuna, mi serve un Naga, un Centauro ed uno Gnoll.» brontolò lei, andando a pescare sul serio un maglio da combattimento in mezzo a tutte le armi.

Entrò nell'arena subito dopo il drow, portandosi sulla spalla il martello ed ascoltando l'urlo di guerra del cugino dalla pelle scura. Al suo ingresso la delegazione eldar aveva lanciato un applauso piuttosto tranquillo, senza schiamazzi, e lo stesso trattamento cortese avevano ricevuto quasi tutti gli altri campioni. Fianna, con addosso la sua pesante corazza di lucido metallo, alzò la celata dell'elmo guardando il drow con aria perplessa.
«Bella voce, Sir Gurun! Vi posso consigliare di scatenare la vostra ira funesta sulla rappresentante delle arpie? Mi pare abbiano vinto leggerissimamente troppo.» poi si voltò a guardare il rappresentati dei naga, dei centauri e degli gnoll facendo loro un sorriso complice. Poi tornò sul drow. «Oh poi se vi piace l'idea di sfasciarsi di botte tutti assieme non dico di no!»
 

senzanome.exe

Novice Spammer
Il Condottiero si fece avanti nell'arena con una certa baldanza - e soprattutto con lo sferragliare e cozzare di un'enorme quantità di metallo. L'armatura del grande gnoll dal crine dorato era vissuta e piena di ammacchi, ma fresca di nuove forgiature ornamentali per dare un tono di maestosità al capo del novello stato civilizzato della Banda. Sugli spallacci e dietro la gorgiera svettavano numerosi spuntoni metallici dall'aria affilata e minacciosa, più sul capo un paio che sembravano corna ricurve, dando l'aspetto allo gnoll a metà fra un minotauro e un uomo-jena. In tutto e per tutto, una grandissima e minacciosa bestia di metallo. In mano portava una berdica, mentre al fianco era assicurata come arma di riserva una pesante mazza chiodata. Armi rozze, rozze come possono essere solo gli gnoll, ma sicuramente capaci di distruggere nelle mani - o zampe - robuste degli uomini-belva.
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Sulle spalle era orlato di un grande mantello mezzo ocra e mezzo rosso bordò, di cui si disfò velocemente gettandolo verso il bordo dell'arena. In un certo senso gli dispiaceva non avere contro i minotauri, avrebbe avuto gusto dall'affrontare uno dei suoi vicini più mastodontici ad armi pari. Si sarebbe accontentato del dragonide... ma forse più tardi. Prima gli sarebbe convenuto sbarazzarsi degli avversari più deboli. Quando alzò in aria la grande ascia inastata la delegazione di gnoll esplose in grida e risa d'incitamento, come C'è un solo condottieroooooooooooooooo!
« COME BESTIEEEEEEEEEEEEEEEEE! » Fu il suo semplice grido di battaglia, prima di lanciarsi sul più debole che avesse potuto trovare fra i suoi avversari. Non gli sfuggì peraltro l'atteggiamento della principessina Eldar - la cui scelta d'arma fece guadagnare punti agli occhi dello Gnoll; alla prima occasione si sarebbe schierato con lei per testare, finalmente, la valenza dei tanto decantati Eldar in battaglia. Cercò con gli occhi anche il guerriero centauro, nazione che dopo gli scontri di magia aveva attirato la sua attenzione grazie ai nani; avere una cavalcatura parlante non gli sarebbe dispiaciuto affatto, per inscenare qualche tattica un po' fuori dal comune. Se poi proprio non avesse retto, un centauro era comunque abbastanza largo da coprirgli un intero fianco e renderlo più difficile da attaccare.
 

Dyolance

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Più per una questione d'immagine ed etichetta, il Principe, Generale e Ser Odisseus VI Britannia entrò nell'arena trottando su un imponente stallone nero. Sbuffava scalpitante per la sua natura libera e selvaggia, piegata soltanto dalla volontà di ferro e dalla salda mano del cavaliere che trasportava sul dorso.
Egli era più nero persino dell'animale su cui cavalcava, persino più dell'inferno, ed il suo arrivo sembrò più l'entrata trionfale di uno spettro vendicativo che di un principe di Britannia.

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Gigantesco, alto quasi due metri e padrone della forza di almeno cinque uomini messi assieme, sulle sue spalle svettavano minacciosi i suoi ornamenti da battaglia, ovvero lo spesso scudo "alla francese" (diremmo noi) leggermente più grande del normale e portante il sigillo dei Cloveringi e la sua spada bastarda, imbracciata abilmente con una sola mano grazie alla possanza delle sue braccia. Molti si spaventarono a questa visione demoniaca poiché Odisseus era si solito presentarsi in armatura nera ma solitamente non sfoggiava mai la sua vera corazza, quella indossata in ogni battaglia. Meno appariscente indubbiamente di quella del cugino Imperatore ma egualmente evocativa anche se puntava su corde diverse; a detta del Generalissimo Visconte Aldiss, per un condottiero sfoggiare tali tipi e design stravaganti di armature era un modo per compensare... Il cosa lo si lascia all'immaginazione di chi legge.

Comunque, solo uno fu il dettaglio che rese più piacevole l'entrata del Cavaliere: una rosa, tenuta con una delicatezza quasi estranea ad una così spessa montagna di muscoli e valore marziale. Appena entrato diresse il proprio stallone verso gli spalti, a portata del suo braccio; e sugli stessi spalti una dama, alzatasi all'entrata del suo promesso, si era fiondata sul parapetto ed ora guardava l'uomo con un'intensità profonda e dolce.
La mano dell'uomo si sollevò per allungare la rosa verso la sua dama. Lei la prese e la portò velocemente al cuore come ogni fanciulla innamorata.

Il cavaliere le fece un cenno e poi si fermò ancora un attimo per assaporare ancora una volta il bel profilo della sua futura moglie. Poi diede un sonoro colpo di reni e di briglia ed il cavallo si mosse velocemente verso il centro dell'arena, spostandosi brevemente lungo il profilo circolare dell'arena. Al centro, il cavaliere smontò dal cavallo, preso di fretta e faticosamente da dei paggetti entrati apposta, e si tolse l'elmo adesso in direzione della tribuna d'onore, ovvero verso il suo Signore.

« Odisseus dei Cloveringi per Britannia. Lunga vita all'Imperatore! »
La folla ovviamente acclamò il beniamino di casa, il quale non perse tempo e sistemò i propri paramenti... Prima di spostarsi verso la Principessa di Minnonar nell'arena. Ai tempi, prima della promessa del matrimonio, due colpi glieli avrebbe dati più che volentieri. Ma il suo approcciarsi fu tutt'altro che un tentativo di flirt.

« Principessa Fianna, la vostra fama vi precede. Non vedevo l'ora oggi di incrociare la mia strada con la vostra. » disse, avvicinandosi intanto cautamente come a voler dare l'impressione di star scambiando soltanto qualche amichevole parola prima dell'incontro. Era sufficiente ciò per alimentare l'idea che la corte britannica auspicasse per un avvicinamento con gli elfi del Minnonar, ma in qualche modo ciò non era ancora abbastanza. Una dimostrazione di amicizia e unione davanti ad una folta folla e molti diplomatici sarebbe stato certamente un altro ottimo step verso un ulteriore avvicinamento dei due stati, specialmente agli occhi dell'opinione pubblica.

E ovviamente tutta questa mossa non era affatto stata pianificata e pensata da Odisseus, che come ogni ottimo soldato era estremamente bravo ad eseguire gli ordini ma poco ad architettarne di propri (a meno che non si parlasse di strategie militari). No, la mano dietro ad Odisseus era ben più alta e potente... Ma quale fosse tra le numerose che controllavano la politica di Britannia nessuno l'avrebbe mai saputo.

Comunque, a bassa voce e quasi sussurrando, il Principe si rivolse alla Principessa.
« Il vostro odio verso le Silene e le sue è giustificato, ma vi chiedo come favore personale di non sbandierarlo così apertamente: la mia dolce Anna fa parte della loro famiglia e vederla spiaciuta mi spezzerebbe il cuore.
Su di una cosa siamo d'accordo però: sul fatto che abbiano vinto e vinto troppo a questo torneo. Che ne dite di... Un'unione d'intenti? Ci sbarazziamo della pennuta e ci proteggiamo le spalle a vicenda fino alla fine della Mischia? È certamente un avvenimento apolitico questo ma si sa, il popolo è facile da manipolare: il nostro combattere fianco a fianco darà l'idea di unità ed amicizia tra i nostri stati.
E prima che mi rispondiate, sappiate che questa mia azione contro le arpie è solamente personale: mi è stato chiesto di cercarvi dalle "alte sfere" del mio paese ma sono sicuro che la pensiamo ugualmente su molte cose.
»

Avrebbe fatto questo discorso con scudo e spada piantati per terra e saldi nella sua mano, lo sguardo dritto davanti a sé mentre parlava con affianco la Principessa Fianna (si sperava) in atteggiamento d'ascolto.
Povero stupido: non sapeva che, se tutto fosse andato come da suo programma, l'avvenimento avrebbe potuto far scatenare un incidente a livello internazionale. Tale era l'importanza di un avvenimento unico nel suo genere come un torneo.

Infine, il generale si girò verso Fianna solo per un ultima frase.
« Allora, Principessa: siete pronta a combattere per queste cento monete fino alla fine e fianco a fianco con un Umano? »


[E ravviviamolo un po' sto torneo dajeeeeeeeeeeeeeeeeeee
@Last Century ]
 

The Pony Killer

Spam Master
"YEEEEEEEEEEEEEE HAAAAAAAAAAAAAAAW" Fu il grido di guerra del generale Tirek mentre entrava tutto sparato all'interno dell'arena. La sua entrata piuttosto appariscente fece girare un po' di teste, che continuarono a seguire il suo trotto attorno all'arena mentre incitava cori di applausi verso di sé, cori che come ci si poteva aspettare provenivano soprattutto dalla delegazione Centaurea.
Tirek era il generale più anziano di Centaurestria, serviva il regno da vari decenni oramai ma nonostante ciò si comportava ancora come un puledro- un puledro irriverente, depravato ed assetato di sangue dei nemici, ma pur sempre un puledrino.
Il suo manto rossiccio oramai tendeva più al marrone ed i segni del tempo indubbiamente si notavano, ma nonostante ciò entrò nell'arena pieno di forza ed energie, pronto a devastare chiunque si mettesse tra lui e la vittoria.
La sua armatura era relativamente leggera, le sue corna erano bene in vista ma impugnava saldamente uno scudo ben robusto ed un'ascia smussata, replica non letale dell'arma che tanto gli piace usare in battaglia.
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Finito di fare il giro dell'arena, decise che era il momento di attuare il piano a cui stava riflettendo da un po' di tempo: convincere la Principessa Fianna a fare squadra. La principessa pareva ben intenta non solo a collaborare con i Centauri, ma anche a voler eliminare dal torneo le arpie- obiettivo principe del Centauro.
Ma forse aveva aspettato troppo, un uomo in armatura nera stava parlando con la principessa e, dall'aspetto che aveva assunto, pareva starle offrendo proprio un'alleanza.
"Bashtardo britannico, chi si crede di essere per rubarmi l'alleata" borbottò il Tauro, stizzito dall'occasione persa. Ma, proprio mentre tutto sembrava perduto, vide un essere cornuto avvicinarsi pian piano a lui con braccio teso in segno di saluto. "Oh, salve minotauro!" Tirek ricambiò il saluto per gentilezza, ma poi si rese conto che qualcosa non quadrava "Aspè, ma te sei nano per essere un minotauro, ci arriverai alla caviglia benomale. E QUI NON DOVREBBERO ESSERCI MINOTAURI" Al ché, il condottiero alzò l'elmo della sua armatura con fare imbronciato e Tirek, capendo immediatamente il malinteso, sobbalzò: "Vostra maestà!" fece un mezzo inchino come segno di rispetto "Chiedo umilmente perdono per non averVi riconosciuto. Siete in splendida forma, e questa armatura è superba!" Disse Tirek, cercando di recuperare dalla pessima figura appena fatta.
In breve, lo gnoll spiegò al centauro le sue intenzioni e Tirek, sorpreso dall'affinità di intenti dei due, rispose: "Avevo voglia di farmi cavalcare dalla principessa eldar, ma quel coso là mi ha preceduto. Però, Condottiero, sarebbe un vero onore venir cavalcato da Voi. Che dite di fare squadra per poi affrontarci in finale? Avete la mia parola d'onore che non vi disarcionerò" poi continuò "Ma state attento, cavalcare un centauro non è facile! Dovrete reggervi saldamente".
Se lo gnoll avesse accettato, Sarebbe salito in groppa al centauro all'inizio della mischia. Il centauro avrebbe tenuto lo scudo al centro, in modo da proteggersi dagli attacchi frontali, mentre con l'ascia avrebbe danneggiato i nemici al lato destro. Lo gnoll si sarebbe invece occupato dei nemici sul lato sinistro e provenienti da dietro.
Questa volta, la velocità centaurea sarebbe stata sfruttata al meglio: potendo galoppare tra i nemici in una larga arena, Tirek non avrebbe ingaggiato un solo avversario per volta, ma avrebbe cercato di dare colpi a gente distratta colpendo con velocità, evitando di andare verso gente pronta ad intercettarlo. Alla prima occasione, poi, avrebbe caricato l'arpia ed il britannico, cercando di evitare di far fuori combattimento Fianna.
Inoltre, con il condottiero sulle sue spalle, avrebbe avuto a disposizione un altro paio d'occhi pronti a dargli consiglio ed avvertenze.
In fine, visto che la prudenza non è mai troppa, rinforzò l'armatura alle sue spalle in modo da evitare colpi meschini verso la fine dell'incontro.


@senzanome.exe
 

senzanome.exe

Novice Spammer
« Tranquillo, so' monta' sopra n phooaka, 'n centauro nun me fa gnente. » - Il Condottiero rise fra sé, accettando l'offerta del centauro. Pure se più grande di un normale cavallo non era niente in confronto alle feroci cavalcature degli gnoll: ci volle giusto un po' più di collaborazione per salirgli sopra, pesante ed armato com'era. Il risultato era quantomai bizzarro, ma certamente impressionante: fra gnoll e centauro erano un piccolo carro corazzato ambulante, armato di due grosse asce e con uno scudo avanti a loro a proteggerli. A meno che tutti si fossero messi contro di loro - e già Fianna e il rappresentante dei Naga potevano contarli fuori - difficilmente avrebbero potuto fermarli.
« Daje, per oggi nvece daa porchetta me faccio du cosce de pollo! » - E caricarono come il vento, centauro che guardionava un lato e condottiero dall'altro, una macchina da guerra pronta a falciare ogni cosa.

dino sappi che posto solo perché ti voglio bene c'ho un sonno che porca troia
 

Last Century

Ninja Skilled!
Fianna dondolò il maglio tra le mani ascoltando Odisseus; le parole del nobile erano tutt'altro che fuori luogo e, in un certo modo, non dissimili a quelle che avrebbe utilizzato Carnil per dissuaderla dal fare aggressivo e livoroso che la contraddistingueva. Sulle prime le venne in mente tutta la pantomima avuta con Francesca Findabair e sulle beghe che aveva creato la storiella sul Britannia, al punto che dovette ricacciarsi un paio di parolacce giù per la gola, ma poi si rese conto della realtà dei fatti e tacque per un lungo istante. Anche con addosso l'armatura il sospiro che esalò prima di parlare fu tanto evidente quanto platealmente carico di malcelata stizza. Non contro il britannico, ovviamente, né contro Anna.
«Domando scusa se i miei sproloqui hanno insinuato Dama Anna. Il mio conto in sospeso è con le alata e solo con loro.» si scusò. «E per quanto mi riguarda il pensarla allo stesso modo, non stento a crederlo. Stare a contatto con le arpie deve essere meno piacevole di prendersi questo...» alzò il martello. «... nelle gengive.» si schiarì la voce con un colpo di tosse.
«Volete combattere contro l'arpia? Contate pure su di me. Eliminata lei può vincere chiunque in questa risma, per quel che mi riguarda!» si avvicinò. «Evitate di colpire lo gnoll, il naga e il centauro, sono amici in questa situazione.» poi alzò la celata urlando come un'ossessa al Duca Konrad.

«Buona fortuna, Vostra Grazia!» poi guardò di nuovo Odisseus, stringendosi nelle spalle. «Magari ci aiuta.»

@Balto
 

Silen

Get a life
(gdr off: Ragazzi io vado avanti che il tempo stringe)

Appena l'evento ha inizio Sagan viene fatta bersaglio di un attacco concertato da parte di diversi concorrenti. Pur schivando un paio di cariche di Tirek e difendendosi accanitamente l'arpia non riesce ad evitare l'eliminazione ed è la prima partecipante ad uscire dall'arena, cosa che fa con un'aria più sorpresa e irritata tipica di chi non ha ben realizzato cosa è appena successo.
La piccola squadra si divide subito dopo, mentre i vari concorrenti vanno in cerca di un nuovo bersaglio. Muldoon e Tirek assaltano Galadriel di Carandor che subisce un doppio attacco e viene a sua volta eliminata; ma il sodalizio fra i due finisce qui. Alcuni istanti dopo l'eliminazione dell'elfa infatti la lancia della sauriana Parisathis colpisce in pieno Tirek sancendo la sua eliminazione e la perdita della cavalcatura di Muldoon che invece rimane in gara.

Odisseus e Fianna cercano di approfittare del duello fra Hitala e Gurun puntando l'elfo scuro che trovandosi addosso tre avversari viene liquidato velocemente e senza troppi complimenti. Nel frattempo il duca Konrad duella con il rappresentante dragonide, Iulius Rekshar in un duello appassionante: nonostante la maggiore stazza del guerriero di Ambir, il Duca tiene banco mostrando oltre ad una letale abilità con la spada e una potenza degna di un Campione dei tempi andati. Dopo un furibondo scambio di fendenti è Rekshar ad avere la peggio. Il dragonide esce dall'arena guardando malinconciamente la sua lama, scheggiata in più punti dalla potenza dell'arma di Konrad il quale commenta ""Ooooh, che due palle per un pezzo di ferro! Te ne regalo io una nuova contento? CERTO che sei contento! Sono il Dio dell'Allegria, dopotutto!"

Rimangono in gara:

Odisseus e Fianna, ancora impegnati a fare squadra
Muldron Goo rimasto appiedato
Il serpentino Hitala, campione uscente
La sauriana Parisathis
Sua Grazia il duca Konrad

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(Avete poco tempo se volete fare ulteriori interventi daje)
 

Silen

Get a life
La grande mischia prosegue: Odisseus e Fianna scelgono come bersaglio il Duca Konrad che però si rivela un osso duro, riuscendo a tenere a bada entrambi gli attaccanti, almeno fino a quando anche Hitala e Muldron Goo non decidono di unirsi a loro volta alla mischia in un vero e proprio "Tutti contro Konrad". Parisathis, rimasta momentaneamente fuori dall'attenzione generale ne approfitta per sgusciare alle spalle di Hitala e attaccarlo di sorpresa. Il naga abbandona il bersaglio grosso per difendersi ma la sauriana ha ormai preso un vantaggio e non si fa sorprendere dal contrattacco dell'altro.
Nel frattempo Konrad viene eliminato, ma non prima di aver venduto carissima la pelle riuscendo ad eliminare Odisseus, trascinandolo letteralmente di peso fuori dall'arena nonostante la mole del generale britannico.

Rimane in gara un terzetto formato da Fianna, Muldron Goo e Parisathis. I tre si studiano al centro dell'arena, lo gnoll è avvantaggiato dalla su mole, le sue avversarie dalla maggiore agilità. Nessuna tattica stavolta, i tre scattano quasi contemporaneamente fra le acclamazioni del pubblico in un inaspettato quanto gradito tutti contro tutti.
Volano colpi praticamente alla cieca, i tre sono evidentemente sfiniti dalla lunga tenzone..e inaspettatamente, quella che riesce a mantenersi lucida fino all'ultimo è la sauriana Parisathis che con grande abilità e grande fortuna riesce ad emergere vittoriosa conquistando il titolo di Campionessa della Grande Mischia.
 

Monitor_Dundee

Spam Master
(Fatemi capire, ho fatto GDR per più o meno tutti gli eventi e vinco l'unico in cui non ho scritto una fava? Devo iniziare a iscrivermi ai tornei e non scrivere :V)
 

Silen

Get a life
(Fatemi capire, ho fatto GDR per più o meno tutti gli eventi e vinco l'unico in cui non ho scritto una fava? Devo iniziare a iscrivermi ai tornei e non scrivere :V)

La fortuna è cieca e i dadi pure. Aggiungerei che contro il culo e la corrente non c'è forza resistente......appropò non dovevi fare un gdr con Garnet? ( o con Silene? Non mi ricordo neanche più)

Le premiazioni le fa il buon Dyo, a sua discrezione. Ha pure un matrimonio da celebrare credo XD
 
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