[Milano-Toscana-Genova-Siena-Venezia] Discussioni sul Patto Italico

Balto

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Durante tutto l'Anno Domini 1193 il Duca di Milano aveva intrattenuto febbrili scambi di missive con dignitari toscani, genovesi, senesi e veneti, e, addirittura, una visita privata al Santo Padre.
L'oggetto di tali scambi era un patto volto a creare un'alleanza difensiva tra gli stati del Nord Italia, super partes rispetto a qualsisasi faida intercorrente tra gli stati firmatari, che avrebbe di fatto unificato le armate degli stati in questione in caso di aggressione da parte di un qualsiasi stato estero con mire espansionistiche.
L'intento del Duca Jacopo Torriani era ovviamente quello di creare una protezione aggiuntiva, oltre all'amicizia con la Francia, contro le mire dell'Imperatore.
Raccolta la disponibilità, in linea di massima, delle Repubbliche del Nord Italia, il Duca, nel Dicembre di quell'anno, ne invitò gli ambasciatori nella città di Bologna, ove si sarebbe potuto discorrere di come attuare l'alleanza, le clausole da sottoscrivere e decidere infine chi vi avrebbe aderito.

Le trattative procedettero febbrili durante tutto il mese, ma alla fine il lavoro svolto dette i suoi frutti e si arrivò, a maggioranza, a definire quali sarebbero state le clausole che si sarebbero dovuto sottoscrivere per aderire al trattato.
Ormai però, il Santo Natale era alle porte, e i lavori si dovettero interrompere per permettere di celebrare degnamente la Natività di Nostro Signore, rimandando la fine dei lavori, l'adesione e la ratifica del patto nel Gennaio del 1194...

queste le clausole finora approvate:
-Ogni stato firmatario si impegna, in caso di concreta minaccia straniera alla sovranità ed indipendenza di uno dei firmatari, e quindi di minaccia alle Nostre terre di origine, a sospendere tempestivamente ogni forma di ostilità contro gli altri firmatari.

-Ogni firmatario si impegna ad inviare tempestivamente al fronte, ogni uomo d'arme disponibile ed abile al combattimento, esclusi eventualmente, un numero strettamente necessario a presidiare le proprie terre e garantire la sicurezza e stabilità interna.

-E' fatto divieto agli stati firmatari di intraprendere qualsivoglia azione ostile contro gli altri firmatari fintantochè la minaccia straniera non sarà stata estirpata e gli uomini inviati al fronte non siano rimpatriati, pena l'intervento degli altri firmatari in forze contro l'inadempiente.

-Ogni territorio strappato al nemico straniero deve essere tempestivamente posto sotto il controllo del legittimo avente diritto che controllava il territorio prima dell'invasione straniera.

-Il patto di cui sopra ha natura e scopo esclusivamente difensivo, e sarà inefficace e non oppugnabile in caso di azioni belliche offensive da parte dei firmatari.

-Il promotore del patto, nella Persona del Duca Jacopo I Torriani Duca di Milano, si impegna a richiedere la benedizione dell'accordo al Santo Padre.
 

L.Arrotino

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Avendo più volte riferito la sua impossibilità ad aderire ed a seguito di aver esposto più volte le sue perplessità circa tale accordo, la Repubblica di Siena non partecipa alle discussioni, alle firme, alle trattative.
 
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