L'ennesimo voltafaccia della I Legione si consuma in questo caotico 5417: dopo le tensioni di Dust e le voci su una imminente guerra contro la Federazione, il Comando Supremo torna a sottomettersi all'autorità della Terra, indignando chi fra i ranghi sperava in una guerra risolutiva. Rotto il trattato con gli Anthoriani, la propaganda di stato rivela le responsabilità dei cloni Anthoriani nei disordini e gli attentati degli anni scorsi, presentando prove abbastanza convincenti di un complotto Anthoriano volto a precipitare la Legione nel caos. Non tutti ci credono, ma stavolta l'inchiesta sembra condotta in maniera professionale e gli elementi messi a disposizione del pubblico riescono a convincere i più della bontà della versione dei militari. Questo, unito al fatto che la legge marziale è ancora in vigore, tacita il dissenso interno per l'anno corrente. O quantomeno quello popolare.
E' proprio nei ranghi dei militari, infatti, che si verificano gli scossoni più violenti. La Lega dei Colonnelli, potente fazione antifederale, viene infatti colpita da una violenta repressione proprio mentre si prepara ad un colpo di stato. Scoppiano brevi ma violentissimi scontri fra lealisti e golpisti, ma stavolta l'apparato statale è ben preparato e i Servizi Segreti operano con inusitata efficienza, riuscendo a sventare buona parte delle rivolte. Sui pianeti le poche unità che riescono a ribellarsi vengono velocemente isolate e costrette alla resa da forze superiori. Nella flotta, tuttavia, i rivoltosi sono ben piazzati nei ranghi, e numerose valigette piene di Crediti cambiano di mano nei turni di riposo. Quando arriva l'ordine di andare a combattere gli Anthoriani, i Colonnelli fanno leva sul basso morale degli equipaggi e sulla collaborazione di numerosi ufficiali per prendere il controllo di decine di navi. La I e la II Flotta si spaccano in due, con le unità lealiste che pur in superiorità numerica sono troppo sorprese ed impegnate a respingere gli ammutinamenti per reagire quando la flotta ribelle passa a velocità warp. L'Ammiraglio Hausser della II Flotta viene ucciso dal suo vice. L'Ammiraglio Ramjeet Avidar porta quel che resta della I Flotta a Bellum Astris e la unisce alla II rimasta senza comandante.
Intanto, 50 Cacciatorpediniere che erano andati a formare la III Flotta sotto il comando dell'Ammiraglio Marcus Sayaka entrano nel Settore dei Core Worlds appena in tempo per intercettare la fuga della flotta segreta di Trantor. Nella feroce battaglia che segue, la flotta Legionaria sconfigge e disperde gli avversari seppure a costo di gravi perdite. Nonostante la perdita di 27 navi, le perdite inflitte al nemico sono molto superiori e Sayaka viene giustamente celebrato dai suoi uomini. Particolarmente azzeccata la scelta della formazione aperta con campi di fuoco sovrapposti che fanno a pezzi le Cannoniere separatiste mandate all'assalto.
Il tentato golpe rallenta anche l'ultimo atto delle relazioni Legione-Anthoriani: le truppe locali una volta sventata la ribellione interna si gettano contro gli Anthoriani mirando a sterminarli. Le vittime sono già milioni, con altri milioni di Anthoriani che fuggono dalle zone dei massacri. I combattimenti paralizzano l'intera Provincia.
In mezzo a tutte queste difficoltà l'economia tenta una timida ripresa, grazie anche ad alcuni piccoli investimenti da parte dell'Auxilia Megacorporation, che sta iniziando a piazzare i "suoi" uomini in tutti i livelli dell'amministrazione pubblica. Ad innalzare un po' la fiducia popolare nell'esecutivo arriva anche la cessione delle tecnologie necessarie per realizzare nuove Arcologie al posto delle soffocanti Megacittà, cortesia del nuovo accordo con la Federazione.
Cacciatorpediniere Legionario ingaggia le Cannoniere ribelli.