Copio sotto un estratto di una recensione, così per farvi avere un parere imparziale e che se no sembra solamente che sono qua a lodarmi
E’ il primo romanzo dell’autore e questo giustifica alcuni aspetti a mio avviso un po’ acerbi (...) portata di un romanzo che rimane sicuramente da leggere, non fosse altro per l’originalità dell’ambientazione trattata, che dopo la prima parte dedicata all’assedio della maestosa Costantinopoli, assolutamente affascinante, ci trasporta nelle regioni “inesplorate” (dalla letteratura d’evasione, almeno da parte mia) del Caucaso, presso il regno di Georgia.
Mi riferisco principalmente ai dialoghi che, soprattutto, nella prima parte del testo, appaiono a mio parere, un po’ ingessati (...)
(...) Altro elemento che mi pare abbia stonato è l’incontro “casuale” dell’ex ammiraglio del Sultano con Alessio, all’inizio della missione di questo verso il Regno di Georgia. Una forzatura difficile
er il resto il romanzo è molto ben orchestrato e per questo il voto finale è quello che vedrete ed il consiglio è quello di seguire attentamente questo giovane autore. Già perché le descrizioni che riesce a fornirci nel corso degli eventi sono molto ben fatte ed evocative, l’azione ed i combattimenti sono resi splendidamente e sembrerà effettivamente di partecipare alle mischie furibonde che si verranno a creare, con l’aggiunta di trovate strategiche ottimamente rese.
Credibili, ben descritte, storicamente ineccepibili e che dire dei personaggi? Anche questi sono ben fatti, profondi, caratterizzati in modo da rimanere nell’immaginario del lettore, sia i principali che quelli secondari, alcuni dei quali è veramente riduttivo definire tali in quanto meritano di essere elevati ad una categoria superiore.
(...)I giochi di potere, i sotterfugi, i tradimenti e le vicissitudini dei Regni coinvolti vengono allestiti dal Rizzardi in modo magistrale (...)
Anche l’evoluzione dei personaggi è svolta in modo credibile e con la giusta dose di sorprese, capaci di tenere il lettore sempre avvinghiato al testo nonostante la sua corposità, cosa che personalmente ho apprezzato, in quanto agevola la naturale empatia che viene a crearsi con i protagonisti. Un autore che sa gestire con egual bravura gli aspetti più crudi della guerra e quelli più sublimi dell’amore fraterno fra camerati e quello che sorprendentemente può sbocciare anche a seguito di matrimoni dinastici pianificati a tavolino (...)
E’ il primo romanzo dell’autore e questo giustifica alcuni aspetti a mio avviso un po’ acerbi (...) portata di un romanzo che rimane sicuramente da leggere, non fosse altro per l’originalità dell’ambientazione trattata, che dopo la prima parte dedicata all’assedio della maestosa Costantinopoli, assolutamente affascinante, ci trasporta nelle regioni “inesplorate” (dalla letteratura d’evasione, almeno da parte mia) del Caucaso, presso il regno di Georgia.
Mi riferisco principalmente ai dialoghi che, soprattutto, nella prima parte del testo, appaiono a mio parere, un po’ ingessati (...)
(...) Altro elemento che mi pare abbia stonato è l’incontro “casuale” dell’ex ammiraglio del Sultano con Alessio, all’inizio della missione di questo verso il Regno di Georgia. Una forzatura difficile
er il resto il romanzo è molto ben orchestrato e per questo il voto finale è quello che vedrete ed il consiglio è quello di seguire attentamente questo giovane autore. Già perché le descrizioni che riesce a fornirci nel corso degli eventi sono molto ben fatte ed evocative, l’azione ed i combattimenti sono resi splendidamente e sembrerà effettivamente di partecipare alle mischie furibonde che si verranno a creare, con l’aggiunta di trovate strategiche ottimamente rese.
Credibili, ben descritte, storicamente ineccepibili e che dire dei personaggi? Anche questi sono ben fatti, profondi, caratterizzati in modo da rimanere nell’immaginario del lettore, sia i principali che quelli secondari, alcuni dei quali è veramente riduttivo definire tali in quanto meritano di essere elevati ad una categoria superiore.
(...)I giochi di potere, i sotterfugi, i tradimenti e le vicissitudini dei Regni coinvolti vengono allestiti dal Rizzardi in modo magistrale (...)
Anche l’evoluzione dei personaggi è svolta in modo credibile e con la giusta dose di sorprese, capaci di tenere il lettore sempre avvinghiato al testo nonostante la sua corposità, cosa che personalmente ho apprezzato, in quanto agevola la naturale empatia che viene a crearsi con i protagonisti. Un autore che sa gestire con egual bravura gli aspetti più crudi della guerra e quelli più sublimi dell’amore fraterno fra camerati e quello che sorprendentemente può sbocciare anche a seguito di matrimoni dinastici pianificati a tavolino (...)