La Guerra delle Formiche
L'anno si apre con una nuova avanzata dell'esercito Formian sulla Piana di Madros, deciso a rifarsi della sconfitta subita l'estate precedente. Di fronte all'avnzata degli insettoidi e non potendo contare su un nuovo intervento dell'Antico Drago, il nuovo generale dell'Antico Fuoco propone al collega Arkhosiano di abbandonare la Piana per combattere invece ad Askera contro le forze di Justa, ma non ricevendo ordini dal suo sovrano Balthasar D'Erkern decide di rimanere e combattere. Lo scontro inizia con le classiche salve degli arcieri e arcieri a cavallo al soldo dei Formian contro la fanteria Arkhosiana, ma quando la fanteria dragonide si accinge a muvoere ecco che le truppe dell'Antico Fuoco, con un totale voltafaccia, si uniscono ai Formian nell'assalire gli ex-alleati. Attaccati su due lati i fanti dragonidi resistono accanitamente dando una ottima prova di sè ma alla fine cedono sul lato destro dove la loro fanteria pesante ormai decimata dal tiro degli arcieri nemici non riesce a resistere all'urto dei soldati Formian.
Sconfitti ed inseguiti dal nemico, agli Arkhsiani non resta che cercare di aprirsi un varco verso la propria patria, ma ad Askera la strada è loro sbarrata dalle truppe di Justa e nonostante il tentativo disperato di aprirsi un varco, alla fine l'esercito dragonide è circondato su tre lati nelle pianue di Askera e completamente annientato. Balthasar D'Eskern cade sul campo ucciso da una miriade di frecce Formian e quanto rimane del suo esercito fatto prigioniero e tratto in schiaviù.
La vittoria comunque non è venuta a poco prezzo per i coalizzati: i Formian perdono complessivamente 2200 guerrieri, Justa 715 e l'Antico Fuoco 892.
Con le truppe di Arkhosia ormai fuori gioco, i tre eserciti alleati marciano congiuntamente sulla capitale, pur dando l'impressione di non fidarsi eccessivamente l'uno dell'altro, cosa che infatti viene a galla al momento di decidere la strategia per conquistare la capitale nemica. Il generale dell'Antico Fuoco infatti vorrebbe prendere la città d'assalto mentre Formian e Justani propendono per un più prudente assedio. Gli animi si scaldano ed alla fine al generale lucertoloide viene detto chiaro e netto che se vuole prendere la città d'assalto, può accomodarsi con le sue sole forze cosa che però l'Ardente non ha la minima intenzione di fare viste le forze a sua disposizione. Alla fine, più per soddisfare il Consiglio dell'Unione che per altro, l'esercito dell'Antico Fuoco lascia l'assedio di Arkhosia agli alleati e muove verso la regione di Astora devastandone le campagne e ponendo a sua volta l'assedio alla città di Rhaak H'Astor.
Nel frattempo, la flotta di Justa, dominatrice indiscussa dei mari, preleva dalla capitale un nuovo contingente di truppe della Guardia Cittadina e le sbarca nella regione di Korvajuund, che viene rapidamente assoggettata.
Dopo il voltafaccia dell'Unione e le battaglie della Piana di Madros e di Askera, quanto resta del territorio del Dominio è sotto assedio e privo di difese eccetto le milizie cittadini che difendono gli insediamenti ancora rimasti indipendenti e la guerra pare ormai destinata a finrie rapidamente con la sua completa disfatta.
L'Ira del Drago
L'Antico Drago sceso l'anno scorso in campo al fianco dei dragonidi di Askera, identificato dai saggi come Shooting Star il Drago Rosso, aveva evidentemente stipulato un parro col signore di Arkhosia, patto che però non viene rispettato dal governante dragonide. L'ira dell'Antico Drago è terribile: non soltanto Shooting Star non interviene nelle battaglie che vedono la sconfitta di Arkhosia, ma come rappresaglia per l'infedeltà al patto la belva assalta la città di Dragonreach nella regione di Drakios, dandone alle fiamme vaste proporzioni e massacrando chiunque osi cercare di resistergli. Alla fine, dopo innumerevoli devastazioni, l'Antico Drago si degna di informare i superstiti che essi da adesso in poi saranno suoi schiavi, come risarcimento per il tradimento del Konahrik Arkhosiano