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Impero Rahonavide

Dopo lo scandalo dell'anno passato che ha visto il fratello dell'imperatrice, il principe Kairos, messo al confino per debiti, l'intervento della corona è pronto e deciso. Tutti id ebiti esistenti sono ripianati dal tesoro reale, sia pure con un salasso non indifferente, mentre il mago sauriano viene temporaneamente allontanato dalla capitale con l'incarico di seguire l'esercito nella campagna contro Syrad Amon, un pò per ragioni pratiche e un pò per tenerlo in ombra mentre le acque si calmano. Secondo glia ccordi con i troll il monopolio commerciale della città di Tanabrulla-sul-fiume viene concesso all'impero che invia un emrcante per operare i miglioramenti necessari e assicurarsi che le rendite afflusicano regolarmente in patria. Alti lai vengono elvati dal mercante in questione che di tutti i paesi dove poteva sperare di essere inviato, l'ultimo era proprio quello abitato dai troll; la partenza del magistro e della sua scorta ricorda molto, per umore dei partenti, quella di un gruppo di condannati a morte che marciano verso il patibolo.
Una nuova ambasciata giunge dal lontano sud e precisamente dall'impero meridionale, con proposte comemrciali e rinnovate affermazioni di amicizia. In effetti ir ahonavidi in passato hanno avuto occasione di avere rapporti amichevoli con le arpie e dopo alcune discussioni anche questa volta l'incontro si conclude in maniera positiva. Cristalli e altre merci prendono la strada del sud e i rapporti fra le due nazioni migliorano sensibilmente. Sis egnalano infine alcuni investimenti nella ricerca del sapere e in particolare per quanto riguarda strade e infrastrutture.
Lo sforzo maggiore è comunque quello mirato a invadere i territori di Syrad Amone scacciare il Caduto dai confini meridionali dell'impero. L'invasione, accuratamente preparata e condotta con l'aiuto degli hobbit e dei minotauri si conclude con una grande vittoria e sebbene Syrad Amon sia sfuggito al cappio, nel breve volgere di alcuni mesi i rahonavidi giungono fino al centro dei suoi domini, fin sul luogo dove è caduta la Stella proveniente dal lontano spazio esterno.
 

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Reame Spriggan

Dopo anni di battaglie contro i non morti fianco a fianco con l'Unione di Carandor, le Spriggan ritirano precipitosamente le proprie forze all'interno dei propri confini mentre la maggior parte delle risorse dello stato viene impiegata per reclutare nuovi reggimenti. I motivi di questa defezione da parte delle driadi non vengono divulgati ma non sembrano dipendere da qualcosa fatto dall'Unione, tanto più che poco prima del ritiro delle proprie forze sono stati concordati e emssi in atto alcune nuove rotte e un patto commercile; alcune voci non ufficiali parlano però di una intimazione ricevuta da Arc-en-Ciel si smettere di aiutare qualunque stato nemico dell'impero. Dopo le azioni di Minnonar e del Regno della Tempesta è evidente che anche Carandor, a meno di sorprese, è stata annoverata fra i suddetti nemici.
Ma non è questa la sola preoccupazione delle driadi: alla corte di Eirenopolis c'è grande agitazione per quella che viene definita una "strana malattia" dell'Albero della Vita. Le migliori menti Spriggan vengono messe all'opera per capire cosa stia succedendo a quello che secondo tutte le leggende delle driadi è il Primo Albero, la fonte della vita su Ea ed eterno baluardo alle energie caotiche di Tiamat e dei suoi servitori Caduti.
 

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Ducato di Sylvania

Con la resa di Kai Karzok si conclude la guerra con la defunta Fratellanza di Wotan i cui territori sono stati inglobati dal Ducato nel corso di lunghe guerre. Si apre ora il problema di trovare un mous vivendi notevole con la gran quantità di nani divenuti cittadini di Sylvania e molto diversi dai suoi cittadini per razza, cultura e religione: assimilare al più presto questa vasta popolazione che ora si limita a subirre passivamente il dominio sylvaniano è certamente una priorità dello stato, tanto più che sono molti i nani che entrano a far parte della Società della Luce contribuendo a rafforzarne l'organico e a causare problemi alla corona.
In effetti la Scoietà della Luce stà diventando un serio problema per Sylvania con le continue incursioni, fatte in perfetto stile di guerriglia, contro le proprietà del Duca e dei nobili che lo sostengono, come anche contro le guarnigioni che occupano gli ex-territori dei nani.; in molti notabili del ducato cresce la paura di una possibile jacquerie contadina guidata dagli adepti della società segreta e sostenuta da ribelli nani.
Sul fronte interno si segnala la costruzione di un granaio e di due nuove fattorie al fine di potenziare la produzione agricola della nazione e scongiurare il rischio di una carestia, mentre sul fronte deir apporti diplomatici la mancata dichiarazione di guerra al Regno della Tempesta crea delle tensioni con l'impero meridionale che accusa apertamente il ducato di non stare rispettando l'alleanza firmata qualche anno prima; una nuova missione diplomatica è prevista per il prossimo anno.
 

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Regno di Minnonar

Dopo alcuni screzi fra la Corona ed il Consiglio formato dai notabili, il regno elfico decide di entrare in guerra contro l'Impero meridionale onorando l'alleanza che lega il paese al Regno della Tempesta e nella speranza nemmeno tanto nascosta, di ottenere una rivalsa dopo le recenti umiliazioni subite nel corso dei trattati di pace e nelle successive contese sulla applicazione degli stessi. Sfortunatamente le prime battute della nuova guerra non sembrano molto promettenti: la piccola flotta di Minnonar si unisce si alle forze della Tempesta nel porre il blocco a Justa ma l'esercito reale chiamato ad invadere l'enclave delle arpie ed assedire Arc-en-Ciel si trova di fronte l'armata di Falka e incassa una sonora sconfitta che costa la vita a un gran numero di Eletti e anche se nel frattempo un secondo esercito riesce a occupare le foreste di Elennen, la sua posizione è alquanto precaria dato che alle forze delle arpie non occorrerebbe un grande sforzo per scacciane gli elfi; fortunatamente per Minnonar Falka sembra più interressata a mantenere la posizione strategica nella regione di Arc-en-Ciel che le permette di minacciare il regno elfico di un attacco da una di ben tre direzioni differenti.
Un episodio buffo direttamente dalla cancelleria reale: ad Altamar perviene l'ordine di costruzione di una distilleria ma con un certo sconcerto l'incaricato di roganizzare i lavori si trova di fronte una splendida distilleria che è in funzione già da diversi anni e dopo aver fatto una figura barbina, viene richiamato nella capitale e destituito con disonore.
 

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Regno della Tempesta

La guerra contro le arpie prosegue con alterne vicende: l'esercito reale contribuisce in maniera decisiva alla presa della città di Ardinul-ghazir che viene poi abbandonata al saccheggio prima di essere consegnata ai naga (cosa che indispettisce un pò i generali della Confederazione, chiamati a rimettere insieme i cocci) mentre la flotta riesce a vincere una seconda battaglia navale, anche questa però non decisiva; anche quest'anno il grosso della flotta imperiale riesce a ritirarsi e fuggire anche grazie all'aiuto della magia. Lo scontro, peraltro dovuto ad una serie di coincidenze fortuite, impedisce però di portare a termine lo sbarco nell'isola di Agama che era stato pianificato per questa stagione e che ora fatalmente dovrà essere ripianificato. Anche il tentativo di prendere d'assalto la piazzaforte di Justa fallisce: lo sbarco di un contingente di 14,000 uomini avviene senza problemi sotto la copertura della flotta reale ma possanza delle mura della città e la nutrita guarnigione si rivelano ossi troppo duri per l'esercito della Tempesta.
Mentre la guerra infuria nei mari e nelle regioni meridionali, in patria il Regno si focalizza sull'alimentazione della macchina militare tramite il reclutamento di numerosi reggimenti e il varo di diverse squadre navali; diplomatici fanno invece la spola fra Bastiglia di Ishitara e Minnonar ottenendo alla fine l'entrata in guerra del regno elfico, per contro alla fine dell'estate l'ambasciatore di taraska porta la notizia della dichiarazione di guerra di Britannia al fianco delle arpie e della susseguente totale chiusura del Sacro Impero al commercio del paese nordico.
Si segnalano infine l'ampliamento della città e del porto della città di Candia e la costruzione di un magazzino a Pentos, oltre a forti investimenti nel campo della ricerca.
 

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Unione di Carandor

La campagna contro i non morti del Covenant subisce uno smacco a causa di vari fattori; il ritiro delle Spriggan forzate da problemi interni ed esterni a richiamare in patria il proprio esercito, la magia diabolica che annienta il Celestiale ad un passo da una vittoria che avrebbe potuto essere decisiva, e anche un pizzico di sfortuna nei momenti decisivi fanno volgere la sorte delle armi in modo sfavorevole all'Unione. D'altro canto le eprdite inflitte agli eserciti del Covenant sono pesanti e il fatto stesso che Vashti si limiti a respingere l'attacco senza tentare una controffensiva è un chiaro indice di quanto sia ancora equilibrato lo scontro in atto.
Nel frattempo il Direttorio non perde tempo e inizia già a ripopolare la regione occupata al Covenant battezzandola con un nuovo nome e costruendo in tutta fretta una nuova cittadella per difenderla più agevolmente mentre dopo una riunione plenaria viene deciso di venire incontro a tutte le richeiste dei militari dando il via a una massiccia campagna dir eclutamento volta a ridare consistenza numerica ed efficienza bellica allo stremato esercito di Carandor. Grandi cure vengono dedicate anche alla cosiddetta Biblitoeca dell'Ordine e della Luce, una raccolta di antichi volumi provenienti dai quattro angoli di Ea e nella quale il Direttorio ripone grandi speranze...causa quindi grande scalpore il fatto che proprio la Biblioteca è oggetto dell'attacco di alcuni ignoti sicari. Un bel giorno quando i messaggeri del Direttorio giungono alla sede della Biblioteca infatti scoprono i guardiani uccisi e il biblitoecario trucidato; un rapido esame msotra che non sono stati fatti danni permanenti all'edificio o al suo contenuto ma alcuni antichi volumi, opere uniche dis aggi antichissimi, sono stati trafugati e risultano quindi irrimediabilmente perduti.
Raccoglie un grande successo invece l'iniziativa per la progettazione e la costruzione di un arena nella quale tenere giochi e tornei ispirati alle grandi competizioni come i giochi di Ishitara e il torneo della Rosa d'Oro, con gare cavalleresche, di magia, di tiro con l'arco, eccetera, senza alcunlimtie di razza, sesso o religione: i cittadini si msotrano entusiasti dell'idea e il morale nella capitale sale alle stelle: l'attesa per la emssa in oepra del progetto e il susseguente inizio dei giochi è molto alta.
Nonostante il loro ritiro dalla guerra i rapporti con le Spriggan rimangono buoni: vengono concordati per il nuovo anno la creazione di due nuove rotte commerciali e l'invio di tecnici; viene inoltre firmato un patto commerciale che da la rpecedenza all'Unione per il comemrcio di ben e risorse. Sis egnalano infine l'ampliamento della città di Gaer Othrond e l'investimento di una discreta somma nel campo della ricerca mentre viene preparato e addestrato un nuovo generale per comandare gli eserciti della nazione.
 

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Dominio dei Frostlings

Nonostante tutti gli sforzi dei Frostlings, degli alleati e dei emrcenari, non è stato possibile piegare la resistenza di Vashti. Eppure nonostante la compagnia degli Spaccacrani sia praticamente annientata non mancano i motivi di ottimismo: le eprdite dei non morti sono state pesanti, Vashti e Diksha non sembrano inclini a tentare un contrattacco e Selvana è sempre prigioniera...almeno per il momento.
Sul fronte interno viene finalmente completata la campagna di conversione nella regione di Giudea ed il risultato è un grande successo: gli umani della regione, forse per il clima rigido forse per la lunga convivenza con le creature del gelo si sono dimostrati abbastanza sensibili alla predicazione del sacerdote e in maggioranza finiscono per aderire al credo della Regina delle Nevi. Nella regione di Glacia viene eretta una nuova città mentre a Frostkall sorge un magazzino; numerosi anche ir eclutamenti per rafforzare l'esercito reale.
 

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Domini del Drago

Le forze dragonidi si radunano per tentare di respingere l'invasione delle forze del Formicaio ma nonostante l'aiuto del Possente Shooting Star le preponderanti forze dei Fromina sconfiggono le truppe del reggente Artorias e non contente di questo rpendono d'assalto e conquistano la città di Arkhosia: ancora una volta la città reale giace sotto il tallone di un invasore straniero per la costernazione del popolo che aveva sperato che mai più si verificasse una simile tragedia. Da più parti viene chiesto al koharik di fermare questa guerra senza prospettive e si mormora che anche l'Antico Drago sia furioso con i suoi servi, anche se non tanto per aver scatenato una guerra, quanto per averla persa....
Sul fronte interno si segnala la costruzione di un paio di segherie allo scopo di alleviare la grave penuria di risorse da costruzione.
 

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Predatrici del Picco Rosso

Nel corso di quest'anno nuove incursioni vengono scatenate in tutte le regioni adiacenti alla Piana Ventosa; il fumo dei vilalggi bruciati è chiaramente visibile a grande distanza ed è ormai evidente che le arpie hanno ulteriormente ampliato ilr aggio di azione delle proprie scorrerie. Voci incontrollate riferiscono che la ritrovata potenza delle arpie dell'antico ammasso di nidi della montagna sia dovuta ad antichi manufatti magici il cui potere viene abbondantemente sfruttato per creare caos e distruzione dalle poco scrupolose creature alate. Sembra che castelli e cittadelle fortificate siano inutili contro gli attacchi delle predatrici e che molti ormai si siano rassegnati a subire i saccheggi delle arpie ottenendo in cambio che vita e proprietà vengano risparmiati dalla distruzione e che tutte le rotte carovaniere del deserto siano ormai controllate dalle arpie del Picco Rosso; soltanto chi si sottomette alle loro esazioni viene lasciato transitare.
 
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