Letteratura Storie meravigliose - Antologia fantascientifica

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
E visto che oggi sto senza fare un cazzo al lavoro, posto il primo racconto breve della serie che spero di postare ogni tanto
E' un racconto di Asimov del 1956 che ho adorato dal primo momento che l'ho letto. Mi pare di averlo già postato precedentemente, ma lo ripropongo con piacere. Un bell'esempio di racconto breve con una tematica molto particolare a un finale inaspettato. Una bella visione del mondo da parte di Asimov che mi ha lasciato affascinato. Spero piacerà anche a voi almeno la metà di quanto è piaciuto a me


L'ultima Domanda di Isaac Asimov (1956)

http://www.aristarcodisamo.it/bckup_old_html/documents/ipse/IA/1956ultima.pdf
 
Ultima modifica:

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Dune è il meglio che ho mai trovato per quanto riguardi la fantascienza, non mi sono dispiaciuti anche alcune storie di Asimov, a dire la verità mi colpiscono di più quelle che non fanno parte dei suoi cicli di romanzi, insomma le autoconclusive, due libri mi hanno colpito in particolare: "Neanche gli dei" e "La fine dell' eternità", non saprei dire quale di più dei due

Piccola curiosità su "Neanche gli dei", bellissimo romanzo, inizialmente è uscito pubblicato su rivista in tre parti e i titoli dei 3 racconti erano "Conro la stupidità", "Neanche gli dei", "Possono nulla", diventato poi romanzo con il titolo "Neanche gli dei".
Dune è indubbiamente una delle più belle "future history", ma personalmente preferisco tutto il ciclo della fondazione, ma qui son gusti personali.

Approfitto del post per un secondo racconto (ma il primo lo avete letto?) breve di fantascienza, anche questo famosissimo, forse uno dei più famosi, di Fredric Brown del 1954:



La Sentinella di Fredric Brown (1954)

Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame freddo ed era lontano 50mila anni-luce da casa. Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravità doppia di quella cui era abituato, faceva d'ogni movimento un'agonia di fatica. Ma dopo decine di migliaia d'anni, quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arriva al dunque, tocca ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue, palmo a palmo. Come questo fottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finché non ce lo avevano mandato. E adesso era suolo sacro perché c'era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica altra razza intelligente della galassia... crudeli schifosi, ripugnanti mostri. Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione di qualche migliaio di pianeti; ed era stata subito guerra; quelli avevano cominciato a sparare senza nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica. E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame, freddo e il giorno era livido e spazzato da un vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano di infiltrarsi e ogni avamposto era vitale. Stava all'erta, il fucile pronto.
Lontano 50mila anni-luce dalla patria, a combattere su un mondo straniero e a chiedersi se ce l'avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.
E allora vide uno di loro strisciare verso di lui. Prese la mira e fece fuoco. Il nemico emise quel verso strano, agghiacciante, che tutti loro facevano, poi non si mosse più.
Il verso, la vista del cadavere lo fecero rabbrividire. Molti, col passare del tempo, s'erano abituati, non ci facevano più caso; ma lui no. Erano creature troppo schifose, con solo due braccia e due gambe, quella pelle d'un bianco nauseante e senza squame...


Questo racconto è l'esempio classico di una tecnica molto usata nella fantascienza. Descrivere eventi, personaggi e luoghi con dettagli che portano il lettore a farsi un'idea dell'ambientazione che poi si rivela errata alla fine del racconto, generando un senso di straniamento. Ce ne sono molti di esempio, questo è il più classico
 
Ultima modifica:

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
La Sentinella di Brown è famosissimo, era anche nel mio libro di antologia delle medie. Mi ha sempre intrippato tantissimo, e anzi, è stato anche lo spunto per un corto che abbiamo fatto io e Vanadis.
Come detto prima è una tipologia di racconti molto comune nella fantascienza, usata soprattutto per descrivere la società di quei tempi. Proporrò altri racconti del genere, ma intanto, visto che una sentinella è stata postata, postata "l'altra" sentinella, anche questa famosissima, almeno di nome.


La Sentinella di A. C. Clarke (1948)

http://www.itcfalcone.it/ilnostroesamedistato/wp-content/uploads/2009/12/LA_SENTINELLA-3.pdf

Come penso tutto il mondo sa, almeno per sentito dire, da questo racconto Clarke stesso e Kubrick hanno scritto 2001 Odissea nello spazio (anche se in questo PDF, un'intro di Clarke stesso nega la cosa, in parte). Racconto bellissimo con un finale che lascia quella giusta ansia con pochissime parole. Buona lettura
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Continuo con i racconti classici, anche questo famosissimo, premiato 28 anni dopo la sua pubblicazione come il miglior racconto di fantascienza mai scritto. Ovviamente quando si parla di "meglio" si parla di Asimov (vabbè, era per fare effetto, comunque personalmente è quasi vera come cosa).
Il racconto si intitola "Notturno" o "Cade la notte" (in inglese nightfall) ed è del 1941. 50 anni dopo, Asimov e Robert Silverberg ne hanno tratto un libro.
L'idea del racconto è nata quando Asimov e Campbell si son messi a cazzeggiare su questa citazione:

« Se le stelle apparissero una sola notte ogni mille anni, come gli uomini potrebbero credere e adorare, e serbare per molte generazioni la rimembranza della città di Dio? »
(Ralph Waldo Emerson)

Buona lettura

Notturno (Nightfall) di Isaac Asimov (1941)

http://leggendo.sitiwebs.com/page78.php

p.s. Mentre cercavo il racconto, ho trovato più facilmente il libro del 1990. Anche se penso che i libri devono essere comprati, vi incollo comunque il link per chi vuole leggere il romanzo

http://www.scribd.com/doc/116956114/Notturno-Isaac-Asimov-Robert-Silverberg-pdf
 
Ultima modifica:

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Posto un altro racconto, questa volta di una donna, Catherine L. Moore, più conosciuta come C. L. Moore. Usava (come tutte le donne, poche in realtà) le iniziali, per "nascondere" il suo sesso ai lettori che, negli anni 30 in america, non vedevano di buon occhio scrittrici femminili in questo genere di letteratura. Nonostante questa discriminazione, è sicuramente una scrittrice di livello per la fantascienza, e il racconto postato apparve su Astounding Science Fiction nel 1939, quindi in piena "età dell'oro".

Il racconto parla di quanto una semplice scelta umana possa influire sulle sorti dell'umanità generando universi e futuri differenti. Il protagonista vive un'esperienza mistica, più che fantascientifica, che serve a mostrare al lettore l'idea di fondo della scrittrice, influenzata anche, secondo me, dal suo essere donna in un mondo maschilista. Il tutto parte dall'invenzione del protagonista di una tecnica per poter decidere il sesso dei nascituri. Queste sono le cose che mi piacciono della fantascienza di quegli anni, e cioè la presenza "fantastica" di cose che oggi sono la normalità o comunque non difficilmente realizzabili.

Buona lettura

Più grande degli dei (Greater than Gods) di C.L. Moore (1939)

https://drive.google.com/file/d/0Bzwy5X61MR38VUFDQ0txcTljSTA/edit?usp=sharing
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Universo senza luce di Daniel F. Galouye (1961)

http://www.amazon.it/Universo-senza...387139352&sr=8-1&keywords=universo senza luce

Dopo una guerra nucleare, l'umanità si trova a vivere sotto terrà per molti anni e, con il passare del tempo, nell'oscurità totale, i concetti di luce e di buio spariscono completamente, trasformandoli in elementi religiosi e mitologici, sconosciuti fisicamente alle nuove generazioni che hanno ormai un corpo riadattato alla situazione. Vivono infatti "sentendo" le cose invece di vederle, avendo sviluppato negli anni caratteristiche di "vista" simile a quelle dei pipistrelli.
Galouye sviluppa l'idea in maniera a mio parere superba. Quando si descrive un mondo del genere, è difficile non incappare, a livello di scrittura, in "errori" di descrizione o in incoerenze con quel mondo. Lui invece ha pensato a tutto. Non sbaglia mai e tutto è riportato con coerenza e fascino. Ad esempio nei villaggi c'è un generatore di suoni in modo che gli abitanti possano utilizzare gli echi creati per capire i movimenti (quindi una specie di "faro" che "illumina" il villaggio), mentre quando una persona è in viaggio "sente" la conformazione del paesaggio circostante sfruttando ogni rumore attorno a lei o producendone appositamente sfregando piccole pietre, a conoscenza formale avviene attraverso il rito dei Dieci Tocchi col quale una persona memorizza il profilo dell'estraneo. Vengono adorate le lampadine (spente) ancora intatte, come oggeti misteriosi del Dio Luce. Come detto, il concetto stesso di Luce e buio non esistono più, tant'è che la vicenda si svolge con il protagonista Jared Fenton, che inizia un ricerca personale del Buio (ignorando di esserne circondato) così da poter comprendere finalmente la natura della Luce. Nel mentre, dei mostri stranissimi invadono le caverne dove vive la sua comunità e gli abitanti iniziano misteriosamente a sparire.
La storia di per se non è niente di sconvolgente a livello di trama, ma a me è piaciuta molto. Il vero punto di forza del libro è comunque il modo in cui è stato scritto, riadattando tutto a un mondo senza luce. All'inizio infatti è un pò difficile da capire, perchè con la mancanza di un senso, tanti verbi o azioni sono riadattate creando un pò di confuzione per le prime pagine, ma il mondo, gli usi e costumi, la religione, tutto riadattato alla nuova situazione, sono ottimamente espressi e fa guadagnare un grande interesse al libro stesso.
Un libro che consiglio, soprattutto ai virtuosi della penna.
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Oggi vi posto il primo racconto di uno dei padri nobili della fantascienza moderna, per alcuni (tipo Asimov) il migliore di tutti. Forse il giudizio del buon Isacco è esagerato per alcuni, ma sicuramente parliamo di uno forte quando nominiamo Robert A. Heinlein, quello che ha scritto Starship Trooper per capirci, da cui hanno tratto un film di merda.
Il racconto che vi posto è il suo primo racconto pubblicato e anche il primo del ciclo Storia Futura (Future History). Il termine storia futura (come accennato nel primo post di introduzione alla fantascienza) fu coniato da Campbell per descrivere le serie di racconti e romanzi scritti proprio da Heinlein. Cosa si vuole rappresentare con questo termine? Si vogliono rappresentare una serie di racconti e libri che descrivono tutti insieme, come un libro di storia, la storia futura di un mondo inventato. Con la sua cronologia Heinlein ha coperto più di 3 secoli di storia...è come fare un balzo nel 24° secolo e leggere un libro di storia che narra, in maniera cronologica, gli eventi avvenuti tra il 20° e 23° secolo (che è il periodo che Heinlein ha coperto con la sua Future History) creando di conseguenza una descrizione del passato del mondo preso in esame.
Questo, come detto prima, è il primo racconto della serie, e parla di cosa potrebbe succedere se uno scienziato inventasse una macchina che può predire in maniera certa il preciso momento della morte di un uomo.

Buona lettura

La Linea della Vita di Robert A. Heinlein (1939)

https://drive.google.com/file/d/0Bzwy5X61MR38MldZTVV0WmFPWlU/edit?usp=sharing
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Questo nuovo racconto è stato scritto da Robert Bloch, autore che in verità ha scritto principalmente racconti di terrore, ma che ha lasciato nella sua vita anche alcune chicche di fantascienza, tra le quali questo racconto.
Il racconto è del 1939 e parla del primo viaggio dell'uomo verso Marte (@Il Partito ). Erano gli anni della relatività di Einstein, ed era bello immaginarsi questi viaggi lunghissimi con tutto lo scorrere del tempo e i problemi che ci possono essere all'interno di una navicella spaziale, problemi attualmente ancora in fase di analisi (ricorderete il "viaggio finto" verso il pianeta rosso di sei astronauti finito poco tempo fa in cui si studiavano le conseguenze psicologiche di un viaggio del genere) e che vengono immaginati qui in parte da Bloch in un racconto che da un forte senso di angoscia mentre si legge (almeno a me lo ha dato). Magistrale esempio di fantascienza, assolutamente da leggere. E' anche molto breve...

Lo strano volo di Richard Clayton (The strange flight of Richard Clayton) di Robert Bloch (1939)

https://drive.google.com/file/d/0Bzwy5X61MR38THdPNnMyeDNKejg/edit?usp=sharing
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Solaris di Stanisław Lem (1961)

Edizione ridotta Mondadori 234 Pagine)

http://www.amazon.it/Solaris-Stanislaw-Lem/dp/8804567023

Edizione integrale Sellerio (317 Pagine)

http://www.amazon.it/Solaris-Stanislaw-Lem/dp/8838929106/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1390300108&sr=1-1&keywords=solaris stanislaw lem

Il libro parla di una spedizione scientifica attorno a un pianeta misterioso chiamato Solaris. Il piane è interamente ricoperto da un oceano di liquido plasmatico che assume a volte forme bizzarre e complesse, replicando a volte anche le forme degli oggetti umani con cui viene a contatto. Anni di studio intorno al pianeta non hanno ancora portato a capire cosa sia effettivamente Solaris. Tra le teorie c'è quella che Solaris sia un essere vivente intelligente, e Kelvin, psicologo protagonista del libro, viene mandato sulla stazione orbitante per trovare un modo di comunicazione o di interazione con il pianeta. Kelvin conosco molto bene gli studi fatti negli anni precedenti e tutte le varie teorie, ma non sa che in verità dei contatti ci sono già stati€, perchè niente è stato riportato nella letteratura scientifica. Lo scoprirà solo una volta arrivato dentro la base, dove inizierà un viaggio psicologico che lo metterà di fronte ai suoi incubi e paure.
Solaris è il libro più famoso di Stanislaw Lem, scrittore polacco che nelle sue opere ha sempre coniugato fantascienza e filosofia (@Rebaf , @Mersault 33 e altri filosofi di SoHead lo potrebbero apprezzare). Dal libro sono stati tratti anche due film, il primo è di Andrej Tarkovskij del 1972, che ahimè non ho mai visto, e il secondo è di Steven Soderbergh nel 2002 che, ahimè ho invece visto.
Solaris non è un libro leggero. E' molto complesso nella scrittura ma è un "viaggio" veramente interessante da apprendere. Lo stesso Stanislaw Lem ha detto che questo è forse il suo romanzo più inspiegabile, prodotto di un autentico processo inconscio, e che si è lasciato un pò andare la mano mentre scriveva abbandonando progressivamente la consueta abitudine ad attenersi ad un'analisi preventivamente realizzata, fino a dar vita ad un'opera che non esita a definire un'avventura, per la sorprendente spontaneità con cui è stata realizzata, e leggendolo si nota. Le tematiche dell'intelligenza aliena, del rapporto tra scienza, tecnologia e conoscenza, i risvolti psicologici sull'esse umano e la fragilità della mente umana, sono ben presenti nel libro. Alla fine della storia non sia avrà ancora ben chiara la situazione, ma si avranno un sacco di domande in mente e tante interpretazioni differenti, ed è questo quello che mi è piaciuto di questo libro. Non è un semplice "raccontare" ma è un "mostrare" lasciando al lettore domande e interpretazioni, ne più ne meno giuste di quelle che si fa il protagonista.

Come avete visto ho postato 2 versioni del libro, una di Sellerio del 2013 che propone la traduzione dell'opera completa e una più breve della Mondadori (la versione conosciuta in Italia fino appunto al 2013). Io ho letto quella della Mondadori, e non mi è risultata pesante e ripetitiva come invece è apparsa a Vanadis che ha letto invece la versione completa della Sellerio, edizione che ha quasi 100 pagine in più. Confrontando le due versioni, mi sento di consigliare quella Mondadori, che da una scorrevolezza maggiore non perdendo nessun evento e limita di molto quel senso di complessità che un'opera del genere può avere.
Libro consigliatissimo, un vero "classico" della fantascienza che non deve mancare.
 
Ultima modifica:

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Fanteria dello spazio (Starship Troopers) di Robert A. Heinlein (1959)

Edizione URANIA

http://www.amazon.it/Collezione-Ura...2729939&sr=1-1&keywords=fanteria dello spazio

C'è ovviamente anche in ebook

Il protagonista è Juan "Johnny" Rico, ragazzo di famiglia ricca che si arruola nella fanteria spaziale. Le vicende del libro descrivono l'addestramento del giovane Johnny e la guerra vera e propria contro degli extraterresti aracnoiformi che volgiono distruggere l'umanità, ovviamente. Il libro ci fa vivere la crescita psicologica di un giovane e viziato ragazzo intento con altri a salvare l'umanità, che si domanda se quello che fanno è giusto, e giustificandosi con un "quello che faccio io, anche se brutale, serve per rendere migliore la vita degli altri"...insomma il classico discorso sulla necessità della guerra o no, il tutto in una società un pò particolare che poi descriverò a grandi linee.
L'arma bellica usata dalla Fanteria Federale è la tuta potenziata, tuta che permette a ogni soldato di essere enormemente più forte, reattivo e preciso. La tuta potenzia movimenti e forza, ha sistemi di puntamento elettronico di qualsiasi arma si una, ed è anche tuta spaziale, permettendo quindi di essere lanciati sul campo di battaglia di un pianeta direttamente dallo spazio. Ci sono vari sensori, respiratore per adattarsi a ogni atmosfera, possibilità di volare per brevi tratti grazie a dei razzi posteriori (JetPack!!!!) ed equipaggiata con armi nucleari portatili e lanciafiamme...insomma, una cazzo di figata.
Il libro è veramente ben scritto, e vorrei ben vedere visto che parliamo di Heinlein. La vicenda si svolge in un contesto di Federazione Umana molto particolare e molto ben descritta. Una società in cui per avere diritto di voto bisogna aver fatto il servizio militare (volontario) paerto a tutti, senza distinzione di sesso, religione, razza o disabilità fisiche (per loro ci sono i lavori di ufficio). Il servizio militare permette anche di poter insegnare storia e filosofia. Tutte le altre libertà (parola, scrittura, sesso, economia, ecc ecc) sono garantite per tutti, anche senza aver fatto il servizio militare.
Naturalmente viene da se che in una società dove storia e filosofia vengono insegnate solo da militari (o ex, visto che dopo i 2 anni di leva non sei obbligato a restare militare), la situazione sia un pò..."particolare"...questo è stata una conseguenza dell'ultima guerra mondiale, avvenuta un secolo prima e che ha portato i militari a imporre poi queste restrizioni per il futuro.
Anche se appare un libro militarista, in piccola parte non lo è...imho...cioè, la società è prettamente militare, ci sono anche critiche alla democrazia attuale, fallita perchè "la gente credeva che poteva votare su qualsiasi cosa senza sudarsi questo diritto", ma ci sono anche critiche verso il servizio militare di quei tempi, quindi sulla costrizione, la gerarchizzazione, la differenza di razza e sesso...cioè, questo nel 1959, in USA, permetteva a tutti di entrare nell'esercito senza nessun tipo di discriminazione (anche il protagonista è di origine filippine). Heinlein a livelli politico è sempre stato molto ambiguo. La critica su questo libro lo considera un Repubblicano militarista, in altri libri è considerato praticamente in Hippie anti militare, in altri un democristiano....secondo me lui aveva semplicemente le sue idee, senza nessuna appartenenza ideologica ben precisa e basta, poi ognuno lo tira per la giacchetta dove più conviene.
Dal libro hanno tratto anche un bruttissimo film che sconsiglio vivamente perchè fa perdere tutta l'enfasi "emozionale" del personaggio, enfasi che si percepisce solo leggendo il libro.
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
Le Mosche (oppure Incubi Perfetti) di Jacques Spitz (1938)

Cosa succederebbe se grazie a una misteriosa e improvvisa mutazione, le mosche diventassero intelligenti?
Una ipotetica risposta a questa domanda viene data in questo romando da Jacques Spitz. Un'improvvisa invasione di mosche nell'est dell'Asia diviene pian piano un incubo per tutto il mondo, agevolato soprattutto dalle divisioni dei vari governi presenti nel mondo in quegli anni. Invece di fare fronte comune contro la sottovalutata minaccia, ogni popolo propone la sua soluzione individuale. Considerate che parliamo del 1938, quindi comunismo staliniano, nazismo, fascismo, boriosi inglesi con il loro impero...e più tra stati non si cacano, più la minaccia diventa pericolosa e incontrollabile. Chi vincerà la guerra tra l'Homo sapiens sapiens e la nuova musca sapiens (come viene definita nel libro?)
Il romanzo di per se non è "il capolavoro" di fantascienza assoluto, ma è una lettura nel complesso anche divertente, ma con punti angosciosi che fanno riflettere sul ruolo e sul destino dell'uomo, soggetto, nonostante le sue smanie di grandezza, ai capricci della natura. I vari stati assolutisti presenti in europa in quegli anni vengono caricaturati molto, il tutto però in un contesto generale di tragedia che rende il racconto secondo me interessante.
 

Shaka

Get a life
Fantacalciaro
La giraffa blu di L. Sprague De Camp (1939)

https://drive.google.com/file/d/0Bzwy5X61MR38clBRTXh4RF9LZEk/edit?usp=sharing

Questo racconto non ha nessun significato sottinteso, nessuna morale, nessuna particolare tecnica fantascientifica...è semplicemente un ottimo esempio di letteratura "fantastica". Un bel viaggio, divertente e fantasioso in Africa da parte di un "funzionario della corona inglese" per scoprire le cause di una strana segnalazione...in un parco naturale è comparsa poche settimane prima una giraffa blu.
E' il racconto che più ricordo con piacere dei miei 13/14 anni, talmente tanto con piacere che prima di postarvelo l'ho riletto. E' un buon modo, a mio parere, per passare una mezz'oretta leggendo un racconto senza pretese ma ben scritto.
 
Alto