Non sono praticamente per niente sulla seconda parte del post. Sarà che Miller c'ha i soldoni, ma mad max non mi sembra che faccia "patti" praticamente con niente e nessuno. Citando una parte di una delle recensioni dei 400 calci:
"Se penso a cosa si vede in un minuto a caso di
Fury Road e poi a un povero guaglione come James Gunn (scuola Troma!) che dichiarava tutto felice “ho fatto esattamente il film che volevo fare senza compromessi” riferendosi a quel concentrato di opprimente timidezza Disney/Marvel che è
I guardiani della galassia, che può sembrare coraggioso giusto nei confronti degli Avengers, mi rendo conto che ci siamo dimenticati cosa può essere il cinema. Per fortuna, George Miller lo sa ancora e – soltanto lui sa come – ha trovato il modo di ricordarcelo."
E sono d'accordissimo. Fury Road è talmente fuori di testa che mi chiedo come sia possibile che stia piacendo a tutti, mi sembra uno di quei film fatti apposta per me, ma che dovrebbe piacere a me e a quella cricca di sfigati nerd a cui piacciono le cose veramente sfigate e nerd (non i supereroi e sheldon). COsa che mi fa mega piacere eh, han già confermato il 2.
Idem sulla parte della "mancanza di storia". E' giusto, è la decostruzione totale. Il film si chiama "Mad Max", ma max praticamente non fa un cazzo, è uno spettatore di quello che succede e si limita a sopravvivere.
Non ha bisogno di contestualizzare nulla, perchè 30 anni di post apocalittico ti hanno gia spiegato che se ci stanno le radioazioni nascono i bambini deformi e nel caos totale c'è bisogno di dittatori che prendono in mano la situazione.
Riporto un altro passo preso dai 400 calci:
"Stanti i presupposti, costruiti con un paziente e certosino lavoro durato trent’anni,
Fury Road è esecuzione pura. Chiunque veda questa roba in azione e abbia anche solo lontanamente a cuore cose come ritmo, intuizioni, montaggio, composizione dell’immagine, amore per i dettagli, fotografia, costumi, tutto quello, insomma, che
si vede, non può non riconoscere la prepotenza con cui Miller ci dimostra che, per certe cose, è ancora il migliore di tutti.
Chiunque si interessi a dettagli come “sceneggiatura” o “costruzione dei personaggi”, poi, non può non ammirare l’essenzialità McCarthy-ana della trama, gli evidentissimi metaforoni –
Fury Road parla di vita vs. morte, di oppressione vs. libertà, di patriarcato prepotente vs. matriarcato supposto illuminato, e sì in questo senso è anche una celebrazione della donna intesa come portatrice di vita contro il maschio distruttore e capace solo di generare mostri, se non ci fossero di mezzo anche Max e Nicholas Hoult a redimere il genere e a riportare il discorso sui più generici binari dell’oppressore sconfitto dagli afflati rivoluzionari di un pugno di coraggiose –, lo sforzo di utilizzare la fantascienza per
dire cose senza la sfacciataggine di girare un film a tema in cui “il genere” è appiccicato sopra a forza.
Witness me!, grida
Fury Road a ogni inquadratura.
Porca puttana se l’ho fatto."